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Autore: Vivalm    19/09/2011    0 recensioni
Ebbene sì, io ,Vicky Valmer,quindicenne, sono una maga. Scapperò dalle menzogne dei miei genitori e andrò ad Howgarts, il mio vero destino...Cosa succederà a me,una strega alle prime armi, che deve recuperare cinque anni?Cosa vorranno quegli occhi di ghiaccio che mi fissano sempre,insaziabili,facendomi impazzire?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dopo ben quindici anni, al richiamo della sveglia, quella fu la prima mattinata in cui mi svegliai più che arzilla, nonostante la notte passata in bianco.
Mi divincolavo tra le coperte, con dolorosi crampi allo stomaco per l'eccitazione; la mente non aveva voglia di destarsi, correva entusiasta tra mille colori...
Se avevo pensato ai miei genitori? Ebbene sì, raccogliendo le valigie preparate la sera prima, mi ero voltata verso casa.
Accarezzando il legno della grande porta d'ingresso, immaginai il volto dei miei, appena informati della notizia della partenza.
Malgrado avvertivo prematuramente la loro delusione, mi avviai verso la stazione, osservando il cielo nuvoloso caratteristico di quella mattino, di un coloro grigio tanto familiare...
                     *****
Mi ero rinchiusa in bagno, per vederla nuovamente.
Rigirarla tra le mani era una meraviglia, anche se non osavo agitarla, per paura di far spruzzare acqua dal water in tutto il treno, o magari infrangere il vetro. 
L'anziano mago Olivander aveva preso subito quella bacchetta tra le altre migliaia: era fatta di sorbo e crine di unicorno. Prendendola in mano, nel cupo negozio, la bacchetta aveva sprizzato luminose scintille.
Sorrisi. Speravo al più presto di poter volteggiare , scuotendo abilmente la bacchetta nodosa...E perché no, pronunciare un nome incomprensibile, far apparire un brufolo sul naso perfetto della Greys. Sarebbe stato una favola adoperare la magia contro quegli idioti compagni di classe.
Piton, comunque, si era raccomandato. Dovevo controllarmi, cercare di non usare i poteri davanti i babbani (pensare che appena qualche giorno prima pensavo di esserlo, se non avessi visto con i miei occhi quel mondo nuovo,di cui facevo parte).
Sentii bussare. Scattante, infilai la bacchetta nello zaino, appoggiandola accuratamente al fianco di una scatola di cartone con un piccolo foro al lato. 
Giusto il tempo per salutare con l'indice il roditore all'interno, per chiudere lo zaino e aprire la porta.
-Signorina, il treno è arrivato a destinazione.- la informò una voce melliflua e zuccherosa.
Annuii, raccolsi le valigie e mi diressi verso il binario 9 e tre quarti.
                            *****
Non osavo chiedere ai poliziotti, non ero tanto idiota da farlo; mi avrebbero preso per pazza, quei babbani. 
Ok, il treno sarebbe partito tra dieci minuti e il binario non c'era. Tra il nono e il decimo vi era unicamente una colonna.
Mi maledissi per non aver ascoltato Piton attentamente.
"Rifletti. Vicky Rifletti."
Mi avvicinai lentamente, appoggiando una mano al muro. 
-Cos'hai da guardare,idiota?!- rivolsi sprezzante allo sguardo confuso di una ragazzina, che corse a raggiungere la madre.
"Ok,Vicky,respira,inspira. Potresti,in fondo, perdere unicamente l'occasione della tua vita per ottenere un posto nel mondo, ma ci sono tanti lavoro disponibili come bariste, a Bristol,no?"
Scrollai la testa; quei pensieri non erano affatto d'aiuto.
Pensai alla lettera del preside, a Diagon Alley, ai discorsi che, anche se raccontati dalla voce inespressiva del professore, mi avevano catturato immediatamente... Pensai a quel Serpeverde, che non avrei potuto conoscere. Volevo a tutti i costi stringere nuovamente la mano a Draco Malfoy.
Aprii gli occhi, sconsolata e... Ciò che mi ritrovai davanti non furono altre ragazzine spaventate.
Bensì, un treno enorme e tantissimi,che dico, centinaia di ragazzi! Chi con enormi gabbie, contenenti gufi e civette, altri con bagagli pieni zeppi di libri.
Riguardo i vestiti, per la prima volta, non mi sentii a disagio : ricordai la voce di Piton, che mi raccomandava di indossare la divisa nel treno, per non insospettire i babbani.
Cavoli, due minuti! Vidi anche gli altri affrettarsi verso i binari, così li segui. 
Howgarts...Sto arrivando! 
                          *****
Farsi strada nel piccolo corridoio, era assai complicato. Ragazze che si fermavano in mezzo per starnazzare e abbracciarsi, bagagli ingombranti senza proprietari lasciati nel bel mezzo del passaggio, coppiette svenevoli intente a succhiarsi la faccia a vicenda.
Infastidita, strisciai lungo la parete fino ad arrivare in fondo, nell'ultimo vagone.
Qui la situazione era più rilassata: nessuna gallina urlante, solo ragazzi composti.
Individuai uno scompartimento vuoto, l'ultimo.
Aprii le ante in un nanosecondo, prima di gettarmi sui sedili e rilassarmi , vinta dalla stanchezza.
                    *****
Poco dopo, le ante vennero spalancate sonoramente,facendomi sobbalzare.
- Neville,qui credo sia libe...Oh..Ehm..Ciao-
Un ragazzo esile con grandi occhiali sul naso si trovava a pochi metri da me, un sorriso stampato sul volto.
-Ciao - mormorai sbadigliando, dentro di me prendendo il moretto con brutte parole.
Purtroppo, quello stecchino, si sedette proprio nel sedile affianco al mio, tendendomi la mano.
Ahh, mi ricordava le vecchie maniere delle vecchiette babbane, caspita se le odiavo.
-Chi sei?- mi chiese, continuando a sfoggiare un sorriso a trentadue denti.
Dopo aver guardato schifata la sua mano,che lui si affrettò a ritrarre, la mia attenzione si rivolse ad una strana cicatrice sulla fronte del ragazzo.
Senza rispondere, dissi - Che cos'hai lì?-
Strabuzzò gli occhi.
Alzai le sopracciglia, in modo confuso.
-Non...Non sai chi sono io?-sussurrò, come se gli avessi appena riferito che la terra fosse piatta.
Oddio, che ragazzino egocentrico!
-No,dovrei saperlo?-sbottai.
Mi guardò dall'alto in basso.
-Dovresti essere un nuovo acquisto dei Serpeverde, data la tua educazione eccellente- sibilò a denti stretti, alzandosi.
Dava me della maleducata? Aspetta,aspetta,aspetta non era lui il "come-fai-a-non-sapere-chi-sono-io"?
Comuque, al suono di quel nome (Serpeverde...Serpeverde) il mio cuore rimbalzò.
-Vai al diavolo, chiunque tu sia- gli intimai, indicandogli le ante e avvicinandomi per chiuderle.
-Maddai,sono Harry Po..!- chiusi le ante in faccia al ragazzo, saltando sui sedili e appisolandomi, un'espressione beata sul viso.
                   *****
Il brusio di mille voci mi svegliò.
Di colpo, notai che il treno si era fermato e che non avevo indossato la divisa. In fretta e furia mi cambiai, sperando di non aver attirato sguardi fuori dal treno e alzandomi sulle punte per arrivare alle valigie, situate nel portabagagli.
"Quelli del primo anno,qui,prego...Quelli del primo anno" ripeteva una voce burbera da fuori.
L'ansia crebbe .
Quella maledetta valigia, non voleva saperne di scendere.
Data la mia scarsa altezza, tentati in tutti i modi, anche in piedi sul sedile, ma le valigie rimanevano sempre troppo in alto.
Le voci,ormai, si erano vaporizzate.
Mi sporsi oltre lo scompartimento, per chiedere aiuto a qualcuno.
-C'è...C'è qualcuno?-
Di colpo ricordai la voce di Piton :" ...ehm...ah,sì, ti conviene mettere le valigie dietro al treno, dopo verranno portare da sè nelle camere. I portabagagli negli scompartimenti sono assolutamente troppo alti per arrivarci e tu non sapresti usare un incantesimo di appello o qualsiasi altro...In più non osare lasciare nulla nel treno. I soldi sono dei tuoi genitori, presi dalla Gringott e non credo sarebbero entusiasti..."
Ero morta, definitivamente. Avrei raggiunto scuola in ritardo, sarei stata espulsa, sarei tornata in quella scuola schifosa, mia madre mi avrebbe preso a schiaffi per aver speso tutto quei soldi.
Ero finita.
Mi voltai verso le valigie, guardandole con aria di sfida.
Ecco dei passi;non osai voltarmi.
Sentii una mano scivolare sul mio fianco...Rimasi paralizzata.
Delle labbra scivolarono sui miei capelli, si accostarono all'orecchio... Un corpo si appoggiò alla mia schiena,mentre una mano bianca e pallida, tendendo una bacchetta, si tese.
"Wingardium Leviosa"sussurrò la voce profonda e calda, mentre le valigie si alzavano verso il soffitto e , guidate dalla bacchetta, danzavano verso terra.
L'altra mano lasciò il  fianco ,dirigendosi verso il mio mento, facendomi voltare.
Mi ritrovai nuovamente davanti a quegli occhi grigi tempesta, i capelli biondo platino, le labbra sottili...
-Benvenuta nel mondo dei maghi, Vicky- mormorò,mordendosi il labbro inferiore.
-Mi abituerò molto in fretta- sussurrai, sorridendogli, con ancora il respiro ansante...
 
*********
Spero vi piaccia questo capitolo e vi prego di scrivere i vostri pareri! Bacioni :)
                      
  
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