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Autore: L_Fy    26/09/2011    4 recensioni
Sono passati due anni dagli eventi raccontati in The Runners. In questo lasso di tempo l’organizzazione delle Orion è molto cambiata: Un nuovo Consiglio governa le Orion, ma tra la gente comune regna una certa anarchia di pensiero che prima, con la Ars Space Corp., non esisteva minimamente. La criminalità dilaga, i Runners, decimati in numero e demotivati, si lasciano facilmente corrompere, la gente sempre più spesso sparisce nei meandri delle enormi navi spaziali e dei loro corpi reali e digitali non si ha più traccia… In questo clima di violenza e di precarietà, la Tau Centauri, longeva squadra di Runners al servizio del CDI, svolge ancora con successo il suo compito di paladina dell’ordine e della legalità…
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
Orion 3W
 
“Non si sente volare una mosca: si saranno ammazzati a vicenda o…?”
La voce di Patterson quando cercava di parlare sottovoce era assolutamente esilarante: Morales nascose un sorriso e fece finta di leggere il video giornale.
“Rilassati, nonna Pat. Ci preoccuperemo solo se il sangue comincerà a scorrere da sotto la porta.”
“Ma… non si sente nemmeno mezzo rumore! Lo so bene perché sono qui che origlio da quando siamo ritornati a casa …”
“Pat!” lo rimproverò Morales con il riso che gli vibrava dietro le labbra “Se ce ne siamo andati per un’ora è per concedere loro un po’ di privacy, vero?”
“Se ce ne siamo andati per un’ora è perché tu mi hai trascinato via a forza” rettificò Patterson, sostenuto “E le conseguenze sono queste! Andiamo, sai anche tu che non è… normale!! La bertuccia non è silenziosa nemmeno da morta, figurati… e lo sbarbatello, ha ben altra fama, no? Che diavolo succede, secondo te?”
“Secondo me hanno solo bisogno di stare da soli.” sentenziò Morales convinto. Patterson gli lanciò uno sguardo carico di compatimento.
“Te lo dico io, quei due si sono strangolati l’uno con l’altra e adesso sono belli che morti. Andiamo, apriamo questa porta…”
“No.”
“Ma dai, diamo solo una sbirciatina, così giusto per vedere se sono ancora con tutti i componenti al proprio posto!”
“E se li becchiamo nel bel mezzo di un rapporto intimo? Il mio cuore non reggerebbe lo schifo e io voglio vivere ancora per un po’, grazie.”
“Guastafeste pudico. Io apro.”
“Pat!”
Le proteste non lo fermarono: Patterson aprì uno spiraglio.
“Ma… non c’è nessuno.” disse meravigliato dopo aver dato un’occhiata all’interno della stanza. Morales vide che il computer portatile sulla mensola era acceso e lampeggiante. Si avvicinò e lesse quello che era scritto sullo schermo: sul suo viso, dove aleggiava un’impalpabile tristezza, si disegnò prima un sorriso allegro e poi un ghigno irrefrenabile. Alla fine ridacchiò attirandosi lo sguardo dubbioso di Patterson.
“Che succede?” domandò questi. Morales gli indicò il computer e Patterson lesse a sua volta, rapidamente:
 
Non siamo morti. Ci vediamo all’Anemy Pub, stasera.
 
*             *             *
Platform:             DN Anemy Pub
Digi-Alias :          Themselves
 
“Ancora non mi sembra vero” esordì Lucy rigirando il suo bicchiere fra le dita con un sorriso storto sul bel viso rilassato “Ce ne stiamo qui belli tranquilli a bere la nostra birra come se niente fosse quando siamo gli unici in tutte le Orion a sapere delle scoperte della Sentinel…”
Morales le lanciò un sorriso serafico.
“Tesoro, dovremmo anche rimanere gli unici a saperlo, quindi ti pregherei di evitare di parlarne in pubblico, grazie.”
Lucy rispose con lo stesso, larghissimo ghigno ironico.
“Vorrei ricordarti, tesoro, che tu sei un Runner, ma io no.”
“Io vorrei sapere dove sono finiti lo sbarbatello e la bertuccia.” brontolò Patterson imbronciato. “Già” ghignò Morales esilarato “Anche considerando l’elefantesco periodo di gestazione della loro tresca e la ben nota attitudine di O’Brian al pattugliamento, ormai dovrebbero aver dato fondo a tutte le loro energie.”
“Non vedo l’ora di poterli sfottere…” sospirò Patterson sognante “Ancora e ancora e ancora…”
“Che cattivone che sei” lo rimproverò Kurt al suo fianco, sbattendo leziosamente le ciglia “In fondo, non meritano anche loro un po’ di comprensione, dopo tutto quello che hanno passato?”
Patterson lo guardò a lungo con le sopracciglia inarcate.
“Comprensione?” ripetè, stranito “Garrie-O e la bertuccia? Li demolirò finchè non rimarrà un solo pezzetto delle loro stupide, inutili membra!”
“Credo che nonna Pat non sia incline a concedere carità cristiana ai suoi debosciati colleghi” spiegò Morales piacevolmente rilassato “E loro lo sanno benissimo. Ecco perché sono in ritardo.”
“Si parla del diavolo…” interruppe Lucy indicando l’ingresso del locale “Ecco i due piccioncini in arrivo al patibolo.”
Tutti si girarono a guardare Garrie e Jude che uscivano dalla stanza di de-digitalizzazione: la testa bionda e la testa bruna si avviarono verso il loro tavolo, vicine ma non troppo.
“Oh, sono così carini!” sospirò Kurt deliziato mentre Patterson iniziava a strombazzare modello sirena dei pompieri. Gli schiamazzi e i fischi accompagnarono i due lungo tutto il tragitto finché non arrivarono a fermarsi davanti agli amici. Nonostante non si guardassero nemmeno, le loro mani si sfioravano, come attirate l’una verso l’altra da una forza invisibile.
 “Buonasera a voi, o ferventi adepti della setta dei Pattugliatori Folli!!” esordì Morales con voce squillante “Che prendete da bere? Birra, gin o ricostituente?”
“Sembrano normali” commentò dubbioso Patterson dopo una rapida radiografia “Insomma, niente arti mancanti, niente contusioni visibili ad occhio nudo, EEG piatto come al solito…”
“Gesù, che humor” sospirò Garrie, esibendo la sua consueta faccia tosta e il suo solito sorriso da cherubino “Avete avuto ore e ore per pensare ad un saluto decente e l’unica cosa che siete riusciti a tirare fuori è questa cosa penosa?”
“Eric ha avuto altro da fare.” spiegò Lucy ammiccando e le risate conseguenti servirono a rompere il ghiaccio.
Cardinale, che era rimasta leggermente dietro a Garrie, a testa alta ma palesemente in imbarazzo, sembrava poggiare i piedi su uova esplosive.
“Hei, capo, siediti pure” la invitò Patterson, magnanimo ma con un sorriso luciferino “Non abbiamo intenzione di morderti. E nemmeno di spifferare a Scott la notizia che sei andata a letto con il tattico della tua squadra.”
Morales, Lucy e Kurt emisero diversi suoni strozzati e tossicchianti mentre la faccia di Cardinale assumeva un delicato color ricotta.
“Non sei esaustivo, Pat” sorrise Morales, perfido “Devi specificare che non andremo a spifferare a Scott la notizia che è andata a letto SIA con il tattico della sua squadra  CHE con il suo ex capitano.”
“Sai, potrebbe venirgli in mente l’idea balzana di toglierti dalla squadra, e io ed Eric non possiamo permetterlo” confidò Patterson candidamente “Prima Elijah e poi Garrie…anche noi aspettiamo il nostro turno!”
La faccia di Cardinale diventò definitivamente di gesso mentre Garrie e Lucy scoppiavano a ridere e Kurt si scandalizzava a morte.
“Matty!” lo rimproverò debolmente.
“Quanto siete deficienti” mormorò Cardinale affogata nella vergogna mentre Garrie rideva piegato in due “Tu, invece di ridere dovresti offenderti, razza di beduino!”
“Ma infatti sono offesissimo” confermò Garrie con sguardo scintillante quando riuscì a smettere di ridere “Comunque, per te sarà meglio ordinare un’acqua tonica, visto gli effetti devastanti che ha l’alcool sui tuoi freni inibitori.”
“Vedi dove te li ficco i freni inibitori!” ringhiò Cardinale paonazza sedendosi risoluta di fianco a Patterson: aveva le orecchie cremisi, lo sguardo truce e sembrava imbarazzata e felice come mai lo era stata nella sua vita. Garrie le si sedette di fianco e fece scivolare una mano tranquilla e possessiva intorno alla sua vita, posandola poi esattamente sul fianco in un gesto così intimo e possessivo che Kurt sospirò di nuovo, modello mantice a vapore.
“Che diavolo fai?” domandò Cardinale completamente alla deriva ricevendo il sorriso solare e abbagliante di Garrie.
“Ti abbraccio” rispose lui paziente “Sono cose che capitano tra persone in intimità.”
“O togli quel braccio da lì o te lo ritrovi come corpo estraneo nel retto.” ringhiò Cardinale e Patterson lanciò un’occhiata esasperata a Garrie.
“Dì un po’, ma la bertuccia qui non doveva diventare una specie di Biancaneve, dopo aver pattugliato con te?”
“Ti assicuro che lo era, fino a un’ora fa.” rispose Garrie lanciando un sorriso sornione a Cardinale che diventò più o meno di trenta colori diversi mentre i compagni intorno ridevano piegati in due e Kurt sospirava deliziato sfarfallando le ciglia.
“Io invece mi chiedo come faccia ad essere ancora viva” rimproverò Morales trattenendo un sorriso “O’Brian, non ne hai approfittato: ce l’avevi davanti sola e disarmata… era disarmata, vero?”
“Non sono autorizzato a divulgare certe informazioni” rispose Garrie altezzoso ammiccando a Kurt che sospirò di nuovo, estasiato “Comunque, ho il cuore troppo tenero per uccidere un qualunque esponente del sesso femminile. E poi, lei era così carina, devastata dai postumi della bronza…”
“Chiamami ancora carina e finirai a spalare la melma nella tana del Morlock.” ringhiò Cardinale in mezzo alle risa degli altri.
“Così carina… e così debilitata psicologicamente!” continuò imperterrito Garrie “L’ho convinta che la cosa migliore per curare la sua psicosi galoppante era quella di venire a vivere con noi: ragazzi, se l’è bevuta! Miracoli alcolici. Voi siete d’accordo, vero?”
Piantò gli occhi addosso a Morales e Patterson che si scambiarono uno rapido sguardo stranito.
“Io non ho ancora accettato” si affretto a specificare Cardinale, agitandosi sul posto come se avesse avuto i pantaloni pieni di spilli “Cioè, mi rendo conto che sarebbe davvero troppo sopportarvi anche nelle ore di riposo… e poi, ci sarebbero problemi con i turni di occupazione del bagno…”
“Sarebbe stupendo!” cinguettò entusiasta Kurt congiungendo le mani ispirato “Anche io mi trasferirò da Matty al più presto e sarebbe fantastico avere una compagnia femminile con cui scambiare quattro chiacchiere…”
“Femminile?” sbottò Patterson incredulo “La bertuccia?!?”
“Spiritoso” fece Cardinale col naso per aria “Perché non conservi questo tuo traboccante umorismo e non lo vendi a confezioni da un chilo? Diventeresti miliardario.”
“Kurt vive praticamente già a casa nostra” tubò Morales rivolto a Patterson, fintamente sconvolto “Mi vengono i rigurgiti quando lo trovo a gorgheggiare nella mia vasca da bagno!”
“Pensa che rigurgiti verranno a Pat quando tu gli dirai che anche io mi trasferirò nel vostro appartamento.” rispose per lui Lucy con voce mielata.
Garrie girò lo sguardo da uno all’altro, poi tutti quanti scoppiarono a ridere, ragliando come pazzi. Cardinale rivolse loro uno sguardo disgustato.
“E’ inutile” borbottò “In tre non arrivano lo stesso alle funzioni cerebrali di un bradipo.”
“Ora capisco la necessità dei turni per il bagno” commentò Lucy e anche Kurt questa volta scoppiò a ridere. Patterson invece sembrava momentaneamente ammutolito.
“Hei.” disse Garrie dubbioso “Che ti prende, nonnina?”
“Niente” ruggì Patterson, feroce “Sto cercando di non suicidarmi al pensiero che la bertuccia e la signora Masterson verranno ad abitare con noi. Io e Kurt avevamo intenzione di sfruttare la stanza degli ospiti per mettere su un piccolo allevamento di felci equatoriali, sai, Kurt ha il pollice verde…ma questo più che un appartamento sembrerà una succursale del Mattatoio! Con Garrie e Cardinale che si scanneranno dalla mattina a sera, Lucy che girerà nuda per casa e tu che le correrai dietro con un asciugamano, come potremo noi due far sopravvivere una qualsiasi forma di vita organica?”
“Hai dimenticato di menzionare qualche erede.” sospirò Morales piacevolmente.
La faccia di Patterson era il ritratto dell’orrore.
“Cosa?” chiese rauco.
“Hai mai pensato al fatto che io e Lucy potremmo mettere su famiglia? E al fatto che Garrie e Cardinale potrebbero essere in grado di riprodursi, nel momento in cui passeranno dallo stadio di larva a quello di celenterato?”
“Parla per te, paramecio.” berciò Cardinale trattenendo a stento le risa.
La faccia di Patterson si era cristallizzata in una maschera di puro disgusto.
“Eh?” ansimò, prossimo all’infarto miocardico.
“Sì” proseguì Garrie, crudele e sorridente “Oltre alla solita folla da te menzionata, tra qualche anno potrebbe scorazzare per casa qualche piccolo Morales o qualche piccolo O’Brian. Bambini! Deliziosi, invadenti bambini… proprio in mezzo al tuo giardino di felci!”
Patterson non rispose subito, congelato in quella apocalittica visione di botanica e pannolini. A Morales non sfuggì il lampo di repentina, furibonda felicità quando però negli occhi di Patterson passò l’immagine della burbera nonna Pat  che faceva fare cavalluccio a una decina di marmocchi biondi. Per poco non gli scoppiò a ridere in faccia, ma si trattenne e lo guardò con superba trasparenza.
“Allora, che te ne pare del nostro possibile futuro?” domandò con piacevole calma.
Patterson lanciò uno sguardo a Morales carico di disgusto.
 “Dico che mi viene da vomitare al solo pensiero!” sputò fuori con mascolina convinzione “Cardinale e la signora Masterson madri… roba da neuropsichiatria! Quelle due non sarebbero in grado di distinguere pannolini da caricatori di una mitragliatrice, figurati come potrebbero sul serio procreare! A titolo preventivo, comunque, chiederò al CDI di accertarsi che eventuali marmocchi in arrivo non ereditino un solo gene dalle madri, pena la soppressione alla nascita. Dobbiamo pur salvaguardare l’umanità!”
“Quindi, vuoi dire che daresti la tua benedizione al fatto che il nostro bell’appartamentino da scapoli potrebbe diventare un covo di coppie di fatto, completo di femmine di svariate e petulanti misure?” domandò Morales “Che non ammazzeresti il sudato frutto dei nostri lombi se ti svegliasse la notte piangendo tutte le sue lacrime?”
Patterson lanciò uno sguardo circolare, alzando altezzoso le sopracciglia. Tutti lo guardavano, aspettando il suo commento: Morales con espressione fintamente seria e compunta, Lucy col suo sorriso ironico, Kurt con la faccetta sollevata e adorante, Garrie con gli occhi scintillanti e Jude, col braccio di Garrie a circondarle la vita, che sembrava emettere luce come una lampadina accesa.
“Io e Kurt siamo superiori a queste bovine e triviali manifestazioni di umanità” concluse con convinzione, lo sguardo scintillante di radiosa aspettativa per il futuro “Vorrà dire che nella stanza degli ospiti alleveremo solo piante grasse.”
 
 
FINE
 
Finito di scrivere il 30/08/06 da Elfie
 
  
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