Non sono
perfetto….ma ascoltami!
Ecco
qui una giornata come tante.
Come tante altre prima di questa, mi sveglio e senza neanche aprire gli
occhi, getto il mio corpo sotto la doccia e giro la manopola verso la sferetta
blu. Sempre come le altre mattine, mi asciugo e mi vesto. Con i capelli ancora
bagnati e con indosso solo un jeans mi dirigo fuori
dalla porta finestra e lascio che il buon vento mattutino mi avvolga in tutta
la sua maestosità e con tutta la sua potenza. Chiudo gli occhi e respiro
a pieni polmoni l’aria che mi permetterà di vivere per tutto il
resto della giornata.
Si cara Strawberry, perché fuori da queste mura, fuori da
questo mio piccolo regno personale, io non potrei mai e poi mai vivere
respirando la tua stessa aria. Non posso. Non ci riesco. Sarebbe solo una
pallida nonché effimera illusione di poter in
qualche modo dividere qualcosa con te. Credimi, il mio cervello è ben
consapevole che nonostante io ti pensi giorno e notte, non sarai mai mia. Ma testardo,e se vogliamo, anche menefreghista, il mio cuore continua
imperterrito a mandarmi messaggi di intesa.
E si. Come tu forse sai questi due organi
si divertono a combattersi tra di loro senza curarsi del danno che comportano
le loro numerose battaglie, che all’interno dell’essere umano vanno
avanti sin dai tempi della sua creazione. Sorrido amaramente. Mi scompiglio i
capelli ormai asciutti e sono pronto per interpretare il mio solito ruolo. Lo
spettacolo deve comunque andare avanti.
Eccomi
qui, seduto proprio davanti a te e senza farmi accorgere ti guardo
mentre pulisci i tavoli prima che il locale apra, mentre dalla radio,
che accendi sempre quando ti ritrovi da sola, comincia a salire una canzone le
cui parole diventano parte integrante dell’atmosfera che ci circonda.
Sono
troppe le parole...sai
Per
spiegarti i miei “perché”
Forse,
se domani mi dovessi alzare e decidere di dirti tutto,
senza aver più segreti, senza aver più nulla da nascondere ogni
volta che i nostri sguardi si incrociano, ma semplicemente ammettendo
ciò che inevitabilmente provo nei tuoi confronti, tu sicuramente mi
domanderesti, guardandomi dritto negli occhi: “perché” .
Bhè, io probabilmente ti sorriderei e farei spallucce.
Non
so darti una spiegazione che sia particolarmente
convincente per chiarirti le migliaia di parole che forse mi uscirebbero a
raffica dalla bocca senza che io ne abbia programmata neanche una.
Sinceramente,
non so dirti neanche da quanto è che dura questo mio
amore platonico nei tuoi confronti. Sorrido e penso che sarebbe
difficile definire il giorno o il momento preciso in cui ho capito che ti
amavo, semplicemente perché ogni giorno e ogni momento tu mi fai
innamorare di te ogni volta, ricambiando questo piccolo torrente che impetuoso
scorre dentro me, come se ogni volta fosse la
prima.
E m’importa se non capirai
Potrebbe
risultarti strano che il freddo e insensibile Ryan
Shirogane si potesse innamorare. Faccio fatica a crederlo persino io. Ma è così. E perdi più, forse la cosa
più triste è che comunque è intrappolato senza alcuna via
d’uscita in uno spigoloso amore a senso unico o meglio conosciuto come
non corrisposto.
Ma
non verrò a piangere sul tuo grembo cercando di intenerirti; né tanto mene sfodererò la triste storia della mia
infanzia e appellandomi al tuo buon cuore cercare di tenerti legata a me con il
sottile nonché riprovevole filo della compassione. Né
tanto meno preparerò una dichiarazione plateale, né ti
rifilerò una miriade di belle parole in salsa poetica.
Me
ne rimarrò semplicemente ad ammirarti, come lo si
fa con una farfalla che si posa su un fiore, almeno fino a che la farfalla,
ormai stanca di quel fiore, decide di volare via.
Sai,
non credo neanche che, ormai giunti a questo punto, tu possa
centrare molto. È esclusivamente una battaglia tra me e me. Tra il Ryan
cupo e freddo che sempre vedi e il Ryan fragile e provato da questo dura vita,
che hai avuto l’occasione di scorgere appena
durante questo lungo anno che abbiamo trascorso insieme.
Io non
sono come te
Come
avrai ben capito. Non sono bravo come te con le parole.
Non sono sensibile quanto te o meglio credo di dare più importanza ai
piccoli particolari di vita quotidiana che a tutto il resto di
eventi che continuamente accadono. Ma ovviamente tu pensi, come tutti
gli altri d'altronde, che io non provi alcun
sentimento. Bhè se ti fa comodo pensare questo, fa
pure. È molto più facile credere che io
sia una sorta di mostro insensibile che cercare di capire la mia reale indole. Semplicemente,
non sono estroverso e solare come te, ma sfido chiunque a vivere quello che ho
dovuto vivere io e poi ad essere solare ed estroverso.
Che
mi scontro con il tuo essere distante
La cose che più mi ha deluso è che non hai mai pensato,
neanche per un attimo che tutti quei litigi, tutte quelle battutine fatte da me
con l’intento di scambiare una qualsiasi forma di dialogo con te, erano
in realtà tanti piccoli indizi che se solo tu avessi avuto la pazienza e
l’accuratezza di mettere insieme ti avrebbero svelato una enorme
richiesta d’aiuto a cui solo tu poi rispondere.
Ma
sono stato uno stupido a pensare che tu potessi riuscire a fare tutto questo
se, tanto presa dalla tua relazione con Mark, ti
accorgi a mala pena che esisto, che respiro, che vivo. Eppure
è lampante. Solo tu non riesci a leggere tra le righe di questo testo,
forse perché ormai vivi su un altro mondo, chilometri e chilometri lontano dal mio.
Che
l’ho urlato forte al cielo…sai
Di non essere
perfetto
Adesso
non voglio addossarti tutta la colpa. Ma infondo, tu me lo dovresti insegnare,
l’essere umano è portato per indole a cercare, per tutti i suoi insuccessi un capro espiatorio. Tu sei il mio.
So
di essere il primo ad aver sbagliato. So che se fossi stato
diverso, magari più dolce, premuroso e presente per te, adesso forse
penseresti a me invece che a lui mentre passi distrattamente sempre sulla
stessa superficie del tavolo lo straccio bagnato. Per quanto io
mi sforzi ad esserlo, non sono perfetto e impeccabile come lui, come il tuo
adorato Mark. Lui è gentile, io scontroso; lui ti regala mille cose, io
ti preparo il caffè la mattina
quando arrivi prima delle altre; lui ti bacia con il tuo volere, io sono
costretto a farlo nascondendo il tutto sotto le sembianze di uno stupido gioco.
Uno stupido gioco che mi da la linfa di cui vivere.
E sapevo di cambiare
Per
poter essere speciale
Per
te, solo per te, ero disposto a cambiare. A diventare più aperto e meno problematico, ma non ci sono riuscito per quanto io lo
desiderassi. Volevo essere il ragazzo che tu avresti voluto al tuo fianco, ma
per quanto mi sia sforzato, non ci sono riuscito, anzi, tu mi guardavi in modo
ancora più strano del solito.
Per
cui, Strawberry, non sperare che io diventi una
persona migliore, perché sono così e per quanto io ti ami, il mio
passato, il mio modo di essere non andrà via con uno schiocco di dita.
Mi dispiace non sarò mai il ragazzo perfetto che tu vuoi, perché
ahimé, sono umano.
Io, davvero,
Ho avuto paura,
davvero
Di essermi perso
Di amare per
sempre il buio
E
questa rabbia che c’è in me
Comunque sappi che non ho intenzione di portarti rancore, di non
guardarti più in faccia da un giorno all’altro solo perché
io ho perso una battaglia che non ho avuto mai il coraggio neanche di iniziare.
Oggi come ieri e come domani, continuerò a guardarti, a sorriderti, a
parlarti, a scherzare con te e, perché no, anche a litigare con te nello
stesso modo, come ho sempre fatto. E sai
perché? Perché sei la persona che, senza
saperlo, mi ha dato più di chiunque altro sulla faccia di questa terra.
Senza accorgertene mi hai fatto rinascere con il tuo sorriso, mi hai sfamato
con le tue parole e hai fatto di me l’uomo che sono
con ciò che ogni giorno mi dai: la tua presenza. Sono contento
dopotutto, poiché sono un privilegiato a modo mio. Chi può dire
come me di provare un amore tanto forte e travolgente come il mio? Chi
può dire come me di vivere due volte? Nessuno.
Tu da sola sei riuscita a curare
quelle ferite ancora sanguinanti anche se ben stagionate dentro il mio animo
più volte ferito dalla vita.
Mi hai salvato perché
quando nessun altro lo vedeva, tu ti sei accorta che qualcosa in me non andava
e mi hai salvato in tempo. Tu
c’eri sempre quando avevo bisogno di te e non
credo di averti mai ringraziato abbastanza per questo.
Quindi, posso dire con
serenità che hai fatto in modo che io non mi perdessi tra quello che
sono stato e quello che sono, cioè, non hai
permesso che il mio passato infelice e angustiato mi ingoiasse. La tua luce ha
rischiarato quei momenti bui che un uomo ha, da cui, senza aiuto non si viene
fuori.
Sono
ancora tanti i vuoti…sai
Ma ecco qui che
ti volti e mi guardi, per poi sorridermi.
Ti odio e ti amo allo stesso tempo. Lo so, è
strano. Ma il bene che mi hai fatto inconsapevolmente
equivale al male che sempre senza sapere mi hai arrecato. Il
male che mi lacera, che è andato a sostituire quello passato come un
riciclo di nuova acqua. Ogni volta che ti avvicini, che mi guardi con
quei tuoi meravigliosi occhi, ogni santa volta che mi sorridi, mi infliggi una coltellata in pieno petto. Ma tu non lo sai. Tu non sai nulla di tutto questo. Tu non
hai mai saputo alcunché del amore che provo nei
tuoi confronti e inevitabilmente, ogni volta che te ne vai per gettarti tra le
braccia di quel altro, mi calpesti come se fossi uno straccio vecchio che non
serve più a nulla, lasciando un vuoto incolmabile. Ma tu non sai. Non puoi sapere.
Dove incontro il tuo rispetto
Mi tratti con quella
stramaledettissima gentilezza che nessuno ha richiesto. Perché illudermi
così se sia tu che io sappiamo benissimo che
non sarai mai mia? Perché giochi con me come se
io fossi una marionetta e tu il mio burattinaio? Perché mi fai questo mia dolce carnefice?
E
senza dire un parola poi
Il sangue non mi arriva più
al cervello, che rimane senza ossigeno e senza la facoltà di pensare,
decidere, comandare come sempre le mie azioni. È forse per questo che
d’improvviso sbatto i pugni sul tavolo e mi
alzo. Tu mi guardi stranita e una punta di paura squarcia per un attimo il
nocciola dei tuoi occhi. Getto all’aria il libro che
facevo finta di leggere e con forza ti cingo la vita. Ti sollevo da
terra, ignorando quel tuo viso che in silenzio mi chiede il motivo di tale
gesto, con una mano butto a terra lo straccio che avevi
lasciato e sgombro il tavolo più vicino. Ti siedo proprio
lì davanti a me. Ti guardo, poi avvicino con impeto il tuo volto al mio
baciandoti con tutta la passione che avevo in corpo.
Rompo
i margini in cui ero costretto
Ecco qui. Mi sento libero. Le
catene sono state sciolte, le gabbie aperte e il leone può
finalmente sfogare tutto quello che aveva covato in silenzio durante la sua
prigionia. Sono pronto a dare libero sfogo alle mie emozioni. Senza parlare, senza pronunciare alcuna parola, semplicemente
dimostrandoti, senza troppi preamboli quello che si agita da tempo in tutto il
mio corpo.
Davvero,
Io ho avuto
paura, davvero
Di essermi perso
Di amare per
sempre il buio
Mentre
ti bacio, sento tutto il terrore che avevo covato sino
ad adesso di rimanere per il resto della mia vita solo, come lo ero sempre
stato. La verità, Strawberry, che non mi importava
di rimanere solo, in realtà. Quello che davvero mi agghiacciava era di
non poter amare. Di non poter essere amato. Di non poter appartenere e avere
un’altra persona. Ma tu sei la risposta a tutti i mie
vaneggiamenti, a tutte la mie preghiere, a tutte le mie domande. Sei la
parte che mi mancava, complementare e diversa a me, per essere felice, per
poter amare e lasciarmi andare, per non pensare e dimenticare ciò che ho
dovuto passare.
E
questa rabbia che c’è in me
Sono arrabbiato
è vero. È doloroso sapere
che se avessi fatto questo molto tempo prima, mi sarei
risparmiato molte cose. Ma forse era destino che sarebbe andata cos’. Forse non mi sarei innamorato così
follemente e irrimediabilmente di te se non fosse trascorso tutto questo tempo
in cui ho imparato a conoscerti, a sapere quello che ti piace e che invece odi.
Di sapere, soltanto guardandoti negli occhi cosa provi.
sai, sorrido, perché senza alcun vanto posso
dire di vedere in questo momento, mentre le nostre lingue si intrecciano, un
bagliore di gioia che ti anima. Forse sarà la luce del sole che ormai
è già alta in cielo. Non so.
Ma tu aspettami,
mi allontano da te e vedo che sei visibilmente preoccupata di questo
mio atteggiamento. Senza staccarti gli occhi di dosso mi allontano un po’
dal tavolo sul quale sei seduta e ti sorrido. Poi,
sorprendendo sia te che me stesso, mi inginocchio. Tiro
un profondo respiro e comincio a parlare mentre la
canzone che ha scatenato tutto questo, colpevole di aver mosso in me alcuni
istinti fortemente soppressi dalla mia razionalità, va sfumando.
e cercami
e ascoltami
e aiutami
-
Premetto che questa
non è una fine, credo che sia solo l’inizio. Premetto che ci
saranno giorni bui, da cui sembrerà non potremmo
mai più uscire. Premetto che ci saranno dei giorni in cui sia tu che io vorremo farla finita. Ma l’unica cosa che al momento
mi preoccupa è che se non dirò in questo preciso istante che ti
amo alla follia, potrei rimpiangerlo per il resto
della mia vita.
Tu mi guardi. Rimanendo seria
elabori tutto quello che ti ho appena detto. Poi improvvisamente ti guardi
intorno. Poi il tuo sguardo si sofferma sulla finestra di fronte a noi da dove entrano
curiosi degli sfavillanti raggi solari.
Poi, approfittando dell’effetto sorpresa, senza nessun preavviso, scendi
dal tavolo e mi abbracci. Poi timidamente porti di nuovo il tuo viso vicino al
mio e dolcemente posi le tue morbide labbra sopra le mie.
Ok lo so. Ho rotto il giuramento. Ma non sono riuscito a starmene zitto. Meglio così…credo…!