Bulma si trovava sul balcone di camera sua, a pensare agli
ultimi avvenimenti accaduti sulla terra, tornata da poco in pace dopo l'arrivo
dei due saiyan.
Aveva anche da poco conosciuto chi chiamava "scorbutico", uno dei
due saiyan spietati e privi di compassione, che era arrivato da poco sulla
terra.
Vegeta, così si chiamava realmente, dal primo momento aveva colpito Bulma
in modo particolare, ma non riusciva ancora a dare un nome a quella strana
sensazione, che provava quando era con lui.
Bulma lo vedeva tutti i giorni in giro per la capsule corp. ormai si era
abituata alla sua presenza, che diventava per lei, sempre più necessaria.
Era sempre stato un essere chiuso nei confronti di coloro che gli stavano
intorno, ma con Bulma, era riuscito anche se raramente ad aprirsi.
Si, Bulma si era innamorata, innamorata di quei capelli neri di quel suo animo
bruto che nascondeva la grandissima dolcezza che il saiyan aveva nel suo
cuore, di quello sguardo profondo e segnato dall'orgoglio, di quel corpo che fino
a poco tempo prima era stato capace solo di fare del male.
Ma come poteva dirglielo?
"Conoscendo Vegeta si sentirebbe solo infastidito" pensava Bulma.
Vegeta si allenava quotidianamente nella gravity room, dove sfidava ogni giorno
la gravità, che egli probabilmente percepiva come il peso della sua
frustrazione, e della sua incapacità, almeno apparente, di provare sentimenti,
ma come poteva ignorare l'unico essere vivente, che gli aveva dimostrato vere
attenzioni? Questa è la domanda che balenava nella mente del principe, che per
quanto il suo orgoglio potesse fare da scudo, si era anche lui innamorato di
Bulma ma non poteva ammetterlo a se stesso, lo considerava soltanto un punto di
debolezza.
Durante una giornata primaverile Bulma aveva affrontato la solita
routine: si era alzata di buona ora per lavorare, era tornata intorno alle 2
del pomeriggio e dopo un pranzo abbondante, si era addormentata nella sua
camera mentre guardava la tv. Dopo all'incirca mezz'ora, fu svegliata da un
urlo di dolore, proveniente dalla gravity room, Bulma si precipitò subito al
pannello tramite il quale si poteva comunicare via video con quella stanza,
appena lo accese vide Vegeta che si stava rialzando a fatica con una ferita
sanguinante sul braccio (ultimamente stava esagerando con gli allenamenti ma il
suo unico scopo era di diventare più forte di Goku con il quale non riusciva a
sopportare il fatto di essere inferiore) Bulma preoccupata disse:
"Ma che diavolo stai facendo? Esci
subito di li non puoi allenarti in quello stato?"
"Io non prendo ordini da nessuno donna!"
"Oh! Si invece li prenderai esci subito di li!”.
"Mi spieghi perché ci tieni tanto terrestre? io sto benissimo!!!" detto
questo cercò di rialzarsi, ma fu tutto
inutile.
Stava respirando a fatica e aveva ferite su tutto il corpo, Bulma non riusciva
a guardarlo in quello stato.
"Non è vero esci subito! Vegeta stai sanguinando!"
"No! E comunque non riesco a capire perché dovrei darti retta!”.
"perché finirai per ammazzarti se continui così!! "
Il principe finalmente si convinse e uscì dalla gravity room barcollando.
Bulma lo aiutò (con grandissimo disappunto dei saiyan) e lo portò in camera
sua, durante le medicazioni Vegeta non fece altro che lamentarsi del bruciore
che sentiva, ma Bulma cercò di trattenersi dentro tutte le urla che avrebbe
voluto spiattellargli in faccia.