Fumetti/Cartoni europei > Tex Willer
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Autore: Ele_libera    26/09/2011    3 recensioni
26 settembre 2011 - tu hai bisogno di poter vivere ancora...lontano da me, senza che la mia ombra possa offuscarti...
Sarò io ad offuscarti, sarà la mia ombra a seguirti per sempre
La tua ombra non potrà mai allontanarsi da me perchè nessun uomo può camminare senza proiettare la propria immagine sulla strada...
Storia dedicata alla scomparsa del padre di Tex Willer, Sergio Bonelli. Ho tentato di raccontare, forse in un modo un po' poetico, il legame tra bonelli e la sua creatura, Tex Willer. Legame tanto forte da farli sembrare a tratti la stessa persona. Spero di aver reso omaggio degnamente al grande Sergio.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I don't suppose you wanna make up
I don't suppose you wanna try
You'd like to dream and never wake up So would I

I wish that I could find the answer
I guess it's written in the stars
You think you're lost without direction Well, you are
I like to take you and, and take you, I can stand
I'd like to show you how I feel
The things we used to say, Mistakes of yesterday
Too hazy lately to be real

And it's all so hard To understand

There's many ways of getting over it
So many ways that you could give
I don't suppose you want to live




La sigaretta che teneva fra le dita si era usurata quasi del tutto senza che lui la sfiorasse con le labbra. Se ne stava con la testa appoggiata sulla mano che la reggeva, rigirado fra le dita la solita vecchia e logora stilografica. Il suo sguardo era perso nel vuoto della stanza ad osservare quella sottile linea di fumo biancastro che usciva dalla sigaretta e che lo avvolgeva delicatamente. Portò la portò alle labbra e prese un ultimo profondo respiro. Poi inspirò lentamente verso il soffito osservando il fumo che gli usciva dalla bocca. La massa biancastra si espandeva nella piccola stanza e si fondeva con la luce soffusa e calda della candela, come in una danza, e creava ombre grigiastre che si proiettavano debolmente sul muro. E quelle ombre erano come le nuvole, ciascuno poteva vederci ciò che la sua immaginazione gli concedeva. Ma in quella stanza quelle ombre casuali formavano sempre la stessa sagoma di quel volto spigoloso, il cappello sempre sulla testa. Il volto che a volte rimaneva piatto incollato al muro ma altre volte era capace di avvicinarsi così tanto al volto da cui il fumo usciva da fondersi con la stessa cosa che lo creava. Quel volto che sembrava sempre potesse parlare ma che non l'aveva mai fatto. Era sempre rimasto in silenzio dicendo tutto comunque.

<< Non si può dire che questa sia la mia più grande avventura... >>
<< Lo sai benissimo vecchio mio che non è questo che voglio. >>
<< Credevo di conoscerti abbastanza bene da pensare che tu volessi dirmi addio lasciando il segno... >>
<< Questo è quello che voglio fare infatti...e tu lo sai benissimo. >>
<< Tu invece sai benissimo che questa storia non lascerà il segno e tu te ne andrai senza strascichi...sparirai e basta. >>
<< Essere ricordati per sempre è una scommessa persa in partenza...e tu hai bisogno di poter vivere ancora.
Lontano da me, senza che la mia ombra possa offuscarti... >>
<< Sarò io ad offuscarti, sarà la mia ombra a seguirti per sempre >>
<< La tua ombra non potrà mai allontanarsi da me perchè nessun uomo può camminare senza proiettare la propria immagine sulla strada... >>
<< Non ho mai amato palare di me attorno ad un fuoco... >>
<< è di me che dovrai parlare stavolta...per l'ultima volta. >>


Spense con malinconia la sigaretta nel posacenere. Lentamente come era venuto, il fumo di dissolse espandendosi verso il soffitto fino a perdersi. Prese il manoscritto macchiato di inchiostro che stava appoggiato sulla scrivania. Con mano tremante poggò la stilografica sul foglio e srisse con calligrafia allungata ed elegante.

<< Consegno a voi l'ultima storia a fumetti del vostro, e mio, amato Tex. L'ultima che uscirà dalla mia penna.Vi lascio con il solo monito di non smettere mai di credere che tra le striscie bianche e nere di questo vecchio fumetto ci si possa perdere, si possa viaggiare cavalcando per il deserto polveroso. E vi raccomando di insegnare ai vostri figli l'arte di viaggiare con la mente, di poter andare lontano da una realtà che a volte ci sta stretta, con la sola forza dell'immaginazione si può andare ovunque. Sentendosi un po' tex Willer, come faccio io, si può andare ovunque.
Con affetto, Sergio Bonelli >>



spazio autrice

Allora, come ho scritto nel sottotitolo questa breve storia è dedicata alla scomparsa del mitico Sergio Bonelli, padre di Tex e di molto altri strepitosi fumetti. Mi rendo conto che la storia forse è un po' ambigua. Si costruisce attorno alla metafora del fumo che esce dalla bocca di sergio e proietta vagamente l'ombra di Tex sul muro, proprio come le avventure di Tex uscivano dalla penna del grande Bonelli. Il dialogo che trovate a metà della storia rappresenta un dialogo tra Tex e Sergio, che in realtà è un dialogo che il fumettista fa con se stesso immedesimandosi a tratti nel personaggio di tex. Questo stralcio è riferito all'ultima storia scritta da bonelli, storia insolita per il suo stile. Ci sono infatti momenti in cui Tex si mette a parlare di se attorno al fuoco, quasi a voler fare un tributo al suo creatore. Spero vi piaccia. Ciao Sergio :(
  
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