Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |       
Autore: Cristy_    23/09/2011    2 recensioni
“Cristy era ancora in piedi davanti al vetro, con gli occhi chiusi e immobile.Mello osservò C, poi la chiamò per vedere se lei si svegliava.
> esclamò Matt.
Ma lui non cambiò minimamente espressione.
Cristy spalancò gli occhi, facendo indietreggiare Mello di scatto.
Erano vuoti, freddi.
L si voltò a guardare la bambina che sorrise.Un sorriso beffardo, compiaciuto.Furbo! Una grande luce si sprigionò nell' aula, accecando tutti.
Quando la luce sparì, si voltarono per cercare Mello, l' unico che non si era alzato, e lo videro sdraiato sulle gambe della bambina seduta sul pavimento. Lei cantava una bellissima canzone e gli accarezzava i capelli con le mani. Alzò la testa verso di loro e li guardò con i suoi occhi espressivi, stupendoli e lasciandoli senza parole.
Mello la guardava incantato, sdraiato sulle sue gambe, con l' espressione adorante e la bocca piegata in un lieve sorriso.”
All'inizio narrerò l'infanzia dei personaggi, per poi passare alla loro adolescenza.Tutti hanno un ruolo fondamentale!!
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'My beautiful...1 e 2. <3'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
   

<< Sei sicuro che si troverà bene? >>

<< Lei non può stare qui!! >>

.. << Non ci saranno problemi. Vi dico che lei è diversa, diversa quanto basta per stare

con gli altri!! >>

<< Watari, spiegati.. >>

Così andava avanti da circa cinque minuti nello studio di Roger alla Wammy' s House alle 23,30 di un piovoso giorno d' inverno.

All' interno, Watari cercava di allontanare le sciocche convinzioni di Roger con l' aiuto di Kiki.
Kiki era la sorella maggiore di Cristina. Quest' ultima era una graziosa bambina di tre anni, dai corti capelli castani, quasi biondi, intorcigliati in tanti arruffati ricci. Graziosa, lo era ben poco. Era un maschiaccio! Sempre impegnata a rincorrere un' ipotetica farfalla, per poi finire contro un palo e il più delle volte farsi solo male..

Gli occhi verdi in quel momento erano fissi nel vuoto, impegnati a guardare ad una lontana fantasia che la bambina aveva da quando aveva fatto quello strano sogno.

<< Kiki, puoi spiegarci per favore quale sogno ha fatto Cristina? >>

<< Certo, Watari. La bambina ha sognato di.. svolgere un' equazione. Così le ho chiesto se la ricordava, e ha iniziato a scrivere una lunga serie di numeri... per poi prendere a indicarli e ad uno alla volta chiamargli con un soprannome. >>

<< Volete ora spiegarmi cosa c'è di intelligente in una cosa del genere? E' solo l' immaginazione di una bambina!! >>

<< Roger, l' equazione è questa. >> Watari, dopo aver osservato un blocchetto consegnatogli da Kiki, con aria sorpresa lo porse a Roger.

<< .. Strabiliante.. >>

<< Ciao, io sono L. E tu chi sei? >> Un bambino dall' aria goffa si era avvicinato a Cristina dopo averla osservata a lungo nel buio. Le mani nelle tasche dei pantaloni morbidi del pigiama, e un po' troppo corti, visto che lasciavano travedere i suoi piedi scalzi.

Cristina, con un sobbalzo, guardò il bambino che si parò davanti a lei e che la osservava con altrettanta curiosità che lei dimostrava. Poi, sorrise.

<< Io mi chiamo Cristina. Puoi spiegarmi che cos' è questo? E' per caso un' ospedale? >>

<< Oh, no. E' un orfanotrofio.. >> L, rispose, e notò la conseguiva tristezza che si fece strada nello sguardo della bambina.

<< ..Mi dispiace... Quindi tu sei solo? >>

<< Direi di si. >>

Dopo un po', si sedette accanto a lei su una delle sedie poste fuori l' ufficio di Roger. Portò un' indice sotto il labbro inferiore e prese a morderselo; alzò le ginocchia e vi appoggiò sopra l' altra mano dopo averle avvicinate alla pancia.

Cristina guardò L seduto in quella posizione e rise.

Una risata fragorosa, che riempì il corridoio buio e triste, visto che vi si trovava l' ufficio di Roger..

<< I miei genitori non sono morti. Non capisco perché sono qui.. >>

<< E se non te lo avessero detto? >>

La bambina guardò il volto di L inespressivo, e poi assunse un' aria preoccupata.

<< No!! Kiki non riesce mai a nascondermi niente!! Ha 16 anni lei!! Io ne ho solo tre.. Ma riesco sempre a capire quando è turbata!! >> Dato che L non rispose, lei continuò. << Quanti anni hai tu? >>

<< Ne ho sei. >>

<< E' ridicolo!!! Non fatemi perdere altro tempo!!! >>

<< No Roger aspetta! Devi vederla. Prova a parlarle. Ti assicuro che lei merita.. >>

<< Basta Watari! >> Roger si alzò e sbattè un pugno sulla sua scrivania, facendo sobbalzare la povera Kiki..

La porta dello studio di Roger si aprì dopo pochi minuti, lasciando travedere ai due bambini due adulti in preda all' ansia e un' adolescente silenziosa, ma che non si sentiva diversamente dai due.

<< Cristina, potresti entrare un attimo? >> Kiki.

<< Va bene. >> la bambina, con un tono allegro, smise di dondolare con le gambe e balzò giù dalla sedia entrando nello studio di Roger.

Successivamente, le mostrarono un po' di fotografie che la bambina identificò con appellativi normali, non mostrando eccessivi segni particolari.

Quello era tutto un mistero, e dato che neanche gli adulti riuscivano a trovarne risposta, lasciarono perdere..

Cristina uscì dallo studio di Roger, e salutò L.

Roger si stupì, nessuno si avvicinava a quel bambino. E lui, collaborava nel tenere bene le distanze da tutti.

Poi andò via, seguita da Kiki, e dalle occhiate dispiaciute di Watari e da quelle innervosite di Roger.

<< E tu, che ci fai qui? Vai a letto! >> Roger si rivolse ad L, che non accennava a spostare neanche un muscolo dalla sua posizione fetale.

Piano il bambino si girò verso Roger, mettendogli i brividi come al solito, dopo averlo incatenato col suo sguardo tenebroso.

Si alzò dalla sedia, e a passo strascicato tornò nella sua camera.

Watari rimase a fissare la direzione che avevano preso Kiki e Cristina, mano a mano. Aspettò fino a quando non se ne fossero andate, e poi parlò a Roger.

<< Quella bambina è diversa. E' speciale. Devi darle una possibilità.. >>

<< Solo gli orfani entrano a far parte della Wammy's House! >>

<< Cosa vuoi fare?! Uccidere tu i suoi genitori?? >> Watari era visibilmente innervosito. << Ad ogni modo, i suoi genitori sono poco presenti nella sua vita e, a causa del lavoro che fanno.. dubito possano.. >> l'uomo si lasciò scappare un sospiro, << E lei è davvero intelligente. >>

<< Spiegami allora i suoi potenziali! E' brava in matematica? In chimica? In fisica? In psicologia?? No! E' solo una strana bambina. >> Detto ciò Roger si congedò per andare a letto, lasciando Watari pensieroso, a fissare fuori dalla finestra Kiki e Cristina entrare in un Taxi, cercando di ripararsi dalla pioggia.

...

Due anni dopo.

<< Ci dispiace tantissimo.. >>

<< No, non è vero. >> La voce di Cristina si fece strada tra la folla pimpante come non mai, desiderosa di essere ascoltata.

Tutti osservarono quella bambina dai capelli pettinati a duri colpi di spazzola, che indossava una salopette di jeans che lasciava travedere una maglietta verde con sopra una stella blu, molto leggera e a maniche corte. I suoi occhi riflettevano il colore della maglietta.

<< Cristina, torna dentro.. >> una giovane donna, dai capelli neri e lisci, cercava di tirare via la bambina, uscita dalla Chiesa.

<< Lasciami!!! Io non resterò con voi!! >> Cristina evitò il contatto della la mano di sua zia, e iniziò a correre uscendo dal cortile della Chiesa.

Watari, che era presente al funerale, rincorse la bambina reggendo un ombrello nero.

La neve scendeva a piccoli fiocchi morbidi, e Cristina li lasciava sciogliere tra le sue mani. I suoi piedini affondavano nelle collinette di quella sostanza, fino a quando non si sedette su una panchina.

L'uomo si sedette accanto a Cristina con il fiatone, e la riparò con il suo ombrello. Rabbrividì, a guardare il suo abbigliamento leggero nonostante facesse freddo e stesse nevicando, ma quella bambina non sembrava neanche accorgersene.

La bambina alzò la testa dai fiocchi di neve tra le sue mani fino a incrociare lo sguardo dolce e comprensivo di Watari.

<< Io lo so che senti, senti più degli altri. >>

Lei continuò ad osservarlo imbronciata col mondo intero.

<< Ma non devi preoccuparti. Non sei la sola. >>

Le lacrime della bambina andarono ad incontrare la neve sciolta tra le sue mani, scendendo a fiumi.

Watari le porse un fazzolettino bianco che lei strinse tra le sue dita piccole e sottili.

<< Puoi venire con me. Ti ricordi quando.. >> Watari si fermò, evitando di pronunciare il nome di Kiki, credendo di recare più dolore alla bambina che consolarla.. << Ti troverai bene. >>

<< Io lo so chi sei. Tu sei il mio angelo. >> Finalmente, lei sorrise, facendo sorridere anche Watari.

<< Mamma e papà potranno venire? >>

Alla domanda della bambina Watari sembrò intristirsi, così prese una caramella dalla sua tasca e la fece vedere alla bambina. Lei la scrutò bene, per poi prenderla, aprirla, e mangiarla.

<< Loro saranno sempre con te, dovunque andrai. >> E un sorriso, riscaldò il cuore della bambina.

<< E Kiki? >> chiese, speranzosa.

<< Anche lei. >>

Come faceva a spiegare a quella bambina che i suoi genitori erano morti, e non li avrebbe più davvero rivisti? Ma se lei era davvero così speciale, non avrebbe avuto bisogno di tante spiegazioni. Così, senza riuscire ad aspettare più, si alzò e le porse una mano, che subito incontrò quella incredibilmente calda della bambina. Cristina, con l' altra mano, ancora stringeva la carta della caramella al limone.

<< Ci sono altri bambini li, vero? >> chiese, spezzando il silenzio che si era creato tra i due, quando avevano camminato da circa dieci minuti.

<< Ce ne sono altri 12. >>

<< Ma sono tutti maschi? >>

<< ..Si. >>

<< Occhei.. >>

Rassegnata, capì che non avrebbe ricavato altre informazioni se non prima di essere arrivata a destinazione. In poche parole, si limitò a sbuffare rumorosamente e ad assumere la sua espressione imbronciata.

Arrivati, un alto cancello grigio si innalzava davanti al naso della bambina, impegnata ad ammirare quell' alto edificio.

<< Entriamo. >> Watari sorrise, e lei lo seguì senza obbiettare. La curiosità cresceva, e non vedeva l' ora di scoprire cosa la aspettava. Ma lei ricordava chi era Watari, e aveva il presentimento che sarebbero andati di nuovo da Roger.

Aveva un' ottima memoria.

All' interno, due bambini si rincorrevano felici. Lei sorrise quando notò i numerosi giochi sparsi sul pavimento, e scorrendo sulla stanza, i suoi occhi si spalancarono quando videro la figura di un bambino seduto in modo strano su una poltrona. I capelli neri e lisci li ricadevano sulla fronte, coprendone la direzione dello sguardo.

Sorrise, e lasciò bruscamente la mano di Watari per correre da lui.

<< Ciao L! >>

L sobbalzò richiamato dai suoi pensieri da una bambina che si sporgeva davanti a lui, poggiando le mani sulla poltroncina. Quando la riconobbe le sue guance si colorarono di rosso, contrastando la sua chiarissima carnagione.

<< Sei tornata >> L era come sempre inespressivo, troppo serio per un bambino di otto anni.

<< Ti va di giocare??! >>

<< ..Cosa? >>

Per un momento i due rimasero a fissarsi, senza capire cosa intendeva l' altro. A Cristina giocare sembrava la cosa più naturale del mondo, mentre L amava restare impassibile di fronte alle lancette dell' orologio che titteccavano il passare dei minuti, senza curarsene.

La bambina non volle arrendersi, così si sedette sul pavimento accanto alla poltrona e incrociando le braccia, si guardò bene intorno per cercare un gioco interessante. L la guardava seduto nella posizione fetale, e si sbilanciò in avanti per poterla vedere in viso, dall' alto. Quando la bambina trovò pane per i suoi denti, esclamò un “yee!” divertito, facendo saltare L che di conseguenza rotolò giù dalla poltrona. Adesso, la fissava a testa in giù con le gambe verso l' alto, e gli scappò una risatina. Roger e Watari stavano discutendo animatamente su Cristina quando si accorsero della caduta di L, e dopo averlo sentito ridere, si zittirono incapaci di continuare a parlare..

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Cristy_