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Autore: May be    23/09/2011    5 recensioni
« Secondo me Nara tu sei fondamentalmente masochista. »
Happy Birthday Mr. Crybaby - from the Black Parade.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rejecting normality

 

 

 

 

 

 

Some people say
I shouldn't be
Be with you 'cause you

don't deserve me.

 

 

Era una sera d’inizio autunno ma faceva particolarmente caldo, specialmente per una persona abituata com’era al gelo notturno del deserto.

Kankuro camminava cauto in direzione dell’informe macchia scura che aveva avvistato in lontananza; la raggiunse, vi si sedette accanto e senza dire una parola rivolse anche i suoi occhi alle stelle.

E, alla fine, voltandosi in direzione del ragazzo col codino stravaccato a pochi decimetri da lui, dichiarò:

« Secondo me Nara tu sei fondamentalmente masochista. »

 

***

 

La fioreria Yamanaka a Konoha era rinomata in parte per la varietà di fiori e piante che vi si potevano trovare, in parte per l’ambiente in cui si finiva varcata la soglia: un insieme di profumi, di colori, e la cortesia e il volto sempre raggiante della giovane figlia dei proprietari, che non appena udiva il noto dlin-dlon si precipitava ad accogliere l’avventore con un sorriso ed un: « Buongiorno, in cosa posso –omioddio cosa ci fai qua?! »

Temari Sabaku no squadrava perplessa e lievemente offesa Ino, che aveva lasciato cadere il mazzo di tulipani che aveva tra le mani e la osservava sconvolta; trascorsero qualche minuto così, fissandosi. Alla fine lei si voltò borbottando un: « Andrò a cercare Choji. » e fece per uscire –ma venne prontamente trattenuta da una Ino che grazie a quell’ultima affermazione era riuscita a riprendersi dallo shock e sembrava ora estremamente interessata.

La Yamanaka scivolò fluida davanti alla porta del negozio e la chiuse a chiave con un ghigno; Temari inorridì e mosse qualche passo indietro, cercando disperatamente una via di fuga –o, nell’eventualità, un qualche oggetto contundente.

 « In cosa posso aiutarti, sorella del Kazekage? »

Non c’era niente da fare, ormai scappare sarebbe stato inutile –e la cosa peggiore era che si era messa in quel gran casino da sola, spinta da chissà quale folle idea. La diretta interessata iniziò a fissare un vaso particolarmente interessante e borbottò, messa alle strette: « E’ per domani. »

Ino la squadrò pensierosa, cercando di ricapitolare i vari eventi del mese e cercando di capire a cosa precisamente lei si riferisse; alla fine si illuminò e si battè una mano sulla fronte ridacchiando: « Oh! Ma certo, mancherà un giorno al mio compleanno! »

La ragazza dovette notare l’occhiata interessata che Temari stava lanciando alle cesoie da giardino perché si affrettò a prenderla per un braccio e trascinarla a sedere, tornando suo malgrado seria: « Che problema c’è con Shikamaru? »

No, non c’era più niente da fare, se non cercare di preservare con tutta la sfacciataggine possibile la dignità che le restava dopo quel gesto. La Sabaku raddrizzò il busto, accavallò le gambe, incrociò le braccia e con la voce lievemente più acuta del normale ammise: « Devo trovargli un regalo di compleanno. »

Ed era proprio così.

Era un fuori programma che l’aveva messa alle strette; lei non doveva trovarsi a Konoha. Lei doveva essere a Suna ad allenare qualche giovane aspirante ninja facendo finta di niente e limitarsi ad un biglietto di auguri. E invece Gaara tre giorni prima le aveva annunciato la sua imminente partenza per Konoha, e aveva richiesto la presenza di fratello e sorella, come sempre faceva quando era costretto a spostarsi: e così, lei si era ritrovata a dover passare quel 22 settembre a meno di tre giorni di distanza da lui, e del tutto impreparata all’eventualità di dover pensare ad una cosa inutile come un regalo, cosa purtroppo richiesta dalle regole della civile convivenza –a quanto si diceva, almeno.

Ino dal canto suo si era preparata ad una simile eventualità, doveva ammetterlo; sapeva che prima o poi sarebbe successo, aveva immaginato che sarebbe andata così e tutto, ma si rese conto in quell’istante di quanto poco i filmini mentali e la realtà potessero coincidere. All’inizio tentò di restare seria e fare finta di niente, ci provò davvero con tutte le sue forze… Ma dopo pochi istanti si ritrovò a piangere dal ridere di fronte all’espressione contrita dell’altra kunoichi, intervallando alle risa spezzoni di frasi che volevano stare a significare: « E’ incredibile come vi riesca male il cercare di essere superiori ai problemi di una qualsiasi coppietta! »

Temari la fissò sbalordita per qualche istante, giusto il tempo di realizzare che davvero quella mattina avrebbe fatto tanto bene a restarsene in albergo a dormire, dopodiché cercò di approfittare della situazione per dileguarsi a studiare un piano di vendetta verso quello lì, il suo fottutissimo compleanno e la sua amichetta d’infanzia. Ino però non era minimamente intenzionata a lasciare che qualcuno potesse approfittare di un suo momento di debolezza; si asciugò gli occhi ed affermò, sopprimendo un’ultima risatina: « Purtroppo io e Choji siamo le persone sbagliate a cui chiedere. Generalmente festeggiamo i compleanni con una cena tutti assieme anche perché, insomma, sai com’è Shikamaru: talmente apatico che non abbiamo mai scoperto che tipo di regalo potesse essere adatto a lui. Ma –precisò alzando il proprio tono di qualche decibel e puntando un dito verso la sua interlocutrice,- potresti provare a pensare a quello che non gli piace e agire al contrario. »

Temari stava per ribattere, scettica, ma decise di prendersi qualche secondo per ragionare sul sintagma preferito del pesaculo e valutare se il consiglio di Ino fosse almeno in parte utilizzabile, anche se ciò avrebbe seriamente compromesso la sua immagine e probabilmente la sua sanità mentale.

Sarebbe stata dura. Molto dura.

Forse non ci sarebbe riuscita, anzi, era molto probabile.

Ma per un giorno solo poteva anche provarci; poi ne avrebbe avuti altri trecentosessantaquattro per rifarsi.

 

***

 

E infatti era più difficile del previsto mantenere quel proposito. Era partita con tutta la buona volontà del mondo, ma quando lui le aveva chiesto se fosse per caso impazzita quando lei gli aveva portato la colazione a casa e l’aveva svegliato con tutto il tatto di cui potesse essere capace le sue nobili intenzioni avevano iniziato a sgretolarsi.

Insomma, l’idea era semplice, si trattava solo di fare quel che le aveva consigliato Ino e che, disperata com’era, aveva accettato senza ribattere. La lamentela preferita di Nara era una, e la pronunciava più o meno con la frequenza di una volta ogni tre secondi: « Che seccatura. »

E, come lui le ricordava con la frequenza di una volta ogni sei secondi, lei doveva essere la più grande seccatura che gli fosse mai capitata. Facendo due più due prima di tutto era emerso in lei un prepotente istinto omicida che era stato immensamente difficile da sopprimere; in seguito con la consulenza di Ino erano arrivate a mettere a punto quell’idea dalle possibilità di riuscita tremendamente evanescenti.

Avrebbe solo dovuto passare una giornata con lui cercando di non buttarlo giù dal letto, cercando di non insultarlo, cercando di non legarlo alla sedia per costringerlo a lavorare, cercando di non mettere mano al ventaglio –che detto così quasi sembrava anche a lei di essere un po’ troppo poco docile, ma sfidava chiunque a passare più di tre minuti con Shikamaru e non perdere la pazienza. Insomma, c’era un motivo se Yoshino era quello che era: viveva non con uno, ma con due Nara. Doveva essere terrificante.

E così quel maledetto 22 settembre si era ritrovata ad esibire un falsissimo sorriso a trentadue denti, un falsissimo tono smielato ed un falsissimo atteggiamento docile, cercando di risultare meno seccante. Eppure, lui pareva essersi accorto della cosa. Non che ci fosse da stupirsi, in fondo se lo aspettava –e un po’ aspettava il momento in cui sarebbe stata smascherata e le sarebbe stato chiesto di porre fine a quella messinscena.

E invece lui, quel maledetto, si era stampato in volto un inquietante ghigno che le aveva fatto subito pensare ad un tacito: « Vediamo un po’ quanto riuscirai a tirare avanti. »

E, da quel momento, tutto il suo bel piano era progressivamente andato a farsi fottere.

 

***

 

« Ti stava andando così bene Nara, perché hai fatto di tutto per ottenere un finale simile? Insomma, da quel che dicono della tua intelligenza mi pare idiota pensare si trattasse solo di vedere fino a che punto si sarebbe spinta. »

Shikamaru ridacchiò, massaggiandosi lo zigomo leso e gonfio; Kankuro di tanto in tanto riusciva a dimostrarsi relativamente acuto, almeno per i suoi standard.

« Beh vedi, c’è una parte della storia che non conosci. Il suo comportamento mi sembrava strano –era strano- e mi sono fatto raccontare da Ino una storia interessante… »

 

***

 

Shikamaru era riuscito a fatica a sparire dalla circolazione per qualche istante, e si era fatto raccontare da una Ino non troppo recalcitrante ed immensamente tronfia per il suo progetto delle intenzioni della sua dolce metà.

Si era battuto una mano sulla fronte ed aveva alzato gli occhi al cielo, tremendamente combattuto sul da farsi; alla fine aveva preso la sua decisione, pur sapendo che se ne sarebbe pentito tremendamente –ma perlomeno, pensò accennando un sorriso, la giornata si sarebbe rivelata più interessante del previsto.

La Seccatura era evidentemente poco convinta del piano da lei stessa ideato e della sua riuscita, e lo dava decisamente a vedere; tanto che gli era venuto il dubbio che il suo atteggiamento così esasperato volesse essere colto e tranciato con un qualsiasi: « Non serve che ti sforzi, apprezzo il tentativo. »

Ed era stato allora che gli era venuta quell’idea così potenzialmente suicida.

Le aveva fatto capire di essersi accorto della cosa, ma non aveva cercato di fermarla, anzi. Incitava quelle attenzioni di fidanzatina modello e al contempo cercava di provocarla in ogni modo per renderle più difficile il compito. La rimproverava con un’occhiata se lei accennava anche una minima traccia d’ira, e si prodigava per mettere a dura prova la sua pazienza rifiutando di svegliarsi dal pisolino pomeridiano, sbuffando ogni tre secondi, cheseccaturando in continuazione, scaricandole spudoratamente la sua parte di lavoro.

E lei, almeno fino ad un certo punto di non ritorno aveva sopportato stoicamente. Come c’era da aspettarsi era troppo orgogliosa per mollare i suoi buoni propositi, e aveva preso come una folle sfida personale il riuscire a reggere  una simile sceneggiata senza mandare tutto al diavolo prima della mezzanotte. E poi l’avrebbe pestato a sangue.

Ma di ritorno da lavoro, quando lui sulla porta di casa l’aveva salutata apatico e aveva minacciato di chiuderle la porta in faccia con un atono: « Mi spiace, ma ho già una ragazza più seccante di te. » lei aveva altrettanto tranquillamente risposto sguainando il suo ventaglio –in fondo quell’idiota l’aveva fatta miagolare come una cretina per tutto il giorno solo per dirle: « Non farlo mai più. »

 

***

 

Kankuro squadrava perplesso il suo interlocutore, non riuscendo ad afferrare un qualcosa in quel meccanismo che gli potesse spiegare l’atteggiamento di quei due. Aveva assistito a qualche scenetta tra quei due mentre giravano per il palazzo dell’Hokage, aveva assistito al ritorno a casa di una Temari furiosa, aveva rintracciato un Nara tumefatto e aveva ascoltato la sua storiella. Eppure non riusciva a capire…

« Vedi Kankuro, se tua sorella fosse una persona normale sarebbe troppo noioso. E poi il regalo vero me l’ha dato comunque. », concluse con un ghigno.

Kankuro si irrigidì, voltandosi lentamente verso l’espressione soddisfatta dell’idiota e facendo scrocchiare piano le nocche:

« Sai, avevo proprio ragione Nara. Sei fondamentalmente masochista. »

 

 

 

But they don't understand
That baby with you
Every single day is brand new.

[Taio Cruz – I don’t wanna change you]

 

 

 

 

 

 

 

Note:

Q^Q

Cioè. Capito che oltre ad essere in ritardo di un giorno me ne esco pure con una schifezza? Q^Q

A mia discolpa dico che non sono per niente abituata ad usare il punto di vista di Temari, e infatti ho idea che sia uscita un bel po’ piatta >__> Insomma in genere uso Nara, perché posso sfotterlo tranquillamente. Ma con lei il mio cinismo va a farsi benedire çAç

Quindi, credo comunque di aver rispettato un minimo di ic, nel senso che lei prova una strada simile solo perché è il compleanno di lui eh, non perché è improvvisamente dolce e carina e sfacciatamente innamorata. Insomma chiunque mi conosca sa che non è quella l’intenzione (lungi da me XD), per gli altri spero si capisca XD

Tutto questo per dire: buon compleanno Nara! <333

E tutto questo è ancora una volta organizzato dalla Black Parade ( http://moschenere.forumfree.it ), il forum più nero che ci sia! Grazie a tutti per aver partecipato anche questa volta <3

 

 




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