Anime & Manga > Il tulipano nero
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Autore: telesette    26/09/2011    1 recensioni
Gli allenamenti di Simòne Lorène insieme al vecchio Conte De Vaudrel sono molto duri ma, grazie alla sua grande determinazione e alla sua forza di volontà, la ragazza non rinuncia ad impegnarsi per diventare la spadaccina destinata ad indossare più avanti la maschera di Stella della Senna...
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Tulipano Nero ( ラ・セーヌの星, Ra・Sēnu no Hoshi, letteralmente La Stella della Senna ) è un anime televisivo giapponese. La serie è stata creata su soggetto di Mitsuru Kaneko, con la regia di Yoshiyuki Tomino e Masaki Osumi. Frutto di una coproduzioneUnimax/Nippon Sunrise, si compone di 39 puntate ed è andata in onda per la prima volta in Giappone nel 1975; in Italia è stata trasmessa per la prima volta su Italia 1 nel 1984 ed è stata pubblicata in DVD da Yamato Video.

 

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Il Tulipano Nero - La Stella della Senna (IT)

Gli Occhi della Determinazione
immagini tratte da internet

Gli allenamenti assieme al vecchio Conte De Vaudrel erano tutt'altro che facili. Simòne si impegnava seriamente per apprendere tutto ciò che il maestro le andava via via insegnando e, malgrado la stanchezza, era sempre concentratissima. Le lame sferzavano l'aria costantemente, prima di cozzare l'una contro l'altra con l'ineffabile rumore metallico, e gocce di sudore schizzavano dal volto di entrambi. Forti e precisi erano i colpi di De Vaudrel, altrettanto agili e determinati quelli di Simòne. Le spade luccicavano alla luce della sala d'armi, come i raggi di un sole accecante, ed era incredibile a vedersi. Ogni volta che De Vaudrel sferrava un attacco Simòne si adoperava per pararlo tuttavia il vigore del primo era dovuto ad anni di esperienza e, nonostante l'agilità, Simòne si stancava molto più rapidamente di lui.

- Alzati - ordinò il vecchio severo. - Non abbiamo ancora finito per oggi, solleva la tua spada e ricominciamo!
- Ma... io non ce la faccio più...

De Vaudrel avvampò di collera.

- Non mi sembra di averti detto di riposare, rimettiti in guardia immediatamente!

Prima che Simòne se ne rendesse conto, il sibilo della lama verso di lei la fece reagire d'istinto: il braccio si sollevò autonomamente per parare il colpo ma, data la stanchezza e l'esitazione, la spada della fanciulla roteò in aria per un istante prima di atterrare sul pavimento con un tonfo; Simòne la osservò, respirando affannosamente, non si era ancora abituata a ritmi così intensi.

- Raccogli quella spada - ordinò il Conte impietoso, indicando l'arma con la punta della propria. - Raccoglila subito e ricominciamo daccapo!

Simòne sbarrò gli occhi incredula. Come poteva il buon Conte De Vaudrel sottoporla ad allenamenti così massacranti ? Dopo circa mezz'ora di combattimento ininterrotto, le braccia le facevano male e la spada sembrava di piombo; ogni movimento le costava un'incredibile sforzo e anche tenere lo sguardo sollevato era difficile; tuttavia De Vaudrel sapeva di non avere scelta, era assolutamente necessario che Simòne imparasse nel più breve tempo possibile, per questo era così duro con lei. Anche se i suoi muscoli erano indolenziti, sottoposti com'erano ad una fatica estenuante, non poteva permettersi di cedere o altrimenti tutti gli insegnamenti non sarebbero serviti a niente. Conscio di questo, il Conte sferzò l'aria davanti a sé con la punta della spada per scuotere la fanciulla.

- Hai sentito quello che ti ho detto ? - domandò. - Ti ho ordinato di raccogliere quella spada e di riprendere il tuo allenamento,adesso!

Simòne non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, non per timore ovviamente, ma perché si vergognava di ammettere di non avere più la forza nemmeno per alzarsi. Tuttavia De Vaudrel non era uno stupido né un aguzzino, aveva le sue precise ragioni per comportarsi in quel modo, e avrebbe portato avanti l'addestramento di Simòne senza permettere a quest'ultima di cedere allo sconforto. Simòne si stava mordendo il labbro inferiore, con gli occhi chiusi per non far vedere le lacrime. De Vaudrel si inginocchiò davanti a lei, poggiandole la mano su una spalla e rivolgendole calmo la parola, con lo stesso tono di un padre verso la propria figlia.

- Simòne, ascoltami bene - esclamò il vecchio. - Quando combatte, uno spadaccino ha il cuore calmo e la mente lucida al duello che sta affrontando, nessuno può aiutarlo a trovare la giusta motivazione, è una cosa che deve trovare dentro di sé! Tu hai un grandissimo cuore, mia dolce Simòne, ma devi imparare a "nascondere" le tue emozioni e a concentrarti solo su quello che devi fare!

Simòne aprì gli occhi improvvisamente, come se le parole del Conte le avessero risvegliato dentro qualcosa. De Vaudrel la osservò con uno sguardo imperscrutabile ma assai intenso.

- Quando imparerai a combattere seriamente, dovrai sentire dentro di te una scintilla capace di accendere i tuoi occhi come fuoco ardente; sentire la volontà e la determinazione scorrere, fino a desiderare di arrivare in fondo ad ogni duello; e soprattutto non devi perderti d'animo, qualunque cosa succeda, devi rimanere fredda e limpida... come la spada che tieni in mano!

Simòne annuì. Ancora non poteva certo immaginare il perché di tutto questo ma sentiva anche che non voleva arrendersi. Stringendo i denti e facendo mostra di un incredibile forza di volontà, si alzò dunque in piedi e sollevò nuovamente la spada davanti a sé con una luce diversa negli occhi. Il Conte fece un cenno di approvazione col capo ed entrambi si rimisero in guardia.

P.S.
Dedico questa fanfiction all'amica/autrice Vitani, augurandole un sincero "in Bocca al Lupo" per l'ultimo difficile esame che deve affrontare. Buona fortuna, amica mia, VA E VINCI !!!

   
 
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