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Autore: Sweet Honey    25/09/2011    0 recensioni
Camilla.
Sempre timida e schiva.
Ha quattordici anni pochi amici e vive con un padre che non la conosce veramente.
Sorride in un mondo di problemi,e in quei pochi istanti si dimentica di tutto
Sogna,sa che pochi dei suoi sogni si avvereranno ma contiunua a farlo.
Ama appassionatamente le persone a cui tiene e spera nell'amore vero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorride,Sogna,Ama

Capitolo 1

-Sei in ritardo-l'avvertì Lorenzo Pendola,intento a leggere il giornale mentre sentiva la porta aprirsi e l'uomo sapeva benissimo chi era.
Entrò in quel salotto una giovane ragazza dai capelli ricci e castani chiaro,il viso a cuore e due occhi azzurri,penetranti.Era di statura e corporatura media per i suoi quattordici anni e non aveva nulla in comune con quell'uomo se non il cognome e il DNA.
-Scusa papà ho perso l'autobus...-tentò di spiegare la ragazza mentre posava lo zaino di scuola sulla sedia accanto.-Non mi interessa Camilla,invece di metterti a chiaccherare con le tue amiche devi accellerare il passo.Se domani avverrà la stessa scena,non uscirai più fino alla fine dell'anno!-.
-Ma non è giusto!-esclamò Camilla furibonda -Mi metti in punizione per queste sciocchezze voglio vedere che succede se mi bocciano!Uffa e io che volevo festeggiare perchè ho preso 8 a matematica e mi sono salvata dal debito!-e se ne andò in camera sua sbattendo la porta.
Lacrime calde le scivolarono sul viso, cosa che accadeva spesso quando era arrabbiata.Erano passati 7 anni da quando la madre Annalisa li aveva lasciati e da allora tutto era cambiato.Era sempre stata lei a tenere unita tutta la famiglia,quindi c'era un forte distacco col padre che spesso non si sforzava neanche di starle più accanto.Si asciugò gli occhi,e prese il telefono dalla tasca.Aveva bisogno del suo porto sicuro.
Rispose al primo squillo una voce maschile,dolce.-Pronto?-
-Oi Davide,sono io-rispose Camilla un pò più sollevata dal suono della sua voce -Aspetta...che è successo?Hai pianto?-
-Ho litigato con mio padre- -Capisco...-rispose il ragazzo pensoso.Anche lui sapeva del carattere irritabile di Lorenzo Pendola -Senti...lui esce per una riunione oggi pomeriggio giusto?Che ne pensi se io e Giulia veniamo a trovarti?-
-Si però è meglio se stavolta chiedo il permesso ti ricordi che l'ultima volta vi ha quasi beccati?-gli rispose Camilla il giorno in cui aveva fatto nascondere i suoi amici nell'armadio,quando il padre era tornato prima,e poi fatti uscire appena entrato in bagno.-Ok.Alle 4 a casa tua?-
-Perfetto.A dopo-



-Secondo me,è solo troppo apprensivo-disse Giulia dopo avere sentito tutto il racconto.Era una ragazza bassa e magra con i capelli a cashetto neri e le punte fucsia.Prendeva spesso le difese  di Lorenzo.
-Ah certo,perchè potrei ammalarmi parlando con le altre persone no?-borbottò Camilla sarcastica,mentre afferrava un trancio di pizza.
-Forse è solo stressato dal lavoro-ipotizzò Davide,un ragazzo dai  capelli castano scuri in costante disordine.Il trio si conosceva dai tempi della materna, ed erano affiatati anche dopo aver scelto tre licei diversi:Camilla il linguistico,Davide l'alberghiero,e Giulia le Scienze Umane.
-Vabbè ora basta è un'ora che parliamo di tuo padre, senza offesa ovviamente.Piuttosto venerdì prossimo vieni alla festa? C'è pure...Tu-Sai-Chi!-e Giulia fece un'occhiolino significativo a Camilla.
-Wow una festa con Voldemort-fece finta di non capire Davide -Non sapevo ti piacessero i tipi senza naso che passano la loro vita ad urlare "Avada Kedavra"!-
-Beh il mio Voi-Sapete-Chi ce l'ha il naso ed è all'insu,alla francese-precisò Camilla arrossendo violentemente -E non passa tutto il tempo a dirmi "Avada Kedavra" ma....-
-"Cami che compiti ci stanno di storia?"-completò Davide per lei -Alle medie te lo chiedeva sempre,ammettilo.-
-Ah beh non gli ha mai dato un compito sbagliato a Samuel- continuò Giulia ironica -Seriamente Cami,sono quattro anni che gli sbavi dietro e lui non ti calcola,è tempo perso con lui-cercò di farla ragionare:non era la prima volta che lo faceva.
-Forse non l'ha prescritto il medico,ma io sono innamorata e potrei corrergli a presso anche per dieci anni!-i due amici la guardavano contrariati,ma lei continuava cocciuta come al solito.
-Se lo dici tu-borbottò dopo un pò Davide capendo che farle cambiare idea era una battaglia persa,infatti diede un colpetto sulla spalla anche a Giulia per farglielo capire.
-Domani vado a fare un pò di shopping per vedere cosa mettermi alla festa,vi va di accompagnarmi?-chiese dopo un pò Camilla facendo gli occhi dolci e il labbruccio tremulo,per fargli tenerezza e distrarli un pò.
-Sono contraria al tuo comportamento da cagnolino,ma un pò di shopping non si nega a nessuno!-le rispose entusiasta Giulia e tutti e tre risero,e la tensione si alleggerì.
Intanto,la giovane Camilla non vedeva l'ora che fosse venerdì per andare a quella festa e scontrarsi con i suoi occhi verdi per un'ennesima volta.C'era un problema.
Doveva chiedere il permesso al padre.

  
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