Potter è arrivato a scuola alla fine. Ha le stesse manie di suo marito, lo noti, lo vedi, quel continuo pavoneggiarsi per i corridoi con la cicatrice bene in vista.
Eppure in quell’aria tutta tronfia puoi facilmente scorgere disagio, meraviglia e voglia di scoprire sempre di più su un mondo che per troppo gli è stato negato.
“Proprio come te, Lily.”
Ricordi ogni cosa dei suoi anni a Hogwarts, e quel ragazzetto così dannatamente familiare a lei non fa altro che stringerti il cuore in una morsa.
“Va bene” deglutisci e ti fai forza.
“Lo proteggerò, Lily, te lo giuro. Manterrò la promessa che ti ho fatto stringendoti fredda ed immobile tra le mie braccia, quando tutto cadeva a pezzi e tra i resti del muro quel bambino mi fissava dal suo box. Lo guarderò da ogni pericolo, ma senza farmi notare; dopotutto ha il sangue di quel Potter.”
Ha i suoi stessi occhi…
 
Harry accorre verso di te: è ammirevole come, seppur odiandoti, cerca di salvarti.
Proprio come avrebbe fatto Potter senior, lo devi ammettere. E come avrebbe fatto lei.
“Lily…” una lacrima ti scivola lungo la guancia.
«Pren…di…la» sussurri, mentre Hermione porge a Harry una fialetta.
Lui si avvicina e raccoglie il tuo ricordo.
«Guar…da…mi» Harry rivolge gli occhi verso di te e tu la vedi: i capelli rosso scuro, lo sguardo vispo e allegro, i prati in fiore, il lago, i giorni passati insieme.
“Lily ho adempiuto al mio compito: l’ho protetto da ogni male; e, anche adesso che sto per morire, gli consegno la chiave della verità. Spero tu sia felice, perché io lo sono”.
Un ultimo sospiro e poi buio.
 
«Severus? Grazie…»
«Dovere, Lily…»
 

***