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Autore: Leliwen    29/09/2011    4 recensioni
Pensavo potessi sentirti solo, e noi siamo una specie di amici.
Ha partecipato al DrabbleDay.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Harry/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: Lanterne
Personaggi/Pairing: Harry/Luna
Rating: pg
Avvisi: het, romantico
Conteggio Parole: 648
Prompt: Immagini: lanterne + per Chu




Il dolore era così lancinante da impedirgli di dormire, soffocando la fame, estinguendo la sete, estraniandolo dal mondo.

Sirius era morto per colpa sua. I suoi amici erano stati feriti per colpa sua e tutto per un'insulsa profezia.

La pioggia torrenziale aveva reso i giardini attorno al castello un pantano, ma lui, seduto nel chioschetto, bagnato fin nel midollo, non sembrava essersene accorto. Eppure sentiva scendere i rivoli d'acqua lungo la sua schiena, li sentiva bagnare le guance dagli occhi asciutti, penetrare persino nelle mutande, tanto era bagnato. Ma i suoi migliori amici erano ancora in infermeria, e lui non riusciva a muovere un muscolo, non con la consapevolezza che Sirius era morto per colpa sua.

Un lampo giallo attirò la sua attenzione. Alzò gli occhi, mettendo a fuoco due gambe dai piedi nudi sotto un vestitino primaverile. Il suo riflesso in una pozzanghera era allegro quanto l'originale.

Luna stava facendo piroette, mentre camminava, intenta a seguire chissà cosa. I suoi occhi enormi, azzurri come il cielo, si posarono interrogativi su Harry.

"Mi avevano detto che eri qui."

"Chi?" provò a gracchiare la sua voce, ma lei non lo ascoltò, avvicinandosi con passo leggero e prendendolo per mano.

"C'è un modo più bello di stare fuori, al tramonto." Asserì convinta, tirandoselo appresso e iniziando a trascinarlo lungo la strada appena percorsa.

La pozzanghera che prima aveva riflesso una gonna gialla, ora veniva invasa da scarpe pesanti e pantaloni scuri e Harry se ne sentì stranamente rattristato.

Luna camminava piano, l'andatura delle ninfe che percorrono i boschi, i lunghi capelli biondi erano in parte sciolti e scivolavano in onde di grano maturo sulla stoffa solare, rendendola ancora più fiabesca. No, non strana. Harry si era stancato di chi dava giudizi senza conoscere, solo per ferire, solo perché non aveva il coraggio di essere qualcosa di diverso, di credere in qualcosa cui nessun altro credeva. Luna aveva quel coraggio. Luna aveva quella forza. Luna non era strana, era fiabesca.

Come fiabesco era il posto dove lo stava portando: una specie di accampamento, con tappeti, lenzuola e cuscini. E una miriade infinita di lanterne.

Delle scarpette di stoffa color carta da zucchero erano state abbandonate in un angolo, accanto alla teiera e a un libro. Un romanzo, a giudicare dalla copertina.

"Perché sei venuta a cercarmi?" domandò sentendosi un po' stupido, in quella divisa compassata, a due passi da un accampamento da mille e una notte. Il pensiero lo fece arrossire e distogliere lo sguardo, puntandolo nuovamente sui suoi piedi.

"I tuoi amici sono in infermeria." Disse recuperando la bacchetta dal nodo di riccioli biondi proprio sopra l'orecchio sinistro. "Pensavo potessi sentirti solo, e noi siamo una specie di amici." Si pulì i piedi scalzi e fece un passo nell'accampamento.

Come si poteva dire che quella ragazza fosse strana, o lunatica?

Harry si sciolse la cravatta, sbottonando i polsini ed eliminando le scarpe prima di raggiungerla. I due calzini spaiati, regalo di Dobby, non erano imbarazzanti in quel posto.

Il cielo, dopo aver scaricato tutta la sua rabbia e tutte le sue lacrime, era di un azzurro intenso e stava rapidamente virando al verdino, man mano che il sole calava.

Luna si sdraiò, osservandone i mutamenti oltre le lanterne fissate al grande albero che li sovrastava. "Qui è meglio, no?"

Harry si distese a sua volta, lo sguardo che spaziava sulla bellezza e sulla dolcezza di quelle lanterne di carta di riso decorate, debolmente illuminate, così effimere e dolcissime nella luce rossa del tramonto.

"Sì, qui è meglio." Annuì convinto, stendendo la mano tra di loro, fino ad incontrare quella della sua compagna.

Luna sorrise alle lanterne e replicò la stretta.

Ci voleva coraggio ad esser diversi. Ed era necessario un animo davvero bello per creare quell'angolo di paradiso.

Harry decise che non avrebbe permesso a nessuno, mai più, di allontanarlo dalle cose belle che gli erano a portata di mano.




  
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