Rejecting normality
Some people say
I shouldn't be
Be with you 'cause you
don't deserve me.
Era
una sera d’inizio autunno ma faceva
particolarmente caldo, specialmente per una persona abituata
com’era al gelo
notturno del deserto.
Kankuro
camminava cauto in direzione dell’informe
macchia scura che aveva avvistato in lontananza; la raggiunse, vi si
sedette
accanto e senza dire una parola rivolse anche i suoi occhi alle stelle.
E,
alla fine, voltandosi in direzione del ragazzo
col codino stravaccato a pochi decimetri da lui, dichiarò:
«
Secondo me Nara tu sei fondamentalmente
masochista. »
***
La
fioreria Yamanaka a Konoha era rinomata in parte
per la varietà di fiori e piante che vi si potevano trovare,
in parte per
l’ambiente in cui si finiva varcata la soglia: un insieme di
profumi, di
colori, e la cortesia e il volto sempre raggiante della giovane figlia
dei
proprietari, che non appena udiva il noto dlin-dlon
si precipitava ad accogliere l’avventore con un sorriso ed
un: « Buongiorno, in
cosa posso –omioddio cosa ci fai
qua?!
»
Temari
Sabaku no squadrava perplessa e lievemente
offesa Ino, che aveva lasciato cadere il mazzo di tulipani che aveva
tra le
mani e la osservava sconvolta; trascorsero qualche minuto
così, fissandosi.
Alla fine lei si voltò borbottando un: «
Andrò a cercare Choji. » e fece per
uscire –ma venne prontamente trattenuta da una Ino che grazie
a quell’ultima
affermazione era riuscita a riprendersi dallo shock
e sembrava ora estremamente interessata.
La
Yamanaka scivolò fluida davanti alla porta del
negozio e la chiuse a chiave con un ghigno; Temari inorridì
e mosse qualche passo
indietro, cercando disperatamente una via di fuga –o,
nell’eventualità, un
qualche oggetto contundente.
« In cosa
posso aiutarti, sorella del Kazekage? »
Non
c’era niente da fare, ormai scappare sarebbe
stato inutile –e la cosa peggiore era che si era messa in
quel gran casino da
sola, spinta da chissà quale folle idea. La diretta
interessata iniziò a
fissare un vaso particolarmente interessante e borbottò,
messa alle strette: «
E’ per domani. »
Ino
la squadrò pensierosa, cercando di ricapitolare
i vari eventi del mese e cercando di capire a cosa precisamente lei si
riferisse; alla fine si illuminò e si battè una
mano sulla fronte ridacchiando:
« Oh! Ma certo, mancherà un giorno al mio
compleanno! »
La
ragazza dovette notare l’occhiata interessata che
Temari stava lanciando alle cesoie da giardino perché si
affrettò a prenderla
per un braccio e trascinarla a sedere, tornando suo malgrado seria:
« Che
problema c’è con Shikamaru? »
No,
non c’era più niente da fare, se non cercare di
preservare con tutta la sfacciataggine possibile la dignità
che le restava dopo
quel gesto. La Sabaku raddrizzò il busto,
accavallò le gambe, incrociò le
braccia e con la voce lievemente più acuta del normale
ammise: « Devo trovargli
un regalo di compleanno. »
Ed
era proprio così.
Era
un fuori programma che l’aveva messa alle
strette; lei non doveva trovarsi a Konoha. Lei doveva essere a Suna ad
allenare
qualche giovane aspirante ninja facendo finta di niente e limitarsi ad
un
biglietto di auguri. E invece Gaara tre giorni prima le aveva
annunciato la
sua imminente partenza per Konoha, e aveva richiesto la presenza di
fratello e
sorella, come sempre faceva quando era costretto a spostarsi: e
così, lei si
era ritrovata a dover passare quel 22 settembre a meno di tre giorni di
distanza da lui, e del tutto
impreparata all’eventualità di dover pensare ad
una cosa inutile come un regalo,
cosa purtroppo richiesta
dalle regole della civile convivenza –a quanto si diceva,
almeno.
Ino
dal canto suo si era preparata ad una simile
eventualità, doveva ammetterlo; sapeva
che prima o poi sarebbe successo, aveva immaginato che sarebbe andata
così e
tutto, ma si rese conto in quell’istante di quanto poco i filmini
mentali e la
realtà potessero coincidere.
All’inizio tentò
di restare seria e fare finta di niente, ci provò davvero
con
tutte le sue forze… Ma dopo pochi istanti si
ritrovò a piangere dal ridere di
fronte all’espressione contrita dell’altra
kunoichi, intervallando alle risa
spezzoni di frasi che volevano stare a significare: «
E’ incredibile come vi
riesca male il cercare di essere superiori ai problemi di una qualsiasi
coppietta! »
Temari
la fissò sbalordita per qualche istante,
giusto il tempo di realizzare che davvero
quella mattina avrebbe fatto tanto bene a restarsene in albergo a
dormire,
dopodiché cercò di approfittare della situazione
per dileguarsi a studiare un
piano di vendetta verso quello lì,
il
suo fottutissimo compleanno e la sua amichetta d’infanzia.
Ino però non era
minimamente intenzionata a lasciare che qualcuno potesse approfittare
di un suo
momento di debolezza; si asciugò gli occhi ed
affermò, sopprimendo un’ultima
risatina: « Purtroppo io e Choji siamo le persone sbagliate a
cui chiedere.
Generalmente festeggiamo i compleanni con una cena tutti assieme anche
perché,
insomma, sai com’è Shikamaru: talmente apatico che
non abbiamo mai scoperto che
tipo di regalo potesse essere adatto a lui. Ma
–precisò alzando il proprio tono
di qualche decibel e puntando un dito verso la sua interlocutrice,-
potresti
provare a pensare a quello che non gli piace e agire al contrario.
»
Temari
stava per ribattere, scettica, ma decise di
prendersi qualche secondo per ragionare sul sintagma preferito del
pesaculo e
valutare se il consiglio di Ino fosse almeno in parte utilizzabile,
anche se
ciò avrebbe seriamente compromesso la sua immagine e
probabilmente la sua
sanità mentale.
Sarebbe
stata dura. Molto dura.
Forse
non ci sarebbe riuscita, anzi, era molto
probabile.
Ma
per un giorno solo poteva anche provarci; poi
ne avrebbe avuti altri trecentosessantaquattro per rifarsi.
***
E
infatti era più difficile del previsto mantenere
quel proposito. Era partita con tutta la buona volontà del
mondo, ma quando lui
le aveva chiesto se fosse per caso impazzita quando lei gli aveva
portato la
colazione a casa e l’aveva svegliato con tutto il tatto di
cui potesse essere
capace le sue nobili intenzioni avevano iniziato a sgretolarsi.
Insomma,
l’idea era semplice, si trattava solo di
fare quel che le aveva consigliato Ino e che, disperata
com’era, aveva
accettato senza ribattere. La lamentela preferita di Nara era una, e la
pronunciava più o meno con la frequenza di una volta ogni
tre secondi: « Che
seccatura. »
E,
come lui le ricordava con la frequenza di una
volta ogni sei secondi, lei doveva essere la più grande
seccatura che gli fosse
mai capitata. Facendo due più due prima di tutto era emerso
in lei un
prepotente istinto omicida che era stato immensamente difficile da
sopprimere;
in seguito con la consulenza di Ino erano arrivate a mettere a punto
quell’idea
dalle possibilità di riuscita tremendamente evanescenti.
Avrebbe
solo dovuto passare una giornata con lui
cercando di non buttarlo giù dal letto, cercando di non
insultarlo, cercando di
non legarlo alla sedia per costringerlo a lavorare, cercando di non
mettere
mano al ventaglio –che detto così quasi sembrava
anche a lei di essere un po’
troppo poco docile, ma sfidava chiunque
a passare più di tre minuti con Shikamaru e non perdere la
pazienza. Insomma, c’era
un motivo se Yoshino era quello che era: viveva non con uno, ma con due
Nara. Doveva essere terrificante.
E
così quel maledetto 22 settembre si era ritrovata
ad esibire un falsissimo sorriso a trentadue denti, un falsissimo tono
smielato
ed un falsissimo atteggiamento docile, cercando di risultare meno seccante. Eppure, lui pareva
essersi accorto della cosa. Non che ci fosse da stupirsi, in fondo se
lo
aspettava –e un po’ aspettava il momento in cui
sarebbe stata smascherata e le
sarebbe stato chiesto di porre fine a quella messinscena.
E
invece lui,
quel maledetto, si era stampato in volto un inquietante ghigno che le
aveva
fatto subito pensare ad un tacito: « Vediamo un po’
quanto riuscirai a tirare
avanti. »
E,
da quel momento, tutto il suo bel piano era progressivamente
andato a farsi fottere.
***
«
Ti stava andando così bene Nara, perché hai fatto
di tutto per ottenere un finale simile? Insomma, da quel che dicono
della tua
intelligenza mi pare idiota pensare si trattasse solo di vedere fino a
che
punto si sarebbe spinta. »
Shikamaru
ridacchiò, massaggiandosi lo zigomo leso e
gonfio; Kankuro di tanto in tanto riusciva a dimostrarsi relativamente
acuto,
almeno per i suoi standard.
«
Beh vedi, c’è una parte della storia che non
conosci. Il suo comportamento mi sembrava strano –era strano- e mi sono fatto raccontare da
Ino una storia
interessante… »
***
Shikamaru
era riuscito a fatica a sparire dalla circolazione
per qualche istante, e si era fatto raccontare da una Ino non troppo
recalcitrante
ed immensamente tronfia per il suo progetto delle intenzioni della sua dolce metà.
Si
era battuto una mano sulla fronte ed aveva alzato
gli occhi al cielo, tremendamente combattuto sul da farsi; alla fine
aveva
preso la sua decisione, pur sapendo che se ne sarebbe pentito
tremendamente –ma
perlomeno, pensò accennando un sorriso, la giornata si
sarebbe rivelata più
interessante del previsto.
La
Seccatura era evidentemente poco convinta del
piano da lei stessa ideato e della sua riuscita, e lo dava decisamente
a
vedere; tanto che gli era venuto il dubbio che il suo atteggiamento
così
esasperato volesse essere colto e tranciato con un qualsiasi:
« Non serve che
ti sforzi, apprezzo il tentativo. »
Ed
era stato allora che gli era venuta quell’idea
così potenzialmente suicida.
Le
aveva fatto capire di essersi accorto della cosa,
ma non aveva cercato di fermarla, anzi. Incitava quelle attenzioni di
fidanzatina modello e al contempo cercava di provocarla in ogni modo
per
renderle più difficile il compito. La rimproverava con
un’occhiata se lei accennava
anche una minima traccia d’ira, e si prodigava per mettere a
dura prova la sua
pazienza rifiutando di svegliarsi dal pisolino pomeridiano, sbuffando
ogni tre
secondi, cheseccaturando in
continuazione, scaricandole spudoratamente la sua parte di lavoro.
E
lei, almeno fino ad un certo punto di non ritorno
aveva sopportato stoicamente. Come c’era da aspettarsi era
troppo orgogliosa
per mollare i suoi buoni propositi, e aveva preso come una folle sfida
personale il riuscire a reggere una
simile
sceneggiata senza mandare tutto al diavolo prima della mezzanotte. E
poi l’avrebbe
pestato a sangue.
Ma
di ritorno da lavoro, quando lui sulla porta di
casa l’aveva salutata apatico e aveva minacciato di chiuderle
la porta in
faccia con un atono: « Mi spiace, ma ho già una
ragazza più seccante di te. »
lei aveva altrettanto tranquillamente risposto sguainando il suo
ventaglio –in fondo
quell’idiota l’aveva fatta miagolare come una
cretina per tutto il giorno solo
per dirle: « Non farlo mai più. »
***
Kankuro
squadrava perplesso il suo interlocutore,
non riuscendo ad afferrare un qualcosa in quel meccanismo che gli
potesse
spiegare l’atteggiamento di quei due. Aveva assistito a
qualche scenetta tra
quei due mentre giravano per il palazzo dell’Hokage, aveva
assistito al ritorno
a casa di una Temari furiosa, aveva rintracciato un Nara tumefatto e
aveva
ascoltato la sua storiella. Eppure non riusciva a capire…
«
Vedi Kankuro, se tua sorella fosse una persona
normale sarebbe troppo noioso. E poi il regalo vero me l’ha
dato comunque. »,
concluse con un ghigno.
Kankuro
si irrigidì, voltandosi lentamente verso
l’espressione
soddisfatta dell’idiota e facendo scrocchiare piano le nocche:
«
Sai, avevo proprio ragione Nara. Sei
fondamentalmente masochista. »
But they don't understand
That baby with you
Every single day is brand new.
[Taio Cruz – I don’t wanna
change you]
Note:
Q^Q
Cioè.
Capito che oltre ad essere in ritardo di un
giorno me ne esco pure con una schifezza? Q^Q
A
mia discolpa dico che non sono per niente abituata
ad usare il punto di vista di Temari, e infatti ho idea che sia uscita
un bel
po’ piatta >__> Insomma in genere uso Nara,
perché posso sfotterlo
tranquillamente. Ma con lei il mio cinismo va a farsi benedire
çAç
Quindi,
credo comunque di aver rispettato un minimo
di ic, nel senso che lei prova una strada simile solo perché
è il compleanno di
lui eh, non perché è improvvisamente dolce e
carina e sfacciatamente
innamorata. Insomma chiunque mi conosca sa che non è quella
l’intenzione (lungi
da me XD), per gli altri spero si capisca XD
Tutto
questo per dire: buon compleanno Nara!
<333
E
tutto questo è ancora una volta organizzato dalla
Black Parade ( http://moschenere.forumfree.it
), il forum più nero che
ci sia!
Grazie a tutti per aver partecipato anche questa volta <3