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Autore: ChiaBBlack    24/09/2011    0 recensioni
Una storia completamente senza senso che inizia con il riferimento all'inaugurazione della Sagrada Familia del 2010.
Ripeto è folle. ma non importa, no? Commentate :)
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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7 Novembre 2010

 

Inaugurazione della Sagrada Familia; Barcellona.

Circa duecento tra gay e lesbiche hanno aspettato l'arrivo del Papa nella grande piazza per poter manifestare il loro dissenso alle due decisioni.

All'arrivo dell'inconfondibile macchina bianca del Papa, questi ragazzi si sono esibiti in un bacio collettivo che ha lasciato tutti a bocca aperta.

Pochi minuti dopo una rissa si è scatenata tra due ragazzi che si ritiene fossero amici e uno dei due; un certo Lupin, Remus è stato ucciso.

Non si conosce l'identità dell'omicida ma un uomo alto e bruno è stato visto allontanarsi di corsa.

Da “Lo Stato, Edizione Speciale”

 

James stava leggendo quello stupido giornale babbano da quasi un'ora ma ancora non afferrava il significato di una frase.

È stato ucciso.

Chi? Lupin, Remus? Ma ti prego. Lui era – è – un mago e non si sarebbe mai lasciato uccidere così.

E da chi, poi? Il mondo è pieno di ragazzi alti e bruni. Lui stesso per esempio. Lui, Sirius.

Dov'era Sirius in tutto questo casino? Da quasi ventiquattr'ore erano solo lui e Peter. E Peter meditava di tornarsene a casa.

Ma che se ne andasse, non sarebbe servito a nulla una volta che i suoi amici fossero tornati.

 

E niente.

E se fosse morto?

E se l'avesse ucciso?

 

Era sicuro ormai.

La foto di Lupin, Remus era su tutti i giornali.

E di Sirius niente traccia.

Ma forse non era stato lui, no?

Forse si. Però.

 

Un suono riscosse James dal suo sonno di irrequietezza. Bussano alla porta!

Sirius?

 

“James...”

“Sirius! Che cazzo di fine avevi fatto?”

“James.”

 

Sirius piangeva. Si lui. L'uomo arrogante che giudicava chiunque provasse a piangere come fosse un debole e un pezzente. Ma l'uomo che poi li aveva sempre consolati nei loro momenti da deboli e pezzenti.

Forse anche lui piangeva quando non potevano sentirlo. Quando la notte lui e Rem..insomma lui; dormivano.

“Okay Sir, cos'è successo?”

Anzi no.

“Sirius Black, non mi interessa. Voglio solo sapere se sei stato tu.”

Ah, e voglio anche sapere perché ci hai messo così tanto tempo a tornare da me.

Ma non ti darò la soddisfazione di farti sapere che mi sei mancato.

 

“Si James.”

Come si? Cazzo Sirius ma si cosa? Ero forse troppo perso tra i miei pensieri e la profondità dei tuoi occhi da perdermi parte del discorso?

“James....io, davvero... Se non vorrai più vedermi lo capisco. Ma parlami adesso almeno.”

Ma la mia bocca non si muoveva. Non ce la faceva. Lui. Aveva ucciso uno dei miei migliori amici. Come potevo perdonarlo?

Ma forse non voleva nemmeno essere perdonato, voleva scappare e seppellire tutto.

Rem, lui, io. Noi.

 

“Perché l'hai fatto?”

“James...lui aveva capito. Sapeva tutto.”

“Di..di cosa?” la mia voce tremava, l'avevo capito ma volevo una conferma per godermi gli ultimi secondi di incredulità-

“Di noi, James. Di noi.”

“Ma lui era un nostro amico Sirius! Era il nostro migliore amico! Non può averla presa così male.”

“James, lo sai come la pensa”

Come la pensava.

“Lui crede che i gay siano uno scherzo della natura. Già mal sopportava la nostra simpatia per loro.

Ma non voglio trovare una scusa per quello che ho fatto. Io morirei. Per farlo tornare.”

È troppo tardi.

Ormai Sirius parlava da solo. O forse parlava con i suoi sensi di colpa.

“Potresti uccidermi tu però James. Ceh ti darei io stesso i proiettili. Anzi, mi sparerei da solo. Ma non voglio perderti.

Per cui lo farai tu, vero?”

L'ultima cosa che dovrai fare per me.

 

“Sirius riprenditi. Io non ti farò niente. La cosa peggiore che potevi fare per te stesso l'hai fatta. Ne hai persi due in un colpo solo.”

James no.

“Devi capirmi. James. Io non volevo perderti.”

È sempre la solita storia Sirius. Nessuno vuole perdere chi ama e quindi sacrifica il suo pensiero razionale? Per favore Sirius.

“Io me ne vado.”

 

L'urlo di Sirius mi arrivò affievolito dalla distanza. Mi stavo già smaterializzando quando Sirius si rese conto che era solo.

 

Perché l'aveva fatto? Perché io l'avevo fatto?

Non avrei mai voluto abbandonarlo. Lui con il suo dolore. Ma sopportare anche il suo insieme al mio non mi era davvero possibile.

Inoltre era quella la cosa giusta. Gli amici sono come dei fratelli, no?

Era quello che avrebbe fatto una persona normale. Non avremmo dovuto costringere Remus a seguirci in quella pazzia.

Era la cosa giusta. Ma non era quello che volevo.

Non sarei tornato indietro. Avremmo rivisto quei giorni per sempre nei nostri sogni.

 

Non potevo tornare indietro. Lo sappiamo tutti. Anche a costo di avere una vita piena di rimpianti. Ma era la cosa giusta da fare.

L'amore si può sacrificare, no? Anche se così si sacrificano anche due vite.

 

 

 

Angolo autrice: Okay ragazzi so che è pessima. Non so da dove mi sia uscita né perché l'abbia scritta ma spero che mi direte come posso migliorare u.u

Grazie <3

  
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