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Autore: volevoessereununicorno    27/09/2011    7 recensioni
Un piccola one-shot senza pretese.
E' una specie di riflessione di Severus sulla sua vita, diciamo.
Ti ho vista stamattina a lezione. Ridevi.
Con quell'idiota di James Potter.
Oh Lily, quando lo capirai che non ti merita?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Dedicata a chiunque abbia mai provato il dolore di un amore non corrisposto.


Cara Lily,
come stai?
E’ una domanda piuttosto idiota, ti ho vista stamattina a lezione.
Sembravi allegra. Ridevi.
Con quell’idiota di James Potter.
Oh Lily, quando lo capirai che non ti merita?
E’ soltanto un’incapace arrogante.
Con me non ci hai parlato, però.
Ma stavolta è colpa mia. Sono stato così stupido.
Potrai mai perdonarmi, Lily?
Mi manchi così tanto.
Io sono morto senza di te.
Senza le tue risate cristalline, le tue piccole impuntature.
Non volevo chiamarti “Mezzosangue”, lo sai.
Tu per me sei la creatura più bella del mondo,
come potrei volerti offendere?
Io ti amo, Lily.
Ti amo più della mia stessa vita.
Sto male, Lily.
Sto male perché a te piace quell’imbecille di Potter,
l’ho capito, sai? L’ho capito da come arrossisci quando ti guarda.
E io, Lily?
Io niente.
Io resterò in silenzio.
Perché io non sono James Potter, lo spaccone.
Io sono Severus Piton, e il coraggio di dirti che ti amo non ce l’ho.
Ecco perché non ti ho mai detto quanto sei importante.
Ecco perché non ti ho mai detto che sei l’unico raggio di sole della
mia giornata, che senza di te la mia vita non ha senso.
Ed ecco perché non riceverai mai questa lettera, Lily.
Con amore,
il tuo
Sev
 
Posata la piuma, il giovane rimase a lungo a fissare le parole tracciate sulla pergamena. Era stata colpa sua, era stata tutta colpa sua.
Come aveva potuto essere così idiota?
E ora l’aveva persa.
Oh, si che l’aveva persa.
Glielo leggeva negli occhi, quando lo guardava con disgusto.
Lo leggeva nei sorrisi idioti di Potter quando passavano davanti a lui tenendosi per mano, ridendo e scambiandosi sguardi disgustosamente languidi.
 
E lui, chi aveva accanto?
Mulciber, e Avery. Sicuramente Lucius Malfoy. Probabilmente poteva considerare qualcosa di simile ad una vaga amicizia ciò che lo legava alle sorelle Black, Bellatrix e Narcissa.
Ma gli importava veramente di loro?
E a loro importava veramente di lui?
No.
 
Per Lily avrebbe dato la sua stessa vita.
Per loro, nemmeno un dito.
 
Eppure era con loro che passava il suo tempo, ora.
Niente più risate cristalline e piccoli litigi.
Niente più pomeriggi seduti sotto la quercia, in riva al lago, a chiacchierare e a volte a ripassare le lezioni.
Niente.
 
Il tiepido calore del sole sulla pelle era stato sostituito dal freddo umido dei sotterranei dove si incontrava con i suoi compagni di Casa.
Le dolci risate di Lily erano state sostituite da quelle squallide e malvagie dei Serpeverde.
 
La sua vita, ormai, era come trovarsi su un sentiero in un bosco freddo, umido e buio, senza vie d’uscita, né una fine.
Lily era l’unico raggio di sole che avrebbe potuto portarlo via dal quel posto orribile, riportarlo nel tepore delle giornate passate insieme.
 
Invece no.
Il raggio di sole era scomparso, stavolta per sempre.
Al giovane mago non restava che continuare sul suo sentiero oscuro.
E poi, chissà che non ci fossero davvero, alla fine del sentiero, le meravigliose ricompense di cui tanto parlavano gli altri Mangiamorte?
   
 
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