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Autore: Slytherin_Lolita    24/09/2011    3 recensioni
"Allora le baciai le labbra ormai gelide. «per l'eternità» sussurrai. "
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Stella spegni la tv.» dissi fermo.

«Ma perchè papà!» le presi il telecomando e la spensi al suo posto.

«Papà! Ma stavo seguendo..»

«Niente ma,è ora di andare a letto,su.» le sorrisi e lei mi sorrise a sua volta.

Stavo facendo uno sforzo immane nel trattenere le lacrime. Quante era uguale a lei . Stessi occhi,stesso sorriso. La presi per mano e la feci mettere a letto rimboccandole le coperte.

«Papà,la maestra ha detto che domani abbiamo il tema in classe. Dobbiamo parlare dei nostri genitori,io cosa dirò sulla mamma?»

Mi guardò con quegli occhi nocciola e profondi. «La verità piccolina.» le diedi un bacio sulla fronte ed uscii dalla stanza. Andai in camera mia e da un cassetto presi una vecchia agenda dalla copertina grigia e ruvida. Ne estrassi una foto. Risaliva a sette anni prima, io e lei, Fanny, l'unica che avessi mai amato davvero,l'unica che avrei amato in eterno.

Fissai di nuovo la foto. Sorridevamo,felici,tenendoci per mano in un parco pubblico. Con lei riuscivo a sentirmi vivo, a sentirmi Bill, non il vocalist dei Tokio Hotel, ero un ragazzo normale,come tanti,innamorato.

Quante cose erano cambiate da quel tragico giorno.

Non avevo più la mia immagine da leader,il trucco e la folta chioma se ne erano andati come tutto il resto. Avevo lasciato la band,mi ero trasferito, e l'unico che sentivo con una frequenza di una volta al mese era mio fratello Tom.

Mi ero isolato,chiuso nel mio dolore. Non sarei più tornato integro.

L'unica cosa che mi spingeva ad andare avanti era Stella, mia figlia, nostra figlia. Spostai lo sguardo annebbiato e velato dalle lacrime su un angolo remoto della stanza,e sprofondai nei ricordi.

Sette anni prima ..

Ero in macchina. Un mazzo di rose sul sedile posteriore. Un regalo per Fanny,per festeggiare i nostri tre anni insieme. Era tutto così tremendamente perfetto. Avevamo una casa,un lavoro,eravamo innamorati,aspettavamo una bimba. Eravamo felici. Sorrisi, perso nei miei pensieri quando il mio cellulare prese a squillare.

«Pronto?»

«Bill,Oh Bill corri subito in ospedale!»

«Tom? Che è successo? Ospedale?»

«Fanny ha avuto una crisi,dovranno indurre il parto!»

«A..arrivo.»

Quelle parole scatenarono il panico dentro di me, le mani mi tremavano mentre tentavo di farle rimanere salde al volante. Accelerai più che potevo durante il tragitto. Raggiunsi l'ospedale e mi fiondai nel reparto che mi avevano indicato. Vidi mio fratello Tom parlare con un medico,era agitato? Triste? Angosciato?

«Allora? Che succede?» Domandai ansioso.

«Lei è il compagno?» Chiese il medico.

«Si,sono io, che è successo? E' tanto grave?»

Non ricevetti subito risposta. Poi con la massima serietà aprì bocca.

«Probabilmente perderemo una delle due.»

Sbiancai e sentii il mondo crollarmi addosso.

«Lei dov'è.» ero terrorizzato.

«Mi segua in sala parto» disse.

Seguii quel medico in preda al panico,indossai grembiule,cuffia,mascherina ed entrai. La vidi subito. Una smorfia di dolore aleggiava sul volto,la fronte imperalata di sudore, e sulle guance..lacrime?

«Fanny!» urlai.

«Bill! Bill!» si aggrappò al mio braccio non appena le fui vicino.

«Fanny sono qui! Oh,Ti amo piccola,ti amo!» Quasi piangevo.

«Anche io ti amo Bill..Per l'eternità.»

Il suo viso sembrò diventare angelico,quando il dolore s'impossessò di nuovo del suo corpo. Le sue urla erano strazianti,sentivo il mio cuore sbriciolarsi e il sangue gelarsi nelle vene.

«Salva la bambina! Salva la bambina!» urlava,vittima delle contrazioni.

«Vi salverete entrambe! Vi salverete entrambe!» strillavo,sudando, tenendo la sua mano fredda che stritolava in una morsa la mia.

«Ti ho detto salva la bambina Bill! Maledizione! Fallo per me,fallo per me!»

«Vi salverete entrambe ho detto!» urlai, e sentii la sua presa affievolirsi così come la sua voce.

«Bugiardo» sorrise, e socchiuse gli occhi.

«Signor Kaulitz che facciamo? Le perderemo entrambe così, signor Kaulitz!»

Non reagivo,ero pietrificato. Poi qualcosa dentro di me si svegliò. Dovevo salvarla.

«Salvate la bambina! Salvate la bambina!»

E nel momento in cui il pianto di nostra figlia riecheggiava in quelle mura sbiadite dal tempo e impregnate di dolore,il cuore di Fanny smise di battere. Piansi in silenzio. Fissando il suo volto che ormai non tradiva più alcuna emozione. Semplicemente lei non c'era più. Se ne era andata portando con sè tutto ciò che ero stato io fino a quel giorno. Allora le baciai le labbra,ormai gelide.

«Per l'eternità» sussurrai.
  
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