Kidd si morse il labbro a sangue per impedirsi di gemere. Non gliel’avrebbe data, quella soddisfazione, a quel maledetto dottorino.

Ma quello non si dava per vinto e continuava a mordicchiargli l’orecchio, mentre con una mano gli torturava un capezzolo.

“Avanti, Kidd, potresti darmi un po’ di soddisfazione!” gli bisbigliò all’orecchio.

Il rosso sgranò gli occhi: non solo era piombata nella sua cabina, l’aveva legato e spogliato, adesso gli chiedeva anche di assecondarlo?

L’avrebbe preso a pugni se solo non fosse stato saldamente legato. Digrignò i denti per l’irritazione.

“D’accordo, non mi lasci altra scelta!” sussurrò nuovamente Law, con una cadenza fin troppo maliziosa nella voce.

“Cosa intendi fare, maledetto dottorino bastardo?” sibilò furioso Kidd.

Un ghigno comparve sul volto di Law; un ghigno che Kidd conosceva bene e che non prometteva mai nulla di buono.

“Prendermi la rivincita sull’ultima volta.” Come volevasi dimostrare.

Law spostò la sua attenzione sul collo di Kidd; cominciò a baciarlo, scendendo lentamente e provocando non pochi brividi al rosso. Arrivò sull’ampio petto e si soffermò a succhiare un capezzolo, mentre torturava l’altro con la mano. Questa volta Kidd non riuscì a trattenere un sospiro; sperò che Law non se ne fosse accorto, ma ovviamente la sua fu una speranza vana.

“Finalmente un cenno di vita!” sogghignò Law.

“Soddisfatto? Ora mi lasci in pace?” chiese Kidd, accorgendosi però che la sua voce era risultata piuttosto roca.

“Non credo proprio!” gli rispose Law, che ricominciò a baciarlo, scendendo sempre più giù.

Kidd era stato tentato di ammazzarlo, al sentire quella risposta, ma ogni istinto omicida era andato a farsi fottere, sostituito da un’irrefrenabile desideri di prendere quel dottorino e farlo suo.

Che fossero amanti era una cosa risaputa ormai, che ogni volta che si vedevano facessero sesso ( e che sesso, avrebbe aggiunto Kidd) era cosa scontata, ma nessuno sapeva, probabilmente neanche i due interessati, se oltre al semplice desiderio fisico, ci fosse qualcos’altro.

Kidd sgranò gli occhi e si trattenne dall’urlare, quando sentì le labbra di Law stringersi intorno al suo membro.

“L-Law…” si accorse di star balbettando e decise di non parlare, anche perché non  avrebbe saputo che dire.

Chiuse gli occhi e si godette il piacere che quella bocca gli stava procurando. Gli venne voglia di passare una mano in quei corti capelli, ma le aveva legate.

“Law, slegami!” disse soltanto.

Senza smettere di torturarlo, Law alzò lo sguardo, inarcando un sopracciglio. Poi all’improvviso si allontanò da lui, lasciando Kidd a bocca aperta.

“Ed ora che stai facendo?” sibilò furioso il rosso, vedendolo cercare qualcosa, .

“Seconde te?” gli chiese Law, girandosi e mostrandogli un pugnale; gli si avvicinò e con un colpo preciso recise le corde.

“Allora, dove eravamo rimasti?” gli chiese poi maliziosamente, stendendosi nuovamente sopra di lui.

Questa volta il ghigno comparve sul volto del rosso, che passò un braccio dietro la schiena di Law e capovolse la situazione.

“Ti sei divertito abbastanza Law, ora tocca a me.”Mormorò, e quando vide il solito ghigno stampato sul volto dell’altro, non ci vide più e lo baciò. Law sgranò gli occhi sorpreso, ma quando sentì la lingua di Kidd chiedere prepotentemente di entrare, non se lo fece ripetere due volte e spalancò le sue labbra. Le loro lingue s’incontrarono, s’intrecciarono, in una danza senza fine.

Kidd fece scivolare una mano lungo il petto del nero, fino ad arrivare all’inguine. Law emise un verso strozzato quando sentì la mano del rosso  chiudersi intorno al suo membro e cominciare ad accarezzarlo.

Il piacere crebbe dentr o di lui e stava per venire quando Kidd si fermò di colpo.

“Kidd, sei un bastardo.” Sussurrò, la voce rotta dal piacere.

“Anche tu mi hai lasciato a metà prima!” gli rinfacciò il rosso, prima di penetrarlo con un colpo secco.

Law sgranò gli occhi; non se l’aspettava minimante.

“Ribadisco il concetto, sei un bastardo.” Riuscì a dire, prima che il rosse cominciasse a muoversi.

Il piacere crebbe e ben presto vennero entrambi con un urlo strozzato.

Kidd si accasciò ansimante su Law, incapace di parlare, incapace addirittura di parlare. Il dottorino era piuttosto irritante, ma quando si trattava di sesso era tutta un’altra storia.

“Certo che…non duri proprio niente, Kidd.” La voce strafottente del sopraccitato, lo riportò alla realtà.

Kidd si sentì punto nell’orgoglio.

“Ah si dottorastro dei mie stivali? Ora ti faccio vedere io, chi è che dura poco!” esclamò girandolo a pancia in sotto.

Law sogghignò, compiaciuto: quella sarebbe stata una lunga e piacevole notte.

 

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti gente!! Bon è da quando li ho visti che mi son detta che sti due sarebbero stati perfetti insieme! E quindi ecco qui una piccola FF su questa bella coppia! Allora, che ne dite è leggibile? Fatemi sapere vi pregooooo!!!! Un bacione a tutti coloro che avranno la voglia di leggere e soprattutto di commentare!!

Kanpai!