Ed eccolo, lui era lì, come un cavaliere che si gode le urla di trionfo dopo essere tornato vincitore da una guerra, un leggero sorriso increspa le sottili labbra color cenere, una debole luce lunare illumina per un attimo il suo viso candido e liscio, quasi perfetto, come se ogni suo lineamento fosse stato modellato nella porcellana.

I suoi occhi blu come gioielli osservavano in basso, osservavano quelle poche persone che ancora vagavano per quelle strade poco dopo il tramonto.

Quegli umani erano troppo abituati a tenere lo sguardo abbassato per la loro eterna tristezza, per motivi che uno come lui non poteva apprendere, fattostà che nessuno aveva notato quella figura ammantata appoggiata con una leggerezza quasi innaturale sulle tegole di quella casa.

Se anche lo avessero visto, certo non avrebbero potuto fare più di tanto, gli umani si sarebbero limitati a morire.

La figura decise improvvisamente di scendere dalla sua postazione, con un balzo silenzioso si portò in una zona protetta dall’oscurità, era un piccolo vicolo che conduceva al retrobottega, ormai chiuso, di un artigiano. La figura si abbassò il cappuccio nero esponendo poi alla flebile luce argentea della luna il suo viso così perfetto, quei capelli biondi tagliati corti corti sembravano donare una parvenza di vita a quel viso scavato e a quegli occhi blu elettrico.

Ora il nostro figuro misterioso stava camminando come se i suoi piedi non poggiassero terra tanto era il ribrezzo che provava verso gli umani, quando ne incrociava uno sulla sua stessa strada cercava di evitarlo stando bene attento che nemmeno il più piccolo lembo del suo mantello sfiorasse quella fetida creatura immonda, quell’insulso mortale privo di una propria dignità, privo di forza.

Gli umani si credevano tanto forti da poter sfidare chiunque ma non potevano nemmeno immaginarsi cosa si trovava oltre quelle mura che a loro parevano indistruttibili, invalicabili. Difatti lui era arrivato tra loro.

I pensieri della creatura, date che si era ben capito che era tutto fuorché umano, vennero bloccati da un sibilo che tagliava l’aria. La creatura si voltò di scatto bloccando una freccia che poco prima era diretta al centro del suo cranio, una voce urlò verso di lui

-VAMPIRO, ti riporterò dove meriti di stare….ALL’INFERNO!!!!-

Il ragazzo ammantato lanciò la freccia contro un passante che si era voltato ferendolo a morte poi si ricompose rispondendo con una voce sovrannaturale all’uomo che aveva cercato di colpirlo

-Allora, voi umani avete finalmente appreso che le vostre difese sono inutili vedo-

Il vampiro stava fissando il proprio cacciatore con occhi pieni di odio, subito il pover’ uomo crollò a terra rantolando per il dolore urlando come un pazzo gli occhi in lacrime mentre si contorceva come un pazzo fino ad esalare l’ultimo respiro.

Il vampiro, era sparito come era magicamente apparso senza lasciare traccie