Qualcuno mi aveva chiesto un "continuo" di Io son per te l'amore... ed eccolo qua! ^^
I pensieri di Draco durante la separazione da Hermione (le parole della canzone sono di Lucio Battisti!)
Spero che vi piaccia... Buona lettura!
Mi ritorni in mente
Mi ritorni
in mente bella come sei,
forse anche
di più.
Mi ritorni
in mente dolce come mai,
come non
sei tu.
Un angelo
caduto in volo questo tu ora sei,
in tutti i
sogni miei...
Cammino da solo per le strade di Londra.
Il clima è in perfetto
stile inglese – gelido, nebbioso e umido. Siamo solo alla metà di
ottobre, ma il sole estivo è già un lontano ricordo.
Il quartiere dove mi trovo è tutt'altro che raccomandabile. Edifici
putrescenti, vicoli stretti e bui, tizi loschi dietro le finestre
polverose dei bar. In giro non si vede un'anima, solo qualche raro
passante, cencioso e ingobbito.
Con il mio cappotto nero dal taglio elegante e il portamento fiero
stono come non mai con tutto ciò che mi circonda. Sento gli occhi
delle persone appuntarmisi a dosso e scrutarmi con insistenza.
Mi alzo il collo della giacca fino a metà viso e aumento il passo.
Giunto all'angolo della strada, a riparo da sguardi indiscreti,
rileggo l'indirizzo scritto sul pezzo di carta che ho in tasca.
Per
quanto sembri strano, il posto è proprio questo.
Perché diavolo mio padre abbia deciso di mandarmi qui, lo sa solo il
cielo. Mi ha fatto intendere ben poco, prima di spedirmi fuori.
Qualcuno si farà trovare nel posto indicato. Sa già cosa offro.
Fine delle informazioni.
La persona che cerco saprà anche di cosa
parliamo, ma io non ne ho idea – mettermi al corrente di tutti i
dettagli deve essere sembrato al mio sadico genitore una mossa non
necessaria.- e questo mi mette tremendamente in allarme. Ho i nervi
a fior di pelle.
Stringo la bacchetta dentro la tasca dei jeans, pronto ad ogni
evenienza. Con quello che mi è successo in passato, meglio essere
prudenti.
Mentre cammino a testa bassa fendendo la nebbiolina grigia, la mia
testa continua ad appuntarsi sul latore di questa mia misteriosa
missione.
Lucius Malfoy – l'uomo che più di tutti ho stimato e
idolatrato.
Lucius Malfoy – l'uomo che meno di tutti si è
dimostrato degno di quella mia infantile infatuazione.
Mio padre...
Buffo come tutto quello che è riuscito a fare da quando sono al
mondo sia stato complicarmi le cose. Non è mai stato affettuoso, non
è mai stato amorevole. C'è sempre stato un ordine superiore ben più
grande e importante del suo unico figlio da perseguire per lui.
Mi ha messo in mezzo decine di volte. E io, prima bambino
inconsapevole, poi ragazzino sciocco, ero felice di lasciarlo fare.
Credevo stupidamente di contare qualcosa per lui, mentre invece...
Non sono mai stato altro che una pedina, sacrificabile se necessario.
Come mia madre, come ogni altro essere, eccetto lui.
Con gli anni,
cresceva anche la consapevolezza del genere di mostro senza cuore che
lui è.
Quando dopo la caduta del Signore Oscuro è scomparso nel
nulla, credevo di essermi finalmente liberato della sua ingombrante
presenza. Ho tirato un immaginario sospiro di sollievo, e sono andato
avanti. Burattino finalmente libero dai fili, da marionetta inerme a
padrone delle proprie scelte. Per la prima volta sono riuscito a
respirare, a non svegliarmi nel cuore della notte urlando.
Ho trovato
un lavoro che mi piace, soprattutto ho trovato lei.
Credevo di
avere iniziato una nuova vita, di essere finalmente libero...
Ma era un'illusione.
Non si possono chiudere i conti col passato a
così basso prezzo. Non avevo ancora pagato abbastanza il fatto di
essere un Malfoy.
Un biglietto simile a quello che ora tengo in mano si è
materializzato nel mio appartamento una soleggiata mattina di
primavera.
Tuo padre è tornato. Vieni da lui prima che sia lui a venire da te.
Poche parole vergate in una grafia familiare, quella di mia madre. Dietro, un ordine, non una scelta.
Lui mi voleva. Aveva per
l'ennesima volta bisogno di me. E io ho dovuto agire di conseguenza.
Tornare alla vecchia vita, fare i conti con i fantasmi che pensavo di
avere scacciato.
"Sei cresciuto, Draco. Ora sei un giovane uomo..." le sole
parole di riconoscimento che quell'uomo è stato capace di
rivolgermi.
E poi ha domandato, come sempre. Ha preteso da me
qualcosa.
Che io fossi il suo braccio -dal momento che per il resto del mondo
magico lui è scomparso-; lo strumento del suo piano di rivincita.
“Questi babbanofili e traditori mi hanno privato della mia vita. È
giusto che mi prenda almeno una piccola buona uscita, non pensi?!”
Domanda a cui non era prevista alcuna risposta.
Dalle sue poche frasi
in risposta al mio sguardo interrogativo, ho capito che nel periodo
della sua assenza doveva avere messo le mani su una partita di
oggetti oscuri e pericolosi, e ora voleva piazzarli sul mercato nero.
Inimmaginabile quanti pazzi ci sono ancora in giro pronti a sborsare
un occhio della testa per un feticcio, per un amuleto, per una
pozione letale e illegale. Nonostante l'Oscuro Signore sia stato
sconfitto, i revival del passato sono all'ordine del giorno.
Ho
capito anche che il mio compito sarebbe stato principalmente quello
di fare da tramite. Contattare i compratori, incassare i pagamenti,
consegnare la merce. Cose da niente. Sotto gli occhi dei funzionari
del ministero alla spasmodica ricerca di merce del genere. Rischiare
il collo insomma. Ma per l'ultima volta.
Quando avrò il mio vitalizio, me ne andrò per sempre.
Strano
pensare che fosse tornato solo per bisogno di denaro - per un uomo
ricco come lui questo non era mai stato un problema.
Ma era il passato. Visto il nostro coinvolgimento nei piani di
Voldemort la nostra cassetta di sicurezza è tenuta sotto
sorveglianza costante, ogni prelievo è registrato e tracciato, lui
era dovuto scappare senza niente.
Un'ultima missione quindi, poi davvero sarà finita.
Lucius Malfoy
sparirà nelle tenebre e non lo rivedremo più.
Vale la pena di
aiutarlo, vista la posta in gioco.
Me lo sono ripetuto milioni volte in questi mesi lunghi come decenni,
per dare forza alla mia risoluzione, per non cedere.
Me lo sono detto
e ridetto, mentre il mio cuore era come spaccato a metà dalla
nostalgia.
Nostalgia per la sola persona al mondo che abbia saputo
guardare oltre il mio deserto e le mie tenebre, che abbia saputo
accendere una fiamma.
Nostalgia per la giovane donna che lo stesso
giorno di primavera in cui ho ricevuto il biglietto con la notizia
del ritorno di mio padre, ho dovuto abbandonare.
Riandare con la mente a quel momento mi fa ancora male.
Buffo.
Pensavo di essere abituato a tutto, pensavo di avere visto tutto. Ho
mentito, ho tradito, ho fatto soffrire decine e decine di persone,
senza rimorso, senza pietà. Da quando sono al mondo ho conosciuto
solo dolore. La mia pelle si è fatta spessa come quella di un drago,
per sopportare ogni privazione, ogni punizione, e non dare mai a
vedere cedimento alcuno.
Credevo che ormai fosse impossibile per me
provare una qualche emozione.
Ho dovuto spezzarti il cuore a metà,
mia dolce e combattiva Gryffindor, per capire che fino a quel momento
non avevo toccato il fondo, ma che lo stavo facendo solo in quel
momento.
Ti ho detto delle cose orribili.
Ho negato tutto quello che avevamo condiviso fino a quel giorno; l'ho
ridotto in cenere, con poche parole, studiate apposta per fare male.
Sono arrivato a negare persino l'amore.
“Io non ti amo, non ti ho mai amato.” Mai bugia è stata
per me tanto dura da pronunciare.
Ma ho dovuto
agire così.
Nelle notti di solitudine nella mia stanza a Malfoy Manson, quando il
sonno non voleva saperne di venire a lenire almeno in parte le mie
ferite, e tutto quello che potevo fare era fissare l'oscurità fuori
dalla finestra e maledire questa mia vita tanto difficile, sono
arrivato a gridarlo nella notte.
Per convincermi di avere compiuto, per una volta, la scelta giusta -
e non giusta per me, ma giusta per lei.
Per convincermi di non avere
fatto solo uno stupido sbaglio.
So che se l'avessi fatta scegliere, lei non avrebbe preso la mia
stessa decisione.
So che avrebbe voluto essere coinvolta, e starmi vicino.
Non solo, so che l'avrebbe preteso, che non avrebbe proprio voluto
sentire ragioni.
Si sarebbe messa in prima linea, si sarebbe messa in mezzo -
dannazione al suo carattere ostinato e al suo altruismo Gryffindor.
Forse io sono solo un vigliacco, uno che scappa, come sono sempre
stato...
Anche stavolta invece del confronto ho scelto di voltarle le
spalle e sparire. Ho deciso io per tutti e due e a volta penso che
non sia stata una buona idea. Ma è solo un attimo.
Perché questa
volta la mia fuga, se di fuga si vuol parlare, ha avuto un motivo più
nobile del semplice volersi salvare la pelle.
Ho dovuto
farlo.
Hermione
Granger non avrebbe mai accettato di stare alle mie condizioni.
Non avrebbe mai acconsentito a farsi da parte, per lasciarmi da solo
a fare i conti con mio padre e con le sue richieste. Sarebbe stato
chiedere troppo. Inconcepibile per la sua mentalità l'agire da soli.
Impensabile per il suo cuore lasciarmi andare così.
In ogni caso non so nemmeno se sarebbe servito, nella remota ipotesi
che lei avesse detto si.
Lui avrebbe
sempre potuto trovarla.
Per questo ho dovuto troncare in modo tanto netto, non darle
possibilità di appiglio.
Perché questo è un gioco pericoloso, e lei non poteva in nessun
modo entrare a farne parte.
Se solo mio padre avesse saputo che in un piccolo appartamento nel
cuore della città io ho vissuto per quasi un anno con Hermione
Granger, che io amo alla follia quella ragazza... sarebbe stata la
fine. Non avrebbe esitato un solo istante ad usare la cosa a proprio
vantaggio, ad usare lei per ottenere da me ciò che desidera. Le
avrebbe fatto del male, me l'avrebbe portata via senza rimorso.
Non
avrei potuto vivere sapendola in mano sua – e pensare che si parla
di mio padre.
Ammesso che non avesse semplicemente deciso di farla fuori, come
ritorsione per la mia decisione sconsiderata di innamorarmi di una
mezzosangue.
Io, discendente di una casata dal sangue purissimo. Io
traditore senza possibilità di redenzione agli occhi delle persone
come lui.
Non potevo permetterlo... Non potevo esporla ad un simile rischio.
Ho affrontato di tutto nella mia seppur breve esistenza. Privazioni,
torture, dolore, sono all'ordine del giorno per me. Dopo anni di
apprendistato, ora so che posso fronteggiare qualsiasi cosa sia a
livello fisico che mentale, e che posso sopravvivere.
Ma lei... come avrei potuto esporre ad un simile rischio un fiore
tanto delicato?
Lei è troppo importante per me, non potevo neppure pensare di
perderla.
Una delle lezioni di vita che mio padre mi ripeteva spesso da bambino
era la seguente: amare qualcuno, avere a cuore qualcuno, ti espone al
doppio dei rischi. Ti rende debole, ti rende manovrabile. È il tuo
stesso sentimento, la tua debolezza, Draco, che ti rende schiavo.
Patetico.
Per anni non erano rimaste che vuote parole, troppo
egoista, troppo individualista per avere problemi di questo tipo.
Ma quel giorno di aprile, provandolo sulla mia pelle, ho dovuto
concordare, almeno in parte.
È tutto più difficile quando hai a cuore il benessere di qualcun
altro. Essere soli ha dei vantaggi. Pensare solo per sé è
infinitamente più semplice.
Se sei in due... ti trovi davanti a bivi davvero difficili da
affrontare.
E infatti ho dovuto prendere una decisione immediata.
Allontanarla da me nel peggiore dei modi pur di metterla al sicuro?
Fare si che mi odiasse persino, così che non mi venisse a cercare?
Ho dovuto decidere tra la sua salvezza e il suo amore, e ho scelto la
prima.
Ho aspettato che tornasse a casa -la nostra casa, dove ogni oggetto,
ogni arredo parla di lei e di noi – e ho agito. Tirando fuori
quella freddezza e quella malvagità che erano stati il mio marchio
di fabbrica Slytherin negli anni di scuola. Colpo su colpo, senza
pietà, senza tirarmi indietro.
Lei ha cercato di non farsi sommergere dalla piena, di farmi
ragionare. Non sapeva che non aveva alcuna possibilità di farlo.
Perché io ti amo troppo Granger, e per questo devo sparire dalla tua vita.
Me ne sono andato via lasciandola lì, ferita, piegata, una giovane
donna distrutta.
Ma chiudendo la porta dietro di me mi sono accorto che quello messo
peggio ero di certo io.
Il mio cuore sanguinava, come non era mai successo, come non credevo
più che potesse succedere.
Da allora ogni giorno è un tormento.
Devo lottare per non pensare a
lei incessantemente, da mattina a sera, ma per concentrarmi sul piano
di mio padre che è abbastanza rischioso da richiedere tutta la mia
attenzione.
Devo lottare per portare avanti una parvenza di vita
normale e non farlo insospettire.
Ma sono solo l'ombra di me stesso e
lo vedo bene.
Sono riuscito a sopportare più di sei mesi, pensando alla meta, solo
alla meta.
Ma per quanto mi sforzi di non pensare a lei, a volte un colore mi richiamano alla mente un frammento del passato, e allora posso fare ben poco per non farmi trascinare alla deriva.
Bianco – La neve che cadeva fuori dalla finestra, il Natale di
quasi un anno fa.
Tutto era nuovo per me. L'albero addobbato, i
regali, le luci. Non avevo mai festeggiato quella ricorrenza prima.
Mi sentivo un po' strano, un po' impacciato.
Lei seduta a gambe
incrociate sul pavimento, sembrava il ritratto della felicità e
della naturalezza.
Mi passa un pacco colorato, con gli occhi che le
brillano. Sorride, non solo con le labbra, della mia buffa
espressione mentre lo scarto. Dentro c'è un bellissimo orologio
magico.
Sa che quello che avevo avuto in dono per i miei 17 anni è
andato perduto. Mi domando quanto possa esserle costato. Ma non dico
niente.
Lei mi accarezza una guancia e dice solo “Buon Natale,
Draco.”
Giallo - le pareti della nostra camera da letto.
Avevo storto un po'
la bocca per la sua scelta di quella tinta così forte così
stravagante – avvezzo a toni più neutri, più signorili.
Non aveva
voluto sentire ragioni, tipico.
“Così ci sembrerà di svegliarci
ogni mattina in un bagno di sole...”
E mi si era avvicinata,
baciandomi dolcemente sulle labbra e premendo il suo corpo contro il
mio.
L'avevo trascinata a terra, visto che ancora mancava il letto.
L'ora dopo mi aveva fatto del tutto dimenticare le mie obbiezioni.
E
giallo era stato.
Rosso - “Non voglio quella bestiaccia in casa, Granger.”
Mi
aveva guardato con occhi supplichevoli, come una bambina che chiede
di poter tenere l'animaletto dei sogni.
Peccato che il suo gatto
aveva dimostrato in meno di cinque minuti di essere tutt'altro che
carino e coccoloso, e di avercela a morte con me – i graffi sulle
mie braccia ne erano una chiara testimonianza.
“E' inutile che mi guardi in quel modo, sono irremovibile.”
Aveva sbuffato, posando l'animale a terra.
“Draco Malfoy che ha
paura di un gatto. Da non credere.”
Il lieve broncio sul suo viso
era davvero delizioso.
Mi ero avvicinato a lei prendendola tra le
braccia. “Non si tratta di paura, honey. Ma io ci tengo alla mia
vita.”
Aveva cercato di sfuggire al mio abbraccio, e al mio bacio,
ma senza reale intenzione.
Era finita come al solito con noi che
facevamo l'amore, e il gatto era rimasto.
Blu - “Chiudi gli occhi. Sto per uscire.”
Con le labbra
increspate in un leggero sorriso, stavo appoggiato al divano
aspettando che lei facesse la sua comparsa. Eravamo già in ritardo,
ma non era poi così importante.
Il ballo annuale dei praticanti
avvocati, più una formalità a cui attendere per obbligo che un
reale piacere.
Ma lei si era dimostrata così felice. E allora...
“Granger, ci sei?” iniziavo ad essere impaziente. Non aveva
voluto che vedessi niente della sua mise di quella sera. Una novità.
Silenzio.
Poi il ticchettio dei tacchi sul pavimento.
“Si, si, eccomi. Puoi aprire gli occhi.”
Ero rimasto quasi senza
parole.
Un morbido abito blu notte avvolgeva il suo corpo perfetto,
fasciandola come una seconda pelle. Le scarpe alte slanciavano ancora
di più la sua figura snella. I capelli fissati sulla nuca in un
morbido nodo lasciavano scoperto il collo e le spalle.
Era fantastica.
“Allora, come sto?” Gli occhi scuri spiccavano sul suo viso come
non mai, evidenziati da un trucco leggero, ma azzeccatissimo.
“Non
hai proprio niente da dire?” il mio silenzio le aveva strappato un
sorrisetto divertito.
Mi ero riscosso dal torpore.
“Dico che se non mi ricordi perché dobbiamo uscire di casa, potrei
anche pensare di tenerti tutta per me stasera...”
Mi ero fatto
vicino con movimenti fluidi da felino, anche io perfetto nel mio
smoking scuro.
Le avevo dato un bacio leggero sulla guancia. Poi
eravamo andati alla serata.
(“Tutta questa fatica per niente? Eh no Malfoy te lo scordi.
Stasera usciamo!”)
In quei momenti vorrei solo tornare indietro.
A quel piccolo
appartamento nel cuore di Londra dove credo che lei ancora viva –
non ho potuto accertarmene di persona, ma non riesco a immaginarla in
nessun altro luogo, forse perché non posso combattere anche con il
pensiero di tornare e non trovarla più.
A quelle stanza che ci hanno visto insieme in tanti momenti felici.
A lei...
È buffo rendersi conto di come la lontananza e lo scorrere del tempo
tendano a trasformare ogni momento in un ricordo bello, a
trasfigurare quasi i tratti dell'altro.
Certo Hermione Granger non è un angelo sceso in terra, ma ha anche
lei i suoi bei difetti.
E' cocciuta, puntigliosa, vuole avere sempre l'ultima parola su
tutto. Pulizie è la sua parola d'ordine e se qualcosa non va come
lei vuole... si salvi chi può. Conviverci non è sempre una
passeggiata.
Eppure... più passa il tempo e più alla mente mi torna
solo il buono. Come i fotogrammi di una storia d'amore perfetta, come
le scene di un film. Sono talmente fuori che a volta mi sembra di
sentire anche una musica di sottofondo...
E non mi riconosco affatto in questo uomo nostalgico e sentimentale,
ma ho capito da tempo che l'amore ha degli strani effetti
collaterali.
E così...
A sei mesi di distanza, lei mi manca come se fosse
l'essere più perfetto sulla faccia della terra. Per me, adesso, lo è
davvero (nel pensare questo, ogni volta scuoto la testa e mi dico di
riparlarne quando mi scaglierà di nuovo contro una padella lavata
male).
Provo nostalgia anche dei suoi difetti.
Mi manca la sua bocca, anche se è capace di regalarti il più
angelico dei sorrisi l'attimo prima e poi di inveirti contro per un
nonnulla.
Mi mancano i suoi occhi color nocciola, così profondi, così
intensi, anche quando si increspano di rabbia come un mare in
burrasca.
Mi manca il suo profumo, quello sempre, e il tocco delle sue mani
sulla pelle.
Mi manca la sensazione del suo corpo stretto al mio in un abbraccio-
quel gesto così semplice eppure così unico che per tutta la vita mi
era stato negato e dopo ho imparato ad amare.
Penso che se solo potessi vederla per un attimo, parlarle... mi farei
bastare questo secondo per una vita intera.
Basterebbe così poco...
smaterializzarmi e comparire fuori dalla finestra del soggiorno e
gettare uno sguardo all'interno e...
Niente.
Devo costringere la mia mente a fermarsi, a riflettere.
Me ne sono andato per un motivo. Non posso tornare sui miei passi.
Per quanto ogni minuto senza di lei sia lungo come un'agonia.
Per quanto ogni giorno che passa potrei perderla davvero - perché
potrebbe rifarsi una vita, trovare un altro.
Ho pensato anche a
questo quando ho scelto di lasciarla senza una parola, senza una
spiegazione. Potrebbe odiarmi e non volermi vedere più, dopo. Anche
di fronte ad uno scenario del genere, la sua vita restava la
priorità.
Ho deciso di rischiare. Sperando con tutto il cuore di
trovarla ancora lì al mio ritorno, ma pronto anche all'evenienza
contraria.
Se non ci sarai, Granger, io ti capirò.
Ma spero intensamente che questo non succeda.
Mi aggrappo al ricordo del nostro amore così forte, così vero, per
affrontare il mio destino a testa alta, come ho sempre fatto, e
convincermi che sei mesi non sono poi così tanti, che potremmo
tornare alla vita di prima...
Ma mentre aspetto in questo sudicio vicolo nel gelo di novembre che
un non ben precisato tizio mi si palesi davanti, non sono poi così
certo delle mie convinzioni. E spero solo che tutto questo finisca in fretta.
Spero di poter tornare presto dalla mia dea, tra le mura della
nostra casa...
Perché il mio esilio volontario dal paradiso non si tramuti in una
condanna eterna all'inferno.
Perché il primo gesto di vero altruismo che ho fatto nella vita non
mi si ritorca contro portandomi via la vita stessa... lei.
“Salve signor Malfoy” una voce familiare mi strappa dalle mie
riflessioni.
Alzo la testa e incrocio lo sguardo cinico e controllato
di Sinister.
Erano quasi due anni che non lo vedevo - non mi era mancato. Avevo
passato anche troppo tempo in sua compagnia, nel mio sesto anno ad
Hogwarts, per non averne abbastanza per tutta la vita.
Allora è lui il misterioso compratore che mio padre voleva che
incontrassi.
Mi scruta senza dire altro, soppesandomi forse.
Poi si
volta. “Mi segua, prego” e mi fa strada attraverso i vicoli
sudici di questa Londra così povera, così misera.
Verso la sua
nuova bottega, immagino. Avrà dovuto abbandonare di gran fretta
quella in Diagon Halley, quando gli Auror hanno ripreso il controllo
del Ministero ed è cominciata la lotta agli ultimi sostenitori del
Signore Oscuro. Molti dei suoi tesori devono essere irrimediabilmente
perduti, naturale che ne cerchi di nuovi.
Mentre cammino, sempre tenendomi ben avvolto nel cappotto, cercando
di non strusciare contro le pareti del vicolo che si fanno sempre più
strette intorno a me, penso che la mia decisione di lasciare la
Granger fuori da tutto questo sia stata quella giusta.
Non avrei mai potuto esporti ad un simile spettacolo.
Il degrado, la
povertà, la sofferenza. Ne hai già sperimentate troppe di cose
negative, per avere bisogno di una nuova dose.
È più facile per me fare quello che devo, sapendoti al sicuro.
Questo mi dà la forza di continuare.
Nei mie sogni ti vedo come quella sera, avvolta in un abito blu
notte, bella come una dea.
Ti immagino felice, spensierata. Come deve
essere una ragazza di nemmeno vent'anni. E questo mi basta per non
perdere la speranza.
Quando Sinister si ferma davanti ad un'insulsa porta di legno, bisbiglia qualcosa per farla aprire, e sparisce nel buio, lascio che ancora per un attimo l'immagine della donna che amo affiori nella mia mente per farmi compagnia.
Tornerò da te Granger, te lo giuro.
Poi faccio il primo passo oltre la soglia, e sono solo.
Come ti
vorrei...
come ti vorrei...
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Se avete letto la prima versione, vedrete che questa è un pò diversa.. Riguardandola, mi sono accorta di avere altre cose da dire e allora.. Ho aggiunto!! Direi che così è moooolto meglio!! ^^
Diciamo che Draco è bello nostalgico, ma non ho rinunciato ad un pizzico di ironia (se no c'è da spararsi.. :)
Fatemi sapere cose ne pensate!! ^^