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Autore: alecter    20/09/2011    2 recensioni
Al momento non riusciva a pensare alla fine di quell’avventura con lei; sapeva che prima o poi la fine sarebbe giunta ma aveva sempre evitato di pensarci in quei giorni trascorsi con lei.
Un signore del tempo non può mai affezionarsi ai propri compagni di viaggio, perché arriva sempre il momento di dirsi addio. Avrebbe voluto che il loro addio fosse speciale, diverso da quello che invece li aspettava.
Detestava ammetterlo ma quella piccola ragazza bionda gli era entrata nel cuore più di chiunque altro suo accompagnatore.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al momento non riusciva a pensare alla fine di quell’avventura con lei; sapeva che prima o poi la fine sarebbe giunta ma aveva sempre evitato di pensarci in quei giorni trascorsi con lei.
Un signore del tempo non può mai affezionarsi ai propri compagni di viaggio, perché arriva sempre il momento di dirsi addio. Avrebbe voluto che il loro addio fosse speciale, diverso da quello che invece li aspettava.
Detestava ammetterlo ma quella piccola ragazza bionda gli era entrata nel cuore più di chiunque altro suo accompagnatore.
Era abituato ad affezionarsi agli umani che entravano nella sua vita, altrettanto a salutarli quando giungeva il momento di riportarli alle loro vite.
Con Rose era tutto più complicato. Non avrebbero avuto nemmeno il tempo di salutarsi; doveva pensare solamente a metterla in salvo.
Lei gli era davanti ora, i suoi enormi occhi verdi ancora limpidi, lo fissavano.
“Voi dovrete andare, tutti, con Pete, nel mondo di Pete. Così dovremmo chiamarlo! Il mondo di Pete” Rose lo guardò confusa. Non poteva dividersi da lui; il suo posto era al suo fianco, per sempre.
“Posso chiudere il vuoto solamente da qui. Voi sarete già al sicuro” continuò. Gli occhi di Rose iniziarono ad annebbiarsi.  
“E poi lo chiuderai per sempre?” chiese Pete. Il dottore annuì. Continuavano a fare domande e lui non riusciva a staccarsi da Rose; non poteva farlo.
“E tu rimarrai qui?” chiese con la sua voce flebile.
“Si” rispose lui.
“E io invece dovrò andare in un mondo che verrà chiuso per sempre” continuò.
“Non se ne parla, io non lo lascio” l’edificio venne scosso da un attacco mentre il panico s’impossessava di loro. Dovevano andare ma Jackie non voleva andarsene senza sua figlia. Rose non poteva lasciare il dottore, non poteva.
“Lui ora ha me” continuò Rose mentre Pete le infilava al collo lentamente il teletrasporto. Il dottore teneva i suoi occhi su Rose. Vederla sparire sarebbe stato un colpo al suo cuore; non si sarebbe più ripreso lo sapeva.
Pete spinse il pulsante e Rose svanì assieme agli altri. Lui rimase a fissare il punto lasciato vuoto da lei. Era così che doveva andare. Lei doveva salvarsi.
Pochi secondi dopo la sua sagoma riapparve.
“Forse l’interruttore è rotto” disse. Lui la guardò furente. Doveva rimanere nell’altro mondo, restare in salvo; invece eccola lì, pronta a sacrificare la propria vita pur di restare con lui.
Eppure nonostante fosse furioso con lei, si sentiva in pace ad averla vicina.
“Quando la breccia crolla, sarà la fine. Non potrai più rivedere tua madre” le disse, le sue mani sulle sue braccia.
“Lo so, ho fatto la mia scelta già tempo fa” sussurrò lei. Lui la fissò negli occhi poi si rimise a lavoro. C’era poco tempo. I cyber uomini stavano arrivando, dovevano risucchiarli nel vuoto assieme ai dalek.
“Sono in arrivo” disse Rose. Distavano solo un piano da loro.
Attaccarono i sostegni al muro e in pochi minuti si ritrovarono a lottare contro il risucchio del vuoto. Sembrava filare tutto liscio. Dalek e cyber uomini venivano risucchiati mentre loro due rimanevano fortemente aggrappati alle ventose.
La leva però inizio a piegarsi facendo chiudere pian piano la breccia.
Il dottore continuava a guardarla senza sapere che fare. Ma Rose aveva già preso in mano la situazione. Si allontanava pian piano dal sostegno per andare verso la leva.
“Rose ferma!!” gridò lui ma senza alcun risultato. Era caparbia la sua ragazza.
Rose riuscì a risollevare la leva e a reggersi ad essa. Per poco. Il vuoto iniziò a risucchiarla sempre più forte, fino a che le sue mani non scivolarono via.
Il dottore urlò, urlò con tutto se stesso, pensò che la sua anima uscisse assieme alla sua voce. Stava per perderla nel peggior modo possibile.
Non poteva permetterlo, non poteva.
Pete apparve di fronte alla breccia e prese Rose per poi risparire. Un secondo, i loro occhi si incrociarono per un secondo e lui vide negli occhi di lei tutto il dolore che anche lui stava provando.
Non l’avrebbe mai più rivista. Mai più.
Non avrebbe più potuto abbracciarla, sentirla parlare, supporre teorie durante i loro viaggi nell’universo.
Sarebbe tornato di nuovo un angelo solitario.
La breccia si chiuse e lui potè staccarsi dai sostegni. Il mondo era salvo, ancora una volta, grazie a lui.
Il prezzo più alto da pagare per la salvezza della terra, come sempre, lo aveva pagato lui. Aveva perso la donna che più nella sua vita aveva amato.
Tornò al Tardis, i due cuori a pezzi. Come potevano gli umani sopportare tanto dolore?
Decise che non poteva finire così; doveva rivederla, dirle addio. Dirle che la amava.
Aveva sempre dato per scontato che Rose sapeva cosa lui provasse. Eppure adesso si pentiva di non averle confessato a cuore aperto i suoi sentimenti.
Chiuse le porte del Tardis e si poggiò su di esse.
Era impossibile rivederla. La breccia era richiusa e viaggiare tra i due mondi era quindi ormai solamente un sogno remoto.
La sua speranza però fu riportata in vita dal Tardis. Una piccola fessura della breccia era rimasta aperta.
Avrebbe potuto sfruttarla ma necessitava di molta, troppa energia.
Posizionò la metà del Tardis verso una super nova. Sussurrò il nome di Rose, consapevole che lei avrebbe potuto non sentire il suo richiamo ma in fondo certo che il suo cuore lo avrebbe accolto.
Ed eccolo lì, a fissare le pareti di metallo del Tardis, in attesa che la sua compagna si mostrasse.
E poi eccola lì. Di fronte a lui, eppure distante, intoccabile.
“Dove sei?” chiese lei.
“Vicino ad una super nova. Una fessura della breccia è rimasta aperta ma c’è comunque bisogno di molta energia per far questo” disse lui. Solo rivederla gli aveva fatto dimenticare tutto quanto, anche l’addio silenzioso che si erano dati prima.
“Sto bruciando un sole solamente per dirti addio” continuò lui. Ormai erano vicini; era insopportabile non poterla abbracciare.
“Quanto abbiamo?” chiese lei. Le lacrime solcavano già le sue guancie.
“Due minuti” sussurrò lui. Rose deglutì, non sapeva cosa dire, le parole le si strozzavano in gola per il dolore. Lui sapeva benissimo come si sentiva.
“Ti.. ti amo” disse lei. Il dottore sentì i suoi cuori riprendere vita.
“Che notizia. Bè, credo sia l’ultima possibilità che ho per dirlo” rispose poi con la sua solita ironia. Voleva urlarlo al mondo che lui l’amava.
Voleva dire a tutti che nonostante sapeva ci sarebbero state altre donne, lei sarebbe sempre rimasta nel suo cuore con un posto speciale. Nessuno avrebbe potuto sostituirla. Lui l’avrebbe sempre amata e sempre portata con sé.
“Rose Tyler” il tempo di pronunciare il suo nome e la fessura si chiuse.
Lacrime calde adesso solcavano il suo viso. Si sentiva vuoto, completamente vuoto.
Avrebbe viaggiato per l’universo solamente per lei, visto le meraviglie del creato ripensando a loro.

Rose Tyler sarebbe sempre stata parte di lui.

----------------------------------------------------- NOTE AUTORE:
Non è uno dei miei migliori lavori, ma ho finito oggi di vedere la seconda stagione e ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa immediatamente su questo episodio. E' scritto di getto ed è molto sentito quindi spero piaccia :)

   
 
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