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Autore: Niandra    20/09/2011    8 recensioni
Cosa significava poi amare davvero una persona? Non l'aveva mai capito. O forse si, ma semplicemente non voleva accettarlo. La vita ci pone sempre immagini troppo felici, di storie felici, di persone felici insieme. Ci illude che un lieto fine ci sia, in un modo o nell'altro, ma è così per tutti?
(...)
Prese in fretta le chiavi di casa e l'occhio andò a finire proprio su quella Les Paul miniatura portachiavi che aveva praticamente scippato dal mazzo di Brian in una delle tante giornate in cui era in casa sua. Sorrise, un sorriso amaro e rassegnato. Infilò le chiavi in tasca e si diresse a lavoro, quando il suo pensiero tornò ancora a quella sera dove tutto era cominciato..
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prisoner Of Your Eyes

Love is blind and love deceives you.
You came along and captured me.
Now I'm a prisoner of your eyes, trapped in time.
I cannot leave you, I'm just a prisoner of your eyes.
As each day goes by I've given up completely.
I've locked myself inside your heart and thrown away the key.


 


 






 

Prologo


 

Cosa significava poi amare davvero una persona? Non l'aveva mai capito. O forse si, ma semplicemente non voleva accettarlo. La vita ci pone sempre immagini troppo felici, di storie felici, di persone felici insieme. Ci illude che un lieto fine ci sia, in un modo o nell'altro, ma è così per tutti?

Layla prese i vestiti posati sopra il suo letto troppo grande per una persona sola e indossò una maglia e degli shorts di jeans strappati. Infilò poi gli inseparabili anfibi neri, con la punta ormai rovinata, e prima di uscire dalla stanza guardò la sua immagine riflessa nell'enorme specchio: non era di certo l'incarnazione della femminilità. La maglia dei Doors le era larga ed era ormai consumata per tutte le volte che l'aveva messa, ma non avrebbe mai rinunciato a portarla addosso, nonostante l'immagine di Jim Morrison fosse sbiaditissima. I jeans aderenti lasciavano scoperte le sode gambe e la sua carnagione decisamente troppo chiara. Si guardò ancora meglio in viso: i capelli lunghi fino a metà schiena, rossi naturali, erano raccolti in una treccia che le ricadeva sulla spalla. Gli occhi quasi sembravano venire da un altro pianeta per quanto erano grandi e di un verde chiarissimo. Delle lentiggini spruzzate sul piccolo naso le davano un'aria da bambina, mentre le carnose labbra erano sempre imbronciate, lasciando trasparire raramente il suo sorriso. Si osservò ancora, come se non si conoscesse abbastanza..ma poi avvertì ancora quella sensazione di disagio che da un po' le faceva compagnia. Cosa c'era di sbagliato in lei? Cos'è che non andava? Perché non poteva essere bella agli occhi di lui? Perché non poteva avere le sue attenzioni per sé?! Perché non poteva essere sempre interessante?!
Basta! - si disse allontanandosi di colpo dallo specchio.
Prese in fretta le chiavi di casa e l'occhio andò a finire proprio su quella Les Paul miniatura portachiavi che aveva praticamente scippato dal mazzo di Brian in una delle tante giornate in cui era in casa sua. Sorrise, un sorriso amaro e rassegnato. Infilò le chiavi in tasca e si diresse a lavoro, quando il suo pensiero tornò ancora a quella sera dove tutto era cominciato..


 


 


 


 


 


 


 

24 April 2007, Huntington Beach


 

- Dio, questi fanno davvero schifo! -

Layla strattonò Adriana con sé e si divincolò da quella bolgia sotto il palco dando gomitate a destra e sinistra. Non ne poteva davvero più! Qualcuno le aveva perfino palpato il culo là in mezzo. Quel giorno il Devil's era stracolmo, e non essendo un locale famoso per la propria grandezza non si respirava proprio più là dentro, soprattutto se sei accerchiata da tipi alti almeno un metro e ottanta, che ti fanno sentire alquanto nana e stupida nel tuo metro e sessantacinque a malapena. Ormai vicine al bancone del locale Adriana le si avvicinò all'orecchio ridendo come non mai: i capelli color cioccolato raccolti in una coda alta erano scompigliati e sul viso alcune ciocche attaccate alle guance per il sudore che le brillava in faccia. Era bella, oh si, lo era sempre per Layla.

-Ma hai visto come si atteggiava il secondo chitarrista ? - Layla si scostò e mimò le pose del tipo alternandole a dell'headbanging scuotendo i lunghissimi capelli a più non posso, facendo ridere sempre più Adriana. - Sigaretta? - propose poi.

- Andata! - e rispondendo passò un braccio sopra le spalle di Adriana, che si strinse in quell'abbraccio che adorava definire casa.

Il retro del Devil's non era mai stato un posto lussureggiante e tranquillo. Non c'era mai pace lì dietro, tra bottiglie rovesciate a terra, vetri sparsi e odore di piscio, quel luogo era tutto fuorché raccomandabile per due ventitreenni come loro. Quel posto era per lo più frequentato da spacciatori, tipi fatti e ubriachi che elemosinavano figa e pareva essere anche una specie di raduno di risse o robe del genere. Le due avevano visto ogni cosa accadere lì dietro, e ne erano uscite sempre illese e intatte. Erano due che amavano si il pericolo, in fondo non erano poi così normali se preferivano quel posto piuttosto che l'uscita principale che definivano troppo noiosa per due come loro. Amavano di solito ricordare una serata in cui, mentre erano sedute lì al solito gradino, un tizio abbondantemente sbronzo e fatto si era del tutto prostrato a terra davanti alle loro gambe, giurando amore eterno. Poco dopo quella che doveva essere una specie di sua fidanzata era arrivata e gli aveva assestato un calcio in culo che lo aveva scaraventato con la faccia tra l'asfalto lurido, il tutto accompagnato da coloriti insulti, ovviamente. Inutile raccontare le risate interminabili che ne erano seguite, quando la tipa era andata via, trascinando per un braccio il ragazzo che nemmeno aveva fiatato.
Adriana tirò fuori dalla tasca della minigonna in pelle un pacchetto sgualcito di Marlboro, tirandolo all'amica, già seduta sul gradino, per poi cercare un accendino.

-Oh no.. Adri, guarda qua! -

Layla le mostrava con degli occhi -troppo-preoccupati, mordendosi le rosee labbra, il pacchetto aperto con le ultime due sigarette rimaste: una capovolta. Di fronte a quell'espressione la mora non riuscì a trattenere una risata sincera e fragorosa. Non poteva davvero preoccuparsi per quello! Scosse la testa, quasi rassegnata di fronte alla semplicità della sua migliore amica. Era una tipa tosta, era un maschiaccio dentro, spericolata quando voleva, volgare, tutto quello che di strano ci poteva essere in un corpo femminile. Ma quell'aria bambina a volte spuntava sempre, accompagnata dalla sua lunaticità estrema. Layla era così, era una persona impulsiva oggi, riflessiva domani. Decideva chi essere la mattina quando si svegliava, Adri l'aveva sempre sostenuto. Le loro coetanee sin da quando erano più piccole non riuscivano mai a trovarsi con lei, non sapevano come trattarla e spesso erano anche intimorite da quella strana personalità, così preferivano starle alla larga. Questo aveva causato a Layla non pochi complessi e le aveva permesso sempre più di alzare quel muro di diffidenza attorno a lei. Non era mai riuscita a piacere totalmente a qualcuno: c'era chi era impaurito da lei, e finiva con l'odiarla senza motivo, chi invece aveva provato a comunicare in qualche modo, ma aveva sempre trovato quello che non si aspettava e così scappava a gambe levate. Nessuno si era mai degnato di approfondire cosa ci fosse sotto quel costante muso duro e quei capelli spettinati, tranne Adri. La mora invece non aveva mai trovato nessuna difficoltà, per lei Layla era sempre stata un libro aperto, i suoi occhi erano un pozzo trasparente per lei, vi leggevi qualsiasi cosa potesse pensare o provare. Ricordava quando a 11 anni si erano conosciute, e nonostante non fosse stato un idilliaco incontro il loro -anzi-, aveva capito sin da subito che quella pel di carota le sapeva tenere testa, anche troppo, e questo l'attirava. Poi tutto era venuto da se, le prime uscite insieme, le prime telefonate e le tante cazzate. Ma questa è un'altra storia.
- Ohh, la famosa sigaretta del desiderio! E questa volta è tua cara la mia Fru-

Si sedette vicino a lei passandole un braccio sulle spalle, mentre con la coda dell'occhio la vedeva storcere il naso e guardarla in torvo per quel nomignolo che cominciava a non sopportare più. Ma anche quella era un'altra storia.

Adri prese la sua sigaretta e la accese, desiderosa di bloccare per un po' i pensieri e rilassarsi. Amava fumare, lo amava davvero, e sfanculava chiunque storcesse la bocca di fronte a ciò. Chiuse gli occhi poggiando la testa all'indietro, contro la porta chiusa del locale. Notando poi il silenzio improvviso e prolungato si voltò verso la rossa che aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia e fissava insistentemente quel cazzo di pacchetto stropicciato. Fu un attimo e si voltò, stranita quasi:

- Io questa non la fumo cazzo!-

Adri rise ancora, prima di porgerle l'accendino come incoraggiamento.

- Dai scema, non vorrai credere a 'sta cazzata del desiderio espresso che si avvera fumando? Hai sempre riso davanti agli scaramantici!-

- Potrei aver cambiato idea!

- Strano!-

- Vaffanculo, le ultime volte che abbiamo fatto 'sto di gioco quel cazzo di desiderio si è sempre avverato!- Layla sfilò il telefono dalla tasca, guardando l'ora : le 2:13, mostrando poi il display illuminato all'amica. - E il bello è che sta stronzata di cosa la fumiamo sempre qua dietro per casualità, e puntualmente l'ora è sempre quella. Dai Adri, questa è una cazzo di maledizione!-

La mora rise di gusto, adorava le paranoie di Layla, e forse si, c'erano tante coincidenze, ma non ci faceva caso. Anzi il fatto di poter avere sempre un desiderio in tasca che potrebbe avverarsi sempre la allettava parecchio. Per lei erano solo cazzate quelle, un semplice gioco.

- Casualità Layla, si chiama casualità.-

- Casualità proprio per niente! La prima volta avevi chiesto..mm, ah si! Avevi chiesto di trovare lavoro. Dopo due giorni Daniel ti ha assunto in questo locale! La seconda volta io ho chiesto di incontrare John Frusciante- rise, ricordando anche la storia del suo nomignolo -E tac! Dopo una settimana John Frusciante in persona entra nel negozio dove io lavoro. Cioè ma ti rendi conto dell'assurdità della cosa?! - Adri rise guardando l'amica portarsi le mani tra i capelli, scuotendo la testa con veemenza, osservando un qualcosa di inesistente davanti ai suoi occhi. - La volta dopo tu hai chiesto al nostro pacchetto di sigarette in comune caro e adorato che capitasse qualcosa di brutto a quel troione di David. E dopo quanto? Cinque giorni? Quello ti arriva con una gamba ingessata. Ora io ho espresso di innamorarmi di qualcuno e tu speri che io fumi sta roba?Forse dovremmo smetterla di comprare pacchetti in comune..-

Sorrisero insieme, guardandosi per un lungo istante. Layla allungò le gambe in avanti, distendendole e accavallandole, lasciando scivolare il capo sulla spalla dell'amica, che colse l'occasione per posarle un bacio tra i capelli.

-Cos'è, hai paura? Non ti facevo così cagasotto Fru, proprio no! Non hai il coraggio di fumare una cazzo di sigaretta del desiderio, sei messa maluccio eh!-

Come previsto la rossa si alzò di scatto, prima pulendo i pantaloni da eventuali schifezze posate sul suo lato b. Le mise minacciosa il suo indice davanti al naso:

- Ehi stronza, non provocarmi! Lo sai che non ho paura di niente, semplicemente non mi piace il desiderio che TU mi hai fatto esprimere, approfittando anche del fatto che fossi brilla, bella amica! -

- Ma dai! Avevi bevuto solo una birra, da quando te ne basta una per andare su di giri? E poi non ci trovo niente di male in quel desiderio, serve un po' di amore vero nella tua vita, una figura maschile, un po' di batticuore, un po' di paranoie inutili e tante, tante cazzate. -

-Così non sei affatto incoraggiante, lo sai?- Camminò un po' per quel vicolo buio, con la testa bassa e le mani in tasca. Adri era divertita, stava facendo di una stupida sigaretta una questione di stato. Il calcio che la rossa tirò a una bottiglia di vetro a terra la destò dai suoi pensieri, posando di nuovo lo sguardo sulla sua figura piccola e minuta che le si era parata ancora davanti, minacciosa. -Vaffanculo io non voglio innamorarmi, le mie scopate vanno più che bene. Non mi lascio fregare da qualche cretino, hai capito? - E si allontanò di nuovo. L'amica incrociò le braccia sotto il prosperoso petto stretto in una camicetta. Conosceva Layla come le sue tasche e sapeva che avrebbe continuato così per taaanto tempo se nessuno l'avesse fermata. Quindi bastava mettersi comodi e aspettare di ascoltare cos'è che aveva da dire, tanto già lo sapeva dove andava a parare, sempre sulla solita storia. - Ti ricordi quando David ti ha lasciato? - ecco, come non detto! -Il tuo fantomatico eterno amore? Ti ricordi che sei stata una settimana a letto senza quasi nemmeno parlarmi?! Non è per fare la stronza per rinfacciarti cose che non devo rinfacciarti o che, è solo che IO non ho voglia di finire in quel modo per qualcuno. Ma chi me lo fa fare.. pfff-

Adri sorrise al fiume in piena che era Layla quando c'era qualcosa che la turbava. Era una stupida e aveva una paura fottuta che qualcuno la facesse soffrire. Erano diverse in questo, lei la incoraggiava sempre a lasciarsi andare, ma Layla era una testarda cronica e non amava lasciar cadere le proprie barriere, sentendosi indifesa e persa nelle mani di qualcuno che poteva farla soffrire. Preferiva così l'emozione effimera di qualche scopata, cercando di far sembrare normale quelle sensazioni di vuoto e tristezza che ti prendevano la mattina dopo, quando non c'era nessuno accanto a te o dovevi alzarti in fretta prima che il tipo che ti eri portata a letto si svegliasse riempendo l'aria di disagio. La rossa credeva che questo le sarebbe andato più che bene, non voleva dare ascolto a quel qualcosa di mancante che ogni tanto si faceva sentire: gli chiudeva la bocca e andava avanti, semplicemente.

Adri si sciolse, prendendo per una mano l'amica e trascinandola sopra le sue gambe. Quei momenti le mostravano sempre più quanto Layla fosse fragile. Lei lo capiva. La strinse a sé mentre inaspettatamente quel mucchio di complessi che aveva tra le braccia la baciò. Le carnose labbra di Layla erano tra quelle sorridenti dell'altra, che contraccambiò quel gesto. L'avevano sempre fatto, quel feeling che c'era tra loro non poneva alcuna barriera al loro rapporto, e cosa c'era di male nello scambiarsi effusioni? A volte cominciando così erano finite davvero per fare di tutto.. ma era normale, era anche un modo per stare bene insieme e divertirsi da morire, dandosi piacere a vicenda. C'era qualcosa di meglio?

Adri le morse un labbro, facendola staccare, posandole un altro bacio a stampo prima di iniziare a parlare con quel tono rassicurante che Layla adorava tanto, la faceva sentire amata.

- Scema, tanto per chiudere il discorso, lo ricordo perfettamente David e ricordo anche quando son stata male eccetera eccetera. Ma ricordi quanto ero felice quando stavamo bene insieme? Sei una che vive sempre quello che la vita propone, e allora come fai a negarti questo? Non guardare sempre alla fine o al dolore, a quello ci si penserà quando e se ci sarà. C'è sempre una fine a tutto in un modo o nell'altro, e quindi, tu ora fumi quella sigaretta e vediamo un po' cosa ti propone la vita. -

Adri prese il pacchetto dalle mani dell'amica e accese la sigaretta, poggiandola sulle labbra che aveva appena baciato. Dopo un attimo di incertezza Layla l'accolse, facendo un lungo tiro.

- Fanculo, mi hai fregato pure sta volta. Sarai tu per caso la strega che ha fatto questi anatemi alle nostre sigarette? -

La mora rise ancora, restando in silenzio, ascoltando una canzone dei Judas Priest proveniente da dentro il locale, mentre lasciava finire a Layla la sua sigaretta in pace. Poi si alzarono senza dire ancora niente, quando si sentì stringere la mano e due occhi profondi puntati su di sé.

-Ehi, si, c'è una fine a tutto forse, ma non a me e te, chiaro? - e sorridendo complici si avviarono di nuovo dentro.

Layla aveva fumato quella sigaretta, curiosa di vedere cosa stavolta fosse accaduto. Spaventata? No, fanculo. Nessuno le avrebbe messo i piedi in testa, di questo ne era certa.

Poi che cazzo, è sempre una stupida sigaretta e io non sono scaramantica.”







 

* * *


 



 

Angolo dell'autrice.


 

Ciao a tutte :D
Probabilmente non mi conoscete perchè è la prima volta che scrivo una storia sugli Avenged Sevenfold. E poi non sono mica una scrittrice famosa, anzi! Scrivo solo per puro divertimento e passatempo, e soprattutto perchè scrivere storie di questo genere rende vivi i miei sogni e li fa sentire più vicini a me, nonostante siano lontanissimi c:
Detto ciò, preciso subito che questa storia probabilmente non rispecchierà nessun ordine cronologico reale di tour o eventi particolari. Le “ragazze” degli A7X non credo faranno parte della storia e appunto non verrà in alcun modo rispettato niente della realtà. Ho deciso così perchè ho voluto dimenticare per un attimo la realtà e dedicarmi a un attimo di puro vaneggiamento. Poi anche perchè non conosco benissimo la vita privata e non dei ragazzi e quindi non voglio magari storpiare qualcosa o altro..
Poi, sarà una storia di pochi capitoli (credo), anche se non l'ho scritta tutta, anzi sono in alto mare, so già cosa scrivere e come terminarla! Ma il tempo che ho da dedicarle non è tanto e quindi mi impegnerò a fare in fretta, sempre se a qualcuno possa interessare.
Andiamo avanti, ho tante cose da dire *-*
Allora, conosco gli Avenged Sevenfold da circa due anni, ma solo da un anno e mezzo più o meno è scoppiata la grande passione. Credo che ogni cosa abbia il suo tempo e venga a far parte di noi in un momento preciso per donarci il meglio di sé. E loro mi hanno dato tantissimo. Sono stati (e sono) molto importanti in questo periodo e amo questo gruppo, basta.
Probabilmente la storia risulta poco interessante dal prologo, visto che è cortissimo e nessuno dei ragazzi appare, ma spero comunque di ricevere qualche parere da voi (positivo e non) per capire se è il caso di andare o no avanti con i capitoli :)
All'interno di questa storia (non so cosa verrà fuori e non sono affatto positiva, ma ci provo!) ci sarà un po' di me, alcuni sogni, alcuni pensieri, pezzi di carattere e modi di essere. Spero di non offendere nessuno se il linguaggio sarà volgare, e se andando avanti ci sarà qualcosa di esagerato metterò il rating rosso, per ora lascio l'arancione.
Infine precisiamo che nessuno degli Avenged Sevenfold mi appartiene. La storia è stata scritta non a scopo di lucro o per offendere qualcuno, ma solo per divertimento. I caratteri degli A7X sono frutto della mia fantasia, come tutta la storia e i personaggi inventati.

PS:
- Il titolo della storia è tratto da una canzone dei Judas Priest, Prisoner of your eyes. Amo quella canzone.
- Il nome Layla è stato tratto dalla canzone omonima di Eric Clapton che mi ha ispirato molto.
- John Frusciante è una delle mie più grandi ispirazioni, quindi ho voluto inserirlo nella storia ^^''


E con questo è tutto. Spero di non far scappare nessuno con questa storia XD. E fatemi sapere qualcosa :D
Un saluto, Niandra.

   
 
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