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Autore: Alpherats    05/06/2006    5 recensioni
Una one-shot terribilmente romantica, una storia d'amore che avevo assolutamente bisogno di scrivere...leggete e commentate!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Viggo Mortensen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SKETCHES OF A LOVE

SKETCHES OF A LOVE

By Alpherats

La luna brillava nel cielo, facendo penetrare i suoi raggi nel boschetto silenzioso, addormentato sotto un cielo di Febbraio.

Non era molto tardi, appena le dieci, ma in quella stagione l’aria era fredda, di notte, e lei si sentì rabbrividire, nonostante il maglione di lana che l’avvolgeva.

Dopotutto era lì in attesa ormai da mezz’ora, accoccolata vicino a un cespuglio che la copriva, appoggiata a un albero.

Sapeva che sarebbe arrivato.

Lo faceva sempre quel suo giretto solitario, ma quella notte c’era anche lei.

Era arrivata insieme agli ultimi raggi del sole, e ormai già da un po’ assaporava quella leggera eccitazione data dall’attesa, che le accelerava i battiti cardiaci e le faceva tendere le orecchie al minimo rumore.

Chiuse gli occhi, abbandonandosi a quella sensazione, e rimase così per una ventina di secondi, con un leggero sorriso sulle labbra.

Poi riaprì pigramente gli occhi, e senza cambiare posizione osservò la villa che si scorgeva in lontananza, attraverso uno squarcio dei rami di un albero.

Le sembrava strano che fosse tutto così silenzioso, quando solo pochi chilometri più in là, Los Angeles pullulava di vita.

Dei passi, un rametto che si spezzava.

Lei voltò la testa così velocemente che si fece male al collo.

Era arrivato.

Sorrise fra sé. Si sentiva una cospiratrice, a osservarlo in quel modo, ma non poteva farne a meno.

Dio, com’è bello.

Lo vedeva di spalle, ma anche così le sembrava l’uomo più bello del mondo.

Avrebbe voluto chiamarlo, voleva andargli incontro, ma avrebbe rovinato tutta la magia di quel

momento, e così si accontentò di bisbigliare il suo nome a bassa voce.

Viggo. Viggo.

Come se avesse sentito, Viggo si girò velocemente verso di lei, volgendo il viso alla luna.

Lei restò immobile, sapendo di non essere stata vista. Conosceva ogni centimetro del volto di quell’uomo, che aveva ammirato tante volte, ma comunque rimase incantata.

Gli occhi, quei magnifici occhi grigio-azzurro, brillavano come gemme, mentre guardavano la luna, come prima l’aveva guardata lei, con un ombra di malinconia.

Lo sguardo di lei scese, e si posò sulla sua bocca, incorniciata da un po’ di baffi e barba che si era fatto crescere ultimamente; poco, come piaceva a lei.

Viggo fece un passo verso il cespuglio dietro cui era nascosta, profondamente immerso nei suoi

pensieri, e sorrise.

Chissà cosa sta pensando.

I suoi occhi si ridussero a una fessura luccicante, mentre tutto intorno comparvero piccole rughe,

che scolpivano il suo volto.

Non è più tanto giovane. Ormai si avvicina ai cinquanta.

Ma com’è bello. Adoro ogni singola sua ruga, ogni suo dettaglio.

Dio, quanto lo amo.

Trattenne il respiro, colpita dalla profondità dei suoi stessi sentimenti.

In quel momento lui si girò a sinistra, e s’incamminò sul sentiero che portava alla villa.

Lei si riscosse dalla sua contemplazione, e scoprì di avere una gamba addormentata.

Si alzò lentamente, attentissima a non fare rumore, e raggiunse zoppicando il sentiero.

Ormai Viggo aveva svoltato l’angolo, ma si sentivano ancora i suoi passi, e lei si mise a camminare, in punta dei piedi.

Raggiunse la curva, e vedendolo poco più avanti, illuminato dalla luna, non riuscì a trattenere un sorriso.

Conosceva bene quella camminata un po’ ciondolante, che aveva solo quando era sicuro che non lo stesse guardando nessuno.

Fece un altro passo.

Lo amava tantissimo.

Aveva diciassette anni, lui quarantasette, ma che importava, lo amava più dell’aria che respirava.

Fece un altro passo, calpestando un mucchietto di foglie secche che scricchiolarono.

Viggo si fermò subito e si voltò, guardando fisso nel punto dov’era lei.La ragazza rimase immobile, ma sapeva che anche se era controluce, lui l’aveva vista, e riconosciuta.

Comunque rimase ferma a guardarlo, scoprendo di non avere più freddo già da un po’.

A un tratto Viggo sorrise. Non era lontano dalla ragazza che una decina di passi, che lui percorse in quelle che a lei parvero ore.

Poi le si avvicinò, sempre sorridendo, e con una mano le sfiorò la guancia, mentre con l’altra le circondava la vita, stringendola dolcemente a sé.

Ora poteva vedere ogni più piccolo dettaglio del suo volto, e i suoi occhi riempivano quelli di lei.

Viggo ruppe il silenzio.

-Christine. Christine. I knew you would come here.-

Era bellissimo come suonava il suo nome detto da lui. Non l’aveva mai notato.

Sorrise, chiuse gli occhi e cercò con le labbra la sua bocca.

Un lungo bacio, abbracciati.

Lui la stringeva fortissimo, tanto da toglierle il respiro, e così fece anche lei, mentre la sua lingua s’intrecciava dolcemente con quella di lui.

Lo amava.

Christine aprì gli occhi e si staccò lentamente da lui.

Si guardarono, e in un attimo rivissero tutto ciò che avevano passato insieme, la loro storia, i loro baci, i momenti belli e brutti vissuti insieme, fino a quel momento.

Chi l’avrebbe mai detto che una normale ragazza come lei avrebbe fatto innamorare uno dei più ricercati attori del momento?

- I’m cold. Come on, our home waits for us…-

Viggo la prese per mano e insieme s’incamminarono sul sentiero che portava alla villa circondata

dai canyon, sotto la luna.

FINE

  
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