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Autore: GretaTK    24/09/2011    3 recensioni
In questo one-shot non si parla dei Tokio Hotel in modo diretto, ma il tutto visto dagli occhi di una fan come tante altre, e cioè accecata dall'amore che prova nei loro confronti.
Sono pensieri che credo possano essere compresi anche da molte altre persone, perchè so per certo che nonostante abitiamo in luoghi diversi, indossiamo abiti diversi, e fisicamente siamo del tutto opposte l'una dall'altra, il nostro cuore batte per la stessa cosa: LORO.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno come tanti, dove il sole splende e l’aria è fresca.
L’autunno si sta facendo strada fra gli ultimi giorni caldi che ancora hanno la forza di resistere.
La casa è vuota, così come la pagina di quaderno che ho di fronte.
Dovrei riempirla di appunti messi in bella copia, ma non ne ho voglia. Non trovo nemmeno la forza di compiere un gesto simile.
Fanculo alla scuola, è solamente una rottura immane di scatole (per non dire volgarità).
In questo momento non riesco a pensare ad altro se non a loro, quei quattro ragazzi di Magdeburgo che benedico e maledico ogni sacro santissimo giorno.
Non so più se sono felice di averli fatti entrare nella mia vita o meno.
Insomma, grazie a loro ho provato emozioni che prima credevo inesistenti, talmente intese da pensarle impossibili.
Mi hanno insegnato ad andare sempre avanti a testa alta, a fregarmene di quello che gli altri possono pensare di me, e soprattutto di non permettere a nessuno di distruggere i miei sogni o di impedirmi di realizzarli.
Sono libera di credere in ciò che voglio, di amare ciò che voglio, di ascoltare ciò che voglio.
In poche parole, sono libera di vivere la mia vita come meglio credo, ed è quello che tutti dovrebbero imparare a fare.
Grazie a loro ho anche conosciuto persone fantastiche che ora fanno parte della mia vita e difficilmente se ne andranno.
In questo modo ho scoperto che il mondo è pieno di gente meravigliosa, e a volte il fato è buono con noi e ci da la possibilità di incontrarle.
I concerti, per l’appunto, sono proprio il baricentro del destino.
Sei in mezzo a persone che hanno la tua stessa passione per la stessa band, ed è fantastico constatare che non sei sola, che nel mondo ci sono un sacco di altre ragazze e ragazzi che proprio come te inseguono il loro sogno, per certi versi, proibito.
Ciò che ci spinge a sostenerli e seguirli, è un amore platonico ma pieno di significato e sentimento, perché è come se li conoscessimo davvero tramite i testi delle loro splendide canzoni.
Ecco cosa la gente superficiale e buona solo a dar aria alla bocca dovrebbe fare: provare ad andare oltre all’aspetto fisico, a quegli stupidi pregiudizi che gli uomini hanno creato col passare del tempo, e tentare di apprezzare un po’ di più certe cose.
Ascoltate le canzoni prima di criticarle, leggete e soprattutto comprendete i testi prima di reputarli senza senso. Basterebbe così poco per capire il motivo per il quale li amiamo così tanto.
Con questo non voglio dire che devono piacere per forza a tutti, sia ben chiaro, ma almeno non puntate un dito accusatore contro delle povere fan, che hanno come unica colpa quella di vederli come degli angeli piombati dal cielo.
Per noi sono tanto, troppo. Nonostante sono distanti da noi chilometri e chilometri, nonostante il fatto che non sanno che esistiamo, nonostante il fatto che mai sapranno i nostri nomi, noi li sentiamo vicini.
Sono in ogni cosa attorno a noi. Basta una frase, un oggetto, un’immagine, qualunque cosa, e loro sono magicamente accanto a noi.
Ma purtroppo, come in tutte le cose, c’è anche un’altra faccia della medaglia da prendere in considerazione: l’amore è inscindibile dal dolore.
Già, perché loro non sono solo in grado di darci forza, coraggio e qualcosa per cui emozionarci, ma possono farci sentire tanto piccole ed insignificanti, a volte addirittura sole e prive di certezze.
Insomma, parliamoci senza peli sulla lingua: loro non saranno mai in grado di donarci qualcosa di concreto e materiale, palpabile a mano nuda.
Tutto ciò che ci regalano sono cose astratte ed invisibili, tanto vicine quanto lontane.
È una sorta di doppio senso che ti manda fuori di testa.
Sono tutto e niente, vicino e lontano, amore e dolore, realtà e finzione.
Una contraddizione dopo l’altra, ecco cosa sono.
Ma chi li ama, questo, già lo sa.
Le loro fan conoscono ogni aspetto (bello o brutto che sia) dell’essere così disperatamente legate a loro.
Ed è straziante quando, di fronte al tuo desiderio più profondo e sentito, sei fragile, inutile, e impotente.
Come se tu fossi piena di vita e qualcuno te la stesse portando via, prosciugandoti fino a lasciarti priva di forze.
Quante lacrime versate, quante notti insonni a forza di pensarli, quanti giorni passati col cuore dolorante, quanti momenti di vita persi pur di ritirarci in noi stesse a sognarli.
Quanto attimi di vita avete perso voi, a causa loro? Io tanti.
Ma i sogni non sono il luogo giusto nel quale rifugiarsi, non sempre almeno.
Ci vogliono in quantità equa, come in tutte le cose.
Ma che ci si può fare se loro sono così importanti da toglierti quasi (o del tutto) ogni altro interesse? Cosa possiamo fare noi, se il nostro amore ci acceca la razionalità? Non possiamo reagire, perché per quanto proviamo a far combaciare la realtà con la fantasia, alla fine il cuore vince sempre sulla mente, e di nuovo quel turbinio di nulla torna ad infestare le nostre teste.
Io li amo, davvero da impazzire, ed anche con la consapevolezza di tutto ciò che ho appena detto, sono decisa a continuare a farlo.
Perché vi state chiedendo? Per gli stessi motivi che ho elencato all’inizio.
Non avete pensato al perché ho parlato prima degli aspetti positivi e per ultimi ho lasciato quelli negativi? Perché per me sono più importanti e dieci mila volte più potenti di quest’ultimi.
Sanno fare bene e male, ma sono disposta a tutto pur di continuare a sostenerli.
L’ho promesso centinai e centinaia di volte. A me stessa, a Dio, agli amici, a loro.
E non ho intenzione di non rispettare la parola data.
Quindi, in conclusione, sono fiera di essere una fan dei Tokio Hotel, fiera di ammetterlo di fronte a chiunque, fiera di riuscire a seguirli nonostante il dolore lacerante che spesso mi provocano ma, soprattutto, fiera di essere, prima di tutto, innamorata della loro musica e solo successivamente di loro.
In poche parole, mi ritengo una vera fan, e so che anche con gli anni non svaniranno mai del tutto dalla mia vita, perché hanno fatto (e sono tuttora) parte di un pezzo del mio processo di crescita.
Mi hanno accompagnata nei momenti difficili, in quelli spensierati, in quelli importanti e soprattutto in quelli dove mi sentivo sola ed incompresa.
Mi hanno dato, e mi danno ancora adesso, la forza ed il coraggio necessari per affrontare la vita di petto.
È per questo che li amo in modo così folle, perché nonostante la distanza sanno trasmettermi tanto.
Per loro vale davvero la pena lottare, ne sono certa. 
  
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