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Autore: Marzolina    22/09/2011    0 recensioni
"-Allora, questi risultati?- grida invece il Generale rivolto allo Scienziato, che ormai ha la faccia più allucinata di un cerbiatto accecato in autostrada.
-Non lo so...- sfiata infine quello. -Non si può stabilire...-
-CHE COSA?!?- il Generale è sull'orlo di una crisi isterica.
-Bisogna...
andare a culo-"
Genere: Angst, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The War Game

Anno 2234
Londra

In quella caliginosa mattina di Settembre una tenda viene scostata all'ultimo piano di un fatiscente edificio al centro di Piccadilly Circus.
Un uomo sbircia con apprensione fuori dalla finestrella, ma non vede altro che nebbia, nebbia a perdita d'occhio e macerie che ne affiorano.
Da un lato si sente sollevato - l'ordine di evacuare completamente l'area è stato rispettato dopotutto - ma dall'altro ha anche la sgradevole sensazione di trovarsi da solo al centro di un ciclone. Beh, non esattamente da solo.
Cercando di non dare a vedere la sempre più crescente inquietudine, si spolvera i gradi dell'uniforme (è un generale, a quanto pare), si aggiusta la benda sull'occhio e rivolge uno sguardo vagamente scettico ai tre sottoposti seduti alle sue spalle.
Un individuo con la faccia da topo drogato, un massa di folti capelli ricci e l'aria leggermente schioppata, sta scribacchiando da ore su un lurido taccuino una serie di incomprensibili formule matematiche.
"Snervante" pensa il Generale.
Un altro tizio, con due enormi occhialoni a fondo di bottiglia e una persistente fioritura di brufoli su tutta la faccia, indossa un paio di cuffie e alterna bisbigli ad un microfono sibilante a veloci appunti su svariati post-it.
"Patetico"
L'ultimo membro di quella triste combriccola è una donna in canottiera e pantaloni seduta a gambe accavallate su uno sgabello vicino alla porta.
Non un'emozione traspare dal viso arcigno se non un'evidente fastidio per l'attuale situazione, mentre con una mano si toglie i corti capelli biondi dalla fronte e con l'altra fa ondeggiare in aria un bazooka.
"Terrificante"
L'unica cosa che accomuna i quattro malcapitati (oltre ad un insolito braccialetto viola al polso destro) sono gli sguardi preoccupati che periodicamente rivolgono ognuno al tabellone luminoso, appeso su una parete dello stanzino: si tratta di un rettangolo composto da sei quadrati disposti su due file da tre ognuna.
La prima fila, quella più in alto ed illuminata di rosso, mostra due numeri, un 5 e un 4, rispettivamente comparsi al centro dei primi due riquadri.
Il terzo mostra una velocissima successione di cifre, come se ancora l'ultimo numero dovesse comparire. O essere deciso.
La seconda fila di quadrati, invece, illuminata di blu, è completamente vuota.
-Maledizione!- sbotta ad un tratto il tipo con l'aria da Scienziato Pazzo facendo sobbalzare gli altri.
-E' impossibile! Non riuscirò mai a calcolare una probabilità del genere con un'approssimazione decente! Io ci rinuncio!- e così dicendo sbatte contro il muro il taccuino di appunti.
-Contegno, per favore - interviene il Generale, che per un soffio è scampato all'impatto con l'oggetto -la prego di calmarsi. C'è in ballo il destino dell'intera nazione!-
-Ma io... - fa per replicare l'altro subito interrotto dall'improvvisata filippica patriottica del Generale.
-La Gran Bretagna è l'ultimo baluardo dell'Europa e se cadrà, cadrà con onore! God save the Cyber-Queen!-
A quel punto, come se anche il vecchio aggeggio che il Quattrocchi sta manipolando da ore si sentisse chiamato in causa, un forte ronzio invade la stanza e il ragazzo con le cuffie intima a tutti di fare silenzio.
Una voce metallica, piuttosto disturbata nel segnale audio, sbiascica poche parole in quello che sembrerebbe essere tedesco.
-"Quel che è fatto è fatto..." - si affretta a tradurre il Quattrocchi che a quanto pare è pure poliglotta -"... la fortuna ci ha sorriso finalmente. Voi inglesi siete spacciati. Provate a fare di meglio" -
Segue poi una risata malvagia - una da cattivo di second'ordine che accarezza un gatto bianco e peloso mentre sorseggia vino rosso - e un'altra breve successione di frasi in tedesco.
-Questo è meglio non tradurlo, no. - mormora il Quattrocchi levandosi le cuffie ma nessuno lo ascolta più.
Tutti fissano con orrore il tabellone luminoso che, come ultimo numero della sequenza, in questo momento segna un altro 5.
-Cazzo!- impreca la Donna Armata, dando un poderoso calcio alla porta e facendo cigolare l'intero edificio in maniera preoccupante. -Siamo fottuti!-
-Allora, questi risultati?- grida invece il Generale rivolto allo Scienziato, che ormai ha la faccia più allucinata di un cerbiatto accecato in autostrada.
-Non lo so...- sfiata infine quello. -Non si può stabilire...-
-CHE COSA?!?- il Generale è sull'orlo di una crisi isterica.
-Bisogna... andare a culo-
Tutti fissano sbigottiti a turno il povero Scienziato, ormai rintanato sotto il tavolo, e il Generale che non si è mai sentito così impotente e sta anche iniziando a tremare leggermente.
-Avanti, lo faccia!- gli sbraita contro la Donna Armata.
-No, non sono in grado... Io...-
-Lo faccia e basta! Non rimane molto tempo-
-Non posso... non...-
-Maledizione! E va bene!- e con un gesto rapidissimo la donna si getta su un grosso pulsantone azzurro proprio al centro della stanza.
In un attimo la parte blu del tabellone si anima, le cifre si succedono velocissime una dietro l'altra e alla fine compaiono quelle definitive.
2, 3, 1.
Un rumore di esplosioni inizia rapidamente a farsi sempre più vicino mentre dal microfono del Quattrocchi si sente distintamente, anche se in un inglese alquanto stentato:
-Noi aveve Azia e ova tutta qvanta Europen!-
Una bomba cade vicinissimo all'edificio. Il generale si accascia sul pavimento e mormora un "God save the...", ma la guerra ormai è finita e la voce urla esultante:
-RISIKO!-

   
 
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