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Autore: _M e l_    25/09/2011    10 recensioni
Rivoluzione Francese, un uomo che combatte ma non vorrebbe. Un uomo che combatte perché ha perso tutto.
Tratto dalla storia:
Perché ti sentivi in debito verso quella felicità che ti donavano gratuitamente e volevi sdebitarti.
Perché ti sentivi impotente di fronte quell'esistenza priva di tutto - o quasi - e volevi fare qualcosa.
Perché ti sentivi mortificato quando ti chiedevano e tu non potevi dare e volevi concedere.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore
- Questa storia fa parte della serie 'La storia è una rassegna di rivoluzioni.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Vive la Révolution
[503 parole]

 

 


Quando ti chiedevano il perché, si aspettavano le solite risposte egoiste.
“Perché ho fame”, “Perché sono povero”, “Perché loro vivono di privilegi, mentre io muoio sotto i loro piedi”.

Ma tu li spiazzavi, come sempre.
Sorprendere le persone era una di quelle qualità che aveva fatto innamorare tua moglie di te.

Ed era proprio di lei che parlavi, quando ti ponevano la domanda.
Parlavi di quanto l'amavi, di quanto ti rallegrasse con un solo sorriso, di quanto desiderassi offrirle il mondo intero.
Di quanto sapessi di non potertelo permettere.

Parlavi dei figli che ti aveva donato.

Descrivevi, estasiato, la tua ultima bambina, così piccola, così tenera.
Parlavi di quanto ti scaldasse il cuore, di quanto ti somigliasse, di quanto desiderassi offrirle una vita migliore.
Di quanto sapessi che fosse destinata a quella.

Parlavi del tuo primogenito.
Dicevi, fiero, di quanto fosse cresciuto, di quanto s'interessava alla causa, di quanto desiderassi allontanarlo da tutto quello.
Di quanto sapessi che non potevi farlo.

Infine, parlavi di te.
Dicevi, affranto, di quanto ti stesse stretta quella condizione, di quanto la paura ti attanagliasse lo stomaco, di quanto, se solo avessi potuto farlo, avresti voluto infischiartene di tutto.
Di quanto sapessi che l'unica ragione per cui continuavi erano loro.

Perché ti sentivi in debito verso quella felicità che ti donavano gratuitamente e volevi sdebitarti.
Perché ti sentivi impotente di fronte quell'esistenza priva di tutto - o quasi - e volevi fare qualcosa.
Perché ti sentivi mortificato quando ti chiedevano e tu non potevi dare e volevi concedere.

Poi, i giorni sono passati e tutto è cambiato.

Adesso, quando ti chiedono il perché, si aspettano risposte battagliere.
“Devono morire”, “Il loro sangue reale deve macchiare le mie vesti”, “Voglio vendicarmi”.
Ma, ecco, che li spiazzi di nuovo.
Almeno su questo, non c'è stato mutamento.

Ed è proprio quello di cui parli, quando ti pongono quella domanda.
Dici di quanto ti abbia sfavorito, di quanto ti abbia tolto tutto - poco a poco -, di quanto tu l'abbia odiato.
Di quanto ti abbia annullato.

Parli del tuo primogenito.
Dici di quanto sia stato coraggioso, di quanto tu ne sia stato orgoglioso, di quanto vorresti averlo accanto.
Di quanto sai chi te l'ha portato via.

Parli della tua ultima bambina.
Dici di quanto era cresciuta, di quanto fosse malata, di quanto vorresti ancora averla tra le braccia.
Di quanto sai chi è che non ti ha aiutato a salvarla.

Parli di tua moglie.
Di quanto era dimagrita, di quanto fosse caduta in depressione, di quanto vorresti poterla amare ancora.
Di quanto fosse bella, anche nella morte.

Infine, parli di te.
Di quanto vorresti ucciderli tutti, di quanto nessun'altra emozione - che non sia l'astio - circoli nel tuo corpo, di quanto vorresti raggiungerli.
Di quanto sai che se non lo fai è solo per loro.

Perché rivedi ancora gli occhi grandi di tua figlia, e non vuoi che ti giudichino un assassino.
Perché ripensi ancora a ciò che impartivi a tuo figlio, “Chi anticipa la fine è un vigliacco, null'altro”.
Perché risenti ancora le parole di tua moglie, « Vivi meglio, per te stesso », e la tua risposta, « Vivrò meglio, per tutti noi ».

Ed ora sei qui, in mezzo al tuo popolo, che urli, con tutto il nulla che ti devasta dentro:« Vive la Révolution! »


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Dedicata a tutti e a nessuno.
Ispirata dal Barone Rampante, Novecento e Lady Oscar.
Trattante (?) della Rivoluzione Francese, che io, personalmente, adoro :)

Ringrazio chi metterà la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi recensirà e chi leggerà solamente :)
Vostra,
_M e l_
   
 
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