Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: zannarossa    23/09/2011    4 recensioni
E se Sebastian Michaelis, sempre bravo in tutto, compisse un errore "madornale" nella preparazione della merenda del Bocchan? Cosa accadrebbe? Prima fan fiction, ci tengo al vostro parere: recensite, per favore!!!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian Michaelis guardò con rammarico la sua ultima creazione: il prezioso contenitore di ceramica finemente decorata conteneva il composto ancora informe della merenda del Signorino. Aveva pensato che il Bocchan, tanto amante del cioccolato, avrebbe gradito un budino semplice ma dal gusto intenso, e si era ingegnato nel prepararlo, ma al momento dell’assaggio non ne era rimasto soddisfatto, con sua grande sorpresa. Intendiamoci:  per lui, un demone in grado di percepire solo la fragranza delle anime, sarebbe risultato difficile per principio capire se un qualsiasi alimento potesse essere gradevole per un umano, tuttavia, appunto perché era quello che era (ovvero  un essere assolutamente privo di difetti e bravo in tutto) si era sempre distinto in cucina per i suoi dolci, stimati sia dalla servitù, sia dal Signorino in persona. Anzi, quest’ultimo aveva più volte ribadito che non ne aveva mai assaggiati di più buoni di quelli che faceva lui.
Aggrottò le sopracciglia, sospirando: il sapore, ormai ne era certo (più per istinto che per altro) era perfetto… ma ciò di cui non era per niente soddisfatto era la consistenza. Com’era potuto accadere? Si era lasciato forse distrarre dal cane in giardino? Dal capitombolo di Meirin? Dai piagnistei del giardiniere? O dall’ incompetenza dello chef? No, non avrebbe potuto portarlo dal Bocchan in quello stato: se ne sarebbe liberato e avrebbe riparato con un più semplice, anche se usuale, millefoglie alla menta e cioccolata. Dopotutto mancava ancora una mezz’ora alle cinque. Mentre stava ancora rimuginando sul preparato, continuando a fissarlo sperando in cuor suo che per qualche magia sarebbe diventato più cremoso, avvertì un movimento alle sue spalle. “ Sebastian!” Il timbro della voce del Padroncino  fece sussultare il maggiordomo, che si affrettò a voltarsi verso di lui nascondendo il dolce dietro la schiena. “Sì, Bocchan? Desidera qualcosa?”, domandò cortesemente. “ E’ un bel po’ che suono il campanello, e tu non sei venuto!” protestò il ragazzino, l’espressione irata come al solito. Sebastian si diede mentalmente dello stupido: non essere accorso al richiamo del Padrone, che negligenza imperdonabile! “Sono immensamente spiacente, Bocchan” replicò con voce sommessa, chinando leggermente la testa “E’ che…” “Lascia stare, Sebastian” l’interruppe il piccolo conte, sedendosi su una sedia lì accanto: “ ho fame. Preparami un dolce.”
Il maggiordomo sorrise :“ Come desidera. Ora, se vuole attendere per cortesia  nelle sue stanze per qualche minuto, mi premurerò di portarglielo immediatamente.”  Notò con un po’ di disagio che gli enormi occhioni blu di Ciel lo stavano fissando intensamente. “…Ho per caso qualcosa in faccia,Bocchan?” “ Cosa nascondi lì dietro, Sebastian?”  Il demone, se avesse potuto, sarebbe impallidito; si limitò ad avvertire uno spiacevolissimo blocco all’altezza dello stomaco. “Nulla, nulla” rise forzatamente, nascondendo ancora di più il budino dietro la schiena, sperando vivamente che il Signorino se ne andasse, annoiato dalle faccende domestiche di un servitore come lui: “E’ che se mi fissa in quel modo non riesco a concentrarmi a dovere per la preparazione del suo spuntino pomeridiano! Perché non si accomoda in giardino, invece? Ho già preparato il tavolo, e può dilettarsi a osservare le nuove rose bianche in boccio che le piacciono tanto…”   “ Non dire scemenze, Sebastian! Avevi già cominciato a preparare qualcosa, vero? Cos’è?” ribatté Ciel, alzandosi dalla sedia e cercando di sbirciare ciò che quell’uomo enorme teneva celato. Dal canto suo, il maggiordomo maledisse la curiosità che  da sempre aveva caratterizzato il suo Signorino, una delle poche cose che faceva capire come, in fondo, rimanesse pur sempre un bambino, nonostante il suo ruolo di Cane della Regina e di proprietario della Funthom Company. “Sul serio, Bocchan…se lei volesse…” tentò nuovamente, esasperato. “Finiscila, Sebastian!” sbottò il conte, guardandolo  rabbiosamente in faccia: “Non mi piace essere preso in giro! Ti ORDINO di mostrarmi cos’hai lì dietro!”
Il demone, controvoglia, si trovò costretto  ad obbedire, porgendo il contenitore al padroncino. Si sentiva estremamente amareggiato: il Bocchan non lo aveva mai visto sbagliare… non sarebbe più stato “il perfetto maggiordomo del casato Phantomhive”…
“Beh? Un semplice budino al cioccolato?” Ciel era estremamente sorpreso, non riuscendo a capire cosa avesse potuto causare la sceneggiata di poco prima. Prese un cucchiaio, lo immerse nel dolce, se lo infilò in bocca… e rimase di sasso. Era decisamente il più buon budino al cioccolato che avesse mai assaggiato, e lui di dolci,essendo ancora un bambino, se ne intendeva parecchio. Rimase a lungo senza parole, cercando di gustare al meglio quella delizia sublime. Mandato giù il boccone, ne prese un altro, e poi un altro ancora.
Il demone, intanto, non sapeva cosa pensare: sembrava che al Signorino piacesse, eppure non spiccicava parola…
“ Sebastian.” “ Sì, Bocchan?” “Non cercare di nascondermi un tuo dolce. Mai più. Sono stato chiaro?” Un ghigno comparve sulla faccia del  maggiordomo, che si inchinò di riflesso fino a terra:                                                                                
“ Yes, my Lord.”
  
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