Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Gwendin Luthol    29/09/2011    1 recensioni
Come sarebbe più bella una vita con continue seconde possibilità,non trovi? La mia potrebbe essere sicuramente migliore,pur vivendo in un’età completamente scombussolata ma d’altronde dipende da come uno la vive.
Io ti ho vissuto con lo stesso tempo,stessa intensità con cui si respira il profumo di una rosa. Ma sì sa,le rose hanno le spine e prima o poi ci si punge.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Anno
 

E’ per nostalgia. E’ per noia o perché mentre tutti chiacchierano e ridono per la classe in questa santissima ora di buco,io sono sola senza saper che fare.
Scrivo.
E’ l’ultima cosa che dovrei mettermi a fare. Non dovrei isolarmi e buttarmi a capo fitto fra i miei pensieri che per la maggior parte delle volte,hanno la meglio su di me.
Non nego che sto pensando a quel giorno di esattamente un anno fa,in cui –se pur stupidamente- dissi il mio primo ‘ti amo’. Sembra così lontano,sembra così vicino. Non so che pensare. Il tempo di questi fuggitivi lunghi mesi è stato scandito dalle lacrime. Isteria,accorgermi di un’altra faccia del tuo essere però mi ha aperto gli occhi.
Ogni tanto un’interruzione. Quanto le odio! Sto scrivendo e qualcuno mi chiama mentre in questo momento vorrei sentire solamente la tua voce. A che pensi? Ricordi le cose che facevamo oppure hai dimenticato tutto? Non saprei dire,non ho presupposti per definirlo.
So che sei diverso ma ogni parola scandita in quell’atmosfera così ghiacciata ma allo stesso tempo calda,mi dipinge di te un’immagine sempre nuova.
Che devo pensare di te?
Cosa stai facendo adesso? Mi toglierei il respiro per cinque minuti pur di saperlo.
So che hai cambiato Università,fai Urbanistica ora. Perché hai cambiato,l’altra non ti piaceva? Quante domande,ti ci riempirei fino ad affogarti. Fino a toglierti il fiato. Come facesti tu l’anno scorso. Mi sciolsi fra le tue labbra come era normale per un’ingenua tredicenne,che lo è tantissimo anche ora.
Come sarebbe più bella una vita con continue seconde possibilità,non trovi? La mia potrebbe essere sicuramente migliore,pur vivendo in un’età completamente scombussolata ma d’altronde dipende da come uno la vive.
Io ti ho vissuto con lo stesso tempo,stessa intensità con cui si respira il profumo di una rosa. Ma sì sa,le rose hanno le spine e prima o poi ci si punge.
C’è caos calmo nella mia testa. E’ un continuo vorticare di parole da una parte all’altra che non trovano nessun senso compiuto da nessunissima fottuta parte.
Il pensiero di tornare a casa con tutti questi cartoncini,libroni della storia dell’arte romana,un tubo porta disegni che sembra un bazuka..mi pesa,ma non tanto quanto il mio cuore. E’ un macigno.
L’idea di trovare un posto in bus mi consola come una tazza di latte caldo e miele. Vedo un sacco di persone diverse. Le odio e le amo allo stesso tempo. Mi pompo le orecchie di i-Pod fino a che posso. Osservo tutto ciò che mi passa davanti,alberi,case,palazzi,strade. Disegno,scrivo,sopporto,sorrido,piango,amo. Come faccio interrottamente da un anno.
-Fine.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Gwendin Luthol