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Autore: Eralery    26/09/2011    11 recensioni
E in quel momento, guardando il water con gli occhi gonfi di lacrime, aveva capito di aver infranto l’ennesima promessa – promessa che, oltretutto, aveva fatto a se stessa.
Si era ripromessa di smettere, di sotterrare quella vita, che, ormai, non le sembrava più nemmeno sua, e di ricominciare tutto da capo.
Aveva anche cambiato taglio di capelli, perché sperava che il detto avesse ragione: Taglio nuovo, vita nuova.
«Oh, it tears me up. I tried to hold on but it's not enough to make it all okay». Broken Strings, James Morrison feat. Nelly Furtado.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bellezza

A Cecilia,
Perché anche se non lo sa mi ha fatto venire voglia di scrivere una storia mia e solo mia.
Perché mi ha invogliato ad uscire dagli schemi, e senza di lei non ci sarei riuscita.
Mai.
 

La bellezza non è sempre un pregio.
- Specialmente quando per raggiungerla è necessario fare sforzi mostruosi -

«Oh, it tears me up
I tried to hold on
But it's not enough
To make it all okay».
Broken Strings, James Morrison feat. Nelly Furtado.

Federica si strinse le ginocchia al petto, poggiando poi la fronte su di esse, le lacrime che, copiose, scendevano dai suoi occhi castani, scivolandole sulle guance e tracciando scie fresche sulla pelle rovente.
Non sarebbe dovuto succede di nuovo, e lei lo sapeva. Lo sapeva bene, ma le gambe si erano come mosse da sole, trascinandola quasi a forza verso il bagno. Con mano debole e tremante aveva ruotato la maniglia e, una volta nella stanza, si era richiusa la porta alle spalle, anche se la casa era vuota se non si contava la sua debole presenza.
Aveva posato una mano sul pavimento freddo mentre le dita dell’altra si infilavano nella sua gola, facendole vomitare tutto – tutto quel che aveva dentro, lasciando solo l'angoscia e una sensazione quasi di vuoto.
E in quel momento, guardando il water con gli occhi gonfi di lacrime, aveva capito di aver infranto l’ennesima promessa – promessa che, oltretutto, aveva fatto a se stessa.
Si era ripromessa di smettere, di sotterrare quella vita, che, ormai, non le sembrava più nemmeno sua, e di ricominciare tutto da capo.
Aveva anche cambiato taglio di capelli, perché sperava che il detto avesse ragione: Taglio nuovo, vita nuova.
Ma non era cambiato niente. Era tutto rimasto uguale, come prima. Solo il suo corpo cambiava; cambiava di giorno in giorno, rendendosi più debole ogni volta che si lasciava sopraffare.
Che si lasciava sopraffare dallo stress, dalla voglia di essere bella.
Sulle copertine delle riviste, c’erano solo belle ragazze con dei fisici asciutti e snelli. Aveva sempre desiderato un corpo come quello, ma più di una volta le era stato detto che no, lei non aveva un bel fisico.
E poi c’era stato il colpo di grazia che l’aveva spinta nel baratro: quando sua madre le aveva fatto notare che la canottiera faceva vedere un po’ di pancia di troppo.
Senza quasi accorgersene, era caduta in una vita che non era la sua. Si era ritrovata a dover smettere di mangiare le sue barrette di cioccolato, le caramelle. Si era ritrovata a doversi mettere le dita in gola pur di dimagrire, quando aveva sempre dichiarato di essere contraria all’anoressia.
Quando si era resa conto di cos’era successo, aveva provato a smettere.
Per qualche mese c’era riuscita, ma poi la voglia di essere bella le era caduta addosso nuovamente, stordendola e facendole perdere il controllo di se stessa, delle sue azioni.
Non aveva ancora capito che essere ‘bella’ non voleva dire dover sacrificare se stessa e tutte le cose che si amano. Non aveva ancora capito che per essere ‘bella’ non doveva avere un corpo perfetto – che lei non aveva, sebbene ogni giorno si sforzasse di sorridere e dirsi « Sì, sono bella », senza risultati.
Nonostante tutto quel che aveva passato, non aveva ancora capito niente della bellezza.
I suoi parametri di misurazione erano le modelle, con quei fisici bellissimi e quasi statuari.
E, per quanto potesse essere svelta d’intelletto, Federica non aveva capito che Photoshop dopotutto serviva a ritoccare quei corpi perfetti.
Un altro conato le strinse la bocca dello stomaco in una stretta ferrea, e le sue mani cercarono rapide la tavoletta del water.
Non aveva mangiato niente: si ritrovò a pensare che quel che le stava uscendo dalle labbra piene fosse la propria anima di quindicenne.

   
 
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