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Autore: Kuruccha    27/09/2011    11 recensioni
Un reality show con un concorrente davvero particolare.
Genere: Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forme di vita intelligenti, Capitolo 1
In cui un personaggio improbabile fa un provino e viene preso


 - Sì, sì, grazie, arrivederci. Le faremo sapere noi.
La donna - età indefinibile, un po' sovrappeso, labbra a canotto - si alzò dalla poltroncina, cogliendo l'occasione per dar sfoggio del suo abbondantissimo seno, sottolineato da una scollatura ancora più generosa di quanto lo era stata Madre Natura.
 - Ci conto - rispose all'intervistatore, porgendogli la mano. Mano che non venne stretta.
 - Sì, sì, certo, come no. Avanti il prossimo!

 - Quanti ne abbiamo ancora?
Dean, le gambe appoggiate sopra al tavolo e le braccia conserte, lanciò uno sguardo disperato al collega.
 - Vuoi un numero preciso?
 - Nah. Era tanto per avere un'idea.
 - Quattrocento. Centinaio più, centinaio meno.
 - Ah. Beh, abbiamo quasi finito, allora. Andiamo a mangiare cinese, più tardi?
 - Bah. Io passo. Lo sai che il cinese mi fa venire il mal di stomaco.
 - Giapponese? - propose.
 - Avanti il prossimo! - gridò verso la porta, evitando così di rispondere. Non che Dean non gli stesse simpatico, ma per la serata aveva progetti ben diversi dalle gite nei ristorantini etnici che l'amico gli proponeva.
 - Speriamo che questa sia gnocca, almeno. Bionda. Un bel pezzo di figa.
 - Ne hai mai vista una, in questo genere di provini? - lo rimbeccò Jim.
 - Nah. Ma la speranza è l'ultima a morire.
 - Ascolta me: quelle bionde e fighe vanno a fare le modelle. A loro non interessano i reality. Certo, a meno che non siano così grezze da non essere nemmeno capaci di camminare dritte.
 - O ignoranti come capre.
 - Ecco, sì. Rassegnati. Al massimo puoi trovarti una tettona.
 - Non mi piacciono le tettone. Non dopo un giorno intero trascorso a non vedere altro che seni giganteschi - rispose, mimando un inequivocabile movimento balzellante.
 - Come darti torto... - confermò, annuendo lentamente. - Ma cazzo, dov'è il prossimo? Avanti il prossimo, ho detto!
 - Il prossimo è già qui.
Quelle cinque parole - mormorate, quasi sussurrate da una vocina sottile quanto quella di un bambino, sembravano nascere da un punto imprecisato all'altezza del pavimento. I due uomini si sporsero oltre il tavolo, già pronti a fare una ramanzina agli uomini della security - che evidentemente, vista la qualità dei personaggi che erano arrivati fino a loro, dovevano aver trascorso tutto il tempo delle selezioni chiusi in un qualche bar a ingozzarsi di tramezzini - e a cacciare a calci quel poppante evidentemente fuori posto.
Non erano psicologicamente preparati a ciò che videro.

 - E quello che cazzo è?
I due, allibiti, indietreggiarono. Davanti a loro - o meglio, sotto di loro - c'era qualcosa di mai visto prima. Una via di mezzo tra un melone troppo verde e un ammasso gelatinoso e informe, con due minuscole orecchie ripiegate su loro stesse e un paio di terrificanti occhi neri.
 - Definire cazzo - sillabò la creatura.
 - Cazzo, ha parlato, Dean! Ha parlato!
 - L'ho sentito! L'ho sentito anch'io!
 - Definire cazzo, per cortesia - continuò.
 - Cosa cazzo sei?
 - Mame non capisce. Mame è venuto qui per un provino, ma forse ha sbagliato stanza.
La creatura abbassò gli occhi verso la spilletta con il proprio nome e numero identificativo.
 - Mame toglie il disturbo. Mame si scusa.
L'ammasso di materia non meglio identificata strisciò - o forse scivolò - verso la porta.
 - No, aspetta!
 - Dean, che cazzo stai facendo?
 - Aspetta, ho detto! Sei qui per i provini?
La creatura si voltò - o forse girò lentamente su se stessa - e si riavvicinò lentamente al tavolo.
 - Sì. Mame ha sentito dire che questo era il posto giusto.
 - E lo è - continuò Dean, tornando a sedersi sulla propria poltroncina e invitando l'amico a fare altrettanto.
 - Ti si è fottuto il cervello, forse? - gridò Jim, voltandosi verso di lui.
 - Cervello. Gnam. - si intromise la vocina. Il suo intervento venne ignorato.
 - Lasciami fare, ti dico - rispose a Jim. Poi si rivolse alla creatura. - Come hai detto che ti chiami?
 - Mame si chiama Mame.
 - Bene, allora, Mame. Che ne dici di sederti e rispondere alle nostre domande?
 - Mame lo farà.
Mentre la creatura scivolava - o forse si arrampicava - lungo la superficie metallica delle gambe della poltroncina di fronte ai due intervistatori, Jim collassò di fianco a Dean con le mani strette sotto le ascelle e cominciò ad inveire sottovoce.

 - Bene, Mame, cominciamo. Ah, scusa. Il tuo nome è Mame, ma il cognome...?
 - Mame non ha un cognome come lo intendete voi. Però Mame ha un numero identificativo.
 - Oh, bene. Puoi dircelo?
 - 8723BC0806.
 - Molto bene. Che dici, Jim, dove lo scrivo nel modulo? Nello spazio dove andrebbe inserito il cognome?
Come unica risposta ottenne solamente un grugnito.
 - Bene, Mame, e da dove hai detto che vieni?
 - Mame non l'ha detto.
 - Allora dillo adesso!
 - Mame viene da un pianeta nel quadrante Epsilon della Via Lattea.
 - Quadrante che? - intervenne Jim, riguadagnando improvvisamente l'uso della parola. - Aspetta, questo vuol dire che...
 - Quindi sei un alieno! - lo interruppe Dean.
 - Mame è un alieno. Mame è stato inviato sulla terra con una missione ben precisa. Mame dovrà mangiare gli appetitosi cervelli degli esseri umani - spiegò la creatura.
 - Ma questo è... - gridò Jim, inorridendo, e indietreggiò contro lo schienale della propria poltrona. - Ti prego, Dean, mandalo via. Chiama la Nasa, chiama la CIA, o CSI, chiama chi vuoi, ma mandalo via!
 - E quanti anni hai, Mame? - perseverò l'altro.
 - Mame non lo può dire. L'età di Mame è uno dei segreti di Fatima.
Dean sorrise. - Ma come sei simpatico, Mame. Questa era una bella battuta.
 - Mame non stava scherzando.
 - Oh - fece, deluso e imbarazzato. - Beh. Andiamo avanti. Mame, ora c'è una domanda un po' più personale, ma ci serve per l'organizzazione dello show. Dimmi, Mame... stai con qualcuno?
 - Mame sta con la sua allegra compagnia di alieni mangiacervelli, e si augura davvero che tu non abbia interesse a farne parte. Vorrebbe dire meno cervelli per tutti.
 - Vuoi dire che ce ne sono degli altri? - intervenne ancora Jim, impallidendo. Mame rivolse verso di lui i suoi occhietti neri.
 - Mame non è venuto da solo.
 - Oddio, ti prego, cazzo, Dean, chiama qualcuno! Sbattilo fuori!
 - Mame, scusaci un attimo - rispose l'altro, allungando il braccio sopra le spalle dell'amico. - Stammi a sentire - disse poi, rivolto verso di lui. - Questa è un'occasione grandiosa. Prova solo ad immaginartelo: saremmo i primi ad avere un alieno in un reality show! Te la immagini l'audience? Raggiungeremmo dei picchi incredibili! Altro che Miss Universo! Altro che le trasmissioni sui misteri... molto meglio! Noi avremmo un vero mistero, tutto per noi, nella nostra casa! - spiegò, con gli occhi che brillavano.
Anche nelle pupille di Jim si fece strada una scintilla di convinzione.
 - Senti. Questo reality è ormai alla quindicesima edizione. La gente è stufa di vedere sempre le stesse cose. Un alieno la rilancerebbe alla grande. Non possiamo farcelo sfuggire!
 - Sì, ma ha appena detto che mangia cervelli umani...
 - Quelli sono dettagli. Non dobbiamo mandare in onda ogni particolare di ciò che accade là dentro. Possiamo tranquillamente censurare le parti cruente, e poi inventarci che il concorrente tal-dei-tali è uscito dalla casa perchè è morta la nonna a cui era molto affezionato, o cose così.
 - E con la legge? Come faremo con le pratiche legali che verranno fuori?
 - Intestiamo la direzione del programma ad un qualche senzatetto. Basta una stecca di sigarette e sono disposti a firmare tutto.
L'ultima osservazione sembrò convincere Jim.
 - E allora?
Dean strinse più forte le spalle dell'amico.
 - Ci sto. Andiamo avanti con quest'intervista.

 - Eccoci, Mame. Scusa per l'attesa.
L'alieno rivolse loro il solito sguardo fisso.
 - Dicevo, Mame. Ora ti farò un'altra domanda. Forse è un po' imbarazzante, ma vorremmo che tu rispondessi lo stesso. Sai, ci servirà in futuro, se diventerai un concorrente, per montare un servizio speciale. Ma sto divagando. Mame, qual è la tua posizione preferita per fare sesso?
Mame osservò i due intervistatori con un'aria evidentemente perplessa.
 - Definire sesso. Mame immagina sia il corrispettivo umano dell'impollinazione. In tal caso, a cosa serve prendere una posizione precisa?
Gli occhi di Dean incontrarono quelli di Jim. Erano d'accordo: continuare su quell'argomento sarebbe stato inutile.
 - Va bene così, Mame. Non importa. E' stato un bellissimo provino! Sei davvero intelligente, sai? Ti faremo sicuramente sapere. Lascia il tuo indirizzo, numero di telefono e un campione di biancheria intima alla signora Pina, là all'ingresso.
 - Definire biancheria intima. Il vocabolario di Mame non prevede parole composte. Mame immagina che voi vogliate semplicemente il suo passaporto interspaziale. A Mame dispiace molto, ma non lo può mostrare. E' un altro dei segreti dei pastorelli di Fatima.
 - Oh, beh, è vero. Tu non indossi vestiti.
 - Sull'intelligenza di Mame, comunque, non è permesso sollevare alcun dubbio. Mame mangia cervelli.
Restarono entrambi senza parole. Dean fu il primo a riprendersi, e tese subito una mano verso l'alieno.
 - Grazie mille lo stesso, Mame. Siamo quasi sicuri che parteciperai al programma, comunque. Ti daremo la conferma entro questa sera, va bene?
La bocca della creatura si piegò in quello che aveva tutta l'aria di essere un sorriso.
 - Mame è molto felice. Mame aspetterà in un angolo del soffitto dell'ingresso, chiuso nel suo bozzolo. Mame vi ringrazia.
L'alieno osservò perplesso la mano tesa di fronte a lui.
 - Mame non sa cosa deve fare con quella.

La creatura uscì dalla stanza strisciando - o forse scivolando.
Jim e Dean si guardarono negli occhi.
 - Abbiamo il primo concorrente - dissero all'unisono.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*

27.09.2011
E se ve lo state chiedendo: no, non sono pazza. E' solo che Mame ha mangiato il mio cervello.
Questa fanfiction è nata dagli scleri che ho creato per il Reality Challenge organizzato dalla community livejournal Maridichallenge.
... poi mi sono fatta prendere la mano. XD
Ringrazio Alister e Yumemi per il betaggio <3
   
 
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