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Autore: belovedranger    06/06/2006    11 recensioni
Il Trio lotta per trovare la forza durante l’estenuante viaggio per localizzare i rimanenti Horcruxes. "È come sopravviviamo, giorno per giorno. E il tempo passa in un unico modo per noi, ora: non dallo scoccare di un orologio, o dai regolari ritmi di un calendario scolastico. Ma dalla posizione del Sole, il sorgere di un nuovo giorno – un’altra occasione per finire il lavoro. O morire provandoci." Una Ron e Hermione romantica, raccontata dai pensieri di Harry. By Belovedranger!
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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3/06/07: Avevo notato che la storia, così come si presentava prima, aveva molti errori dovuti alla mia incerta conoscenza dell’inglese di solo un anno fa. Ora è certamente migliore.

Ed eccomi ritornata a tradurre una nuova storia della scrittrice Belovedranger. Questa è una storia che non fa parte della serie di Clean Sweep ma è una one-shot completamente diversa.

È fantastica, appena l’ho letta ho detto, “Devo assolutamente tradurla per altre persone” perché dovevate assolutamente sentire la passione che questa autrice aveva messo nella sua storia.

Ecco il link alla storia originale The littlest rebellion

Buona lettura.

 

 

La Piccola Ribellione

 

 

 

Cerco di non guardare. Questo è quello che mi dico.

Ma non è proprio vero.

Sono tornato troppo presto dai miei giri, pattugliando la fitta boscaglia che circonda il nostro nascondiglio – non più di una semplice baracca. Quanti giorni siamo rimasti qui, non so dirlo. Ma ci siamo rimasti. I Mangiamorte hanno costruito un accampamento non molto lontano da qui, come se loro sapessero esattamente dove siamo. E ci stanno aspettando per fare la loro mossa. Mandarci via. Buttando via la nostra vita.

Così noi aspettiamo. Ed ogni tre notti, faccio il mio lungo turno, indosso il mio Mantello dell’Invisibilità e proteggo coloro che mi sono cari.

A volte mi sento come se potessi vivere altrettanto bene sempre con questo mantello addosso. Potrebbe essere più facile, andare in giro ed essere invisibile. I miei occhi si attardano sui due piccoli letti tremolanti che sono stati spinti insieme a casaccio, per formarne uno più grande. Potrei farlo, indossarlo costantemente, se non fosse per Ron e Hermione.

Ma loro volevano venire con me. Hanno insistito, infatti. Questa non è la missione solitaria che avrei immaginato. In parecchi modi, sarebbe stato più semplice se lo fosse stato.

Non li avrei fatti preoccupare.

Un altro giorno che passa, un altro inevitabile regolamento dei conti passa: l’Avada Kedavra che è stato costruito apposta per me.

Abbiamo trovato tre Horcruxes nei nostri 17 mesi di ricerche. Siamo tutti stanchi, ma nessuno di noi sarà il primo ad ammetterlo. Apertamente. Ma c’è un legame tra noi tre. Devo solo guardare Hermione o Ron e capisco ancora perché continuo a provare.

Loro sono quello che mi tiene in vita. Verifico me stesso ogni giorno, quasi patologicamente, cercando gli incantesimi o la sicurezza che tutto stia continuando a lavorare correttamente. Ho la mia vista, il mio senso dell’udito… e il mio cuore sta battendo rapidamente. Ingoio e metto a fuoco nuovamente i miei migliori amici, che finalmente stanno dando all’altro, no a se stessi, quello di cui hanno bisogno.

Ron e Hermione. Continuano ad essere vivi. Continuo a ripetere queste parole nella mia mente ogni giorno. Loro sono il mio mantra e non gliel’ho ancora detto. Gliel’ho promesso.

Affondo nel mio letto che adesso cigola. L’appiccicoso pavimento manda brividi attraverso la mia pelle, e mi stringo strettamente.

Non posso.

Posso chiudere fuori il mondo. La mia pratica con l’Occlumansia ha migliorato considerevolmente il mio potere di concentrazione. Faccio una smorfia. Piton ne sarebbe fiero… o no?

Dovrei tornare indietro… o guardare lontano, al futuro.

Ma, al momento, sto tentando di assorbire quello che posso della vita. Prendendo il poco che posso, facendolo attraverso la caccia.

Sbatto le palpebre, fissando difficilmente le ombre che si muovono qui vicino sui letti traballanti e uniti – il familiare, sano incontrarsi di pelle, i profondi, disinibiti respiri. Posso sentire l’energia inondare la stanza – l’amore che non dovrebbe, nel giusto, accadere proprio ora. Proprio ora che abbiamo così tanto da perdere. Ma è qualcosa per Ron e Hermione… no, è tutto.

Vita, quando il mondo sta scolorendo.

Speranza, quando possiamo sentire poco altro oltre il sordo pulsare della fame e la preoccupazione.

È come sopravviviamo, giorno dopo giorno. E il tempo passa in un unico modo per noi ora:

non dal ticchettare di un orologio, o dai misurati ritmi di un calendario scolastico. Ma dal tramontare del sole, il sorgere di un nuovo giorno – un’altra opportunità per finire il nostro lavoro. O morire provandoci.

 

Due settimane prima

 

Improvvisamente, chiesi a Ron un pomeriggio, “Cosa pensi che faremo quando tutto questo sarà finito?”

“Finito?”

Annuii leggermente. Sì, è la nostra vita da quando avevamo 11 anni, ed ora ne abbiamo 19. Le persone crescono, penso, benché Hermione potrebbe contraddire questa idea.

Ron mi guardò vuoto, come se non osasse sperare che avremmo messo fine a tutto questo – ci sarebbe potuta essere un’altra vita fuori di qui.

Spingo ancora, insistendo che lui l’affronti, insistendo che lui sogni un po’, “Sai… dopo che noi avremo affrontato Tu-Sai-Chi-”

“Voldemort” mi interrompe Ron, e poi la sua voce cala.

Risi. Così, tanto per non avere peli sulla lingua.

Pensai che quella sarebbe stata la fine della conversazione, ma poi Ron disse, molto più tardi, “Dormire, forse” Aggrottò le sopracciglia. “Intendo, veramente dormire. Tutta la notte, in un grande letto”

“Con Mione, eh?” lo presi in giro amichevolmente.

Ron non negò. Ma guardò in basso e disse con cautela, “Se mi vorrà”

Annuii e la mia bocca si curvò in un sorriso. “Giusto” Inclinai la mia testa da un lato e feci qualche gesto, una grandiosa, spaziosa domanda piena di possibilità, “E poi cosa?”

Ron cercò il mio volto e i suoi occhi rimasero tetri, “Non posso vedere oltre, amico”

Al momento, annuii intristito. Questo è il problema di essere bloccati qui in questo limbo, né catturati né liberi. Non avevamo la percezione delle cose. Non il desiderio di dormire troppo a lungo, di portarci ulteriormente in una debole esposizione.

 

*-----*

 

Alcune notti dopo, Hermione stava piegando e ripiegando le sottili lenzuola. La grinzosa stoffa non era più soffice da tutti i ruvidi pavimenti sui quali avevamo dormito.

Cercai il suo volto, vedendo la ruga che si era formata sulla sua fronte, la sbavatura sulla sua guancia che non avrebbe mai potuto vedere. Aprii la bocca per prenderla in giro su questo, ma poi guardò verso di me. E notai quanto sottili erano diventate le sue guance. Le parole si fermarono nella gola, e per qualche ragione inghiottii duramente.

Ron stava facendo la guardia quella notte. E non erano proprio il genere di giri che una volta faceva a malincuore quando era Prefetto: piuttosto, questi erano i giri che salvavano le nostre vite. E Ron le prendeva seriamente. Molto seriamente.

Sapevo che Hermione era preoccupata ogni volta che lui andava via. Preoccupata che lui facesse qualcosa di avventato, che avrebbe in realtà trovato qualcosa da seguire fuori il nostro nascondiglio – che una notte non sarebbe rientrato con quel suo sorriso stanco.

I miei occhi seguirono le sue ripetitive azioni di piegare le coperte, benché non le guardassi veramente. Non c’è veramente nient’altro da guardare in questa stanza vuota.

Finalmente, Hermione terminò di giocherellare con le coperte. I suoi occhi incontrarono i miei e vidi qualcosa brillare lì: qualcosa di quel fuoco che lei portava sempre dentro quando aveva appena completato qualche ricerca – o aveva un brillante ma difficile piano nella mente.

“Come lo sai” iniziò.

Mi poggiai sulle braccia, doloranti dal lavoro che avevo fatto fuori.

“Come lo sai quando è l’ultima volta che farai qualcosa?” chiese silenziosamente Hermione, portandosi strettamente le gambe al petto.

“L’ultima volta?” sapevo che stavo solo ripetendo le sue parole, ma tutto qui intorno è così ‘in progresso’ che raramente penso alla fine. Il traguardo delle cose.

Lei annuì enfaticamente. “L’ultima occasione, sai”

La guardai più da vicino, misurando le mie parole. “Sei preoccupata per-”

I suoi occhi sfrecciarono verso la porta e poi, fiduciosamente, tornarono a me. “Hai mai saputo… in anticipo? Così puoi… gioirne pienamente?” un leggero colorito roseo imporporò le sue guance, ma sembrò come un’inondazione comparato a quanto simile ad un fantasma sembrava.

Soffocai un debole sorriso. Non c’erano dubbi a cosa si riferisse. La mia voce uscì burbera, ma mi sforzai di parlare. “Non ricordo l’ultimo bacio che ho dato a Ginny, se è questo che intendi”

Mi tolsi gli occhiali e li pulii con cautela, ricordando il nostro breve incontro con Ginny quattro mesi fa. “È stato frettoloso, stavamo scappando. L’ho mandata via la mattina – per sicurezza” feci una smorfia e sorrisi con aria rassegnata, facendo un’alzata di spalle. “A che cosa assomigliava? Non riesco a ricordare”

“Ma è stata l’ultima volta!” la voce di Hermione venne fuori dura e insistente. Come una protesta.

Sbattei le palpebre lentamente. “Non mi piace pensarla come l’ultima volta, Mione”

Lei annuì e bisbigliò, “Alcuni di noi non hanno mai avuto la prima volta”

Le parole di Hermione risuonarono nella mia testa durante tutte le pattuglie delle notti a venire. Aveva paura. Paura che le nostre vite sarebbero finite, prima che lei avesse avuto l’occasione di vivere o creare memorie che valeva la pena mantenere.

Ha paura di poter perdere Ron. Perderlo prima che possa avere la possibilità di averlo veramente. Ma se c’era una cosa di sui ero sicuro, durante tutta l’estenuante ricerca, erano i sentimenti dei miei migliori amici.

Ron sarà il suo primo.

Ultimo.

Solo.

 

 

Più tardi quella notte, loro stavano parlando quando entrai. Non mi sentirono. Non so se aveva a che fare con il fatto che io indossassi il Mantello dell’Invisibilità, perché molto impegnati con il discorso. Ron la stava tenendo per la vita, le sue mani ferme, ma lei era irrequieta tra le sue braccia. I suoi occhi lampeggiavano con molta più energia di quanto avessi visto in mesi, il che mi fece fermare, la mia mano sulla maniglia.

Hermione prese strettamente un braccio di Ron. Ma lui sembrava chiedere scusa, persino mentre le baciava i capelli. La sua espressione era sofferente, “Non possiamo iniziare qualcosa-”

Hermione guardò su verso lui.

Ron aggiunse con una bassa voce, strofinando una mano sulla schiena di lei, “Iniziare qualcosa che non possiamo finire”

Hermione non si mosse. Non mi mossi neanche io. Lui si protese e la baciò dolcemente, come spesso faceva.

“Ma abbiamo appena iniziato” mormorò lei quando le loro labbra si separarono, le bocche si attardarono pericolosamente vicine. Appena un sussurro le separava.

Anche allora loro litigavano, se si può chiamare così quello: era molto di più, come trovare un muro sul quale far rimbalzare una palla contro – trovare una persona che reagiva alle tue azioni. Scambiandosi qualche battuta. Facendoti sentire vivo.

Loro si sarebbero legati insieme – no, congiunti insieme, in un modo che neanche Voldemort avrebbe potuto separare, credo. Sentii un aumento di potere, appena per testimoniare l’azione.

“Siamo stati via per mesi. La Morte è fuori la porta” Hermione soffocò nelle sue parole, facendo correre le sue dita su, verso i fiammeggianti capelli di Ron. “Ho bisogno di più”

Ron annuii impercettibilmente. È cresciuto tanto da riuscire a capire le ragazze. O, forse Hermione. Sorrisi compiaciuto.

Lui allontanò i suoi occhi da lei e si guardò intorno nella stanza buia – la nostra casa lontana da casa. La nostra prigione mentre aspettiamo di muoverci verso ancora più incerte circostanze. “Ma non posso lasciarti… lasciarti… avere la tua prima volta – così

La tua, anche” lo stuzzicò Hermione, e mi meravigliai che lei avesse mai potuto, in tempi come questi. Il suo sorriso portava nuova vita nella stanza, e mi sentii sorridere a mia volta.

Ron arrossì, portando Hermione più stretta contro di lui, mentre la sua protesta si indeboliva. “Ma ancora. Per una prima volta… qui? Sei pazza?”

Gli occhi di Hermione non lasciarono il volto di lui, mentre lo correggeva dolcemente, “La mia ultima volta, probabilmente”

Ron non ebbe reazioni visibili a questo. Ma io sì. Mi sentivo come se il vento mi avesse abbattuto.

Silenziosamente sprofondai nel letto dondolante, girandomi lontano da loro, sentendo il mio stomaco pesante. Il felice respiro di vita che avevo sentito solo pochi momenti prima, sembrava essere stato succhiato dalla stanza. La realtà troppo dura si stabilì su di me, come il sudario nel mio mantello.

Prima. Ultima. Potrebbe essere tutto lo stesso, qui fuori.

Chiusi gli occhi stretti, e portai le coperte sull’orecchio esposto. Avevo paura di sentire di più, al momento – paura che Ron potesse essere d’accordo con le idee di Hermione.

 

_ * _

 

I giorni seguenti furono i più freddi. Hermione, non riusciva a non stringersi tra le braccia per cercare un po’ di calore, tra un libro di antiche maledizioni e un’altro molto grande. Ron le offrì un intenso massaggio, ma sembrò solo più svuotata dal contatto. Insistetti affinché lei si prendesse una pausa, che si andasse ad immergere nella piccola vasca che abbiamo nell’altra stanza. Non aveva le dimensioni più grandi di quelle di un armadio.

Con gratitudine, ci lasciò. Sembrò scoraggiarsi dallo stare ferma – quanto eravamo stati fermi, aspettando che qualcosa accadesse. Quanto Ron e Hermione erano fermi, nel trattenersi.

Gli occhi di Ron la seguirono, e diede un’occhiata alla porta quando sentì l’acqua scendere.

Parlai. “Hai paura per Hermione. Paura per quello che potrebbe accadere a noi tre, vero?”

Ron fece una brusca alzata di spalle, i capelli gli caddero negli occhi e tornò al suo lavoro. Stava aggiustando la sua bacchetta che era stata quasi spezzata durante l’ultimo nostro scontro con i Mangiamorte. Lavorò per alcuni minuti in silenzio e quasi pensai che mi avesse ignorato. Ma poi disse, improvvisamente, “Può essere ogni giorno, amico. Proprio come quello, uno di noi può essere preso, o ucciso, o-”

“Lascia stare” lo interruppi, annuendo velocemente, ricordando la nostra più grande paura non detta. Sopravvivere da soli.

Ron annuì e lo vidi ingoiare duramente.

“Se venissimo separati, ti mancherà” dissi silenziosamente. “Qualcosa di violento. Anche per me – ma per te… sì. Farà male. Dannazione, farà male” farfugliai di nuovo, scalciai con le gambe. Visioni di Ginny mi inondarono la mente. Di solito le mettevo da parte, ma a volte, non potevo pensare a nient’altro che a quello che mi mancava di più. E faceva male.

Ron mi guardò semplicemente per un lungo momento e non sapevo a cosa stesse pensando. Se stesse pensando, o se stava cercando di dimenticare cosa avevo appena detto.

In fine, parlò di nuovo. “Deve essere tremendo per te. Con Gin, o piuttosto, senza lei” sorrise rigidamente, la frustrazione incise il suo volto. “Ma per me è diverso. Se non hai mai avuto una cosa, come ti può mancare?”

“Quando se ne andrà, lo saranno anche le tue speranze” replicai immediatamente.

 

La piccola ribellione

 

La riluttanza di Ron è cambiata considerevolmente, decido, quando sbircio fuori dalla fodera della mia leggera coperta. Le lenzuola sono tese su di loro, e posso vedere le caviglie di Hermione serrate insieme sopra i loro corpi, tenendo Ron stretto. Le lenzuola cominciano a scivolare via mentre si muovono insieme… e i miei occhi?

Anche loro scivolano. So che stanotte non è la loro prima volta. Si sono uniti con i fianchi, i movimenti di Ron sono forti, incontrollabili. E poi appoggia la sua testa contro quella di Hermione, abbracciandola così vicina e baciandola profondamente.

Ho quasi chiuso gli occhi, sforzandomi di guardare altrove. Ma continuo a non farcela.

Perché è così dannatamente vivo.

E anche se non stessi indossando il mio mantello, sono sicuro che sarei bloccato, fissandoli e ascoltandoli avidamente.

“Ti prego, Ron” sussurra lei.

Ron non ferma quello che sta facendo. Porta, goffamente, le scivolose lenzuola sui nudi fianchi di Hermione e poi, fa esattamente quello che lei vuole. Quello che lui vuole. Hermione si rilassa sotto Ron e comincia ad accarezzargli le spalle e la schiena. E le loro bocche si incontrano ancora e ancora per profondi, deliziosi, caldi baci. I loro corpi si muovono uno contro l’altro e bassi lamenti e incoerenti imprecazioni riempiono l’aria.

Sembra sfumare in magia, benché sia, in realtà, la più terrena e reale cosa che stia accadendo in metri da questo desolato posto.

Le mie stesse dita sono bollenti quando finalmente mi giro sul mio lato, sentendo coprirmi un rilassante e stordito senso di soddisfazione. So che devo uscire e pattugliare un’altra volta, ma, improvvisamente, sento un aumento di forze che avevo perso da lunghi mesi.

E Ron e Hermione fanno l’amore lentamente e pazientemente quando devono, perdendo le forze, perdendo le speranze – tornando indietro e rinunciando.

Ma no – loro stanno provando nuove cose, prendendo rischi… non è questo tutto quello che significa essere giovani?

E questo mi colpisce: è la loro ribellione.

Non è grande. Non abbiamo l’Ordine con noi, un movimento di resistenza di grande portata. Non ci sono veterani a guidarci. Siamo giovani, e questo è il nostro modo di mettere in ordine le cose.

Ma stiamo resistendo al Signore Oscuro, respingendo la contagiosa paura e il buio che ci paralizza così tanto – ribellandoci nel nostro piccolo modo.

E questa è la volontà di vivere, assumendone il controllo. E stiamo ancora qui, ostinatamente restiamo in vita nonostante i Mangiamorte che come ombre seguono i nostri passi. E Ron e Hermione sono più vicini che mai, respirando la stessa aria – sicuramente, due possono vivere come uno, vero? Possono?

Ingoio duramente. Possono sempre, come i due lati di una moneta?

E, in questi giorni, posso sentire la rinata forza nel nostro piccolo gruppo di ribelli. Quello che mi rende forte è vedere loro forti. Insieme – rinnovando la mia fede che è possibile amare, anche in tempi come questi.

Ogni giorno, ogni onda che porta nuovo colore alle guance di Hermione. E lei è sommersa, e la fa essere di nuovo energica. Benché stanca, la sua forza sta ritornando.

E Ron? Ora che ha avuto un assaggio, so che non lo lascerà mai: qualcosa per la quale vivere, qualcosa per la quale morire.

Siamo vivi – il che significa… Silente aveva ragione: l’amore mi circonda, mi separa da Voldemort. Il mio amore per Ginny è costante, ma così distante. La mia fede in Ron e Hermione è ripiegata qui al mio fianco – per rafforzarmi nelle battaglie.

Ribellandosi, in un piccolo modo, contro la paura che indebolisce la nostra forza.

Mi sposto sul mio letto traballante, togliendomi il Mantello dell’Invisibilità con una silenziosa risatina quando so che loro sono andati. Spenti, dal suono delle cose.

Il mio cuore và veloce per l’impazienza, e un mucchio di pensieri e piani corre attraverso la mia mente. È un buon segno, lo so, sto persino pensando in anticipo ai piani di domani… e il giorno dopo.

So che dormirò bene stanotte.

Perché abbiamo vinto.

Solo, non lo sappiamo ancora.

 

Fine

 

 

Non è bellissima? Io mi sono emozionata tanto quando l’ho letta.

Un altro avviso: la scrittrice di questa storia (che non sono assolutamente io) mi ha chiesto di mettere nelle storie che traducevo il suo indirizzo e-mail in modo che possiate contattare direttamente lei, se volete, naturalmente. -> belved.ranger@yahoo.com

Con questo vi lascio, forse vi rivedrete da queste parti con un’altra traduzione. Sapete, non ne posso fare a meno di leggere e tradurre le storie di questa fantastica scrittrice.

Quindi… Bye, Bye! (per ora)

Nunki

  
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