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Autore: Alice_xD    26/09/2011    1 recensioni
(Dal capitolo 18.)
Ti prego svegliati.
Sono qui Draco non me ne andrò mai.
No, tu sei morta.
Il tuo cuore batte ancora?
Sì.
Allora non sono morta.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Remember Me'
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Questa storia l'ho già scritta, ma ho voluto riguardarla e correggierla ed ecco il primo capitolo,
spero che vi piaccia.
Baci
Alice_xD

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Capitolo 1.

Correva.
Correva da un infinità di ore, le gambe le dolevano, il respiro affannoso, il cuore che rischiava di esplodersi nel petto e l'adrenalina che le faceva sudare freddo.
Ma non smetteva di correre, perchè sapeva che se avrebbe anche solo rallentato il drago sarebbe piombato su di lei senza pensarci un attimo, usando le sue lunghe gambe come stuzzicadenti dopo la cena.
Accidenti a mio padre e le sue stupide passaporte, pensò mentre espandeva il suo potere in cerca della passaporta.
Un secondo dopo nella sua mente l'immagine dell'oggetto, che copriva la passaporta, si smaterializzò nella sua mente e senza attendere un solo secondo si buttò per terra e si tenne più forte che poteva alla passaporta.


"E così miei cari studenti, eccoci qui in un nuovo anno ad Hogwarts. Per alcuni è l'ultimo per altri è il primo una magnifica avventura che porterà tutti quanti ad avere...", la voce di Silente si spense nella mente di Draco.
Era stufo di stare ad ascoltare le parole di quel vecchio che aveva scampato per un pelo alla morte e ora se ne stava la bello tranquillo con un sorriso stampato sui denti.
Di fianco a lui, Blaise Zabini, intendo ad ascoltare le parole del preside si voltò verso di lui con aria interrogativa.
Perchè non lo ascolti?, chiese. Ovviamente lo aveva letto nel pensiero, di nuovo anche se Draco glielo aveva proibito.
Perchè non ho voglia, rispose spazientito
Blaise scosse la testa rassegnato.
Dovresti Draco, ricordati che quel vecchiaccio, come lo chiami tu, ci ha salvato le palle davanti a Tu-sai-chi , gli ricordò.
Draco voltò la testa dall'altra parte per non ucciderlo a seduta stante.
Certo che se lo ricordava. Come non potrebbe? La sua mano volò istintivamente al suo marchio nero protetto dalla camicia bianca, ma non trasparente, che indossava quella sera. Blaise se ne accorse, ma non disse o pensò niente e Draco in qualche modo gliene fu grato: non voleva mettersi a discutere, non con lui e ne tanto meno non in quel momento.
Il vecchio si bloccò in mezzo al discorso e guardò avanti a sè per qualche secondo e poi, sorrise.
Un sorriso che nessuno in quella sala aveva mai visto: non un sorriso furbo o paziente, o di chi capisce quello che l'altra persona stava passando.
No. Quello era un sorriso più..materno.
Si voltò verso la Mcgranitt che lo raggiunse anche lei sorridendo allegramente.
Poi entrambi si voltarono quando sentirono qualcuno cadere sul pavimento.

Amelia si trovò schiacciata sul pavimento.
Un attimo prima era in mezzo alla foresta seguita a ruota da un drago pazzo che non vedeva un essere umano, o qualcosa di di commestibile, da un paio di giorni.
Sentì subito un'ondata di calore penetrarle nel corpo e dopo qualche secondo di smarrimento capì dove portava quella passaporta: a casa.
Alzò lo sguardo e trovò quello di suo padre che la sorrideva con fare paterno e, accanto a lui sua madre che la guardava con la stessa quantità di amore negli occhi.
Si alzò a fatica e, quando fu certa di essere in posizione stabile si pulì i jeans dalla polvere.
"Amelia", disse suo padre richiamando la sua attenzione. "Cosa ci facevi sdraiata sul pavimento?".
Un'ondata di affetto verso suo padre la investì completamente, ma allo stesso tempo era arrabbiata. Non sapeva se correre e gettarsi fra le sue braccia oppure mettersi a discutere con lui con tutta la Sala Grande che la fissava a bocca aperta.
Scelse la seconda, tanto aveva già fatto una figuraccia entrando così in quella maniera.
"Ho controllato se gli elfi aveva pulito bene il pavimento. Onestamente però mi sono ritrovata per terra a causa tua perché fra tutte gli oggetti che potevi scegliere in una foresta mi sei andato a prendere un sasso dalla grandezza di una delle tue lenti degli occhiali", disse alzando le sopracciglia.
“Sono anche io felice di vederti. Come sta Roger?", chiese trattenendo un sorriso.
"Come sta Roger? Beh Roger sta più che bene dopo avermi bruciato metà dei miei jeans preferiti", rispose lanciandogli un occhiataccia. "In più dovevi almeno avvertirmi che non mangiava da qualche giorno, o addirittura da qualche settimana, perchè sai mi ha inseguito per quasi venti km e io correvo come una scema in mezzo
alla foresta alla ricerca della passaporta", continuò lanciandogli un’altra occhiataccia.
Lui rise. "Oh, Amelia mi sei mancata", disse avvicinandosi.
Lei sorrise. "Anche tu papà", rispose e l'abbraccio.
Finalmente, fra le braccia del padre, sentì di essere a casa.

Draco rimase scioccato quando la ragazza misteriosa abbracciò il vecchio. Ma più di tutto, sperava di aver sentito male, lo aveva chiamato papà.
Papà? Ma quel vecchio non è un po’  troppo vecchio per fare il padre?
Blaise si  voltò verso di lui con la stessa espressione stupita in volto.
Ma mai visto che gnocca?, chiese allargando sia gli occhi che la bocca.
Pervertito!, rispose Draco trattenendo un risolino, ma doveva ammettere che Blaise aveva proprio ragione: alta almeno 1.60 la ragazza aveva lunghi capelli marroni raccolti in una coda alta dove sfuggivano alcuni
capelli mossi. Le guancie erano infiammate dalla lunga corsa e il sorriso, non solo le creava delle adorabili fossette sulla guancia, ma le illuminava anche gli occhi azzurro cielo. Quando si ritrasse dall'abbraccio guardò la McGranitt e le corse incontro abbracciando anche lei.
Dopo l'abbraccio la vecchia le diede un bacio sulla fronte con molta facilità visto che era molto più alta della ragazza.
"Tesoro, avevo detto a tuo padre che Roger era pericoloso, ma lui non mi voluto dar ragione", disse con la voce più dolce che Draco avesse mai sentito.
Amelia rise di gusto e al suono di quella risata qualcosa dentro Draco si mosse.
Era la risata più belle e più calda di qualunque altra ragazza.
"Vorrei andare a riposarmi, se non vi dispiace", disse guardando entrambi i genitori.
La Mcgranitt annuì e la spinse verso Silente. "Vai tu, tengo io a bada i ragazzi", disse e si risedette al suo pasto.
Amelia e Silente si diressero verso i sotterranei quando, il vecchio tornò indietro e si rivolse a Draco.
"Vorresti venire anche tu, Signor Malfoy?", domandò anche se era più un'affermazione che una domanda.
Per un secondo gli occhi di Draco e Amelia si incontrarono ed entrambi ebbero un brivido lungo la schiena, ma che
riuscirono a nascondere molto bene.
Con un'alzata di spalle, Draco si alzò e si diresse verso Silente e quella ragazza misteriosa dagli occhi azzurri.


  
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