Non sapeva perchè,ma era disposto a dividere quel momento con lei.

Anche se il suo cuore mai le sarebbe appartenuto,e lei lo sapeva; anche se in ogni suo gesto c'era solo la necessità di immaginare che al posto della lunga cascata di capelli colore del legno di betulla ci fosse quella carezza infuocata che ricordava il tramonto.

Sapeva che non poteva chiamarla col nome che rimbalzava dalla lingua al cuore in un respiro,però si sarebbe accontentato...avrebbe assaporato quel momento dividendolo con Viviana,immaginandola Lily.

Le prese la mano,stringendola forte,per non farla fuggire.

Lei la adagiò alla presa, lasciando che le dita scivolassero tra quelle di Severus, intaccando per un istante quel muro di ghiaccio che lui innalzava sempre con tutti.

Per un attimo vide negli occhi scuri e profondi del ragazzo una luce tenue, dolce...in quel momento Viviana capì di amarlo ancora di più. Era disposta a donare a Severus la magia più profonda che una strega poteva donare ad un mago,l'unica magia che anche le semplici babbane sapevano donare ...era disposta a cederla senza essere ricambiata,perchè per lei significava comunque rimanere indelebile nella memoria di Severus,se non nel cuore,almeno nei ricordi. Quel pensiero la ferì intimamente,ma era una ferita talmente profonda che ne avrebbe visto la gravità solo dopo molto tempo. Per ora assaporava la distanza temporale che mancava a condividere lo stretto spazio che Severus aveva preparato, nella foresta dietro il grande castello arroccato. Non aveva il coraggio di parlare per paura che lui le dicesse di aver cambiato idea,di non volere più il suo corpo. Era insopportabile saperlo così vicino ,e sapere perfettamente che alla fine lui sarebbe svanito,senza rivolgerle più la parola. Non era preparata al dopo...ma era decisa ad affrontarlo pur di unirsi,una volta sola,con Severus Piton. 

Lui la trascinò con determinata dolcezza,che lei trovò inaspettata, in una piccola tendo color ocra,tra alcuni abeti altissimi, appena sopra il lago.

 
Lei si fermò per un istante,quasi pentita di trovarsi lì;Severus se ne accorse...ovviamente leggere la mente era una cosa del tutto naturale per lui...e Viviana era riuscita a nascondere i suoi pensieri solo finchè l'emozione non riuscì a pervaderla,facendole perdere la concentrazione. Piton si era insinuato in quel frangente.
 

-Vieni , lo sai che non devi avere paura quando sei  con me.-
 

La sua voce sembrava quella di un flauto incantatore, e lei si ritrovò ad essere un serpentello alla sua mercè,dissipando ogni dubbio,e lasciandosi guidare ciecamente. Sorrise ,perchè per una Corvonero essere paragonata ad un serpente era decisamente una cosa buffa.Se poi l'incantatore era Severus Piton...bè...per lei allora diventava quasi normale. Lo era sempre stato da quando lo notò divorare libri e libri, spiccare tra gli altri per le sue doti sopra la media,per il silenzio improfanabile che lui rompeva solo per un sorriso,un saluto di Lily. Fortunatamente non erano amiche, e lei non sentiva rancore verso la ragazza...anche se sapeva che in fondo desiderasse Severus, e lo amasse,ma non abbastanza da accettare la parte oscura che lentamente lo stava ammaliando e trascinando a sè. Ma Viviana immaginava che fosse una cosa del tutto normale: come ogni Serperverde era inesorabile venire attratti dalle oscure braccia della magia Nera, della forza incontrastabile del male.Ce l'avevano nel sangue,e quella sciocca di una Grifondoro non poteva certo pretendere che Severus diventasse come i beniamini della squadra di Quiddich, o membro di qualche sciocco club per la sperimentazione della magia della trasmutazione animale...lui era Severus...lui aveva talento per gli intrugli,per le magie più complicate, per mandare lei,una Corvonero innamorata ,nel subbuglio più totale. Come avrebbe maledetto questo incontro tra qualche anno...ma ora era quello che desiderava più della candidatura al torneo Tremaghi,o la vittoria della sua casa a fine anno.