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Autore: Candy Floss    26/09/2011    5 recensioni
Decima classificata al contest "Sotto un cielo così azzurro" indetto da My_Pride e Kuruccha
“Guarda il cielo ora, lo guarda davvero, e sente la propria furia ritrarsi come la marea dalla battigia nell’attimo più profondo della notte. Il caos che regnava nella sua testa si dipana e lascia uno spazio deserto e tranquillo, esente dal rombo delle fiamme o dall’odio e dal rancore: solo una quieta serenità.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Autore: WindOfTheNight

Titolo della storia: In this emptiness
Fandom: Death Note
Citazione: n° 6  “Il vuoto del cielo disarma la collera.” ( Simone de Beauvoir )

Rating: verde
Genere: Drammatico, introspettivo, sovrannaturale
Tipologia: One shot
Avvertimenti: Shonen ai
Introduzione: “
Guarda il cielo ora, lo guarda davvero, e sente la propria furia ritrarsi come la marea dalla battigia nell’attimo più profondo della notte. Il caos che regnava nella sua testa si dipana e lascia uno spazio deserto e tranquillo, esente dal rombo delle fiamme o dall’odio e dal rancore: solo una quieta serenità.

Note dell’autore: Credo che l’ispirazione per questa one-shot mi sia arrivata dalla doujinshi “Angel song”, molto bella e decisamente evocativa. Volevo solo specificare che “Mellow” in inglese può voler dire “dolce”, ecco da dove deriva il nomignolo affibbiato da Matt.

 

 

 

In This Emptiness

 

 

“Il vuoto del cielo disarma la collera.” ( Simone de Beauvoir )

 

 

 

Come può essere andato tutto a puttane in così poco tempo?

 

Svegliati Mello, sapevi benissimo che non avevate speranze.

 

Non doveva andare a finire così.

 

Ma è successo, che importanza ha, ora,  come sarebbe dovuta andare a finire?

 

Il biondo esplode in un urlo di frustrazione che riecheggia nel vuoto silenzio della radura antistante alla chiesa.

Cade in ginocchio continuando a gridare, finché la gola non gli fa male, finché tutto si confonde nella sua testa.

Nulla è andato come sarebbe dovuto.

Non gli importa di essere morto, non gli importa nulla della propria vita, sapeva che per lui non ci sarebbe stato scampo, eppure-

 

Matt, ti prego, perdonami, ti prego, ti prego…

 

Tiene gli occhi stretti, come quando da bambino aveva paura del buio e nessuno poteva donargli conforto, tranne il suo nuovo amico dai capelli rossi. I pugni premuti contro le palpebre fanno esplodere una miriade di lucine bianche nelle sue retine. Le orecchie sono ora riempite dal basso ruggito del fuoco che sta consumando il suo corpo e la chiesa.

Che ironia, morire da martire nella Casa del Signore…

E’ strano essere consapevole di essere morto e percepire erba e ghiaia premere contro le ginocchia, sentire il puzzo di bruciato e polvere aleggiare nella lieve brezza serale e riempirgli le narici. Quando era vivo non faceva caso a tutti questi particolari, mentre ora li avverte catalizzati dalla furia che sente dentro di sé.

Con un ultimo boato il tetto della chiesetta collassa su se stesso, ma il biondo non dà segno di averlo notato. Si domanda quando raggiungerà l’Inferno per scontare la sua pena.

E’ stanco, stanco fin nel profondo.

Singhiozzi senza lacrime eruttano dalla sua bocca, singhiozzi impotenti e consapevoli. Sa di non poter fare nulla per risolvere la situazione. Questa volta non c’è soluzione al rompicapo in cui si è cacciato.

Quasi urla quando sente una mano sfiorargli una spalla. Non si aspettava nessuno, pensava di essere rimasto solo, completamente, irrimediabilmente-

“Mihael…”

Alza lo sguardo e il viso di Matt invade il suo campo visivo.

Matt, il suo Matt, che ha visto in una pozza di sangue, spezzato, caduto, senza più vita.

“Mihael, cosa stai facendo?” Il rosso gli accarezza una guancia.

Con la delicatezza di una piuma raccoglie le sue lacrime, gli alza il mento e lo costringe a guardarlo. Dove sono finiti i suoi goggles dalle lenti arancioni? Mello farebbe qualunque cosa per non essere costretto a guardarlo negli occhi.

“Sei arrabbiato, dolcezza?”

Quel nomignolo, che lo ha sempre fatto innervosire, nulla può ora. Anzi, è come un balsamo per il suo animo in ferito.

Prende fiato, cerca di darsi un contegno, fallendo miseramente. Si sente in trappola, si sente soffocare dagli eventi. Lui, che ha sempre sentito il bisogno di avere in mano le redini dei giochi.

“E’ andato tutto storto, Mail. Ho combinato un casino, è stata tutta colpa mia.”

Il rosso lo abbraccia. Mello guarda ad occhi spalancati l’edificio che arde, la sua pira funeraria, la sua tomba.

“E’ così che doveva andare, Mihael.” La voce di Matt è bassa, se non tenesse le labbra a meno di un millimetro dal suo orecchio Mello è convinto che non lo sentirebbe. Il rosso rivolge il viso al cielo e un piccolo sorriso gli increspa i lineamenti. “Guarda in alto.”

Il biondo obbedisce e segue la linea del suo sguardo. Le scintille donano al firmamento una tonalità aranciata che sfuma nel viola e nell’indaco dove altrimenti regnerebbe il nero assoluto.

“Cosa senti, amore mio?” La domanda di Matt lo confonde. In quel momento le sue sensazioni sono un grande bacino ribollente di frustrazione, tristezza e rabbia.

 “Guarda bene, Mihael, rifletti. Guarda il cielo, guarda quanto e bello e quanto è vuoto. Va’ oltre il fumo, al di là delle nuvole. Pensa a quanto è immenso, a quanto tu ed io e Kira siamo piccoli in confronto alla vastità del cielo. Prima pensavo che tutto questo fosse terrificante, e invece ora mi dà una gran pace.”

Mello è basito dalla profondità del pensiero del compagno. Guarda il cielo ora, lo guarda davvero, e sente la propria furia ritrarsi come la marea dalla battigia nell’attimo più profondo della notte. Il caos che regnava nella sua testa si dipana e lascia uno spazio deserto e tranquillo, esente dal rombo delle fiamme o dall’odio e dal rancore: solo una quieta serenità.

Il tocco di Matt è tutto ciò che lo tiene ancorato alla realtà, il resto è avvolto da quel cielo immenso che dà la giusta dimensione a tutti gli eventi svoltisi sino a quell’esatto momento: puro caso e disordine, una sequenza di assurdità se paragonate alla scala universale che ora, nella morte, Mihael avverte con una chiarezza disarmante.

Si volta di nuovo verso di lui, verso Matt, il suo Mail, e in quegli occhi verdi ritrova tutto ciò che per un istante è riuscito ad afferrare. Si china verso le sue labbra e nel momento in cui le loro bocche si sfiorano sopraggiunge la pace tanto agognata.

Halle Lidner raggiunge il luogo nell’incendio quando la struttura decide di collassare su se stessa e sui due corpi rimasti intrappolati.

Ma nulla ha più importanza nel vuoto del cielo che inghiotte qualunque cosa.

Nulla importa, nell’eterno vuoto dell’infinito.

 

“Quando il suo corpo ha raggiunto lo stato di pace, allora lo spirito con la sua luce, la mente, diviene il vuoto.” (Paińgala Upanisad)

 

 

 

 

 

«IN THIS EMPTINESS» DI WINDOFTHENIGHT
DECIMA CLASSIFICATA [ 73 PUNTI ]


N.d.A: Buonsalve a tutti! Dunque, purtroppo questa storia non si è aggiudicata un buon piazzamento, ma in effetti me lo aspettavo. Sarò sincera, l’ho scritta un pochino di fretta perché francamente non avevo proprio idee, solo che detesto ritirarmi dai contest e quindi è venuta fuori questa cacchina.

Alla fine mi rendo sempre più conto che non sono poi così brava come mi piacerebbe pensare. Però in fondo questo è un sito amatoriale e uno ha il diritto di rendersi ridicolo quanto vuole, quindi ho deciso di dare una possibilità a questa storia e pubblicarla lo stesso. XD

Continua il ciclo di fan fiction con personaggi che si riuniscono dopo la morte, una vera e propria ossessione per me, nonostante io non sia credente. Sarà che non riesco a sopportare l’idea di vedere Matt e Mello divisi.

Va bene ragazzi, le recensioni sono molto ben gradite, ditemi cosa ne pensate!

Ps: i giudizi sono nelle recensioni!! ^__^

  
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