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Autore: berny95    29/09/2011    2 recensioni
Severus e Hermione hanno un segreto. Che cosa sarà mai? Una piccola one-shot che ho scritto dopo aver ascoltato una canzone. Volete sapere quale è? Allora leggete la storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hermione/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione era tornata a Hogwarts per insegnare Difesa contro le Arti Oscure. Tutti i professori erano felicissimi di rivederla e la trattarono subito come una di loro. Tutti, ovviamente, tranne uno. Severus Piton, insegnante di Pozioni, capo della casa di Serpeverde e vicepreside di Hogwarts non aveva fatto nessuno sforzo per aiutarla a integrarsi e, anzi, continuava a trattarla come se fosse ancora una bambina del primo anno.
Ora, c’era un segreto che Hermione portava con sé e che nemmeno Harry e Ron conoscevano. Sin dal suo primo anno aveva sempre ammirato l’intelletto del professor Piton, ammirazione che nel suo sesto anno si era trasformato in una cotta e poi in amore. Per questo la ragazza lo sopportò per due mesi, ma poi si stancò e, con il coraggio di una vera Grifondoro, si diresse verso l’ufficio del professore più odiato di Hogwarts. Batté sulla porta e aspettò finché non sentì una voce rispondere dall’interno: -Avanti-. La ragazza entrò.
-Sono occupato in questo momento, quindi ti conviene dirmi quello che devi in fretta- disse l’uomo senza nemmeno alzare lo sguardo.
-Come osi trattarmi in questo modo?!- chiese Hermione arrabbiata. Piton alzò la testa e vide la ragazza davanti alla sua scrivania con le mani sui fianchi.
-Professoressa Grager- disse tranquillamente appoggiando la piuma d’oca.
-Come osi trattarmi come se fossi una pivellina del primo anno? È perché ho avuta la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure e tu no? Perché?-.
Il professore la guardò negli occhi, ma non rispose.
-Vedi, non c’è neanche un motivo!- urlò Hermione su tutte le furie. –Senti,- disse, parte della rabbia andata via, -che ne dici se cerchiamo di parlare evitando che alla fine della conversazione la stanza sia sottosopra?-.
Severus la guardò e alzò un sopracciglio.
-E’ per i ragazzi. Dovremmo dar loro un buon esempio- rispose la giovane strega sostenendo lo sguardo. Si fissarono per un po’ di tempo e poi l’uomo disse: -E va bene-. Hermione sorrise e si sedette sulla sedia davanti alla scrivania.
-Allora, che cosa stai correggendo, Severus?-.
Fu così che tra i due nacque una convivenza che piano piano si trasformò in una profonda amicizia.
C’era una cosa che, però, Hermione non sapeva. Un motivo c’era perché Severus l’aveva trattata in quel modo. Fin dal suo sesto anno l’uomo non aveva potuto fare a meno di notare quanto la giovane strega fosse cambiata, e non solo fisicamente. Non era più una ragazzina che pensava solo a studiare a memoria sui libri, aveva imparato a mettere in pratica tutti quegli insegnamenti e poi aveva vissuto una guerra. Fu così che in pochi mesi si ritrovò a essere completamente e irrevocabilmente innamorato di lei. Allora non si era fatto troppi problemi perché era una sua studentessa e non avrebbe mai cercato di avvicinarla, aveva quindi continuato a essere il solito professore bastardo. Ma quando era tornata cinque anni dopo, quello sì che era un problema. Sapeva che lei non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti e non voleva rimanere ferito se lei ne veniva a conoscenza. Una volta nella vita era stato abbastanza. Per questo aveva deciso che magari se continuava a trattarla come aveva sempre fatto lei non avrebbe provato a fare amicizia con lui, ma si sbagliava e quando lei lo aveva sfidato sostenendo il suo sguardo non aveva potuto far altro che acconsentire a quei profondi occhi marroni.
Entrambi cercavano di tenere i propri sentimenti all’oscuro, ma gli altri professori notarono subito che c’era qualcosa di pi dell’amicizia tra i due.
Con il passare del tempo per Severus divenne sempre e sempre più difficile contenere quello che provava per la giovane strega. Ogni volta che la vedeva voleva correrle incontro, abbracciarla e baciarla finché entrambi non rimanevano senza fiato. Ogni volta che lei lo sfiorava una scarica elettrica attraversava tutto il suo corpo. Una volta, quando lei gli aveva sorriso e l’aveva abbracciato, aveva rischiato di baciarla.
Era ormai giunta la fine dell’anno scolastico e, come sempre, si teneva la festa per coloro che si diplomavano a cui tutti i professori dovevano partecipare. Hermione e Severus erano seduti ad un tavolo a bere e parlare, ma vennero interrotti da Minerva che dopo aver visto i due aveva deciso di intervenire.
-Scusate se vi interrompo. Severus, potrei parlare con te?- chiese la Preside fissando prima uno e poi l’altro. Piton la guardò sospettoso, ma poi annuì e si alzò.
-Perdonami, Hermione- disse prima di allontanarsi con la McGranitt.
-Allora, cosa volevi dirmi?- chiese l’uomo una volta giunti lontani da orecchie indiscrete.
-Sai bene di che cosa, Severus- rispose la vecchia strega guardandolo negli occhi. –Perché non le chiedi di uscire?-
-A chi dovrei chiedere cosa?-
-A Hermione, sciocco- disse la donna dandogli uno schiaffo in testa. –Non vedi che ricambia i tuoi sentimenti?-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Severus,- disse Minerva in tono severo, -sono un po’ più vecchia di te. So riconoscere quando vedo due innamorati e non provare a negarlo-
Piton la fissò per un lungo istante e poi sospirò.
-Non so più cosa fare. Vorrei tanto dirglielo e liberarmi di questo peso, ma non voglio essere rifiutato. Mi è già successo una volta e non è stato piacevole- disse il giovane mago abbassando la testa.
-Ascolta, figliolo,- disse Minerva appoggiandogli una mano sulla spalla, -perché per una volta non ti fidi? Ti dico che Hermione prova lo stesso per te-
-Ne sei sicura, Minerva?- chiese Piton alzando lo sguardo.
-Sicurissima. Ora vai dentro e… oh, guarda stanno facendo il karaoke. Vai e cantale una canzone, Severus. Fidati-
-Va bene- disse Severus, prese un respiro profondo ed entrò nella Sala Grande.
-Buona fortuna, ragazzo mio-
Piton raggiunse la giovane strega che non si era mossa dal tavolo.
-Che cosa voleva, Sev?-
-Niente di importante. Le solite cose- rispose senza sedersi. –Scusami ancora, torno subito-, e se ne andò lasciando la ragazza perplessa. Hermione lo perse di vista, ma poi lo rivide era… sul palco! Che cosa ci faceva lì?
-Ed ecco, signori e signore, il nostro prossimo cantante. Severus Piton!- annunciò il presentatore.
-Grazie- disse rivolto all’uomo, poi prese il microfono e, rivolto a tutti, disse: -Vorrei dedicare questa canzone ad una persona speciale che ha cambiato la mia vita più di quanto lei sappia-.
Minerva, che nel frattempo si era seduta vicino ad Hermione, le diede una leggera gomitata.
-Cosa?- chiese la ragazza. La vecchia strega sorrise e fece un cenno con la testa verso Severus.
La band cominciò a suonare e Piton cantò.
 
-Accettami così
ti prego non guardare
nella mia testa c'e'
un mondo da ignorare
voglio che tu sia
mia complice discreta
accettami e sarai
la mia bambola di seta-
 
La professoressa Sprite si avvicinò alla McGranitt e le disse in un orecchio: -Questa è opera tua, vero?-
Minerva annuì guardando la giovane strega che era totalmente persa nella voce dell’uomo che amava.
 
-Accettami e vedrai
andremo fino in fondo
non pensare a cosa e' giusto
e a cosa sta cambiando
andiamo al polo nord
o al sud se preferisci
accettami ti prego
dimmi che ci riesci-
 
Severus si fece coraggio e alzò lo sguardo e vide che tutti si erano fermati e lo stavano ascoltando.
 
-Non ho detto mai
di essere perfetto
se vuoi ti aiuto io a scoprire
ogni mio difetto
se ne trovi di più
ancora mi sta bene
basta che restiamo
ancora cosi' insieme-
 
Il professore fissò Hermione negli occhi portandosi una mano sul cuore.
 
-Amo amo
e' qualcosa che si muove
su' e giù per lo stomaco
piu' freddo della neve
Amo amo
e' un buco alla ciambella
la sua dolcezza effimera
la rende cosi' bella
 
Accettami e vedrai
insieme cresceremo
qualche metro in più
e il cielo toccheremo
più alti dei giganti
più forti di Gozilla
faremo una crociera
su una nave tutta gialla
 
Andremo su un isola
che sembra disegnata
con colori enormi
e un mare da sfilata
per quanto mi riguarda
ho fatto già il biglietto
ti prego non lasciarlo
accanto a un sogno in un cassetto
 
Amo amo
e' qualcosa di speciale
su' e giù per lo stomaco
e' come un temporale
Amo amo
e' il sugo sulla pasta
finche' non e' finito
non sapro' mai dire basta
Amo amo
e' un dono di natura
perche' la nostra storia
non e' solo un'avventura
Amo amo
e' una semplice canzone
che serve a me per dirti
che sei una su un milione.-
 
La band suonò le ultime note e un applauso fragoroso risuonò per tutta la sala. Prima di scendere Piton prese il microfono e disse: -Vorrei specificare una cosa. La persona di cui sto parlando sei tu, Hermione Granger- e detto questo scese dal palco e andò dalla giovane strega. Quando la raggiunse si fissarono per un lungo momento finché l’uomo disse: -Allora, ho rovinato tutto? Devo andarmene?-
Hermione sorrise e lo abbracciò.
-Ti prego non andartene. Io… io provo lo stesso per te- gli sussurrò in un orecchio.
Il volto di Severus si illuminò. –Davvero?- chiese. La ragazza sorrise e annuì di nuovo.
Fu in questo momento che tutti i partecipanti della festa assisterono ad un evento imperdibile. Piton sorrise e baciò Hermione con tutto quello che aveva, dimostrandogli che quello che le aveva detto era vero.
-Ti amo- le sussurrò contro le labbra.
-Ti amo anch’io- rispose la giovane baciandolo di nuovo.
Nessuno si accorse della professoressa McGranitt che sorrideva come mai.
  
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