Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Istant    27/09/2011    1 recensioni
Vorrei che le emozioni che sentivo fossero ancora leggere e libere come quelle cavallette che desideravo rincorrere. Se ci penso, adesso mi incutono non poca paura. Quella meraviglia è trasmutata in timore, nonostante continui ad ammirarle da lontano.
SasuSaku di introspezione, visto dal punto di vista di Sakura.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Verde Abasia

Se mi chiedessero di ricominciare, accetterei, prenderei il biglietto di ritorno senza comprendere quello di andata. Prima di salire su quel treno quasi sicuramente mi guarderei alle spalle, non per malinconia e nemmeno per nostalgia, ma soltanto per ricordare a che punto sono arrivata. Se alla fine ritornassi in quella medesima stazione significherebbe che non è cambiato nulla.

E se mi dessero la possibilità di scegliere la fermata in cui scendere?

Be, fermerei il tempo dove i gigli fiorivano rigogliosi e tutto splendeva con i riflessi della pioggia del mattino; in quel passato nel quale si poteva saltare come le cavallette. Fermerei il tempo nel giorno in cui ti vidi per la prima volta.

Questo per te sicuramente, ma anche un po’ per me. Quei sentimenti non potevano che portarmi allegria, stupore e curiosità. Vorrei che le emozioni che sentivo fossero ancora leggere e libere come quelle cavallette che desideravo rincorrere. Se ci penso, adesso mi incutono non poca paura. Quella meraviglia è trasmutata  in timore, nonostante continui ad ammirarle da lontano.

Un salto in alto, per tendere alle nuvole, e una discesa che porta al terreno. Quel balzo regala la magnifica sensazione di riuscire finalmente ad eludere le leggi della gravità e di volare in alto. Così, via, un altro balzo con ancora più forza nelle gambe e con la convinzione che questa è la volta buona. Quando ormai non si sente più il terreno sotto i piedi si alza la testa e sembra che quei cumuli di panna siano vicinissimi, così grandi rispetto a quei piccoli occhi. Grandi abbastanza da inondare ogni orizzonte, vomitando nelle pupille accecante immensità, abbagliante leggerezza. E forse per colpa della loro piccolezza, lo sguardo non riesce a vedere altro.

Sono piccoli attimi che sembrano sussurrare nel vento parole di convinzione che in realtà non fai altro che dire a te stessa. Ma quella brezza parlante è comunque una benevole portatrice di semplicità. E’ comunque solo il tempo di un sospiro che già senti il peso di un’aria che ti schiaccia come una maglia di ferro. Quel tessuto, con la sua intricata cucitura, rimpicciolisce la visione; la meta che sembrava così vicina adesso è troppo in alto per poter notare un semplice e piccolo abitante della natura. Il suo corpo si confonde tra quei fili di erba verde. Perché la pelle della cavallette è dello stesso colore di ciò che le circonda?

Mi chiedo se questo stato per loro sia di conforto o sia una grande desolazione. Solo se saltano le si può vedere.

Ma una cavalletta può arrivare alle nuvole?

L’unica cosa che chiedere, appena scesa alla fermata, è di poter ricordare; anche se probabilmente vedendoti avrei la medesima reazione da bambina.

 Ciò che mi spaventa davvero consiste nel fatto che temo che quei sentimenti semplici e allegri ( e per questo così coinvolgenti) possano annebbiarmi la mente, insinuando pian piano il dubbio che i tristi ricordi siano solo il frutto di un incubo notturno. Tutto sembrerebbe un’immagine sfuocata, rappresentazione di avvenimenti che mi convincerei non fossero mai accaduti. Preferirei che ogni giorno mi si desse uno schiaffo per risvegliarmi da quell’utopico torpore.

Cosa farei, una volta li, non lo so ancora; ci ho pensato tanto, altrettante volte ho cambiato idea e alla fine non ho trovato una risposta. Ciò che so è che farei di tutto per cambiare il corso degli eventi, però non sono nemmeno sicura di essere riuscita almeno una volta a comunicare con te. Ti starei accanto e avidamente assaporerei ogni attimo con te, dimenticherei tutto solo per godere della tua vicinanza. Sono davvero così egoista?

Potrei autoconvincermi che nulla cambierà così che ogni mattina io possa svegliarmi con la assoluta convinzione che ti vedrò, mossa dall’avaro desiderio della tua presenza. Vorrei essere cresciuta abbastanza per scacciare questo atteggiamento e farti capire che questa volta potrei riuscire ad aiutarti.

Per starti accanto forse dovrei annullare ciò che ormai ritengo una parte di me stessa.

Sono una debole, perché so di non riuscirci e questa consapevolezza mi rende ancora più vigliacca poiché non mi permette nemmeno di provarci. Una consolazione alquanto magra.

 

Adesso guardo oltre la finestra dai vetri appannati che mostra lo stesso paesaggio ma a sfondo diverso. Nonostante gli anni sto ancora saltando e le gambe, per il moto incessante, si sono deteriorate continuando a sanguinare incessantemente. Ho ancora vivido nella mente come brillavano quelle nuvole nel ciel sereno nonostante adesso sia sempre tempesta. Non posso che immaginarle e sognare di essere li, indietro, per poterle vedere ancora.

 

 

 

 

 

• Commento dell'autore: Devo ammetterlo, in realtà a me non piace molto commentare i miei scritti, come non mi piace che uno scrittore dia una "chiave di lettura" ma mi piacerebbe comunque sentire varie opinioni. Di certo questa è una fan fiction incentrata sui pensieri e sull'interiorità di Sakura e sui suoi pensieri verso quello che è stato e spererebbe fosse in relazione a Sasuke. Ho voluto raccogliere una delle possibili interpretazioni dei pensieri più intimi di Sakura. Grazie per aver letto e se commenterete.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Istant