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Autore: telesette    29/09/2011    2 recensioni
Per chi ricorda le vicende delle due poliziotte più affascinanti di Tokyo e dintorni, create dalla matita di Kosuke Fujishima ( "Oh Mia Dea!" ), ecco dunque una storia che ha come protagonisti: l'amore per i motori di Miyuki, la comicità e l'irruenza di Natsumi e la timidezza irresistibile di quel bel tipo di Nakajima...
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei in arresto! (逮捕しちゃうぞ, Taiho Shichauzo, o in inglese "You're Under Arrest!") è un manga creato da Kosuke Fujishima, autore anche di Oh, mia dea!, la cui popolarità ha dato vita a due serie televisive anime, diversi OAV ed un film cinematografico.
Nel 2002 è stato prodotto anche un telefilm dal vivo ispirato ai personaggi del manga, andato in onda su TV Asashi dal 17 ottobre 2002 al 12 dicembre 2002, per la durata di nove episodi di 45 minuti l'uno.
In Italia ne sono stati trasmessi alcuni episodi su Rai Uno nel famoso programma-contenitore per ragazzi Solletico; la serie meritò un adattamento più leggero e quindi più "interessante" rispetto a molti altri anime trasmessi al tempo soprattutto su Mediaset.

La storia di Sei in arresto! ruota intorno alle avventure di Natsumi Tsujimoto e Miyuki Kobayakawa, due giovani e bellissime agenti del dipartimento di polizia metropolitana di Tokyo, in servizio all'immaginario distretto di polizia di Bokuto a Sumida. La serie è largamente strutturata ad episodi, molti dei quali sono concentrati sull'interazione fra le due protagoniste ed un largo set di personaggi di contorno. Tema ricorrente della serie è l'amicizia fra Miyuki e Natsumi, che tentano di conciliare la propria vita privata con il loro lavoro di poliziotte.

Clicca qui per guardare la sigla italiana:
 
Sei in arresto!

Il Cuore nel Motore

Quando Natsumi scese nel reparto-macchine, dove Miyuki se ne stava rintanata da circa due ore, non si sarebbe mai aspettata di vederla ancora alle prese con ciò che restava della loro mini-vettura truccata. Purtroppo la macchina ne era uscita praticamente distrutta dopo la loro ultima "brillante operazione" ( talmente brillante che il commissario Kachou aveva deciso di sospendere entrambe dal servizio per due settimane, visti i danni che avevano provocato su un'intera colonna autostradale solo per fermare un criminale in fuga! ), ciononostante Miyuki si era rimboccata le maniche nel paziente tentativo di aggiustarla.

- Ancora al lavoro? - fece Natsumi perplessa. - Non mi dire che speri ancora di poter fare qualcosa... Ormai è completamente distrutta!

Miyuki sollevò la testa dal cofano, dandole un'occhiataccia.

- Okay, okay, fai conto che non abbia detto niente - si affrettò ad aggiungere Natsumi, agitando le mani davanti a sé.
- Ti faccio presente che eri tu alla guida della nostra macchina - le rammentò Miyuki. - E quando ti ho detto che era pericoloso tentare di raggiungere quel farabutto, correndo sulla corsia preferenziale, sempre tu hai detto: "lascia fare a me"... Questo che vedi è il risultato della tua bravata!
- Aaahhh - gemette Natsumi. - Mi sono già scusata almeno una ventina di volte! Non avrai intenzione di tenermi il broncio a vita, vero?

Per tutta risposta, Miyuki concentrò nuovamente la sua attenzione al motore e ricominciò ad avvitare e stringere laddove le sembrava a posto. Natsumi sospirò rassegnata, mentre una gocciolina comparve lungo la sua fronte, e se ne andò via dal garage con la coda tra le gambe.

***

Poco dopo nel corridoio Natsumi incrociò Nakajima, il quale la salutò cordialmente.

- Ehilà, Natsumi - esclamò il collega, sollevando la mano.
- Ciao...

Natsumi era talmente abbattuta da sembrare una lumaca che si trascina dietro la propria casa. Nakajima si stupì di vederla in quelle condizioni, tanto che pensò fosse meglio chiederle cosa c'era che non andava.

- Miyuki ce l'ha ancora con me - spiegò Natsumi, con un tono di voce tale da intenerire persino le pietre.
- E' per via della macchina, giusto?
- Già... Praticamente è distrutta, ma lei è talmente ostinata che vuole provare ugualmente a ripararla!
- Capisco - osservò Nakajima, aggiustandosi gli occhiali da sole perennemente sul volto. - In effetti è tipico di Miyuki intestardirsi su qualcosa, soprattutto quando si tratta di qualcosa a cui tiene molto!
- Non me la perdonerà mai, lo sento - gemette ancora Natsumi, lasciando cadere le braccia in avanti con rassegnazione.
- Su, su, non dire così - provò a rassicurarla l'altro. - Anche se ora è comprensibilmente arrabbiata, non vuol dire che non siete più amiche, giusto? Le passerà, vedrai, è solo questione di tempo!

Prima che finisse la frase, Nakajima vide gli occhi di Natsumi simili a quelli di un serpente che lo fissavano di traverso.

- Pe... Perché mi guardi così ? - domandò il gigante allarmato.
- Tu devi parlare con lei - esclamò Natsumi, con l'aria di chi aveva appena trovato una brillante soluzione. - Visto che con me Miyuki non vuole più parlare, almeno a te darà retta...
- Cosa ?!? - Nakajima arrossì in volto come un pomodoro. - M... Ma no, scusa i... i... io che c'entro? Io...
- Tu adesso scendi da lei in garage e cerchi di convincerla a perdonarmi - tagliò corto l'altra. - Mi sembrava di aver capito che volevi aiutarmi... Cos'è, vuoi forse tirarti indietro per caso?
- N... no, non è questo ma... Insomma, io non è che...
- Meno chiacchiere, andiamo!

Senza perdere tempo, Natsumi afferrò Nakajima per il polso e lo trascinò verso l'ascensore che conduceva nel reparto-macchine.

***

Intanto Miyuki aveva qualche difficoltà con la coppa dell'olio, ormai completamente deformata. Stava appunto cercando di adattare quella nuova, quando uno schizzo di lubrificante la investì in piena faccia.

- Accidenti - mormorò tra sé, cercando a tentoni lo strofinaccio per pulirsi.

Improvvisamente una mano le passò ciò che cercava e, non appena fu in grado di vedere, Miyuki incontrò il volto sorridente e affettuoso del suo collega Nakajima. Costui era assai imbarazzato nel trovarsi di fronte a Miyuki ( della quale era segretamente e perdutamente innamorato! ), tuttavia Natsumi non gli aveva dato molta scelta. D'altro canto Miyuki, non appena si rese conto di avere la faccia sporca di olio per motori, arrossì di vergogna e si voltò di scatto per non farsi vedere in quelle condizioni. Ovviamente però Nakajima, perso com'era dietro agli occhi e ai lunghi capelli della collega, non vi aveva neppure fatto caso; per lui Miyuki era semplicemente stupenda, anche con addosso la tuta da meccanico e lo sporco sul viso; era talmente "cotto" che non avrebbe notato in lei un solo difetto, neppure volendo.

- Scu... Scusami - balbettò Nakajima, temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato. - No... Non volevo spaventarti, mi dispiace!
- No, non è colpa tua, figurati - si affrettò a dire Miyuki, sfregandosi meglio il volto con l'asciugamano e assicurandosi nel riflesso dello specchietto di essere presentabile. - Solo non mi aspettavo di vederti, ecco!

Nakajima deglutì, cercando di nascondere il proprio imbarazzo. Miyuki era così carina... Improvvisamente si ricordò di avere lo sguardo minaccioso di Natsumi puntato alle spalle, per cui si sforzò di concentrarsi su quello che doveva dire.

- Ve... Vedo che stai lavorando sodo - disse, alludendo alla vettura col cofano aperto.
- Purtroppo c'è ancora parecchio lavoro da fare - ammise lei tristemente. - Non so se riuscirò a rimetterla a posto... Anche se mi dispiace, questa macchina è come una sorella per me!

Evitando di guardarla direttamente negli occhi, al fine di rimanere serio, Nakajima le rivolse una domanda.

- Miyuki, da dove viene questa tua grande passione per i motori ?
- Non saprei - rispose l’altra. - Dopo tanti anni trascorsi in officina, tra vetture di ogni genere, non credo che riuscirei a resistere senza mettere le mani sopra valvole e bulloni… E’ così eccitante!

Intrecciando le mani dietro la schiena, Miyuki tirò indietro di scatto la lunga treccia con un sorriso. Nakajima non poté fare a meno di notare come il viso le si fosse illuminato, quasi in quel garage fosse presente il sole al posto delle solite lampade rettangolari appese al soffitto. Miyuki era indubbiamente una persona capace di mettere l’anima e il cuore in tutto ciò che faceva, sia nel suo lavoro di poliziotta che nel motore rombante di un’auto, ed era ammirevole per questo.

- Sono sicuro che ce la farai - disse Nakajima sincero.
- Sei gentile, grazie!
- A proposito, scusa se te lo chiedo, per caso sei ancora arrabbiata con Natsumi ?

Nascosta dietro una colonna del garage, Natsumi drizzò improvvisamente le orecchie.

- Umpf - fece Miyuki irritata. - Dopo quello che ha fatto, non le dovrei più rivolgere la parola…

Natsumi sentì come se le fosse piombato in testa un masso di alcune tonnellate.

- … E tuttavia l’ho già perdonata da un pezzo, solo preferisco farla sentire in colpa ancora per un po’, così la prossima volta ci penserà prima di lanciare una macchina a trecento all’ora con un limite di 180 km/h.
- Capisco - sorrise Nakajima. - Beh, ti auguro buon lavoro allora, sarà meglio che ti lasci in pace!

Così dicendo, Nakajima fece per andarsene.

- Nakajima, aspetta - esclamò Miyuki.
- Sì ?
- Nulla, volevo ringraziarti, sei un vero amico!
- Oh beh, fi… figurati - fece l’altro, massaggiandosi nervosamente la nuca.
- Che razza di imbranato - commentò Natsumi acida. - Però almeno adesso so che Miyuki non mi detesta per la storia dell’incidente… Evvài !!!

Non appena fu rimasta sola, Miyuki tornò a guardare con affetto il portafortuna appeso allo specchietto retrovisore dell’automobile: un simpatico bambolotto, vestito come i motociclisti della polizia stradale, con degli occhiali simili a quelli di Nakajima.

FINE

   
 
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