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Autore: Holding_up_my_Gun    21/09/2011    1 recensioni
“No Spence, io voglio farlo, non posso continuare a farmi del male, non posso continuare a soffrire per lui, il mio cuore è abbastanza distrutto e se continuerò così non riuscirà ad andare avanti”.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Not to Break my little Heart

Prologo

 
Erano passati parecchi anni dalla rottura dei Panic. Ryan e Brendon, inseparabili, si erano promessi a vicenda di non separarsi mai più, che sarebbero stati insieme per sempre; che avrebbero condiviso tutto:  gioie, dolori, divertimento, amicizia, amore… Si erano promessi che nessuno dei due avrebbe più sofferto per l’altro, che tutto sarebbe andato per  il verso giusto con la band. Parole, solo parole, leggere come piume  che una volta dette volano via trasportate dal vento.  Ryan aveva lasciato la band e non solo, aveva lasciato il suo migliore amico con cui aveva condiviso questo bellissimo sogno ormai realizzato, ma soprattutto Brendon spezzando il loro legame, rompendo tutte le loro promesse e riducendo il suo cuore in tanti piccoli pezzi.
 

Brendon era sdraiato a pancia in giù sul divano, gli occhi fissi nel vuoto, perso in chissà quali pensieri, sobbalzò quando udì l’adorabile vocina di Sarah, che era entrata nel salotto seguita da un’organizzatrice di matrimoni alquanto stressata da tutte le richieste della ragazza.
“Amore ho scelto la data, ci sposiamo il mese prossimo in una piccola chiesa di Las Vegas, così ci saranno anche i tuoi. Ho già scelto il vestito, i fiori e le fedi, sarà tutto perfetto non vedo l’ora amore mio” squittì la ragazza stritolandolo.
“Oh tesoro sono così felice. Allora dico a Spencer di prepararsi un vestito elegante per la cerimonia, visto che sarà il nostro testimone” le sorrise il ragazzo.
“D’accordo. Io continuo i preparativi a dopo” disse la ragazza che dopo avergli stampato un bacio sulle labbra, scomparve in giardino.
Brendon raccolse il suo cellulare da terra e chiamò Spencer, che stranamente aveva inserita la segreteria. Provò dieci minuti più tardi, ma niente. Alle fine decise di andare a casa sua, d’altra parte erano praticamente vicini di casa. Così si infilò le scarpe, prese la giacca ed uscì. Percorse una cinquantina di metri scarsi che li separavano, attraversò il vialetto ed arrivato sotto il portico suonò il campanello. Ci volle un po’ prima che uno Spencer abbastanza assonnato, con due enormi occhiaie viola, si degnasse ad aprire la porta.
“Ma che fine avevi fatto? Pensavo fossi morto rotolando giù dalle scale” lo schernì l’amico.
“Mrrrrh” mugugnò il batterista dirigendosi in cucina, aprendo il frigo e prendendo il cartone del latte.
“Ma che ti è successo? Sembri un panda con quelle occhiaie” disse con un risolino. Provava un grandissimo divertimento a burlarsi del suo amico.
“Sono tornato un’ora fa da casa di Pete, ha organizzato una delle sue solite feste con un mucchio di gente e componenti di band della Fueled By Ramen, non ti ha invitato perché credeva che fossi impegnato con i preparativi ecc. mi ha detto che ha intenzione di organizzarti l’addio al celibato e ha intenzione di invitare molta molta gente, ha detto che sarà una festa fantabolante o qualcosa del genere, non ci ho capito niente era ubriaco fradicio” concluse il più piccolo inzuppando nel latte un biscotto ai cereali.
“Mi sa che devo iniziare a preoccuparmi, ma adesso ho una bella notizia per te mio piccolo biscottino zuccherato” disse Brendon pizzicandogli una guancia.
“Smettila mi da fastidio e fai male, un po’ di delicatezza in quelle dita? Non stai tastando le corde di una chitarra!” disse Spencer massaggiandosi la guancia “Avanti spara questa notizia”
“Tu” si interruppe Brendon, con il dito sospeso teso verso il batterista “sarai il mio testimone! Allora? Non sei felice?” saltellò battendo le mani, ansioso di conoscere la risposta dell’amico.
“Come una Pasqua” rispose in tono cupo.
“Ehi ma cos’hai?”
“Niente sono solo stanco, sai non ho dormito oggi visto che qualcuno è venuto sotto casa mia a disturbare il mio sonno” rispose acido. “Tu piuttosto sei sicuro di quello che stai facendo?”
“A cosa ti riferisci?” chiese Brendon con un’espressione interrogativa stampata in faccia.
“Al matrimonio, a che sennò. Voglio dire non è una scelta un po’ troppo affrettata?  Insomma vi conoscete da troppo poco tempo per compiere un passo del genere. Non sto insinuando che Sarah non è quella giusta, però non credi di stare facendo un passo un po’ più lungo della gamba?”
Brendon lo fissava con gli occhioni spalancati. Spencer aveva perfettamente ragione, ma lui doveva andare avanti, doveva rifarsi una vita senza Ryan, non doveva più vivere nel passato sperando che un giorno le cose sarebbero tornate come prima, no, così si sarebbe fatto più male. Il modo migliore era lasciare tutto alle spalle, rifarsi una vita e cercare qualcuno con cui condividerla, e per quello c’era Sarah che aveva l’arduo compito di ricolmare il vuoto lasciato da Ryan, di raccogliere i piccoli e fragili pezzi del suo cuore, per ricomporlo al meglio. E per questo Brendon le fece la proposta rendendola la ragazza più felice ed innamorata del mondo.
“No Spence, io  voglio farlo, non posso continuare a farmi del male, non posso continuare a soffrire per lui, il mio cuore è abbastanza distrutto e se continuerò così non riuscirà ad andare avanti”.
Spencer sospirò guardando il suo biscotto ai cereali galleggiare nella tazza.
“D’accordo se sei davvero convinto”.

  
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