Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Ricorda la storia  |      
Autore: baby dark    07/06/2006    8 recensioni
bhè...da come potrete vedere...mi sto appassionando a scrivere one-shot e questa è una della mie...vi ringrazio in anticipo per i commenti che ci saranno ( perchè ci saranno....vero? *sguardo omicida*)...bhè...vi lascio alla storia!!! buona lettura
Si cara Strawberry, perché fuori da queste mura, fuori da questo mio piccolo regno personale, io non potrei mai e poi mai vivere respirando la tua stessa aria. Non posso. Non ci riesco. Sarebbe solo una pallida nonché effimera illusione di poter in qualche modo dividere qualcosa con te. Credimi, il mio cervello è ben consapevole che nonostante io ti pensi giorno e notte, non sarai mai mia. Ma testardo,e se vogliamo, anche menefreghista, il mio cuore continua imperterrito a mandarmi messaggi di intesa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono troppe le parole

 

Non sono perfetto….ma ascoltami!

 

Ecco qui una giornata come tante.

Come tante altre prima di questa, mi sveglio e senza neanche aprire gli occhi, getto il mio corpo sotto la doccia e giro la manopola verso la sferetta blu. Sempre come le altre mattine, mi asciugo e mi vesto. Con i capelli ancora bagnati e con indosso solo un jeans mi dirigo fuori dalla porta finestra e lascio che il buon vento mattutino mi avvolga in tutta la sua maestosità e con tutta la sua potenza. Chiudo gli occhi e respiro a pieni polmoni l’aria che mi permetterà di vivere per tutto il resto della giornata.

Si cara Strawberry, perché fuori da queste mura, fuori da questo mio piccolo regno personale, io non potrei mai e poi mai vivere respirando la tua stessa aria. Non posso. Non ci riesco. Sarebbe solo una pallida nonché effimera illusione di poter in qualche modo dividere qualcosa con te. Credimi, il mio cervello è ben consapevole che nonostante io ti pensi giorno e notte,  non sarai mai mia. Ma testardo,e se vogliamo, anche menefreghista, il mio cuore continua imperterrito a mandarmi messaggi di intesa.

E si. Come tu forse sai questi due organi si divertono a combattersi tra di loro senza curarsi del danno che comportano le loro numerose battaglie, che all’interno dell’essere umano vanno avanti sin dai tempi della sua creazione. Sorrido amaramente. Mi scompiglio i capelli ormai asciutti e sono pronto per interpretare il mio solito ruolo. Lo spettacolo deve comunque andare avanti.

Eccomi qui, seduto proprio davanti a te e senza farmi accorgere ti guardo mentre pulisci i tavoli prima che il locale apra, mentre dalla radio, che accendi sempre quando ti ritrovi da sola, comincia a salire una canzone le cui parole diventano parte integrante dell’atmosfera che ci circonda.  

Sono troppe le parole...sai

Per spiegarti i miei “perché”

Forse, se domani mi dovessi alzare e decidere di dirti tutto, senza aver più segreti, senza aver più nulla da nascondere ogni volta che i nostri sguardi si incrociano, ma semplicemente ammettendo ciò che inevitabilmente provo nei tuoi confronti, tu sicuramente mi domanderesti, guardandomi dritto negli occhi: “perché” . Bhè, io probabilmente ti sorriderei e farei spallucce.

Non so darti una spiegazione che sia particolarmente convincente per chiarirti le migliaia di parole che forse mi uscirebbero a raffica dalla bocca senza che io ne abbia programmata neanche una.

Sinceramente, non so dirti neanche da quanto è che dura questo mio amore platonico nei tuoi confronti. Sorrido e penso che sarebbe difficile definire il giorno o il momento preciso in cui ho capito che ti amavo, semplicemente perché ogni giorno e ogni momento tu mi fai innamorare di te ogni volta, ricambiando questo piccolo torrente che impetuoso scorre dentro me, come se ogni volta fosse la prima. 

E m’importa se non capirai

Potrebbe risultarti strano che il freddo e insensibile Ryan Shirogane si potesse innamorare. Faccio fatica a crederlo persino io. Ma è così. E perdi  più, forse la cosa più triste è che comunque è intrappolato senza alcuna via d’uscita in uno spigoloso amore a senso unico o meglio conosciuto come non corrisposto.

Ma non verrò a piangere sul tuo grembo cercando di intenerirti; né tanto mene sfodererò la triste storia della mia infanzia e appellandomi al tuo buon cuore cercare di tenerti legata a me con il sottile nonché riprovevole filo della compassione. tanto meno preparerò una dichiarazione plateale, né ti rifilerò una miriade di belle parole in salsa poetica.

Me ne rimarrò semplicemente ad ammirarti, come lo si fa con una farfalla che si posa su un fiore, almeno fino a che la farfalla, ormai stanca di quel fiore, decide di volare via.

Sai, non credo neanche che, ormai giunti a questo punto, tu possa centrare molto. È esclusivamente una battaglia tra me e me. Tra il Ryan cupo e freddo che sempre vedi e il Ryan fragile e provato da questo dura vita, che hai avuto l’occasione di scorgere appena durante questo lungo anno che abbiamo trascorso insieme.

 

Io non sono come te

Come avrai ben capito. Non  sono bravo come te con le parole. Non sono sensibile quanto te o meglio credo di dare più importanza ai piccoli particolari di vita quotidiana che a tutto il resto di eventi che continuamente accadono. Ma ovviamente tu pensi, come tutti gli altri d'altronde, che io non provi alcun sentimento. Bhè se ti fa comodo pensare questo, fa pure. È molto più facile credere che io sia una sorta di mostro insensibile che cercare di capire la mia reale indole. Semplicemente, non sono estroverso e solare come te, ma sfido chiunque a vivere quello che ho dovuto vivere io e poi ad essere solare ed estroverso.

Che mi scontro con il tuo essere distante

La cose che più mi ha deluso è che non hai mai pensato, neanche per un attimo che tutti quei litigi, tutte quelle battutine fatte da me con l’intento di scambiare una qualsiasi forma di dialogo con te, erano in realtà tanti piccoli indizi che se solo tu avessi avuto la pazienza e l’accuratezza di mettere insieme ti avrebbero svelato una enorme richiesta d’aiuto a cui solo tu poi rispondere.

Ma sono stato uno stupido a pensare che tu potessi riuscire a fare tutto questo se, tanto presa dalla tua relazione con Mark, ti accorgi a mala pena che esisto, che respiro, che vivo. Eppure è lampante. Solo tu non riesci a leggere tra le righe di questo testo, forse perché ormai vivi su un altro mondo, chilometri e chilometri lontano dal mio.

Che l’ho urlato forte al cielo…sai

Di non essere perfetto

Adesso non voglio addossarti tutta la colpa. Ma infondo, tu me lo dovresti insegnare, l’essere umano è portato per indole a cercare, per tutti i suoi insuccessi un capro espiatorio. Tu sei il mio.

So di essere il primo ad aver sbagliato. So che se fossi stato diverso, magari più dolce, premuroso e presente per te, adesso forse penseresti a me invece che a lui mentre passi distrattamente sempre sulla stessa superficie del tavolo lo straccio bagnato.   Per quanto io mi sforzi ad esserlo, non sono perfetto e impeccabile come lui, come il tuo adorato Mark. Lui è gentile, io scontroso; lui ti regala mille cose, io ti preparo il caffè la mattina quando arrivi prima delle altre; lui ti bacia con il tuo volere, io sono costretto a farlo nascondendo il tutto sotto le sembianze di uno stupido gioco. Uno stupido gioco che mi da la linfa di cui  vivere.

E sapevo di cambiare

Per poter essere speciale

Per te, solo per te, ero disposto a cambiare. A diventare più aperto e meno problematico, ma non ci sono riuscito per quanto io lo desiderassi. Volevo essere il ragazzo che tu avresti voluto al tuo fianco, ma per quanto mi sia sforzato, non ci sono riuscito, anzi, tu mi guardavi in modo ancora più strano del solito.

Per cui, Strawberry, non sperare che io diventi una persona migliore, perché sono così e per quanto io ti ami, il mio passato, il mio modo di essere non andrà via con uno schiocco di dita. Mi dispiace non sarò mai il ragazzo perfetto che tu vuoi, perché ahimé, sono umano. 

 

 

Io, davvero,

Ho avuto paura, davvero

Di essermi perso

Di amare per sempre il buio

E questa rabbia che c’è in me

Comunque sappi che non ho intenzione di portarti rancore, di non guardarti più in faccia da un giorno all’altro solo perché io ho perso una battaglia che non ho avuto mai il coraggio neanche di iniziare. Oggi come ieri e come domani, continuerò a guardarti, a sorriderti, a parlarti, a scherzare con te e, perché no, anche a litigare con te nello stesso modo, come ho sempre fatto. E sai perché? Perché sei la persona che, senza saperlo, mi ha dato più di chiunque altro sulla faccia di questa terra. Senza accorgertene mi hai fatto rinascere con il tuo sorriso, mi hai sfamato con le tue parole e hai fatto di me l’uomo che sono con ciò che ogni giorno mi dai: la tua presenza. Sono contento dopotutto, poiché sono un privilegiato a modo mio. Chi può dire come me di provare un amore tanto forte e travolgente come il mio? Chi può dire come me di vivere due volte? Nessuno.

Tu da sola sei riuscita a curare quelle ferite ancora sanguinanti anche se ben stagionate dentro il mio animo più volte ferito dalla vita.

Mi hai salvato perché quando nessun altro lo vedeva, tu ti sei accorta che qualcosa in me non andava e mi hai salvato in tempo.  Tu c’eri sempre quando avevo bisogno di te e non credo di averti mai ringraziato abbastanza per questo.

Quindi, posso dire con serenità che hai fatto in modo che io non mi perdessi tra quello che sono stato e quello che sono, cioè, non hai permesso che il mio passato infelice e angustiato mi ingoiasse. La tua luce ha rischiarato quei momenti bui che un uomo ha, da cui, senza aiuto non si viene fuori.

 

Sono ancora tanti i vuoti…sai

Ma ecco qui che ti volti e mi guardi, per poi sorridermi. Ti odio e ti amo allo stesso tempo. Lo so, è strano. Ma il bene che mi hai fatto inconsapevolmente equivale al male che sempre senza sapere mi hai arrecato. Il male che mi lacera, che è andato a sostituire quello passato come un riciclo di nuova acqua. Ogni volta che ti avvicini, che mi guardi con quei tuoi meravigliosi occhi, ogni santa volta che mi sorridi, mi infliggi una coltellata in pieno petto. Ma tu non lo sai. Tu non sai nulla di tutto questo. Tu non hai mai saputo alcunché del amore che provo nei tuoi confronti e inevitabilmente, ogni volta che te ne vai per gettarti tra le braccia di quel altro, mi calpesti come se fossi uno straccio vecchio che non serve più a nulla, lasciando un vuoto incolmabile.  Ma tu non sai. Non puoi sapere.

Dove incontro il tuo rispetto

Mi tratti con quella stramaledettissima gentilezza che nessuno ha richiesto. Perché illudermi così se sia tu che io sappiamo benissimo che non sarai mai mia? Perché giochi con me come se io fossi una marionetta e tu il mio burattinaio? Perché mi fai questo mia dolce carnefice?

E senza dire un parola poi

Il sangue non mi arriva più al cervello, che rimane senza ossigeno e senza la facoltà di pensare, decidere, comandare come sempre le mie azioni. È forse per questo che d’improvviso sbatto i pugni sul tavolo e mi alzo. Tu mi guardi stranita e una punta di paura squarcia per un attimo il nocciola dei tuoi occhi. Getto all’aria il libro che facevo finta di leggere e con forza ti cingo la vita. Ti sollevo da terra, ignorando quel tuo viso che in silenzio mi chiede il motivo di tale gesto, con una mano butto a terra lo straccio che avevi lasciato e sgombro il tavolo più vicino. Ti siedo proprio lì davanti a me. Ti guardo, poi avvicino con impeto il tuo volto al mio baciandoti con tutta la passione che avevo in corpo.

Rompo i margini in cui ero costretto

Ecco qui. Mi sento libero. Le catene sono state sciolte, le gabbie aperte e il leone può finalmente sfogare tutto quello che aveva covato in silenzio durante la sua prigionia. Sono pronto a dare libero sfogo alle mie emozioni. Senza parlare, senza pronunciare alcuna parola, semplicemente dimostrandoti, senza troppi preamboli quello che si agita da tempo in tutto il mio corpo.

 

Davvero,

Io ho avuto paura, davvero

Di essermi perso

Di amare per sempre il buio

Mentre ti bacio, sento tutto il terrore che avevo covato sino ad adesso di rimanere per il resto della mia vita solo, come lo ero sempre stato. La verità, Strawberry, che non mi importava di rimanere solo, in realtà. Quello che davvero mi agghiacciava era di non poter amare. Di non poter essere amato. Di non poter appartenere e avere un’altra persona. Ma tu sei la risposta a tutti i mie vaneggiamenti, a tutte la mie preghiere, a tutte le mie domande. Sei la parte che mi mancava, complementare e diversa a me, per essere felice, per poter amare e lasciarmi andare, per non pensare e dimenticare ciò che ho dovuto passare.

E questa rabbia che c’è in me

Sono arrabbiato è vero. È doloroso sapere che se avessi fatto questo molto tempo prima, mi sarei risparmiato molte cose. Ma forse era destino che sarebbe andata cos’. Forse non  mi sarei innamorato così follemente e irrimediabilmente di te se non fosse trascorso tutto questo tempo in cui ho imparato a conoscerti, a sapere quello che ti piace e che invece odi. Di sapere, soltanto guardandoti negli occhi cosa provi. sai, sorrido, perché senza alcun vanto posso dire di vedere in questo momento, mentre le nostre lingue si intrecciano, un bagliore di gioia che ti anima. Forse sarà la luce del sole che ormai è già alta in cielo. Non so.

 

Ma tu aspettami,

mi allontano da te e vedo che sei visibilmente preoccupata di questo mio atteggiamento. Senza staccarti gli occhi di dosso mi allontano un po’ dal tavolo sul quale sei seduta e ti sorrido. Poi, sorprendendo sia te che me stesso, mi inginocchio. Tiro un profondo respiro e comincio a parlare mentre la canzone che ha scatenato tutto questo, colpevole di aver mosso in me alcuni istinti fortemente soppressi dalla mia razionalità, va sfumando.

e cercami

e ascoltami

e aiutami

 

-          Premetto che questa non è una fine, credo che sia solo l’inizio. Premetto che ci saranno giorni bui, da cui sembrerà non potremmo mai più uscire. Premetto che ci saranno dei giorni in cui sia tu che io vorremo farla finita. Ma l’unica cosa che al momento mi preoccupa è che se non dirò in questo preciso istante che ti amo alla follia, potrei rimpiangerlo per il resto della mia vita.

Tu mi guardi. Rimanendo seria elabori tutto quello che ti ho appena detto. Poi improvvisamente ti guardi intorno. Poi il tuo sguardo si sofferma sulla finestra di fronte a noi da dove entrano curiosi degli sfavillanti raggi solari.

Poi, approfittando dell’effetto sorpresa, senza nessun preavviso, scendi dal tavolo e mi abbracci. Poi timidamente porti di nuovo il tuo viso vicino al mio e dolcemente posi le tue morbide labbra sopra le mie.

Ok lo so. Ho rotto il giuramento. Ma non sono riuscito a starmene zitto. Meglio così…credo…!

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: baby dark