Litania di morte, sapore del sangue.

- Stupeficium – odo una voce lontana alle mie spalle. Scatto alla mia destra e vedo una luce rossa sfrecciarmi accanto. Merda.

- Avada kedavra – un lampo fosforescente parte dalla mia bacchetta e colpisce in pieno petto il ragazzo davanti a me.

Per l'ennesima volta in questa dannatissima guerra ho ucciso un altro innocente. Ma sono troppo codardo per non fare altrimenti e troppo fiero per pentirmene.

Vorrei solo scappare via, in un altro Stato, in un altro mondo, in un altro universo, tapparmi le orecchie per non sentire questa continua litania di morte.

Ora però devo combattere per degli ideali che devo seguire ma che non sono miei...

Improvvisamente avverto un caldo rovente divvondersi dentro di me. Inizio a barcollare e mi reggo a una parete gelida per non cadere.

Rimango per un tempo indefinito a fissare l'ammasso di gente nella Sala Grande o almeno in ciò che ne è rimasto.

Scorgo Theodor Nott, Luna Lovegood, Ginevra Weasley e tantissimi mangiamorte. Il mio sguardo si posa istivamente sull'avambraccio sinitro che la camicia sgualcita non copre ormai più. Vedo un' ombra su quella pelle diafana: il Marchio Nero. Anch'io sono uno di loro.

Ad un tratto mi desto dai miei pensieri e dei sighiozzi incessanti mi tormentano i timpani. Provengono da un angolo alla mia sinistra. Mi avvicino cauto.

La Granger è in una pozza di sangue e piange. Un pianto disperato e assordante.

Io non posso fare niente per lei.. perchè nessuno viene a soccorrerla?

Mi inginocchio davanti al suo corpo in fin di vita e le sue grida sono ancora piu forti di prima. Non so da dove prenda tanta aria nonostante sia ferita e moribonda.

Chiudo gli occhi. Uno strano senso di pace mi avvolge nonostante quella litania di morte non cessi un istante. Quando li riapro vedo un cadavere davanti a me e mi ritraggo immediatamente.

Non avrei voluto che finisse cosi, odio e disprezzo i mezzosangue ed i babbani ma non avrei voluto che morissero..

Un improvvisa consapevelozza si fa largo nella mia mente: lei è morta, ma le sue grida rimbombano ancora nella mia testa. Un sorriso amaro mi si dipinge sul volto. Un sorriso che ha il sapore del sangue.

Lo vedo adesso il suo sangue scarlatto, lo palpo. E' caldo, quasi bollente rispetto alla mia pelle di marmo. Mi rendo conto che non è diverso dal mio né di quello di nessun altro. Mi chino fino a toccarlo e lo lecco, avaro. Quanto avrei voluto che quel sangue scorresse nelle mie vene. Quanto...

Ora capisco. Non sono le grida della Granger ad assordarmi.

E' la mia anima che combatte. Combatte una guerra che non potrà mai vincere. Io non potrò mai vincere.

Sono condannato all'inferno ormai. Non posso tornare indietro. Non voglio più farlo.

Rimarrò per sempre Draco Lucius Malfoy.

Mangiamorte.

Assassino.

Codardo.

Frastornato da quella litania di morte.

Goloso di quel sapore del sangue.