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Autore: gLizzie    21/09/2011    8 recensioni
questa è la mia prima ff... scusate se fa pena!
è solo che avevo tutto questo film mentale, e se non lo scrivevo rischiavo una crisi esistenziale!!!!!
cosa succederebbe se Annabeth Chase e Rachel Elizabeth Dare si incontrassero per caso e fossero entrambe gelose di Percy?
e se, a questa situazione, si aggiungesse una misteriosa impresa?
sicuramente sarebbe un delirio!
ebbene, come volevasi dimostrare...
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo sto delirando Percy aveva finito per la prima volta un anno scolastico.
La sua nuova scuola si trovava da qualche parte nello Stato di New York, e lui stava per prendere un pullman che lo portasse a casa sua, a Mahnattan.
Quando si sedette sul veicolo, notò un volto conosciuto: Rachel Elizabeth Dare.
Subito le corse incontro.
- Rachel!- esclamò.
- Tizio strano che non ho la più pallida idea di come ti chiami e che hai cercato di uccidermi ma non importa!
- Sì, mi chiamo Percy
- Percy! Cosa ci fai qui?- domandò la ragazza, terrorizzata all'idea che quel tipo potesse cercare nuovamente di affettarla.
Non ci fu il tempo di rispondere, perchè l'autobus esplose.
Imprecando in tutte le lingue conosciute, da esseri umani e non, le persone uscirono dai finestrini.
Appena ebbe respirato un po' di aria pura, Percy sbraitò:
- Perchè, perchè, PERCHE', ogni volta che prendo un pullman, questo esplode? Perchè? Ditemelo! Non è giusto!
- Cosa stai dicendo?- domandò Rachel, profondamente preoccupata per la salute psicologico-morale del ragazzo.
- Qualcuno lassù ce l'ha davvero con me, e se vuoi, scommetto che ti so dire anche i nomi: Zeus, Athena, Dioniso, Ares... tutti questi dei mi detestano, e fanno il possibile (che, fidati, è troppo), per uccidermi! L'ho detto! Non è giusto!
- Di cosa stai parlando? Dei? E perchè dovrebbero odiarti?
- Insomma, in poche parole...
Non potè fornire ulteriori informazioni ( nè darle l'indirizzo e-mail per il servizio clienti), perchè vide chi aveva fatto esplodere l'autobus: mostri orribili con teste di drago.
- Cosa diavolo...- iniziò Rachel.
- Avrai tempo di ammirarli più tardi... Corri!- urlò Percy.
Scapparono in un bosco vicino, ma i mostri erano più veloci.
Li circondarono immediatamente e Percy tolse il tappo alla sua penna, Vortice, che subito si trasformò in una spada.
I mostri attaccarono tutti insieme, e Percy combattè con coraggio, ma i nemici erano troppi: venne scaraventato a terra.
Si guardò intorno.
Rachel stava combattendo e polverizzando più mostri di lui, e in meno tempo.
Quando anche l'ultimo mostro fu morto, Percy si accorse che Rachel non era la ragazza in piedi e senza fiato, ma quella per terra, semisvenuta.
Quando guardò nella direzione di colei che gli aveva salvato la vita, raggelò.
- Annabeth?- chiese.
- Sì, Testa d'Alghe. E' bello rivederti!
- Wow! E sei venuta qui per...
- Portarti al Campo Mezzosangue, naturalmente! Ma sai dirmi perchè, tutte le volte che ci incontriamo, ti devo salvare da qualcosa?
- Non lo so, ma non sono mai stato così felice di vederti!
In quel momento, Rachel si svegliò.
- Percy! Mi hai salvato la vita! Sei il mio eroe!- esclamò, e gli stampò un bacio sulla guancia.
Poi si accorse di Annabeth, che la stava squadrando con gli occhi sgranati.
Le due ragazze si guardarono l'un l'altra con l'odio negli occhi.
Percy stava addirittura per dubitare del primato assoluto di Talia, quando Annabeth e Rachel esclamarono, nello stesso istante:
- E questa cos'è?
E' difficile dire quale tra le due voci contenesse più disprezzo.
Percy pensò che, per odiarsi così tanto, avevano un sacco di sincronismo.
Sempre in coro, le ragazze urlarono:
- L'ho detto prima io!
- Smettila di copiarmi!
- Finiscila!
Poi Rachel esclamò:
- Spero proprio che non sia uno specchio, perchè altrimenti sarei veramente orrenda...
- Fossi in te, invece, spererei che lo fosse, perchè almeno gli specchi non tirano pugni, cosa che invece le persone reali possono fare eccome!- ribattè Annabeth.
- E' una minaccia?
- Uhm, lasciami pensare... SI!
- Ragazze, calmatevi!- cercò di interrompere Percy, ma lo sguardo truce-omicida che gli lanciarono entrambe gli comunicò che quello non era il momento adatto.
Cercò una parola per defilarsi da quell'imbarazzante conversazione.
- Bagno!- esclamò, e cercò di andarsene, ma Annabeth lo fermò.
- Bagno? Siamo nel mezzo di un bosco! Prova con un'altra scusa!
- Non è solo un bosco! Vedi, dal punto di vista di un cane questo sarebbe il più grande bagno pubblico che lui abbia mai visto!- ribattè Percy.
- Percy Jackson, dimmi cos'è questo essere.
- E' una mia... amica. L'ho conosciuta durante il viaggio per salvarti da Atlante.
- Wow! Che cosa dooolce! Incontri una ragazza ed è amore a prima vista!
La faccia di Percy diventò rossa e, prima che potesse pensarci su, prese il cappello degli Yankees che spuntava dalla tasca di Annabeth e se lo ficcò in testa, diventando invisibile.
Tirò un sospiro di sollievo, mentre la ragazza borbottava in greco antico qualcosa a proposito di quanto fossero idioti e assolutamente inutili i maschi.
Rachel urlò, assolutamente terrorizzata:
- Sei una strega! Lo hai fatto scomparire! E' tutta colpa TUA!
- Non è scomparso, stupidissimo qualcosa!- alzò gli occhi al cielo - è solamente diventato invisibile. Ora, dobbiamo trovarlo. E io devo ucciderlo.
- Non ucciderai Percy!
- Sì, certo, e scommetto che sarai tu ad impedirmelo, vero?- rise Annabeth.
Percy era abbastanza sicuro di doversi muovere, ma prima che potesse farlo, Annabeth lo colpì, lui cadde a terra e perse il cappello.
La ragazza sorrise:
 - Sei prevedibile, Testa d'Alghe!
- Sì, lo so. Puoi lasciarmi andare, ora?- grugnì il ragazzo.
- Mai- rispose lei.
- Fantastico!
- Zitto, Testa d' Alghe. E ora, tesoro- disse, girandosi verso Rachel, in un tono davvero inquietante che a Percy ricordò stranamente quello della Dodds, in prima media - devi andare.
- Dove?- chiese la diretta interessata.
- Non lo so e non mi importa. Molto, molto lontano. Più lontano vai e meglio è.
- Ma... quei mostri hanno fatto saltare in aria il pullman!
- Tu... tu puoi vedere attraverso la Foschia!
- Cos'è "la Foschia"?
- Come può una mortale così stupida vedere attraverso la Foschia? Come?
- Non mi hai ancora detto che cos'è questa...
- Non è importante, considerando il fatto che non ti rivedrò mai più. Vieni, Percy, Blackjack è da qualche parte in questi boschi...
- Non la lasceremo qui da sola.
- Che?
- No- disse Percy - la portiamo con noi.
- Oh, dai, andiamo... stai scherzando, vero?
- Neanche per sogno. Rachel viene con noi. Qual è il problema?
- Scusami se ti voglio dire una cosa molto molto molto importante!
- Tipo?
- Non ti dico niente con lei in giro
- Bene. Andiamo?
- Sì, per favore!- interruppe Rachel - per favore!
- Perfetto- disse Percy - chiamiamo Blackjack.
Rachel lo abbracciò e sogghignò ad Annabeth, che volle ucciderla a tutti i costi, e forse lo avrebbe pure fatto, se non fosse stato per la provvidenziale apparizione di un pegaso nero in mezzoad una radura vicina.


   
 
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