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Autore: Mad Hatter_    26/09/2011    1 recensioni
Una ragazza stava camminando per i bianchi corridoi dell'ospedale.

Fissava il pavimento mentre le voci della gente, delle infermiere, dei medici e le urla dei neonati le giungevano lontane.

Nella sua mente continuavano a vorticare otto parole:

<< Eric non potrà mai più giocare a calcio >>

Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi :D
* il mondo scappa su delle navicelle spaziali*
No aspettate!! Non lasciatemi solaaaaaaaaaaaa ç_________ç
Mentre cerco di beccare qualche navicella col lazo, vi lascio alla mia * tossisce* '' shot''.
Se si può definire così.
Non aspettatevi una cosa mirabolante e stupenda.
E' abbastanza pietosa D:
Comunque:
Titolo '' Fall''
Autore: La (pazza) sottoscritta
Genere: Romantico, Drammatico
Nulla più.


Una ragazza stava camminando per i bianchi corridoi dell'ospedale.

Fissava il pavimento mentre le voci della gente, delle infermiere, dei medici e le urla dei neonati le giungevano lontane.

Nella sua mente continuavano a vorticare otto parole:

<< Eric non potrà mai più giocare a calcio >>

Glaciale, tagliente, la voce del medico che assisteva Eric le ronzava nella mente.

All'improvviso alzò lo sguardo.

Una porta grigia si stagliava davanti a lei.

Un cartellino di colore verde era appeso alla porta con scritto il nome del medico di Eric.

Silvia bussò e quando l'uomo rispose << Avanti! >> entrò.

Uno studio dalle pareti immacolate dove appesi vi erano file e file di diplomi e riconoscimenti.

Su una scrivania era seduto il dottore.

<< Salve...sono Silvia... >>

<< Oh sì! >> la interruppe lui << Mi avevano avvisato del tuo arrivo. Andiamo da Eric, ti starà aspettando >> si alzò ed uscì seguito dalla ragazza.

Ancora una volta quella frase così dura ronzava come un disco rotto nella mente di Silvia.

Passavano bambini con braccia ingessate, vecchietti che camminavano con un bastone, gente che andava e gente che veniva.

Ma Silvia non vedeva.

<< Eric non potrà mai più giocare a calcio. Eric non porta mai più giocare a calcio >>

Non si era nemmeno accorta di essere arrivata alla camera di Eric.

Il medico aprì la porta , chiamando il ragazzo.

<< Eric? … SANTO CIELO! >>

Silvia scattò all'improvviso entrando in camera.

Il letto vuoto.

La finestra spalancata col vento che accarezza le tende.

<< E' scappato! E' scappato! >> e ancora una volta le voci giungono lontane alla mente di Silvia.

 

<< Deve essere qui! Ho guardato ovunque! >> pensò la ragazza mentre correva in una strada tra i boschi.

<< Il rifugio segreto dove io, Eric e Bobby giocavamo da bambini. Deve per forza essere qui! >>

Spostò dei rami e la vide.

Una casetta di legno, più simile ad una catapecchia che ad una casetta.

<< E' ancora lì! >> lacrime di commozione fecero capolino dagli occhi di Silvia.

I ricordi di tre bambini sempre allegri e sorridenti le tornarono in mente.

I visi di tre bimbi, convinti che stare al mondo sia facile come bere un bicchiere d'acqua.

Un mondo dove tre bambini potevano correre per le strade giocando a calcio, senza alcun ostacolo, o camion, che lo possa fermare.

Ma erano solo illusioni.

Castelli in aria, sogni senza alcun pilastro che li sostenga.

Infastidita, la ragazzina asciugò le lacrime ed entrò.

<< Eric! Sono S... >>

Nulla.

Davanti le si parò il nulla.

La catapecchia era vuota.

Silvia si voltò e iniziò a correre all'impazzata, folgorata da un improvviso pensiero.

 

 

Lo spettacolo che le si presentò davanti le fece sgranare gli occhi:

Eric era in piedi sulla ringhiera di un ponte.

Col cuore che batteva a mille, sgomenta e preoccupata, Silvia gli corse incontro.

<< Eric che cosa stai facendo?? >>

Sbigottito, Eric si voltò.

<< Silvia … cosa credi che stia facendo? Non posso giocare più a calcio! Mai più >> strinse le mani a pugno, aggrottando la fronte.

<< Eric! Aspetta! >>

Ma Eric si lanciò.

<< ERIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIC!!!!!!!!!!!!!!!! >>

Calde lacrime cominciarono a bagnare il volto della ragazza che , senza pensarci un attimo, si lanciò giù.

 

Eccolo lì, davanti a lei.

Con un ultimo sforzo lo raggiunse e gli afferrò la mano.

Eric si voltò, sgranando gli occhi.

<< SILVIA! Ma sei impazzita??? Perché lo hai fatto? >>

<< Perché io non posso stare senza di te... e sono stata una sciocca a non capirlo prima >>

Cominciò a singhiozzare ed il ragazzo l'abbracciò.

Con una mano le accarezzò il viso e Silvia alzò lo sguardo.

Le loro labbra si sfiorarono appena.

Poi il nulla.

 

 

 

 

Un uomo di circa 25 anni stava rovistando in uno scatolone in soffitta, da cui estraeva libri, quaderni, mutande, pantaloni e altre cianfrusaglie.

<< Mark! Hai trovato le calze? >> gridò Nathan dal piano di sotto.

<< Mi manca l'ultimo scatolon.. AHIA! >>

Al piano di sotto il turchino sospirò.

Mark si grattò la testa ed osservo l'oggetto che l'aveva colpito.

Era un giornale piuttosto vecchio.

Con la mano tolse un po' di polvere.

Il titolo a caratteri cubitali diceva:

'' Ragazzini Si Lanciano Nel Vuoto. Vengono Ritrovati Il Giorno Dopo Abbracciati ''

E sotto una foto ingiallita che mostrava Silvia ed Eric sorridenti, dopo una vittoria della Raimon.

Nemmeno la morte aveva scalfito il loro amore.

Con un dito Mark sfiorò i loro volti, abbandonandosi a vecchi flashback.

 

 

<< MARK! HAI TROVATO LE CALZE??? >>

Ecco qua:
semplice semplice. Nulla di speciale, insomma.
'' Fall'' in inglese significa cadere...in questo caso Aki e Ichinose CADONO letteralmente :)
* si sente sadica*
vabbuoh vado
* scappa inseguita da pomodori, insalate, Mark vans che urla Minna! Sakka Yarouzee (?), navicelle spaziale che le lanciano addosso dei razzi, Ufo Baby (?) *

 




  
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