Addio
mia signora
Nome
dell'autore:
Milady Silvia
Titolo dell'opera: Addio, mia signora
Rating: verde
Genere: romantico, introspettivo, triste
Avvertimenti: flash-fic, what if
Introduzione: I pensieri di Giustino nei confronti
della signora Brisby
al loro ultimo incontro
Note dell'autore (Facoltativo):
Addio,
mia signora
Lei
è la moglie dell’eroe, del topolino di campagna
che da solo aveva portato alla salvezza tutti i ratti del
NIMH.
Chi,
meglio di lei, può conoscere quello che è sempre
stato il tuo eroe?
Sei
ancora così giovane e lei sicuramente è
più
matura, ma rispetto a te è così minuta. Ha un
nasino più piccolo e rosato, su
un muso delicato.
I
tuoi occhi neri incontrano i suoi lucenti per
l’elettricità tutt’intorno dovuta alle
lucine colorate, in un Natale perenne
sotto terra. È un
brutto momento per incontrarla, ma il tempo per te si è
fermato.
Il tuo sorriso perenne diventa più ebete, mentre dimentichi
pure i tuoi soliti
scherzi.
Tu
dovresti occuparti della sicurezza, però appena
l’hai
vista, così indifesa nella sua mantellina rossa, hai solo
voluto sapere chi
fosse. Hai saputo da subito che di lei ti potevi fidare, non
c’era bisogno che
ti fosse detto. Ti sei perso nei suoi immensi occhi azzurri e nel suo
delicato
sorriso appena abbozzato, come un bocciolo che ha paura a sbocciare, ma
sarà la
rosa più bella quando lo farà.
Hai
gonfiato il petto per pavoneggiarti dinanzi a lei,
al vostro primo incontro.
********************
Ogni
volta che la vedi, ancora, resti immobile per qualche
attimo a seguire le sue palpebre che battono appena. Poi
t’inchini e,
togliendoti il cappello, le dici sempre che è un onore e un
privilegio
vederla.
Ridete
poi insieme.
Lo
sai che tu resterai giovane e lei invecchierà, che
dovrai cambiare luogo. Dovete andarvene da lì, ma in quei
momenti insieme,
dimentichi ogni cosa. Sei solo Giustino, non un capo troppo giovane.
Parlate
così vicini che potete sentire diventare uno i vostri
respiri. Le racconti i
tuoi sogni, il desiderio che non ruberete più niente, che
avrete il vostro
eden. Certo, con le date ti confondi sempre e quando lei lascia
scappare
un’espressione di meraviglia ti batte sempre il cuore,
perché vorresti fosse
per te.
*********************
“Porterai
Timmy con te?” ti domanda, allontanandosi.
Sai che è l’ultima volta che vi vedtete. Non ha
perso suo figlio per la
malattia, ma lo perde adesso per una predizione.
“Lo
terrò come se fosse mio” rispondi. Solo che
vorresti dirle di rimanere, di andare con te.
“Addio
Giustino” sussurra con la sua dolce voce. Alle
volte è così squillante, ma sempre piacevole.
“Addio,
signora” rispondi. Non le darai mai del tu,
non ci sarà mai niente, ma non la dimenticherai mai.
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