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Autore: JaneA    28/09/2011    5 recensioni
One-shot su Draco ed Hermione.
Ispirata ad una scena della seconda serie del telefilm Grey's Anatomy, in cui Derek e Meredith sono protagonisti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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L’aveva vista scappare fuori dalla Sala Grande, all’improvviso. Turbata forse dai suoi sguardi, turbata dai suoi compagni, da se stessa.

L’aveva seguita immediatamente. Lanciando la sua forchetta immacolata contro il piatto vuoto.

I corridoi erano deserti. Sul pavimento e nell’aria risuonava il suono dei suoi passi, e di quelli della ragazza che correva lui dinanzi.

“Granger!”

Si voltò a guardarlo. Un attimo solo.

“Lasciami, Malfoy!”

“Granger fermati!”

Le aveva urlato contro, forse aveva semplicemente sibilato.

 

Si era ritrovata in un corridoio senza uscita. L’unica salvezza un’aula non utilizzata. Vi era entrata bloccando la porta con un incantesimo. Perché la seguiva? Perché la torturava in quel modo? Si afflosciò contro un vecchio banco. Le ginocchia strette al petto.

Un colpo.

“Granger apri o butto giù la porta.”

La sua voce.

“Granger, apri la porta!”

Silenzio. Le gambe sempre strette al petto. Gli occhi socchiusi.

Un frastuono. La porta era stata buttata giù.

Entrò nella sua divisa da Serpeverde. Il solito ghigno piazzato sul volto.

“Te l’avevo detto Granger.” Enunciò riportando con un colpo di bacchetta la porta al suo posto.

“Cosa vuoi?”

“Sapere come stai.” Sibilò lui.

Lentamente, con la sua eleganza di Purosangue le si avvicinò, fin quasi a far aderire i loro corpi. Sentiva il profumo dei cespugliosi capelli pervadere il suo corpo. Fece salire una mano all’altezza delle spalle della ragazza. L’accarezzò.

“Lasciami Malfoy.”

Questa volta era stata lei a sibilare.

“No. voglio sapere come stai.”

“Come sto? Non sto bene. No. Assolutamente. Perché tu stai con un’altra, con la serpe, e continui a sputare veleno su di me. E non fai altro che guardarmi! Smettila di guardarmi.” Inspirò.

“Non è vero che ti guardo.” Enunciò il biondo cercando i suoi occhi castani.

“Tu mi guardi sempre. Ovunque io mi trovi, scopro il tuo sguardo su di me. Smettila. Non riesco a respirare se tu mi guardi in quel modo. Io e Ron abbiamo dei progetti, lui ci tiene a me, sto provando a stare bene con lui, ma non ci riesco se tu continui a guardarmi così.”

“Figuriamoci..Lenticchia..”

“Smettila.”

Si era fermata contro una parete. Il petto che s’alzava e s’abbassava velocemente. Lui le si era avvicinato sino a far combaciare i loro corpi.

“Tu credi davvero che io lo faccia apposta, vero? Credi che non preferirei guardare Astoria? Lei è la mia promessa sposa. Ho dei doveri verso la mia famiglia, verso lei! Ma lei non mi fa impazzire, non mi fa perdere il controllo, non mi fa venire il disgusto se penso che un pezzente l’ha solamente sfiorata!” si era fermato, sbattendo un pugno contro la parete, poi riprese cercando ancora i suoi occhi. “Io farei qualunque cosa per non guardarti mai più!”

Ghignò, solitario, contro se stesso.

Le gli si era avvicinata. Lo scrutava.

Fu in un attimo che le fu addosso, appropriandosi delle sue morbide labbra. Dei suoi cespugliosi capelli e del suo delizioso profumo. Si perse in quel bacio. Si perse sul suo corpo, baciandole il collo, la pelle che lasciava scoperta lo scollo della camicia. Le accarezzava i capelli. Lei si perdeva nei suoi. Danzavano le loro lingue, bisognose l’una dell’altra.

Era così semplice perdersi l’uno tra le braccia dell’altro. Ancora. Sempre.

 

 

  
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