Ok, ok, ok…la daisy è in fase
creativa, ultimamente….non si era mica capito, eh?! *tutti i lettori annuiscono,
pregando perché l’estate si porti via queste ispirazioni…*…ma, tant’è…eccoci
qui! E con un’altra commedia romantica…*la daisy affonda il cucchiaio nel miele
e prende a farlo colare sul file di quest’altra cretinata…*…che volete farci,
quando uno ci prende gusto…e poi queste storielline sono il mio ufficiale
scarica-nervoso da long-fic “seria”…concedetemi questo sfizio, suvvia! Stavolta
l’ispirazione è dovuta non ad uno, ma a ben due motivi…primo; mi sono accorta
che sono assolutamente incapace di vivere senza mail. Ora, datemi delle
superficiale e dell’ochetta-direi che al momento potrei essere anche etichettata
come tale-, però, nell’ultimo periodo, dei problemi di salute gravotti mi hanno
impedito di intrattenere con regolarità la mia corrispondenza con alcuni di
voi…bè, inevitabilmente, aprivo comunque la posta-con tutto quello che succede
ultimamente, in questo sito, è sempre meglio tenere le cose sotto controllo- e
vederla desolatamente vuota quando mi ero abituata a leggere, ogni qualvolta mi
connettevo, dei nuovi messaggi, è stato desolante…mi sono accorta che,
fondamentalmente, non sarebbe eccessivo definire la posta elettronica come parte
integrante della mia esistenza…perché, alla fine, questo è l’unico mezzo che mi
permette di dialogare con persone che abitano a centinaia e centinaia di km da
me e che condividono con me questa particolare esperienza-dubito, almeno per la
gran parte di voi, che amici e/o genitori sappiano della vostra passione per le
FF, no?-…secondo: proprio in quel periodo, una mia shot è stata recensita da una
persona che non si è firmata e che, stando a quello che scriveva, molto
probabilmente conoscevo…per la prima volta mi sono confrontata con il problema
dell’anonimato…uno scherzo davvero ben congeniato, non c’è che dire-giocato,
credo, sul fatto che tutti i miei lettori conoscono la mia proverbiale curiosità
^^”-, ma che mi ha fatto riflettere…possibile che, tra i miei recensori e
lettori, ci potessero essere dei conoscenti o, addirittura, degli amici? In
teoria, pur non credendolo realmente possibile-“Andiamo, il Bradipo a
sciropparsi quel mattone di TS&D?! O, peggio, la biondina della classe
difronte che si atteggia a gran diva, perdersi dietro i deliri di Ron ed
Hermione?!”-, niente poteva dimostrare il contrario…e così è nata l’idea di
questa fic. Vi avverto…non date per scontato, ora, di sapere tutto…sapete che io
vi svelo come nasce una fic, ma questo non vi da certo modo di prevedere con
certezza come finirà *cought-cought Starbucks docet
cought-cought*…reputo corretto avvertirvi che, per come la vedo io, alcune scene
future potrebbero rievocare quelle di un film piuttosto famoso “C’è Posta per
Te”…il che non vi dovrebbe stupire troppo, infondo ci sono alcuni passaggi
obbligatori quando si scrive una commedia su questo argomento…ma mi sembrava
giusto farvelo notare comunque.
Basta, ho farneticato anche
troppo…vi lascio alla lettura…solo…
Solito Ignoto n°5…desideravi tanto
una dedicuzza…bè, eccoti accontentato. Non so se il tuo fosse uno scherzo ben
piazzato, né se avevi mai letto qualcosa di mio prima di “After The Sunset”, né
se sei nelle persone che mi recensiscono abitualmente…a te va, in ogni caso, il
merito di questa nuova FF…mi hai aperto gli occhi, facendomi comprendere appieno
quanto mi fossi affezionata a questo mondo…considerala come un regalo.
^______-
*Mailfriend*
Mailfriend--->Capitolo
Primo: A Boring Friday Evening.
“You know I always stay up without sleepin',
And think to
myself,
Where do I belong forever,
In whose arms, the time and
place?
Can't help it if I space in a daze,
My eyes tune out the other
way,
I may switch off and go in a daydream,
In this head my thoughts are
deep,
Sometimes I can't even speak,
Would someone be and not pretend?
I'm off again in my World”.
“My
World ”-Avril Lavigne
****************************************
Sabato Sera; Ore:
23.30.
“Stai forse tentando di sedurmi?”;
sul volto del
ragazzo si dipinge un sorriso accattivante e, dopo essersi passato una mano tra
i capelli rossi, le sorride di rimando.
“Perché, sei
seducibile?”; la
ragazza scuote la testa, ed incrocia le braccia al petto, gli angoli della bocca
arricciati in un sorriso che tradisce tutta la sua ammirazione per
lui.
Affondo il cucchiaio nella vaschetta
di gelato allo yogurt e sospiro pesantemente, gli occhi fissi sullo schermo ed
un plaid gettato sulle gambe.
“Lo immaginavo…e, proprio per
questo…”; tuffa il
volto nella sacca ed estrae al volo una seconda coperta, posandola a terra,
accanto a quella dove siede lui.
“…ne ho portata una
seconda.”; la
ragazza scoppia a ridere e, dopo essersi portata accanto a lui, si lascia
abbracciare, affondando la nuca nelle pieghe della sua
felpa.
Porto il cucchiaino alla bocca e,
dopo aver umettato le mie labbra con qualche goccia di quella crema gelata, mi
decido, finalmente, ad ingurgitarne una piccola quantità, per poi mordere il
cucchiaio violentemente…ottimo anti-stress…provare per
credere.
Le immagini si susseguono
rapidamente sul video, e la pellicola, in men che non si dica, volge al
termine…lui che torna nella sua città d’origine, bussa alla porta del padre di
lei per restituirgli l’ultimo dono che Jamie gli aveva fatto, e, si concede,
infine, una passeggiata al tramonto….e le mie lacrime che, puntualmente,
scivolano leggere nella vaschetta formato famiglia.
Odio piangere; ho trascorso metà
della mia infanzia a versare lacrime davanti alla finestra della mia cameretta,
chiedendomi perché le altre bambine non mi invitassero a trascorrere i pomeriggi
in loro compagnia, a giocare con la bambole o a provare nuovi trucchi, rubando
le scarpe alle loro mamme…lacrime e libri…non tornerei mai indietro, ora come
ora.
Porto un ricciolo scappato alla mia
coda dietro l’orecchio, e, raschiando il contenitore, mi concedo un ultimo
viaggio in paradiso…pigio il tasto di chiusura della televisione e,
all’improvviso, al volto di un’avvenente ragazza che dimostra avere pressappoco
la mia età, si sostituisce una fitta coltre scura.
Infilo le ciabatte ai piedi e,
sistemandomi meglio i pantaloni del pigiama, mi avvio in camera, non prima,
però, di essermi lavata al volo i denti…certe abitudini che hai da bambina ti
restano per tutta la vita.
Sospiro pesantemente e,
sciogliendomi i capelli, mi corico sotto il piumone, lanciando un’occhiata alle
sveglia, appoggiata sul comodino…00.00.
Che squallore…mezzanotte del venerdì
sera e me ne sto a casa, in letargo…la verità è che, quando si ha pochi amici,
si è fortemente limitati nelle proprie uscite serali…intendiamoci, non ho nulla
contro Harry, Ginny e quel deficiente…no, mi correggo, non ho niente
contro Harry e Ginny.
Insomma, oggi festeggiano il loro
terzo anniversario….hanno tutto il diritto di starsene da soli, quei poveri
Cristi, no?!
Ma lui…in genere usciamo
tutti e quattro assieme…siamo cresciuti fianco a fianco, infondo, è più che
normale…quasi scontato…e accetto il fatto che esca anche con altre
ragazze…insomma, se non lo accettassi sarebbe davvero grave, in quanto
significherebbe che io…oh, ma non divaghiamo, per
cortesia…
Dicevo?
Ah, sì…ha tutta la mia
approvazione nell’uscire con altre ragazze…per quanto siano stupide ed
insopportabilmente belle, un maschio deve pur sfogare i suoi istinti
primordiali, no?!
Ma il venerdì sera è sacro…lo
abbiamo sempre trascorso insieme…ma lui, ovviamente, non può essere da meno a
qualcuno…Harry e Ginny disertano? Bene, diserta anche lui…è questo che mi fa
rabbia.
Io non esisto…non gli è passato
neppure per l’anticamera del cervello di chiedersi se la sottoscritta ci sarebbe
rimasta male per un suo bidone…stamattina, alla base Auror, mi passa accanto e,
battendomi la spalla, mi dice che è riuscito ad avere un appuntamento con
Vanessa…ora, ditemi, come ci sareste rimasti, voi?
Capito, ora, il perché del letargo
anticipato?
La verità è che, ultimamente, la mia
vita può essere riassunta in un’unica parola: routine.
Non c’è giornata in cui io faccia
qualcosa di diverso; lavoro, caffè con Ginny, cena e letto, lavoro, caffè con
Harry, cena e letto, lavoro, caffè con Ginny, cena e letto…il resto ve lo
risparmio.
Sbuffo…Hermione Jane Granger, Auror
in carriera, ridotta allo stato di un vegetale?
Non sia mai!
La mano corre, rapida, al comodino,
ed afferro l’unico compagno di vita che vale davvero la pena avere…il buon,
vecchio, Darcy…
-Eravate seria e silenziosa, e non
mi offrivate nessun incoraggiamento…
-Ma ero
imbarazzata.
-Lo ero anche
io…
-Avreste potuto parlare un po’ di
più con me, quando siete venuto a cena…
-Un uomo che fosse stato meno
innamorato di me, avrebbe sicuramente potuto farlo.
Un sorriso si apre, a tradimento
sulle mie labbra…quando si dice “Sciogliersi come neve al
sole…”…
-Che sfortuna che abbiate sempre una
risposta pronta e che io sia sempre tanto ragionevole da accettarla!Ma mi chiedo
per quanto tempo avreste continuato, se foste stato lasciato a voi stesso. Mi
chiedo quando mai…
Basta! Neppure Jane, stasera, è
capace di risollevarmi il morale…chiudo il libro con un tonfo secco e, a piedi
nudi, mi avvio, annoiata, verso la mia scrivania, sulla quale troneggia un
portatile color argento, ennesimo regalo da parte dei
miei.
Non è abitudine frequente, tra i
maghi, possedere un computer…ma, l’ho già detto e mi prenderete per una
ripetitiva- non che ci andreste lontani, eh!-, certe abitudini sono dure a
morire…poi, ed è innegabile, Internet ha un’utilità anche per
noi.
Più per abitudine che per necessità
vera e propria, lo accendo…tempo un battito di ciglia, e, davanti ai miei occhi,
si fanno strada decine e decine di icone…il mio sguardo vaga, rapido, sulla
barra degli strumenti, per poi posarsi su una piccola croce rossa…”Disconnesso
dalla Rete”…
Perché no?, mi chiedo, spostando il cursore su
un’altra raffigurazione e connettendomi…la pagina di Yahoo investe lo schermo…e,
in alto, una letterina rigorosamente bianca…nessun
messaggio.
Non che mi aspettassi qualcosa di
diverso, però…mette una tale tristezza!
Poi, all’improvviso, una finestra
appare dal nulla.
Ti senti solo? La tua vita è ormai
diventata pesante? Senti anche tu, come noi, il bisogno di dare un imprinting
diverso alla tua esistenza? Entra in Anima-Gemella.com…l’amore
cambia la vita!
Scoppio a ridere…l’amore cambia la
vita…per sentire certe idiozie, mi basta prendere in mano
Jane…
Certo che quella scrittina in
Rosso…
Lo rileggo per una seconda
volta…
Vita pesante…imprinting
diverso…cambia…
Infondo non farei niente di male,
no?
Ok, non è da me, ma
non…perché…no?
Porto il mouse sulla scritta in
grassetto e mi mordo le labbra…clicco o non clicco- clicco o non clicco-
clicco o non clicco-clicco o non clicco…clicco!
Crea Profilo…ma che diamine sto
facendo?
DRIIIN.
Sbuffo e getto un’occhiata al mio
orologio da polso…la mezza…solo una persona è capace di suonare al citofono di
qualcuno a quest’ora…
Mi alzo ed il mio sguardo si
incrocia con quello di un avvenente ragazzo sui venticinque anni; frangia sugli
occhi cobalto, maglietta bianca e jeans larghi, Ron Weasley, appoggiato allo
stipite della porta della mia camera, mi sorride,
accattivante.
“Quante volte ti ho detto di non
usare la materializzazione per entrare in casa mia?!”, sbotto, incrociando le
braccia al petto.
Lui, in tutta risposta, scoppia a
ridere e, gettando il giubbotto di jeans sul letto, si porta accanto a
me.
“Non cambiare le carte in tavola,
Prefetto…tu mi hai detto che non devo entrare in casa tua senza citofonare…”; mi
mordo le labbra per trattenere una sorriso…accidenti a
lui!
“Sai bene che cosa intendevo, Ronald
Bilius Weasley…”; si acciglia, per poi lanciarsi a volo d’angelo sul
letto.
“No…non lo so…bè, poco male, la
prossima volta tenterai di essere più chiara!”, esclama, intrecciando le dita
dietro la nuca, con un sorriso strafottente sulle labbra.
“Che vuoi?”, gli chiedo,
secca….inizio ad avere sonno.
“Ti prego, Hermione, non essere così
sdolcinata…no, dico sul serio, potrei anche offendermi per tanta ospitalità!”;
sbuffo nuovamente e mi siedo accanto a lui.
“Ronnino, tesoro, cosa
desideri avere da me?”; lui si volta verso di me, con un’espressione
furba.
“Posso essere volgare, ‘Mione?”; gli
do uno schiaffetto sul braccio e scoppio a ridere…ci rinuncio, non riuscirò mai
ad arrabbiarmi con lui seriamente.
“Non fare lo scemo…su, perché sei
qui?”.
“Ma come? Non la vuoi sentire la
radiocronaca della mega-seratona con Vanessa?”.
“Se era per solo per questo, potevi
andartene dritto a casa…”, gli dico, dura, alzandomi e avvicinandomi al
portatile.
Lui si stende sui gomiti e mi fissa,
interrogativo.
“Che hai, Hermione? Se non ti
conoscessi, direi che sei gelosa di me…”, mormora, reprimendo con poco successo
quello che sembra un sorriso.
Mi volto di scatto verso di lui,
furente.
“IO?! Gelosa di…quella?”; lui
annuisce, e mi raggiunge, cingendomi la vita in un
abbraccio.
“Perché volevi essere al suo
posto…”, sussurra, suadente, al mio orecchio.
Mi scosto rabbiosamente da lui e mi
stropiccio convulsamente le dita.
“Sogna e spera, Weasley…”; Ron ride
e alza le mani, in segno di resa.
Si lascia cadere sulla sedia ed i
suoi occhi si spostano sul monitor.
“E questo? Cosa sarebbe?!”, esclama,
chiaramente divertito.
Oh…mio…Dio.
Mi lancio sul mouse ma lui, più
veloce, lo prende tra le dita.
“Crea profilo?
Anima-Gemella.com?!”, scoppia a ridere, tenendosi la pancia tra le
mani.
“Non è come pensi, Ron, io…”; mi
interrompo, tentando di trovare una scusa credibile.
Lui, perfido, incrocia le braccia al
petto e mi osserva attentamente, chiaramente galvanizzato da questa mia nuova
debolezza.
“Tu?”; spazientita dal suo
atteggiamento, mi avvicino a lui, appoggiando le mani alla scrivania e
chinandomi appena, per sfiorare con le labbra il suo
orecchio.
“Su, Ron…non hai detto che volevi
qualcos’altro da me…”; lo sue orecchie arrossiscono all’istante, per poi
allontanarsi, quasi violentemente, appiattendosi contro il
muro.
Scoppio a ridere…funziona
sempre.
“Stavolta…stavolta non attacca,
ragazza! Cosa sarebbe questo?”, mi chiede, indicando il
computer.
“E’ un portatile Ron…una macchina
che i babbani usano per fare un sacco di cose…”, mi guarda,
incuriosito.
“Tipo?”.
“Scrivere dei testi, creare delle
tabelle di calcolo, memorizzare tracce musicali, navigare in rete…”; le sue
sopracciglia si inarcano.
“Navigare in rete? Che c’entra la
pesca, ora?!”; scuoto la testa, ridendo.
“Rete è un modo di dire! Navigare in
Internet…ogni computer abilitato è in grado di connettersi al sistema,
permettendo così al suo possessore di mettersi in contatto con degli
sconosciuti, visionare dei documenti che, senza l’accesso in rete, non avrebbe
potuto visionare, scovare curiosità…Internet non è altro che un’enorme comunità
virtuale.”.
Sbuffa, sollevandosi appena dalla
parete ed incrociando le braccia al petto.
“Fammi capire…posso usare Internet
solo per il lavoro e per contattare persone che non conosco?Che
noia…”.
“Bè…non solo. Internet è,
principalmente, un mezzo di svago…si possono cercare informazioni riguardanti le
cose che più interessano al soggetto…”; mi interrompe,
raggiante.
“Quindi, io potrei trovare qualcosa
sui Cannoni?!”; annuisco, sorridendo…quando fa così mi ricordo un po’ il bambino
che era un tempo.
“E tu cercavi…un’anima gemella?!”,
mi chiede, perdendo ogni espressione gioiosa.
Mi fisso le mani,
imbarazzata.
“In realtà ci sono incappata per
caso…non ho mai visitato un sito del genere…mi incuriosiva, tutto qui…”; sposto
il cursore sulla croce, in alto, e chiudo il programma.
“…non credo neppure che ci
tornerò…”, concludo, alzando gli occhi su di lui.
Ci scrutiamo per qualche istante, in
silenzio.
“Come si può trovare la persona con
la quale passerai il resto della tua vita con un computer, me lo spieghi?”, mi
chiede, spezzando quel silenzio tanto imbarazzante.
Mi friziono energicamente le
braccia, spostandomi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
“Bè…se una persona si sente
particolarmente sola, esce poco non ha contatti con il mondo esterno…è
possibile.”, dico, alzando le spalle.
“E tu ti senti sola?”; sorrido e
scuoto la testa.
“No…te l’ho già detto, è stato un
caso…non ho cercato di entrare nel sito volutamente.”.
Si avvicina e mi abbraccia
teneramente.
“Sai che ci siamo noi, vero? Harry e
Ginny non potrebbero mai lasciarti da sola…e…neanche io potrei…mai.”, sussurra,
contro il mio collo.
Annuisco, con il cuore in gola…che
diamine mi succede?
“Però, alla fine, stasera lo hai
fatto…mi hai lasciato a casa per uscire con Vanessa…”, gli dico, giusto per
punzecchiarlo.
“Allora era proprio per questo che,
stamattina, mi hai evitato…”, dice, con l’aria da grande
psicologo.
Si scosta da me e mi accarezza la
guancia…
“Hermione…vuoi metterti sullo stesso
piano di una…bè …”; gli tappo la bocca.
“Basta! Ne ho abbastanza di questo
linguaggio da camionista di quart’ordine! Fuori Weasley, casco dal sonno e
domani dovremo salvare il mondo di nuovo…”, gli dico, sorridendo, e sbattendolo
fuori dalla camera.
“Di nuovo? Ma è già la quinta volta
in una settimana!”, esclama, afferrando al volo il
giubbotto.
“Rischi del mestiere, Capitano…fila,
domani voglio essere lucida…”; ride e, volgendomi la schiena, si smaterializza,
sbandierando la mano.
Assonnata, mi corico nuovamente
sotto le coperte, regalando un’ultima occhiata al
portatile…Anima-Gemella.com…non male come idea.
*************************
Bè? Che ve ne pare, gente? Direi che
stavolta si può tranquillamente definire molto autobiografico, per quanto
riguarda Jane Austen, il gelato allo Yogurt, l’anti-stress del cucchiaino, ed “I passi dell’amore”-da lì sono
tratte le frasi con cui il capitolo si apre-…le uniche cosucce che sono capaci
di sciogliere il mio cuoricino sadico…Confesso che amo immaginare per loro
questi futuri alternativi…anche perché nel “mio” corso ufficiale degli eventi
non l’avranno mai…*la daisy sorride, sadica, vedendo al di là del monitor i
lettori della long preoccupati…*…detto questo…commentino per questa nuova
cretinata? ^____-
Basiiiiiiii.
daisy05