Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Feel Good Inc    21/09/2011    6 recensioni
{ I classificata nell''A Tutto Reality Contest: Ritorno sull'Isola!' indetto da Il Saggio Trent }
Era partito tutto da una stupida domanda cui era troppo difficile dare una stupida risposta.
Non è che Trent
non si fidasse di Lindsay. Ma aveva ancora ben chiaro nella memoria il giorno in cui l’aveva quasi ammazzato col veleno di pesce palla.
[ Prompt: xilofono + 'Spaccacuore' di Samuele Bersani ]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lindsay, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Back to the Island

{ Missione Recupero }

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

« Non ti fidi di me? »

Era partito tutto da una stupida domanda cui era troppo difficile dare una stupida risposta.

Non è che Trent non si fidasse di Lindsay. Ma aveva ancora ben chiaro nella memoria il giorno in cui l’aveva quasi ammazzato col veleno di pesce palla.

Era partito tutto da lì, e lì convergeva ancora, perché Lindsay aveva elaborato l’ennesima trovata strampalata – e lui aveva cercato di impedirle di fare stupidaggini; dopotutto gli sarebbe dispiaciuto molto vederla divorata da orsi sfaccendati o maledetta da un anatema dei tempi andati che l’avrebbe perseguitata in quelli futuri. Le aveva soltanto chiesto di fermarsi, di non andare oltre, cavolo.

Lei aveva sbattuto le ciglia, spalancato gli occhioni azzurri e ripetuto: « Non ti fidi di me? ».

Avrebbe mai potuto risponderle sinceramente? No, certo che no.

Non aveva potuto far altro che sospirare e affrontare a testa bassa l’ennesima sfida.

 

Era partito tutto da uno stupido falò che gli ex campeggiatori avevano deciso di organizzare a un mese dalla chiusura del reality, qualcuno con la sincera voglia di mantenere allacciati i legami, qualcun altro a bocca storta. Lindsay si era seduta vicino a lui e lo aveva ascoltato suonare la chitarra per un bel pezzo, gli occhi pieni dei riflessi dorati del fuoco.

« Anch’io so suonare, sai, Trent? » se n’era uscita di colpo, in un attimo di silenzio generale, abbagliandolo col suo miglior sorriso versione Barbie teenager. « Sull’isola avevo con me uno xilofono, ma credo di averlo perso. Qualche volta mi esercitavo, però non ho mai voluto farmi sentire da nessuno... »

Qualcuno – Duncan: ci avrebbe scommesso la chitarra che aveva cominciato Duncan – aveva azzardato senza troppi complimenti un commento scettico. Trent non aveva potuto fare a meno di concordare in silenzio, stringendosi nelle spalle e lanciando a Lindsay un’occhiata piuttosto incerta. Per qualche arcano motivo, lei se l’era presa soltanto con lui, gonfiando le guance come una bambinetta e incrociando le braccia con fare offeso.

« Non ti fidi di me? »

Era partito tutto da lì. Ed era stato l’inizio di una lunga serie di sfortunati eventi.

 

All’inizio, quando era venuta a prenderlo in albergo e l’aveva praticamente trascinato in aeroporto, aveva pensato a uno scherzo di cattivo gusto. Magari c’era dietro Chris. Sul serio, non poteva essere che Lindsay volesse tornare indietro per recuperare un accidenti di xilofono e dimostrargli che sapeva suonare qualcosa che non fosse il campanello di casa.

Si era ricreduto quando erano atterrati sull’isola e si erano messi sulle tracce del fantomatico strumento. O meglio, quando Lindsay l’aveva costretto a lanciarsi col paracadute sull’isola e l’aveva guidato sulle tracce del fantomatico strumento quasi prima che toccasse terra.

Aveva cercato di farla ragionare – era tardi, lo sapeva, ma qualcosa doveva pur tentare – facendole notare con la massima gentilezza che non aveva mai dubitato delle sue parole, che era rimasto semplicemente sorpreso, anche perché non avrebbe mai creduto che, se davvero sapeva suonare – e non aveva dubbi che fosse così – si ostinasse a tener segreto il suo certamente indiscutibile talento.

Lindsay aveva continuato a marciare nei suoi stivali nuovi fiammanti, evitando con cura ogni pozza di melma che le sbarrasse la strada. « Non provare a prendermi in giro, Trent. Tanto lo so cosa pensate tutti quanti di me. Che sono una stupida, che sono una bambina... Io però so chi sono, anche se non ho letto Froid o come cavolo si chiama quel tipo che strizza i cervelli, e so che non sono una bugiarda. Ti farò vedere che quello xilofono è qui e che io so suonarlo. Cammina! »

Trent aveva rigato dritto. Se era stata capace di organizzare quella spedizione per un motivo del genere, non credeva che l’avrebbe più contrariata, mai più.

 

Contrariamente ad ogni sua più cupa previsione, lo xilofono era comparso dopo soli cinque giorni di marcia; però si trovava in un covo di puzzole di cui lui aveva dei pessimi ricordi. Era stato allora che l’aveva supplicata di lasciar perdere, che le aveva urlato che le credeva, credeva che lei fosse la migliore xilofonista d’America e dintorni, ma davvero, era tempo di tornare a casa, e poi non voleva che rischiasse d’incappare in qualche creatura più pericolosa delle puzzole o che si facesse male o...

Lindsay aveva sbattuto le ciglia, spalancato gli occhioni azzurri e ripetuto: « Non ti fidi di me? ».

Avrebbe mai potuto risponderle sinceramente? No, certo che no.

E quando era riemersa tutta tremante e terrorizzata dai meandri fetidi della tana, a mani vuote, non se l’era sentita di scoraggiarla ancora di più. In fondo era arrivato fin lì... Ok, contro la sua volontà, certo, ma in ogni caso non avrebbe mai potuto lasciare intrufolare una ragazza per due volte di seguito in un buco puzzolente di un dannatissimo terreno dimenticato da Dio.

Soprattutto se la ragazza in questione sbatteva le ciglia, spalancava due occhioni azzurri e si sforzava così tanto di farlo fidare di sé.

 

Lindsay era brava. Suonava con attenzione, seguiva le note con gli occhi socchiusi, sicura; lo xilofono tornato miracolosamente alla luce e allo splendore sembrava un’estensione naturale delle sue dita armate di bacchette, tanto i loro movimenti sulle piccole lastre colorate parevano leggeri.

Trent non riusciva a smettere di guardarla. Sul momento quella storia gli era parsa la pazzia del secolo; ma ora che erano lì, ora che la sentiva suonare, si rendeva conto di quanto contasse invece ciò che Lindsay aveva fatto. Non era la Missione Recupero la cosa sorprendente, no: era il fatto che aveva voluto che lui l’ascoltasse suonare. Dopo avergli detto a chiare lettere che quello xilofono l’aveva tenuto nascosto per paura che gente come Heather la prendesse in giro.

E aveva trascinato lui in quella tana di puzzole, soltanto lui, non Duncan, né altri. Soltanto lui.

Aveva voluto che lui l’ascoltasse suonare.

Lindsay terminò l’assolo con una lunga nota dolce e vibrante, alzò lo sguardo e gli rivolse ancora una volta il suo miglior sorriso versione Barbie teenager – che però alla luce del sole sembrava molto più luminoso.

« Ti fidi di me, adesso? »

Era partito tutto da una stupida domanda cui era troppo difficile dare una stupida risposta.

Non è che Trent non si fidasse di Lindsay. Ma aveva ancora ben chiaro nella memoria il giorno in cui l’aveva quasi ammazzato col veleno di pesce palla. E per via della sua ultima trovata strampalata si sentiva ancora puzzare atrocemente i vestiti.

E infine, aveva anche un po’ paura del modo in cui quel suo sorriso gli faceva tremare le mani, soprattutto quando non c’era una chitarra che nascondesse il tremito agli occhi di entrambi.

 

 

 

 

 

 

 


 

Note:

 

Questa storia si è classificata prima nell’A Tutto Reality Contest: Ritorno sull’Isola! de Il Saggio Trent. Se vi dicessi che sono sorpresa e lusingata sarebbe a dir poco un eufemismo.

 

Le ripetizioni di frasi e periodi sono assolutamente intenzionali, così come è intenzionale la scrittura Froid in luogo del corretto Freud – mi serviva per dimostrare che Lindsay non l’ha effettivamente letto, pertanto lo scriverebbe proprio così come lo pronuncia. xD Per inciso, quella è anche la citazione dalla canzone sorteggiata, ‘Spaccacuore’ di Samuele Bersani (so chi sono io, anche se non ho letto Freud). Il prompt scelto era invece lo xilofono.

Chiedo venia per non aver mai accennato al Trent/Gwen, ma ho immaginato che Trent tenesse le due cose ben distinte, perché – malgrado questa sorta di attrazione per Lindsay che si evolve soltanto nel finale – è per Gwen che nutre sentimenti romantici, e non avrei mai potuto scrivere di un ipotetico triangolo amoroso: con Lindsay non sarebbe stata la stessa cosa. Sì, so che questo rende ancor più strano che io non abbia accennato a Gwen, ma non so, ho paura che la sua presenza mi avrebbe portata inevitabilmente verso il romanticismo. E preferivo che la mia prima vera storia su A tutto reality mantenesse l’atmosfera ironica del fandom originale. Per farla breve, non volevo essere troppo smielata xD

Ultimissima nota: devo confessare che ho seguito soltanto la prima serie, L’isola appunto, perciò mi scuso anche di eventuali incongruenze temporali con l’inizio della seconda.

 

Vi lascio con il gentilissimo commento del giudice, che ringrazio ancora, e di nuovo mi complimento con le altre tre partecipanti!

E un abbraccio a chiunque passi di qui.

Aya ~

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Posto: FataFaby89 con "Back to the Island. Missione Recupero"

Grammatica e sintassi: 10/10
Non credo ci sia assolutamente nulla da dire.
La storia è grammaticalmente perfetta, priva di errori di battitura o di distrazione, senza alcuna pecca.
Mi inchino di fronte a cotanta precisione e cura!

Stile e lessico: 10/10
Punteggio massimo anche qui.
Bello l'inizio un po' "misterioso" della storia, che inizialmente non fa capire come mai Lindsay ponga una domanda simile a Trent; bello il flashback immediatamente successivo; bella la descrizione delle peripezie dei due personaggi.
Hai uno stile pulito e molto curato, una vera gioia per gli occhi!
Riesci ad alternare frasi più d'effetto con frasi decisamente più divertenti e rilassanti, senza stancare e senza far apparire forzato questo passaggio: bravissima!

Originalità della storia: 10/10
Un'invidiabile collezione di punteggi massimi!
Non potevo però fare altrimenti.
Chi mai avrebbe immaginato che Lindsay suonasse lo xilofono, o che costringesse Trent ad accompagnarla a Wawanakwa per recuperarlo?
Questa storia trasuda originalità da ogni singola parola, una delle cose che maggiormente apprezzo: di nuovo, bravissima!

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Un ottimo lavoro anche qui.
I tuoi personaggi sono stati molto curati e ben caratterizzati, tant'è che a tratti mi sembrava di assistere ad una puntata del cartone animato.
Trent è indubbiamente lui: pacifico, affatto desideroso di offendere o deludere Lindsay, riflessivo.
Su Lindsay ho soltanto una piccola obiezione: per quanto anche lei sia ottimamente caratterizzata, nella tua storia l'ho vista forse troppo determinata.
Non è da lei prendere così in mano la situazione, costringere persone a seguirla e via discorrendo: per quanto poi le tue descrizioni abbiano notevolmente addolcito questa "novità", ammetto che mi ha lasciato un po' stupito.
Comunque, ottimo punteggio!

Gradimento personale: 10/10
Sembrerò esagerato, ma questa tua storia mi ha fatto impazzire.
Hai scelto un oggetto particolare, ed una coppia di personaggi sicuramente non facile da gestire, eppure te la sei cavata egregiamente.
Lo ammetto, ero molto curioso di vedere cosa sarebbe uscito fuori dall'accoppiata Trent-Lindsay, e non sono affatto rimasto deluso.
Una storia semplice, leggera, ma con un qualcosa in più che la rende adorabile: in più quel tocco di romanticismo alla fine è più che azzeccato.
Mille volte brava!

Originalità nell'utilizzo dell'oggetto: 4.5/5
Come ho già detto prima, l'oggetto che hai scelto è abbastanza particolare, ma hai comunque fatto un ottimo lavoro.
Per quanto il suo utilizzo sia stato quello prettamente "canonico" -unico motivo per cui ho dovuto sottrarti quel mezzo punto-, hai incentrato la storia attorno ad esso, facendo meraviglie.

Utilizzo della canzone: 4/5
Scelta interessante quella di "Spaccacuore", e risultato sorprendente!
La lyric che hai selezionato è, diciamo, una delle più caratteristiche della canzone, e pronunciata da Lindsay in risposta alla sfiducia di Trent è stata magnifica!
Il punteggio è un po' più basso in quanto hai utilizzato un'unico e breve estratto della canzone, ma niente di criticabile.

Totale: 57.5/60

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Feel Good Inc