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Autore: Sailor Saturn    21/09/2011    1 recensioni
Allora, premettiamo una cosa: quando ero piccola il mio cartone animato preferito era il Libro della Giungla ma non quello della Disney, quello a puntate che andava in onda la mattina su Italia 1. Partendo da questo presupposto, penso che la nasciata di questa storiella sia una conseguenza della mia passione! Non ricordavo neanche di averla scritta, l'ho ripescata oggi durante le pulizie su un foglio volante e mi sono detta "perchè no?" così ho deciso di pubblicare questa piccola follia! spero vi piaccia, buona lettura!
Dalla storia: Si dice che i lupi della steppa siano animali crudeli, pronti a tutto pur di riuscire a mangiare qualcosa, sia questo qualcosa un uomo o un cucciolo di un altro animale. Beh, questo non è sempre vero...
Conoscete la storia di Alexander, il lupo dal pelo nero, ma così lucido che al chiarore della luna sembrava blu? No? Allora, forse, è arrivato il momento di raccontarvi chi è questo particolare lupo...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Alexander: il lupo della steppa



Si dice che i lupi della steppa siano animali crudeli, pronti a tutto pur di riuscire a mangiare qualcosa, sia questo qualcosa un uomo o un cucciolo di un altro animale. Beh, questo non è sempre vero...
Conoscete la storia di Alexander, il lupo dal pelo nero, ma così lucido che al chiarore della luna sembrava blu? No? Allora, forse, è arrivato il momento di raccontarvi chi è questo particolare lupo...
Fin da cucciolo, appena subito dopo la nascita, Alexander dovette riuscire a cavarsela con le sue sole forze. Infatti poco prima che Alexander e suo fratello Agar nascessero, loro padre Ascantar, il lupo più coraggioso e rispettato dal branco, fu ucciso da Mavar, la pantera nera, mentre cercava di difendere la sua dolce compagna Ismer, la bellissima lupa bianca. Ascantar riuscì a ferire gravemente Mavar ad un occhio e ad una zampa, cosicché la pantera dovette scappare. Per il povero Ascantar, però, non ci fu nulla da fare. Il branco pianse a lungo la morte del suo capo e anche la povera Ismer non riusciva a riprendersi.
Tutto questo andò avanti per molti giorni fino a che non fu eletto un nuovo capo, Omar, uno dei lupi anziani e forse il più saggio tra tutti. Alla prima assemblea da lui presieduta, Omar disse che per i lupi era pericoloso vivere ancora in quella parte della steppa perché, ora che Ascantar non c'era più, le pantere avrebbero cercato di vendicarsi dell'affronto subito da Mavar. Queste parole colpirono molto i lupi e li spaventarono ma tutti, nessuno escluso, sapevano che Omar aveva ragione. Dopo tre giorni di discussione i lupi decisero che sarebbero partiti alla ricerca di una casa per il loro branco due settimane dopo la nascita dei cuccioli di Ismer.
E così i giorni passarono... Ismer era sempre più stanca e, molto spesso, passava interi giorni nella sua tana, senza muoversi, tanto che erano gli altri lupi a portarle il cibo. Questa fu normale routine per circa una settimana finché il miracolo avvenne in una notte di luna piena: Ismer diede alla luce due gemelli, uno con il pelo nero, quasi blu, lo stesso pelo di suo padre, e uno con il pelo bianco, proprio come sua madre. Ismer era fiera dei suoi piccoli e li chiamò Alexander e Agar, i due nomi che più piacevano ad Ascantar, che nella lingua dei lupi significano “guerriero nascente” e “colui che corre”.
Purtroppo, però, accadde qualcosa che Ismer non aveva previsto: Alexander non riusciva a crescere, rimaneva sempre piccolo e debole. Ismer faceva di tutto per far crescere il suo piccolo ma questo, a differenza del fratello Agar, che dopo circa una settimana e mezza di vita riusciva a camminare, non riusciva neppure a stare in piedi da solo.
Intanto la voce della debolezza di Alexander si era diffusa in tutto il branco finché Omar, il giorno prima della data prevista per la partenza, si recò nella tana di Ismer e le chiese se era vero che Alexander non era ancora in grado di camminare. Ismer era spaventata e voleva mentire ma era stata educata all'obbedienza, come ogni altra lupa del branco, e dovette dire la verità. Omar, quasi non credendo alle sue orecchie, volle verificare con i suoi occhi che uno dei figli di Ascantar era così debole. Si recò sul fondo della tana e, quando vide il piccolo Alexander accucciato in un angolo, con il fratello che gli saltava attorno, si rese conto che era tutto vero. Con la morte nel cuore, il capobranco disse a Ismer che avrebbe dovuto abbandonare il suo cucciolo. La lupa non riuscì a credere alle sue orecchie anche se quelle erano esattamente le parole che sapeva di dover sentire. Se, infatti, avesse portato Alexander con sé durante il viaggio, il branco sarebbe stato rallentato dalle esigenze del cucciolo e, nel peggiore dei casi, nessuno dei lupi avrebbe mai raggiunto la nuova casa. Con gli occhi pieni di lacrime Ismer abbassò il capo, facendo capire a Omar che rispettava i suoi ordini. Appena l'anziano lupo fu uscito dalla tana Ismer si recò da Alexander e non lo abbandonò un solo attimo fino alla partenza. Sperava che il suo cucciolo l'avrebbe capita, l'avrebbe perdonata e passò l'intera notte a vegliare su di lui, senza mai addormentarsi. All'alba il branco si recò alla tana di Ismer per avvertirla che era ora di partire. Poco prima di uscire dalla tana, Ismer lanciò un ultimo sguardo al suo piccolo che la guardava con occhi imploranti di restare. La lupa non sopportava quella vista così prese Agar ( che non voleva saperne di lasciare il fratello) e se ne andò mormorando un sommesso :<< Scusa piccolo mio>>. Alexander non riusciva a credere che sua madre lo stesse abbandonando ma, quando la vide scomparire alla luce del sole con suo fratello, non ebbe più dubbi: era solo. Per molte ore Alexander rimase dov'era, senza neanche alzare la testa, ormai rassegnato al suo destino, fino a che non accadde l'impensabile. Davanti alla sua tana sentì dei rumori sommessi fino a che un urlo non lacerò il silenzio.
:<< Se ne sono andati! Qui non c'è più nessuno! Nessun maledetto lupo!>>
:<< F- f- forse s- sono sca- sca- scappati pe- per- perché ci hanno senti- senti- sentiti>>
:<< Non non è così. È un po' che nella steppa gira la voce che i lupi volessero cambiare zona, anche se non credevo fosse vero... Beh, vorrà dire che li attaccheremo mentre sono in viaggio>>.
E così, proprio come erano venute le due voci sparirono. Alexander era pietrificato. Ma chi erano e perché volevano fare del male al branco? Poi un pensiero folgorò Alexander :<< Mamma, Agar>>. Non poteva permettere che facessero loro del male.
Con un enorme sforzo, Alexander riuscì a rimettersi in piedi e, ancora un po' malfermo sulle gambe, inghiottì in pochi bocconi la poca carne che era avanzata nella tana. Accidenti, com'era faticoso stare in piedi! Ma Alexander non poteva arrendersi, doveva salvare il suo branco! A piccoli passi uscì dalla tana e, piano piano, dovette abituare i suoi occhi alla luce della luna. Era la prima volta che Alexander usciva dalla tana e questo lo spaventava parecchio ma, sopratutto, lo intrigava molto. Alexander, infatti, era un lupacchiotto molto curioso. Non appena riuscì a vedere bene al buio, cominciò a curiosare tutto intorno a lui. Arrivavano molti tipi diversi di odori al suo nasino e i suoi occhi vedevano tante cose che il piccolo cucciolo non immaginava neanche esistessero. Si divertiva così tanto che per poco non dimenticò la sua missione: doveva avvertire il branco del pericolo che stava correndo. Appena gli ritornò in mente questo pensiero cominciò a correre veloce, tanto veloce quanto le sue piccole zampe glielo permettevano.
Mentre correva non faceva caso ai pericoli che poteva incontrare e gli altri animali, vedendolo così concentrato, furono mossi dalla tenerezza e da un muto rispetto e non si avvicinarono al cucciolo. Anzi, nelle breve soste che il cucciolo faceva gli altri animali gli portavano da mangiare perché sapevano che non era in grado di farlo da solo. Alexander non avrebbe mai dimenticato l'aiuto che gli veniva offerto e promise a sé stesso che un giorno avrebbe ripagato tutti.
Il cucciolo corse quasi ininterrottamente per tre giorni fino a che, stremato, non crollò all'ombra di una quercia. Al suo risveglio si ritrovò contro un petto caldo. Stupito aprì gli occhi ed ebbe una meravigliosa sorpresa: era tra le zampe della sua mamma! Ismer era stupita, non sapeva come potesse essere possibile ma il suo piccolo Alexander li aveva raggiunti.
Quando Omar seppe quello che era successo si recò da Alexander per chiedergli come aveva fatto a raggiungerli, ma il cucciolo non lo fece neanche parlare e disse a perdifiato :<< Qualcuno vuole attaccarvi, dovete stare attenti!>>. Omar era stupito e non sapeva se credere o no al cucciolo, visto che gli aveva appena raggiunti. Ma Agar, quasi leggendogli nel pensiero, disse :<< Mio fratello non dice bugie!>>. Omar si stupì doppiamente ma disse :<< Vi credo, figli di Ascantar! Ora ci apposteremo e, se qualcuno ci attaccherà, ci difenderemo!>>. Detto fatto e, dopo neanche pochi minuti che i lupi erano appostati, furono raggiunti dalle pantere, pronte per attaccare i lupi che credevano impreparati. Ma, quando giunsero al luogo convenuto, le pantere non trovarono nessuno. I lupi, ad un segnale convenuto di Omar, uscirono allo scoperto e circondarono le pantere. Queste, vedendosi circondate, persero tutto il loro furore.
Una di loro, con un solo occhio, si guardava intorno cercando un modo per scappare. Omar, facendosi avanti, ringhiò :<< Noi non vi attaccheremo ma dovete andarvene immediatamente, e non tornare mai più!>>.
Anche la pantera con un solo occhio ringhiò e disse :<< Ce ne andremo ma torneremo per vendicarci!>>
:<< E noi saremo pronti a difenderci!>> dissero due vocine. Mavar (sì proprio lui) si girò verso quelle voci e vide due paia di occhi uguali a quelli di un lupo incontrato tempo prima. Avvicinandosi a loro chiese :<< Voi siete parenti di Ascantar?>> :<< Sì>> rispose Ismer mettendosi davanti ai suoi cuccioli :<< Sono i suoi figli>>. Mavar guardò i cuccioli e vide nei loro occhi la stessa determinazione di loro padre. :<< Allora un giorno ci rincontreremo>> disse loro. E se ne andò.
Forse un giorno Mavar avrebbe rincontrato i due lupacchiotti ma ora l'unica cosa che importava era che Alexander, Agar e la loro mamma erano insieme e non si sarebbero mai separati.
Tutto il resto è un'altra storia.









A mio fratello che, nonostante le continue litigate
che solo tra fratelli si possono fare, c'è sempre, pronto a farmi ridere.
Ti voglio tanto bene Campione e non ti cambierei nemmeno per tutto l'oro del mondo,
anche se a volte mi fai davvero arrabbiare!

 

  
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