Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Blityri    24/09/2011    6 recensioni
Harry Potter è morto. Hermione ha visto il suo corpo tra le braccia di Hagrid. Non ci sono più speranze. Eccetto una : tornare indietro dove tutto è cominciato per fermare Lord Voldemort.
Ma come ha detto Silente, non tutte le guerre si vincono combattendo.
Dall' ottavo capitolo :
“Ho imparato.”
“Da solo?”
“Da solo.”
“Come mai?”
“A volte sei fastidiosa Evans, lo sai?”
“Tu sempre Riddle.” Ribatté lei mentre un’ombra di sorriso illuminava il volto del ragazzo.
Hermione si ritrovò a pensare che preferiva quando lui si dimostrava insofferente nei suoi confronti, o quando sproloquiava sul suo futuro di gloria. In quei momenti era più facile ricordarsi che era un assassino e quanta morte ancora avrebbe causato. In altri momenti Tom Riddle le sembrava così vulnerabilmente umano.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
20 Dicembre 1998. Inghilterra

Hermione era rannicchiata in una delle poltrone sfondate a leggere Le fiabe di Beda il Bardo mentre con una mano sfogliava febbrilmente Il Sillabario dei Sortilegi.
“Hermione ho riflettuto e..” Iniziò Harry dopo essersi schiarito la gola.
“Harry, puoi aiutarmi?” gli chiese protendendosi verso di lui mostrandogli Le Fiabe di Beda il Bardo.
“Guarda quel simbolo” disse indicando in cima a una pagina. Sopra quello che Harry dedusse essere il titolo della storia ( non sapendo leggere le rune, non ne era sicuro) c’era un altro simbolo che sembrava un piccolo pianeta con un anello.
“Non ho mai studiato Antiche Rune, Hermione.”
“Lo so, ma questa non è una runa, nel sillabario non c’è. Finora pensavo che fosse un pianeta, ma non credo! E’ stato fatto dopo, guarda, qualcuno l’ha disegnato, non fa parte del libro. Pensaci : non l’hai mai visto prima?”
“No… ehi, aspetta un momento.” Harry guardò meglio. “ Non potrebbero essere due lettere ? Una O e una C? L’anello non è completo.”
“Due iniziali ? in effetti potrebbe essere, ma per cosa dovrebbero stare?”
Harry alzò le spalle, mentre Hermione iniziava a sfogliare gli altri libri che aveva al fianco, mormorando come in trans “O e C, O e C”.
Dopo qualche minuto si battè una mano sulla fronte e guardò Harry con la sua tipica espressione da ho-trovato-la-soluzione.
“Oliver and Cooper.” Disse
L’amico la guardò interrogativo. “Scusa?”
“Oliver and Cooper! Era la banca in cui mia madre teneva i gioielli di famiglia. Questo è il loro simbolo, l’ho visto milioni di volte sulle lettere  che arrivavano a casa!”
“Hermione, ne sei sicura? Perché diavolo Silente avrebbe dovuto disegnare il simbolo di una banca babbana su quel libro?”
Hermione si mordicchiò un labbro. “ Non lo so, ma non sarebbe la prima volta che fa cose che sembrano senza senso a prima vista, no? E poi è l’unica cosa che mi viene in mente.”
Rimasero in silenzio per qualche momento poi Harry si alzò, tirando fuori la sua bacchetta. “ Be’ tanto vale controllare, qui non stiamo concludendo nulla comunque.”
Hermione gli sorrise e iniziò a mettere via le loro cose.
Londra. 

La neve che cadeva ininterrotta da ore ,si posava pigramente sulla città regalandole un aspetto quasi fiabesco mentre
Harry e Hermione procedevano a braccetto in silenzio schivando le ultime persone che si affrettavano alla ricerca dei regali natalizi. Si fermarono solo una volta giunti davanti ad un imponente edificio, la cui targa dorata informava i visitatori che si trovavano davanti alla Oliver and Cooper Bank fondata nel lontano 1789.
I due amici si scambiarono uno sguardo poi ,dopo essersi accertati che nessuno li stesse seguendo, entrarono.
L’ingresso, ampio e luminoso, ospitava un grande abete riccamente decorato sui cui splendevano numerose candele, e alla sua vista Hermione si sentì prendere dalla malinconia dei Natali passati, trascorsi insieme ai parenti e agli amici.
Si riscosse dai suoi pensieri solo quando Harry le rifilò una gomitata e le indicò con un cenno del capo l’uomo che si stava avvicinando a loro, sorridendo.
“Buona sera Signori, posso aiutarvi in qualche modo?” chiese cortese.
“I-io… n-noi” iniziò a balbettare Hermione, dandosi mentalmente dell’idiota per non aver pensato ad una scusa che giustificasse la loro presenza lì.
L’uomo , vedendola in difficoltà, accorse in suoi aiuto. “Siete qui per depositare qualcosa?” chiese affabile.
“In realtà volevamo avere solo qualche informazione su questo posto.” Rispose Harry dandosi un’occhiata intorno, quel luogo decisamente non gli ricordava una banca.
“In questo caso signori, se volete posso organizzare per voi un breve giro guidato della Oliver and Cooper, prima però dovreste scrivere il vostro nome sul libro che trovate su quel tavolo. Un’antica tradizione sapete.” Li informò conducendoli davanti ad un tavolo di marmo bianco, su cui era appoggiato un grande libro rilegato in pelle.
Hermione scrisse il suo nome con l’elegante penna nera posato sul tavolo mentre ascoltava l’uomo narrare la storia della banca.
“E i soldi li tenete nei sotterranei immagino.” Disse Harry.
“Soldi? Noi non custodiamo soldi signore.”
“No? E che cosa tenete qua dentro?”
“Oggetti, signore. Oggetti che vengono dalle parti più disparate del mondo, noi li custodiamo finché i loro proprietari non vengono a ritirarli.”
Hermione  trattenne il respiro a sentire questa risposta e voltandosi verso l’amico capì che avevano pensato la stessa cosa. Che la spada di Godric Grifondoro si trovasse davvero in quella banca babbana?
L’uomo si avvicinò al tavolo e fece per chiudere il libro delle firme. “ Bene, ora se volete seguir…” si interruppe improvvisamente e si voltò verso Hermione. “ Signorina Granger ? Lei è la Signorina Hermione Granger?”
Hermione sgranò gli occhi mentre percepiva Harry irrigidirsi di fianco a lei, pronto a tirar fuori la bacchetta.
“Si, sono io.” Disse poi.
L’uomo sorrise ancora una volta. “ Iniziavamo a temere che non sarebbe più venuta.”

Hermione e Harry sedevano alla scrivania di quello che avevano scoperto essere Peter Oliver, discendente di uno dei fondatori della banca, e aspettavano in attesa di capire per quale motivo quell’uomo sembrava conoscerla.
Il Signor Oliver alzò lo sguardo dal computer per puntarlo sulla ragazza. “ Vede Signorina Granger, circa un anno fa è stata aperta a suo nome una cassetta in cui sono stati depositati uno o più oggetti.”
“Vorrebbe dirmi che voi non sapete cosa le vostre cassette contengono?”
“Ciò che esse contengono riguarda esclusivamente gli intestatari delle cassette, noi ci limitiamo  a custodirli, Signorina Granger.” Rispose tranquillamente Peter Oliver. “ Solo lei può aprire la cassetta di sicurezza 713, ma per farlo mi deve fornire una specie di parola d’ordine che è stata stabilita dalla persona che depositato qui qualcosa a suo nome.”
“Una parola d’ordine?” esclamò Hermione sorpresa, voltandosi a guardare Harry. “E com…”
Smise improvvisamente di parlare. 713 ? Aveva davvero detto 713? Si passò una mano tra i capelli. Era possibile che fosse una coincidenza? Che la sua cassetta avesse lo stesso numero di quella in cui era custodita la famosa Pietra Filosofale, che aveva aiutato a salvare dalle mani di Voldemort il primo anno ?
Le coincidenze non esistono le ricordò la parte più razionale della sua mente. Tanto valeva provare, in fondo che altre opzioni aveva ?
Trasse un profondo respiro.
“ Potrebbe essere… potrebbe essere Pietra Filosofale?” disse mentre sentiva lo sguardo curioso di Harry posarsi su di lei.
“Esattamente Signorina Granger.”
Hermione sentì allargarsi sul viso un ampio sorriso.
“Potremmo sapere Signor Oliver, chi ha intestato questa cassetta ad Hermione?” si intromise Harry diffidente.
Peter Oliver lanciò un’occhiata distratta allo schermo del computer.
“Il Signor Albus Silente, da quanto mi risulta, Lo conoscete ?”
“Lo conoscevamo.” Mormorò Harry mentre un’ombra calava sul suo viso.
L’uomo non fece altre domande, ma tornò a rivolgersi ad Hermione. “ Ora se vuole seguirmi Signorina Granger.
 No, lei no Signor Potter, solo gli intestatari delle cassette possono prelevare gli oggetti, temo dovrà attenderci nell’atrio.” Aggiunse vedendo che Harry si era alzato per seguirli.
Hermione fece un cenno all’amico, che era già pronto a schiantare il Direttore della banca, poi si voltò e seguì il Signor Oliver.

Lo sportello di metallo della cassetta numero 713 riluceva sotto la tenue luce che illuminava l’immensa stanza. Con mano tremante Hermione estrasse il sacchetto di velluto rosso che conteneva e lo soppesò. Delicatamente sciolse il nodo che lo chiudeva e le si formò un groppo in gola al pensiero che era stato Silente a stringerlo. Vi affondò la mano ed estrasse un pezzo di pergamena stropicciato. Sopra con l’elegante scrittura del Preside c’era scritta una breve frase: Cum nulla spes restat. Quando non resta nessuna speranza.
Hermione  si fece scivolare in mano il primo oggetto e si ritrovò a fissare con curiosità una sottile fiala di vetro, in cui fluttuava un denso liquido argentato. Trattenendo il respiro estrasse il secondo contenuto del sacchetto e  con tenerezza sfiorò la piccola clessidra di quell’oggetto che conosceva così bene, poi mise via il pezzo di pergamena e la fiala, si infilò il GiraTempo sotto la maglietta ed uscì dalla stanza, mentre il Signor Oliver chiudeva la cassetta dietro di lei.



24 Dicembre 1998. Inghilterra
Hermione  era seduta per terra, schiena appoggiata al tronco di un albero, e guardava frustrata il Giratempo mentre sole al di là della foresta tramontava lentamente e i rami degli alberi proiettavano ombre simili a lunghi artigli. Un soffio di vento la fece rabbrividire e la costrinse a stringersi ancora di più nel pesante golf mentre sentiva l’impotenza prendere il sopravvento.
Per un attimo ,dopo aver visto il lascito di Silente si era illusa di aver fatto qualche passo avanti, ma si era sbagliata. Aveva pensato di poter tornare indietro nel tempo e salvare il Preside, che fosse quella la chiave per sconfiggere Voldemort, ma il Giratempo non aveva funzionato. Aveva provato qualsiasi incantesimo le fosse venuto in mente per attivarlo, ma era rimasto freddo e immobile per tutto il tempo, e lei presto si era arresa.
Sentì le foglie scricchiolare dietro di lei mentre Harry si avvicinava e le si sedeva accanto, coprendola con una coperta,uno stanco sorriso le si dipinse sul volto mentre sentiva una parte della sua angoscia sparire alla presenza dell’amico.
“Hermione”.
“Mmm?”
“Ci ho riflettuto. Io… voglio andare a Godirc’s Hollow”.
Hermione si voltò a guardarlo. “Si” disse. “ Si, ci ho pensato anche io. Credo proprio che dovremmo”.
“Hai sentito bene’” chiese lui.
“Ma certo. Vuoi andare a Godric’s Hollow. Sono d’accordo. Credo che dovremmo. Insomma prima pensavo che potesse essere nella cassetta della O&C  ma ora non riesco a pensare a un altro posto dove potrebbe essere. Sarà rischioso, ma più ci penso, più mi sembra probabile che si trovi là.”
“Ehm… che cosa?”
Hermione lo guardò sconcertata. “Ma la spada Harry, la spada di Godric Grifondoro!”


   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Blityri