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Autore: miss volturi    26/09/2011    0 recensioni
salve ragazzi, questa storia parla di Leah Clearwater, il personaggio che più mi piace (esclusi i protagonisti ovviamente).Parla di una vita diversa, molto diversa rispetto all'originale. ovviamente ci saranno comunque licantropi e vampiri. buona lettura!!!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero sulla scrivania di camera mia e stavo facendo i compiti. Quanto odiavo l’inglese, non ci capivo un’acca. Io sono Leah Clearwater, abito in Italia insieme a mio fratello Seth e mio padre. I miei genitori si sono separati quando io avevo 4 anni e Seth ne aveva 2. Non ho nessun ricordo di quando mia madre viveva con noi. Non l’ho nemmeno mai vista davvero, tranne che in alcune fotografie che mio padre teneva per “ Non ripetere gli stessi errori” diceva sempre. Stavo dicendo, io stavo facendo i miei benedetti compiti di inglese quando suonò il telefono. Urlai a mio fratello che era al piano di sotto < Seth, telefono> da lui non ricevetti risposta. Probabilmente stava giocando ancora a quei maledetti videogiochi. Imprecando scesi e risposi al telefono < Pronto?>
< Lei è la signorina Clearwater?> disse una voce sconosciuta.
< Si sono io>
< Sono spiacente di darle la notizia che suo padre durante il lavoro ha avuto un infarto e purtroppo ci ha lasciati>.Ma come poteva essere. Fino alla mattina prima mio padre stava benissimo. Com’era possibile? Chiusi il telefono senza neanche salutare e andai da Seth.
< Seth > dissi in un sussurro. Lui non mi rispose ma si limitò a dire < Sono arrivato a 10000 punti in questo gioco>.
< Seth devo dirti una cosa> alzando leggermente il tono della voce.
< Non puoi dirmelo dopo?> mi stavo veramente irritando. Andai alla televisione e la spensi < Hey> disse lui. Iniziò a maledirmi i tutte le lingue del mondo, ma qualcosa nel mio sguardo lo fece smettere. < Papà e morto> dissi tutto d’un fiato lasciando che le lacrime uscissero. Mio fratello ci mise un po’ a realizzare quello che avevo detto. Lui si alzò e mi venne ad abbracciare. Mi sentivo male. Non so cosa sarebbe successo. Di certo non potevamo vivere da soli, siccome io non ero maggiorenne. Avevo paura !
  
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