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Autore: Siria Lilian Black    26/09/2011    3 recensioni
Non saprei che altro scrivere nell'introduzione se non:
- Se siete facili alle lacrime, non leggete;
- Se non ve ne frega niente della mia storia, non cliccate sul link;
- Se siete qui per leggere un romanzo, questo non fa per voi.
A tutti gli altri dico: buona lettura.
Avrei tanto voluto continuare a giocare a calcio, ma tu me l'hai negato perché non sono un uomo.
Avrei tanto voluto che mi insegnassi a guidare, ma non l'hai fatto, perché avrei dovuto aspettare di avere un lavoro anziché sfruttare i soldi della famiglia.
Avrei tanto voluto che mi facessi i complimenti per il mio sogno più grande,
Ma quando ti ho confessato di voler entrare in Polizia non hai fatto altro che ridere, chiedendomi se ti stessi prendendo in giro.
Avrei tanto voluto che tu venissi a difendermi alle scuole medie da tutti coloro che mi prendevano in giro,
Ma tu non l'hai fatto, perché 'è la tua vita, devi difenderti da sola'.
E l'ho fatto, Papà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N. B.  Se non volete annoiarvi, non continuate con la lettura.
          Se siete facili alle lacrime, non continuate con la lettura.
          Se non ve ne frega un cavolo della mia vita, non andate avanti con la lettura.
          A tutti gli altri, io dico: buona fortuna.




A mio Padre...





Che sciocca, ho sempre pensato che ci saresti stato per me.
Qualunque cosa si sarebbe posta fra noi, ero certa che avresti sempre trovato il modo di tornare e non lasciarmi sola.
Ma oramai mi sono resa conto che la mia era solamente una folle utopia.
Adesso mi rendo conto che non ci sei mai stato - forse agli inizi, quando eravamo soltanto noi tre - che continuerai a non esserci per me.
Non so di preciso quando sia successo, so solo che ci siamo allontanati, giorno dopo giorno, verbo dopo verbo.
Mi hai lasciata indietro, non so per quale motivo, ma apparentemente hai smesso di interessarti a me.
Avrei bisogno di correre in salotto ed abbracciarti, magari piangere sulla tua spalla,
Ma sono qui, nel buio della mia stanza, lacrime agli occhi, a dedicarti ancora uno spazio nel mio piccolo mondo.
Vorrei odiarti per tutto ciò che non hai fatto, ciò che non hai detto, per tutte le volte che te ne sei andato
O hai definito tutto ciò che amo, inutile, futile, ma non ci riesco.
Ancora non riesco ad ignorare il dolore di fronte all'intero universo.




Mi manchi papà.





Tu non hai idea di come ci si senta ad essere me,
Non ho mai imparato ad essere sicura di me,
Ho sempre la sensazione che qualunque cosa io faccia sia destinata a fallire in un modo o nell'altro.
Non ho mai avuto una vera passione, semplicemente perché mi hai sempre insegnato che bisogna pensare al futuro e guadagnarsi da vivere in ogni minuto della giornata.
Ti sembrerò sempre e comunque forte, ma dentro di me ho sempre e comunque la sensazione di star perdendo la terra da sotto i piedi
E non so se hai notato quanto facile sia per me descrivere gli altri, le loro emozioni le loro passioni,
Ma quanto sia infinitamente difficile per me descrivere me stessa, le mie passioni, le mie emozioni.
Non hai mai approvato le mie scelte, hai sempre pensato che io fossi terribilmente inadatta ad essere ciò che in realtà ero,
Che ho quasi perso il contatto con la realtà.
Avrei tanto voluto continuare a giocare a calcio, ma tu me l'hai negato perché non sono un uomo.
Avrei tanto voluto che mi insegnassi a guidare, ma non l'hai fatto, perché avrei dovuto aspettare di avere un lavoro anziché sfruttare i soldi della famiglia.
Avrei tanto voluto che mi facessi i complimenti per il mio sogno più grande,
Ma quando ti ho confessato di voler entrare in Polizia non hai fatto altro che ridere, chiedendomi se ti stessi prendendo in giro.
Avrei tanto voluto che tu venissi a difendermi alle scuole medie da tutti coloro che mi prendevano in giro,
Ma tu non l'hai fatto, perché 'è la tua vita, devi difenderti da sola'.




E l'ho fatto, Papà.




Sono cresciuta con le mie sole forze.
Tutti mi credono forte, non piango mai, tranne quando le emozioni sono troppo forti da essere sopportate da due spalle fragili come le mie.
Ho rinunciato alle cose futili, come mi avevi detto, ho anche smesso di scrivere per un po' di tempo,
Ho ripreso a studiare, ho seguito le lezioni di guida per non darti fastidio,
Non ti ho chiesto più niente, ma adesso...




Cosa sai di me, Papà?




Tu non hai idea di quante cose io vorrei raccontarti.
Non sai nemmeno quanto sia difficile scrivere tutto ciò e singhiozzare senza farmi sentire perché tu sei nell'altra stanza
E per quanto io riesca a scrivere in modo chiaro non riuscirò mai a spiegarti ciò che ho nel cuore.
Perché i muri sono impossibili da abbattere a testate e non mi resta altro da fare che aspettare e sperare ogni giorno di poterti riavere indietro...
Vorrei tanto poterti raccontare di Lui, di quanto detesti le distanze ed il vostro essere così tanto cocciuti da esser considerati semplicemente uomini.
Non sai quanto tu sia incomprensibile ai miei occhi, nonostante le tue parole mi abbiano insegnata a guardare nel cuore della gente.
Vorrei saper leggere il tuo cuore così come riesco a leggere quello degli altri.
Non sai che odio i Se ed i Ma, ma non posso far a meno di pensare: e se lei non fosse mai nata?




Ti manco, papà?




Combattere le lacrime è impossibile, ma lotto con me stessa ogni santo giorno, nella speranza di poter essere un giorno degna della tua approvazione.
E fa male sapere di non essere altro che quella casinista, o quella disordinata, o semplicemente quell'imbranata dalle idee assurde.
Vorrei spaccare il mondo semplicemente perché non mi da i mezzi e le motivazioni per riuscire finalmente a raggiungere i tuoi standard.
Chi devo essere per te?
Cosa devo fare per averti ancora al mio fianco?
Quanto sarà spesso il muro che ci dividerà domani?




Ancora non mi hai dato risposta, Papà.
   
 
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