26/09/2011
3 recensioni
And if I don’t belong
Who would have guessed it?
Three Days Grace – Never Too Late
Colse il fiore con una nuova determinazione in corpo.
Sapeva che quella volta ce l’avrebbe fatta, sapeva che quella volta i petali si sarebbero aperti e poi chiusi, e poi riaperti e richiusi, obbedienti al suo tocco, alla sua magia.
Perché c’era, doveva esserci. Ce la poteva fare.
Se ce l’aveva fatta Lily, che era più piccola, perché lei non doveva riuscirci?
Se Lily aveva dei poteri magici perché lei non doveva averne?
Fissò intensamente i petali del fiore che aveva strappato. La pianticella giaceva abbandonata sul palmo della sua mano, con un’aria patetica che la fece quasi desistere.
Petunia non sapeva esattamente come far muovere i petali, ma ci provò. Forse bisognava solo pensare intensamente e sperare che accadesse. Qualcosa di logico, insomma.
Si concentrò con tutta sé stessa, ma il fiore non si mosse.
Lo gettò nell’erba, delusa. Forse non era un fiore adatto.
La prossima volta ce l’avrebbe fatta. Ne era sicura.
Prima o poi ce l’avrebbe fatta.
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Colse il fiore con stizza, quasi senza sapere perché lo stesse facendo.
Quanti tentativi inutili, da bambina. Quante stupidaggini, quanta rabbia, quanto odio per quella piccola sorella degenere piovutale sulla testa.
Dopo quella prima volta aveva raccolto fiori su fiori e non se ne era mosso uno.
Meno male. I mostri facevano muovere i fiori e lei non era un mostro.
Lily sì.
Petunia, invece, era una madre assennata e una donna matura, responsabile e normale.
Ma non riusciva a buttare quel fiore.
Erano anni che non ne prendeva più in mano in quel modo. Con il tempo si era stancata di provare a far danzare i petali e aveva cominciato a ricordare i propri acerbi tentativi di magia con acidità e vergogna per averci provato.
Ma quel piccolo fiore non riusciva a gettarlo via.
E si riscoprì, con scornata sorpresa, a fissarlo ancora una volta intensamente, a sperare che si muovesse.
E quello, naturalmente, non lo fece.
Non si sarebbe mai mosso.
Così come sua sorella, morta da appena un giorno, non si sarebbe mossa mai più.
Petunia lanciò via il fiore e rientrò in casa, cercando di non pensare alla sua futile e stupida speranza.
Aveva veramente voluto che il fiore si muovesse? Voleva veramente essere un mostro?
No, non ce n’era bisogno. Era già un mostro.
Per aver troncato qualsiasi rapporto con sua sorella.
Per averla abbandonata, per non voler più sentir parlare di lei.
Ora lei era morta e possibilità di un riavvicinamento non ci sarebbero state più.
Petunia si fermò sulla soglia di casa, pervasa da un improvviso freddo che non aveva nulla a che fare con il clima di novembre.
Poi una macchina parcheggiò nel vialetto.
-Petunia, cara, sono a casa.
E lei si riscosse.
Si stampò prontamente un sorriso sul volto per il marito e rientrò.
Non doveva pensarci.
Non era un mostro.
No. Non lo era.
Non lo era.
Non lo era.
Prima o poi se ne sarebbe convinta.
The world we knew won’t come back
The time we’ve lost can’t get back
Alloooooooooooooooora, non so esattamente che caspiterina dovrebbe essere O.o
Da bambina detestavo Petunia ma, crescendo, mi ha acchiappato tantissimo *-* Anche perché è un personaggio secondario e i personaggi secondari sono splendidi anzichenò, non trovate?
La prima parte della fan fiction riguarda una Petunia bambina, speranzosa di trovare in sé qualche traccia di magia; la seconda parte vede la Petunia che tutti conosciamo, a novembre dell’81, inacidita ma comunque incapace di dimenticare e di non provare senso di colpa (seppur minimo, sempre di lei si parla °-°).
Credo (spero) di non essere sforata nell’OOC…
Vero che mi fate sapere cosa ne pensate? :D
A presto e grazie!
Yours Pirata ;)