Autore: WindOfTheNight
Titolo della storia: In
this emptiness
Fandom: Death Note
Citazione: n° 6 “Il
vuoto del cielo disarma la collera.” (
Simone de Beauvoir )
Rating: verde
Genere: Drammatico, introspettivo, sovrannaturale
Tipologia: One shot
Avvertimenti: Shonen ai
Introduzione: “Guarda il cielo ora,
lo guarda davvero, e sente la propria furia
ritrarsi come la marea dalla
battigia nell’attimo più profondo della notte. Il
caos che regnava nella sua
testa si dipana e lascia uno spazio deserto e tranquillo, esente dal
rombo
delle fiamme o dall’odio e dal rancore: solo una quieta
serenità.”
Note dell’autore: Credo
che l’ispirazione per questa
one-shot mi sia arrivata dalla doujinshi “Angel
song”, molto bella e
decisamente evocativa. Volevo solo specificare che
“Mellow” in inglese può
voler dire “dolce”, ecco da dove deriva il
nomignolo affibbiato da Matt.
In
This Emptiness
“Il vuoto del cielo
disarma la collera.” ( Simone de
Beauvoir )
Come può essere andato
tutto a puttane in così poco tempo?
Svegliati
Mello, sapevi
benissimo che non avevate speranze.
Non doveva andare a finire
così.
Ma
è successo, che
importanza ha, ora, come sarebbe dovuta andare a finire?
Il biondo esplode in un urlo di
frustrazione che riecheggia
nel vuoto silenzio della radura antistante alla chiesa.
Cade in ginocchio continuando a
gridare, finché la gola non
gli fa male, finché tutto si confonde nella sua testa.
Nulla è andato come sarebbe
dovuto.
Non gli importa di essere morto, non
gli importa nulla
della propria vita, sapeva che per lui non ci sarebbe stato scampo,
eppure-
Matt, ti prego, perdonami, ti prego,
ti prego…
Tiene gli occhi stretti, come quando
da bambino aveva paura
del buio e nessuno poteva donargli conforto, tranne il suo nuovo amico
dai
capelli rossi. I pugni premuti contro le palpebre fanno esplodere una
miriade
di lucine bianche nelle sue retine. Le orecchie sono ora riempite dal
basso
ruggito del fuoco che sta consumando il suo corpo e la chiesa.
Che ironia, morire da martire nella
Casa del Signore…
E’ strano essere consapevole
di essere morto e percepire
erba e ghiaia premere contro le ginocchia, sentire il puzzo di bruciato
e
polvere aleggiare nella lieve brezza serale e riempirgli le narici.
Quando era
vivo non faceva caso a tutti questi particolari, mentre ora li avverte
catalizzati dalla furia che sente dentro di sé.
Con un ultimo boato il tetto della
chiesetta collassa su se
stesso, ma il biondo non dà segno di averlo notato. Si
domanda quando
raggiungerà l’Inferno per scontare la sua pena.
E’ stanco, stanco fin nel
profondo.
Singhiozzi senza lacrime eruttano
dalla sua bocca,
singhiozzi impotenti e consapevoli. Sa di non poter fare nulla per
risolvere la
situazione. Questa volta non c’è soluzione al
rompicapo in cui si è cacciato.
Quasi urla quando sente una mano
sfiorargli una spalla. Non
si aspettava nessuno, pensava di essere rimasto solo, completamente,
irrimediabilmente-
“Mihael…”
Alza lo sguardo e il viso di Matt
invade il suo campo
visivo.
Matt, il suo Matt, che ha visto in una
pozza di sangue,
spezzato, caduto, senza più vita.
“Mihael, cosa stai
facendo?” Il rosso gli accarezza una
guancia.
Con la delicatezza di una piuma
raccoglie le sue lacrime,
gli alza il mento e lo costringe a guardarlo. Dove sono finiti i suoi
goggles
dalle lenti arancioni? Mello farebbe qualunque cosa per non essere
costretto a
guardarlo negli occhi.
“Sei arrabbiato,
dolcezza?”
Quel nomignolo, che lo ha sempre fatto
innervosire, nulla
può ora. Anzi, è come un balsamo per il suo animo
in ferito.
Prende fiato, cerca di darsi un
contegno, fallendo
miseramente. Si sente in trappola, si sente soffocare dagli eventi.
Lui, che ha
sempre sentito il bisogno di avere in mano le redini dei giochi.
“E’ andato tutto
storto, Mail. Ho combinato un casino, è
stata tutta colpa mia.”
Il rosso lo abbraccia. Mello guarda ad
occhi spalancati
l’edificio che arde, la sua pira funeraria, la sua tomba.
“E’
così che doveva andare, Mihael.” La voce di Matt
è
bassa, se non tenesse le labbra a meno di un millimetro dal suo
orecchio Mello
è convinto che non lo sentirebbe. Il rosso rivolge il viso
al cielo e un
piccolo sorriso gli increspa i lineamenti. “Guarda in
alto.”
Il biondo obbedisce e segue la linea
del suo sguardo. Le
scintille donano al firmamento una tonalità aranciata che
sfuma nel viola e
nell’indaco dove altrimenti regnerebbe il nero assoluto.
“Cosa senti, amore
mio?” La domanda di Matt lo confonde. In
quel momento le sue sensazioni sono un grande bacino ribollente di
frustrazione, tristezza e rabbia.
“Guarda bene,
Mihael, rifletti. Guarda il cielo,
guarda quanto e bello e quanto è vuoto. Va’ oltre
il fumo, al di là delle
nuvole. Pensa a quanto è immenso, a quanto tu ed io e Kira
siamo piccoli in confronto
alla vastità del cielo. Prima pensavo che tutto questo fosse
terrificante, e
invece ora mi dà una gran pace.”
Mello è basito dalla
profondità del pensiero del compagno.
Guarda il cielo ora, lo guarda davvero, e sente la
propria furia
ritrarsi come la marea dalla battigia nell’attimo
più profondo della notte. Il
caos che regnava nella sua testa si dipana e lascia uno spazio deserto
e
tranquillo, esente dal rombo delle fiamme o dall’odio e dal
rancore: solo una
quieta serenità.
Il tocco di Matt è tutto
ciò che lo tiene ancorato alla
realtà, il resto è avvolto da quel cielo immenso
che dà la giusta dimensione a
tutti gli eventi svoltisi sino a quell’esatto momento: puro
caso e disordine,
una sequenza di assurdità se paragonate alla scala
universale che ora, nella
morte, Mihael avverte con una chiarezza disarmante.
Si volta di nuovo verso di lui, verso
Matt, il suo Mail, e
in quegli occhi verdi ritrova tutto ciò che per un istante
è riuscito ad
afferrare. Si china verso le sue labbra e nel momento in cui le loro
bocche si
sfiorano sopraggiunge la pace tanto agognata.
Halle Lidner raggiunge il luogo
nell’incendio quando la
struttura decide di collassare su se stessa e sui due corpi rimasti
intrappolati.
Ma nulla ha più importanza
nel vuoto del cielo che inghiotte
qualunque cosa.
Nulla importa, nell’eterno
vuoto dell’infinito.
“Quando il suo corpo ha
raggiunto lo stato di pace, allora
lo spirito con la sua luce, la mente, diviene il vuoto.”
(Paińgala Upanisad)
«IN
THIS EMPTINESS» DI
WINDOFTHENIGHT
DECIMA CLASSIFICATA [ 73 PUNTI ]
N.d.A:
Buonsalve a tutti! Dunque, purtroppo questa
storia non si è aggiudicata un buon piazzamento, ma in
effetti me lo aspettavo.
Sarò sincera, l’ho scritta un pochino di fretta
perché francamente non avevo
proprio idee, solo che detesto ritirarmi dai contest e quindi
è venuta fuori
questa cacchina.
Alla fine
mi
rendo sempre più conto che non sono poi così
brava come mi piacerebbe pensare.
Però in fondo questo è un sito amatoriale e uno
ha il diritto di rendersi
ridicolo quanto vuole, quindi ho deciso di dare una
possibilità a questa storia
e pubblicarla lo stesso. XD
Continua
il
ciclo di fan fiction con personaggi che si riuniscono dopo la morte,
una vera e
propria ossessione per me, nonostante io non sia credente.
Sarà che non riesco
a sopportare l’idea di vedere Matt e Mello divisi.
Va bene
ragazzi, le recensioni sono molto ben gradite, ditemi cosa ne pensate!
Ps: i giudizi sono nelle recensioni!!
^__^