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Autore: coshicoshi    20/09/2011    7 recensioni
Tonks ha appena discusso con Remus e vuole cercare di salvare la situazione, ma i suoi tentativi vengono interrotti brutalmente. Si trova così in una situazione piuttosto imbarazzante.. come farà a cavarsela?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Weasley, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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NDA. Ero piuttosto indecisa se pubblicare/modificare questa storia, ma considerato che è passato più di un mese dall'ultima volta che ho postato ho deciso di fare questo tentativo disperato.
Non pensate troppo male di me, buona lettura! :D









Erano ormai cinque minuti buoni che Tonks fissava furiosa la porta chiusa davanti a sé, ascoltando con irritazione crescente lo scroscio d’acqua che si udiva all’interno.
Si trattava infatti dell’incantevole bagno di Grimmauld Place ed erano passati esattamente diciassette minuti da quando Remus si era sigillato lì dentro con la scusa di farsi una doccia interrompendo così in modo brutale la discussione che stavano avendo.
In realtà Tonks sapeva che l’unica cosa che quel fastidioso Lupo Mannaro voleva interrompere era la possibilità che qualcun altro oltre a lui potesse capire che accidenti gli passasse per la testa.
Era ormai passato un lasso di tempo più che decente dalla prima volta in cui erano andati a letto insieme e si sentiva abbastanza sicura da poter definire quello che c’era tra loro una ‘relazione’.
E perciò, nonostante Remus tendesse a chiudersi a riccio in occasioni sempre più frequenti, Tonks riteneva  di avere il diritto ad avere accesso a quei pensieri dai quali lui la escludeva e non avrebbe di certo permesso che un’ammuffita porta di un bagno chiudesse fuori il mondo.
E soprattutto che chiudesse fuori lei.
Un attimo, un Alohomora ben piazzato e la porta si aprì con uno scatto quasi inudibile.
Tonks fece un bel respiro profondo per prepararsi ed entrò.
 
Sebbene non avesse mai amato particolarmente nuotare – anzi, ai tempi di Hogwarts aveva più di una volta rischiato di affogare nel Lago Nero – Remus aveva sempre avuto una particolare affinità con l’acqua.
Adorava l’odore fresco della pioggia durante i temporali e la sensazione del sale sulla pelle dopo un bagno in mare, ma, soprattutto, amava farsi lunghe docce rilassanti durante le quali riusciva sempre a lasciarsi scivolare via pensieri e preoccupazioni.
Aveva scoperto da tempo che quello di farsi una doccia era l’unico metodo apparentemente funzionante per calmare i suoi nervi quasi sempre scoperti e si stava giusto godendo quel momento nel bagno di Grimmauld Place, quando uno scatto quasi inudibile di una porta che si apriva lo distrasse.
Pochi istanti e arrivò il suono attutito di passi, seguito poco dopo dal tonfo del porta-saponetta che si schiantava sulle piastrelle nere del pavimento.
Non ebbe nessun bisogno di chiedere conferma riguardo all’identità del nuovo arrivato, così, cercando di mantenere un tono pacato, disse “Tonks, ti prego, esci.”
“Uscire?” rise quella in risposta. “Remus, tu non mi hai lasciato entrare da nessuna parte. Non l’hai mai fatto. Come posso uscire?”
Remus sospirò. Soffriva terribilmente a riservarle un trattamento simile, ma non poteva fare altrimenti.
Lui lo faceva per il suo bene.
Finché la questione aveva riguardato solo il sesso, tutto era stato facile e decisamente molto, molto piacevole. Di certo non si era fatto problemi e si era lasciato travolgere dai propri desideri.
Ma ora..
Da qualche giorno a quella parte aveva iniziato a sentire qualcosa di diverso. C’era qualcosa di nuovo negli sguardi che si scambiavano alle spalle di Malocchio durante le riunioni. Così come c’era qualcosa di diverso nei piccoli gesti di ogni giorno e nelle confidenze che si scambiavano ogni notte abbracciati al buio.
Remus non poteva permettere che Tonks entrasse nel suo mondo, che s’innamorasse di un uomo come lui.
Sarebbe stato un disastro e lo doveva impedire.
“Hai mai pensato che io possa avere le mie buone ragioni?” le domandò infine, aiutato dal fatto che il suo viso non fosse altro che una sagoma indistinta oltre alla tenda in plastica che chiudeva la doccia.
“Mmm. A dire il vero no.” Si udì un sospiro. “Non ne riesco ad immaginare nessuna. Possibile che aprirti con me sia un’impresa così disperata?”
Remus non seppe cosa rispondere. Non voleva ferirla in nessun modo.
Così per prendere tempo afferrò il bagnoschiuma e cominciò a insaponarsi, nonostante avesse già finito di farlo una prima volta.
All’improvviso si lasciò sfuggire un gemito. Nel tentativo di raggiungere la schiena si era stirato una ferita risalente all’ultima luna piena non ancora rimarginata.
Il dolore era stato lancinante.
Neanche il tempo di riprendersi che il flacone gli scivolò tra le dita e due piccole mani calde cominciarono a massaggiargli le spalle.
In cuor suo sapeva che avrebbe dovuto sottrarsi, ma le sensazioni che provava a quel tocco erano così piacevoli che non lo fece; ben presto si sentì circondare completamente da due braccia sottili seguite immediatamente dai suoi seni che premettero contro la sua schiena.
Avvertì il contatto della stoffa bagnata sulla pelle ed intuì che Tonks doveva essere entrata in doccia completamente vestita. Sorrise a quel pensiero ed iniziò distrattamente a carezzarle il dorso della mano.
“Visto?” sussurrò lei avvicinandosi al suo orecchio. “Era così difficile aprire un po’ la porta per lasciarmi entrare?”
“Pensavo ti riferissi a qualcosa di… meno fisico, se devo essere sincero.”
“Infatti è così.” rise lei. “Ma non disprezzo di certo altri aspetti della questione, se proprio se ne presenta l’occasione.”
“Mi fa piacere che la pensi così.” disse Remus, e, sottraendosi all’abbraccio, girò su sé stesso per guardarla negli occhi.
Notò con piacere che Tonks non era proprio vestita del tutto. L’unica accortezza che la ragazza aveva avuto era stata quella di levarsi jeans e scarponi, ma per il resto era ancora coperta da una semplice maglia bianca che, a causa del getto d’acqua tiepida, non lasciava molto spazio all’immaginazione.
Seguendo l’improvviso bruciante desiderio di avere di più, si chinò per sfiorarle la bocca con un bacio per poi sfilarle la t-shirt subito dopo, forse non molto delicatamente.
Lei non parve molto turbata dal gesto improvviso di Remus, ma al contrario si tuffò sulle sue labbra con rinnovato entusiasmo passando poi con delicatezza alla mascella e infine al collo, tormentandolo con la punta della lingua.
Con un calore in corpo che poco aveva a che fare con i vapori caldi sprigionati dalla doccia, le mani di Remus corsero alla schiena di Tonks, percorrendo la sua pelle liscia alla ricerca del gancio del reggiseno, ma fu quasi subito distratto dalle mani della ragazza che, percorrendo con lentezza una linea invisibile sul suo torace, scendevano sempre più in basso fino all’inguine dove cominciarono a massaggiare con impeto, scatenando nell’uomo una reazione decisa.
Remus dovette fare un enorme sforzo per non lasciarsi sfuggire un gemito molto poco dignitoso.
Annaspando riuscì infine a slacciare l’infido indumento, ma non si prese tempo per guardarla; non credeva di poter aspettare ancora per averla.
La attirò a sé con forza e assaporò la sensazione che la pelle bagnata di Tonks contro la sua gli stava donando e, sempre senza smettere di baciarla, lasciò che le mani scivolassero all’interno dei suoi slip…
“Remus, caro, sei ancora lì dentro?”
Con un sussulto di sorpresa il diretto interessato interruppe la sua occupazione, separandosi di scatto da Tonks. Il proprietario della voce sembrava piuttosto ansioso.
“Sì, Molly. Sarei ancora in doccia a dire il vero…” rispose Remus, cercando di non far trasparire la sua irritazione.
 “Lo sento da me, Remus. E’ più di mezzora che sei rinchiuso in quel bagno. Cerca di uscire alla svelta, per favore! Non ho tempo di tornare alla Tana e ho bisogno di darmi una rinfrescata prima che arrivi l’Ordine al completo per cena!”
Tonks si accucciò contro il suo petto e gli rivolse uno sguardo decisamente deluso.
“Oh, andiamo.” gli sussurrò piano, con una vocetta implorante. “Dille che sei occupato, che ti stai depilando o cose di questo tipo..”
“Io non mi depilo!” esclamò Remus un po’ piccato.
“Sei sicuro? Eppure sei così poco.. irsuto.”
“Ti assicuro che ogni mia mancanza in questo senso la compenso durante la luna piena.”
“Remus!”
Cominciarono ad udirsi dei colpi secchi contro la porta del bagno.
“Ti prego!” lo supplicò Tonks abbracciandolo. “Non siamo nemmeno arrivati al dunque! Non vorrai uscire e lasciarmi qui sola, triste e insoddisfatta…”
Remus non poté fare a meno di sentirsi gratificato dal desiderio che Tonks mostrava nei suoi confronti. E poi anche lui si sentiva decisamente insoddisfatto. Magari solo dieci minuti…
“Signorino, ti avviso che se entro cinque minuti non sei fuori da quello stanzino, vengo io dentro a prenderti. E non sto scherzando!”
Non era poi una minaccia così inconsistente. Remus aveva visto Molly Weasley all’opera con i suoi figli diverse volte.
“Stasera.” decretò infine lui, baciandole la punta del naso. “Dopo la riunione. Promesso.”
“E va bene.” sbuffò lei.
Fu di malavoglia che Remus la lasciò uscire dalla doccia. Si affrettò ad inventare un paio di scuse per far sloggiare Molly dalla soglia del bagno e si rivestì in tutta fretta.
“Ascoltami.” disse poi rivolto a Tonks, che stava cercando di far scorrere i jeans sulla pelle bagnata senza ribaltarsi. “Io ora esco e tengo a bada Molly per circa un minuto. Appena ci senti parlare Smaterializzati nella mia stanza o dove vuoi. Ci vediamo dopo a cena, d’accordo?”
Lei alzò lo sguardo solo per rivolgergli un’occhiata divertita.
“Ai suoi ordini, professor Lupin.”
Remus fece un ultimo sospiro ed uscì in corridoio, stampandosi in volto un sorriso cordiale per affrontare la ramanzina della cara Signora Weasley che l’attendeva al varco con le braccia sui fianchi, sul volto un’espressione di divertita irritazione per essere stata ignorata così platealmente.
 
Nel frattempo, all’interno del bagno, Tonks stava affrontando altre difficoltà.
Si era appena ricordata che i calzettoni che si era messa quel giorno erano in spessa lana verde e le arrivavano sopra al ginocchio.
Avrebbe quindi dovuto infilarseli prima di quel paio di jeans stretti – che Merlino maledicesse Andromeda per averle comprato un capo femminile così scomodo – ed ora avrebbe dovuto toglierseli.
Non c’era tempo però; Remus le aveva garantito solo un minuto.
Raccolse frettolosamente la sua roba da terra e accennò la piroetta necessaria per la smaterializzazione, ma il rumore della porta che si spalancava la distrasse e le impedì di compiere l’operazione.
Cosa? Di già? Non sono passati nemmeno trenta secondi! Remus, sei proprio un Lupo Mannaro inutile!
Ora non poteva più smaterializzarsi, di sicuro Molly avrebbe sentito ilcrac che accompagnava la sparizione.
Ringraziò tra sé l’uscio aperto che le copriva la vista della donna – evidentemente stava armeggiando con il gancio degli asciugamani all’entrata – e si nascose nel primo luogo che le capitò sotto tiro: un’enorme cassapanca in vimini che, a giudicare dall’ammasso di vestiti all’interno, fungeva da cesta per la biancheria sporca.
Qualche istante e il battito cardiaco accelerato per lo spavento ritornò normale. Cercando di ignorare su cosa si fosse sdraiata, Tonks si accomodò meglio tra i panni vecchi, ormai rilassata.
Dopotutto le era andata piuttosto bene. Insomma, anche se non era riuscita ad andarsene, non avrebbe dovuto fare altro che rimanere lì sdraiata ad aspettare che Molly finisse la sua doccia e, non appena la via fosse stata libera, rinchiudersi in luogo appartato per asciugarsi i vestiti bagnati.
Un’operazione non troppo difficile per un’Auror come lei. E poi l’imbarazzo che provava era minimo. Almeno la persona che si stava denudando –a sua insaputa – a pochi metri da lei era una donna.
Sarebbe stato davvero spiacevole se si fosse trattato invece di…
“Tu scendi dalle stelle! O Fieeeerobeeecco…”
Un momento. Quella non era proprio una canzone che Molly Weasley avrebbe cantato. E non era nemmeno la voce che la donna avrebbe usato, a dirla tutta.
Un orrendo sospetto assalì la ragazza. Lei conosceva quella voce. E anche molto bene.
No, non poteva controllare. Ma doveva.
Alzò la testa quel tanto che le permise di sbirciare nella fessura tra il coperchio e il bordo della cassapanca e fu così che vide tutto.
E queltutto era molto più di quel che avrebbe desiderato vedere.
Si riabbassò di scatto, sconvolta, e cominciò a sfregarsi furiosamente gli occhi, come a voler strappare via dal suo cervello le immagini che vi si erano appena impresse.
Oh, dolce Merlino! Va bene che non sono una ragazza timida… Ma vedere due uomini nudi nel giro di mezzora è troppo da sopportare persino per me!
Maledisse tra sé Walburga che aveva evidentemente dimenticato di donare al suo primogenito il senso del pudore – Accidenti a te, Sirius, ma quella tenda di plastica che ci sta a fare davanti alla doccia? – e provò in tutti i modi a pensare positivo.
Avanti Tonks, fatti coraggio. Almeno Sirius è tuo cugino. E non è di certo un uomo da buttar via, anzi! Sarebbe stato molto peggio se si fosse trattato di Mundungus. Sempre che quell’uomo se lo sia mai fatto un bagno. Oppure Silente! Sì, Silente sarebbe stato molto peggio! Oddio, che schifo. Non ci pensare. Deve essere tutto grinzoso là sotto… Bleah.
Era giusto assorta in quei pensieri impegnativi quando qualcuno entrò nel bagno. Per l’ennesima volta. Ormai avrebbero potuto eleggerlo a salotto ufficiale tanto era frequentato.
“Per l’amor di Morgana! Sirius! Quella dannata tenda potresti anche tirarla, sai!”
Era Remus.
“E tu potresti anche bussare. E non fare tanto lo schizzinoso, con tutte volte che ti ho visto io senza vestiti…”
“Avevamo massimo quindici anni! E io vi avevo avvertito di non entrare nella Stamberga dopo quelle notti.”
“Certo, come dici tu.” fu la placida risposta. “Capisco che ora che siamo adulti tu ti senta intimidito dalla mia… superiorità, ma non devi sentirti così colpevole.”
Non riuscì a sentire la replica di Remus, ma la risata canina di Sirius arrivò subito dopo seguita dal rumore di una tenda che veniva chiusa.
“In ogni caso, Molly mi ha chiesto di riferirti che a causa del complotto che io e te avremmo ordito per impedirle di lavarsi, lei regalerà le nostre porzioni di pollo arrosto a Kreacher.”
“Ah-ha.” disse Sirius, non troppo turbato dall’ingiustizia ricevuta. “Quindi la tua scusa per venire a sbirciare
era questa?”
“No. Ho scordato la mia cintura da qualche parte, ma in questo momento non riesco a vederla.”
“Sotto il lavandino, vicino a quel tubo tutto arrugginito.”
“Molto gentile.”
Tonks seguì con interesse da una fessura nel vimini i piedi di Remus che si dirigevano fuori dalla sua visuale per poi rientrare subito dopo. Se ne stava andando.
Le ci volle qualche secondo per realizzare che se Remus fosse uscito, con lui sarebbe uscita anche la sua possibilità di cavarsela senza essere scoperta e relative conseguenze spiacevoli: dopo essersi asciugato Sirius avrebbe sicuramente avuto della biancheria sporca da buttare.
Senza riflettere afferrò un indumento a caso e lo gettò fuori dalla cesta, sperando così di attirare l’attenzione di Remus; avrebbe preferito non farsi vedere da lui in quello stato ma dopotutto era il male minore.
“Bene, bene, Lunastorta. Ci divertiamo a tirare mutande usate, eh? E poi sono io il bambino troppo cresciuto…”
Ops. Forse avrei dovuto prendere la mira.
“Ma di che parli?” lo sentì dire con voce sconcertata.
“Oh, andiamo a chi credi di darla a bere? Ci siamo solo tu ed io in questo bagno…”
Remus non rispose, ma Tonks si poteva benissimo immaginare l’espressione di consapevolezza che si stava facendo strada sul suo volto.
Pochi secondi il coperchio della cassapanca si sollevò e il viso sconcertato, ma non del tutto sorpreso di Remus si affacciò alla sua visuale.
Che diavolo ci fai lì dentro? lo vide sillabare.
“Non ho fatto in tempo a smaterializzarmi!” mormorò Tonks in risposta, evitando il suo sguardo. La faceva sentire così in imbarazzo!
“I-io.. tu..” parve prendere coraggio. “Hai per caso visto Sirius…?”
Non completò la frase, ma il concetto era piuttosto chiaro.
Tonks evitò di rispondere, ma Remus capì tutto dalla sua espressione colpevole. Trattene un’imprecazione.
“Non l’ho fatto apposta, pensavo fosse Molly!” cercò di giustificarsi la ragazza in risposta al suo sguardo arrabbiato.
“Remus? Che stai facendo, parli con i calzini sporchi?”
“TI prego, fammi uscire di qui!” lo supplicò piano Tonks. Poi, colta da un’ispirazione fulminante aggiunse “Te lo assicuro, non era niente di speciale…  Tu sei molto meglio!”
La sua espressione rimase severa, ma a Tonks parve di vedere un guizzo divertito nei suoi occhi.
“Remus?”
Remus sospirò, estrasse la bacchetta e la puntò contro un grande asciugamano bianco. Quello volò via.
“Ehi, non vedo nulla! Remus toglimi quest’affare di dosso!” esclamò Sirius.
“Avanti, scappa ora!” le sussurrò l’uomo e Tonks non se lo fece ripetere due volte.
Saltò fuori, afferrò maglia, scarpe e si fiondò fuori, in corridoio, in salvo.
Dovette appoggiarsi alla parete per calmare il suo spavento. Era ancora sudata per i vapori dell’acqua calda e sventolare la mano con foga non aiutava più di tanto.
Mi è andata bene, pensò, molto bene. Certo, ora dovrò trovare un modo per ricompensare Remus… e farmi perdonare.
Si diresse verso una delle tante stanze che si affacciavano nel corridoio ed estrasse la bacchetta per asciugarsi i vestiti in pace e scendere finalmente a cena. Fece per chiudere la porta per avere un po’ di privacy, poi cambiò idea all’ultimo e con un colpo di bacchetta la fece sparire completamente.
Che la vedesse pure chi voleva, lei per quel giorno ne aveva fin sopra ai capelli di qualunque porta, fosse essa aperta o chiusa.









NDA2: Tadaan, finito! Allora che ne dite?
Per chiunque sia arrivato fin qui senza cliccare sulla x rossa: forse avrete notato un 'piccolo' contrasto tra la prima parte un po' più 'hot' e.... tutto il resto. Vorrei giustificarmi dicendo che questa è la prima volta che mi cimento in un racconto un po' più spinto e (adorando la coppia) non volevo esagerare e magari andare sul noioso o sul volgare. La parte su Sirius è venuta da sé. Dopotutto nel fandom è sempre lui a interropere certe.. situazioni e anche in questo caso non poteva mancare.
Grazie  a tutti quelli che hanno letto e a chiunque mi vorrà lasciare un commentino! :D
   
 
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