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Autore: Mrs C    29/09/2011    1 recensioni
Abbandono il negozio, mentre lo stomaco mi si rivolta in corpo. È da un po' che non corro veloce ma seguo Shikamaru con le lacrime che mi pungono gli occhi. Ho paura. Non lo so perché ma ho paura. Non so nemmeno cosa aspettarmi o forse lo so, ed è proprio per questo che ho così il terrore di arrivare. // Accennate la SasuSaku e la NaruHina. Principale: ShikaIno. Torno nel fandom dopo tantissimo tempo e devo dire che mi è mancato scrivere su queste coppie. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Wrong Impression

Un uomo percorre il mondo intero

in cerca di ciò che gli serve

e torna a casa per trovarlo.

George Moore




Wrong Impression




Da stamattina, come da due giorni a questa parte, l'aria a Konoha è... pesante. Non che in questo periodo di guerra sia una novità ma è una pesantezza diversa a quella a cui sono abituata. Shikamaru continua a ripetermi che non c'è alcun problema ma non riesco a non essere in ansia. Sono rintanata nel negozio da stamattina e non ho la minima intenzione di uscire. Lui è un chunin, un grande ninja, ma io sono una donna. E il sesto senso delle donne non può batterlo nemmeno un genio come Shikamaru.
Mi chino sui gigli, dandogli un po' d'acqua. Sembrano riprendere vigore poco dopo e per un secondo mi vien voglia di bere qualcosa a mia volta e far in modo di scacciare questa brutta sensazione di dosso.
«Ino, vieni a mangiare qualcosa. Non stacchi da stamattina.»
Per poco non inciampo sui miei piedi sentendo la voce del mio migliore amico alle spalle. Osservo la sua figura longilinea, con la solita sigaretta fra le labbra e un'aria di sufficienza che mi fa incazzare ogni volta che incrocio i suoi occhi. Eppure scorgo anche un velo di preoccupazione. Sospiro, spostando la mia chioma bionda da un lato.
«Sto bene, non sono stanca.»
Non è vero, sono distrutta. Non dormo da due giorni per colpa di questa sensazione strana e non mangio da ieri mattina. Di questo passo collasserò nel giro di poco tempo. Gli occhi del mio migliore amico sembrano volermi inchiodare al muro. Forse ha ragione Shikamaru e non succederà nulla. Devo prendermi una pausa.
«Nara-san, Nara-san!»
All'improvviso, un ragazzino, un genin?, entra nel negozio pallido come un cencio, aggrappandosi al braccio di Shikamaru come se fosse un'ancora di salvezza o che so io. I miei nervi si tendono, i miei muscoli sembrano farsi di ghiaccio e i miei occhi si piantano su quel ragazzetto tutto strano che sembra dover svenire da un momento all'altro.
«Nemija-kun... che succede?» Domanda Shikamaru, visibilmente scocciato.
«Nuk... entrata... Uzumaki-san... sangue!» Incespica nelle parole, non riuscendo a coniugare un verbo o a formare una frase di senso compiuto, tanto che Shikamaru e io lo guardiamo spazientiti.
«Un Nukinen! È a Konoha! Uzumaki-san è con lui, sembra ferito gravemente!»
Quando finalmente si rende conto delle nostre occhiate prende fiato e unisce tutte le parole. In un primo momento non riesco a capire il significato, forse per la stanchezza o per lo shock, ma quando lo faccio Shikamaru è già partito per l'ingresso, urlando al ragazzino di avvisare Tsunade-hime e di andare a nascondersi non appena l'avrà fatto.
«Sh... Shika!»
Abbandono il negozio, mentre lo stomaco mi si rivolta in corpo. È da un po' che non corro veloce ma seguo Shikamaru con le lacrime che mi pungono gli occhi. Ho paura.
Non lo so perché ma ho paura. Non so nemmeno cosa aspettarmi o forse lo so, ed è proprio per questo che ho così il terrore di arrivare. Shikamaru non si ferma ma, aumentando il passo, scorgo sul suo volto un velo di preoccupazione.
«Shika... » mormoro quando ormai siamo praticamente all'ingresso, e la folla di gente accalcata è ormai visibile «per favore stai attento. Se... se è Uchiha-san che ha ridotto a quel modo Naruto-kun... tu non-» non riesco a trovare le parole, io non sono in grado di essere gentile in questo modo ma lui mi risponde prima di farmi finire la frase.
«Mendosuke» sputa, afferrandomi la mano sinistra «credi davvero che mi lascerei uccidere da lui? Non hai la minima fiducia in me, Ino.» Ghigna.
Inarco un sopracciglio, socchiudendo le palpebre, mentre le sue dita stringono forte le mie. Mugugno un'imprecazione, in imbarazzo, che lo fa sorridere, ma quando arriviamo, pronti a combattere ci rendiamo conto che non c'è nessuno che sta attaccando qualcun altro. Ci sono tutti i nostri compagni, Sakura-chan tenta di trattenere le lacrime – male – mentre stringe a sé un imbarazzato Uchiha-san che cerca di ricambiare in qualche modo la sua stretta. Hinata-chan, invece, è semi-svenuta fra le braccia di Naruto-kun e tutti gli altri sembrano così... felici. L'unico che perde sangue è Naruto-kun, ma non ha ferite particolarmente gravi. Quel dannato ragazzino...
«... lo ucciderò quando lo avrò sotto mano.»
Shikamaru digrigna i denti, evidentemente pensando la stessa cosa. Le nostre mani sono ancora intrecciate ma né lui né io sembriamo intenzionati a scostarci. È la prima volta che ci troviamo in contatto così diretto senza nessun motivo particolare. Forse è l'aria di gioia che si sente in questo momento che ci rende... diversi? Già, diversi, è la parola giusta.
«Q-quando questa situazione si sarà calmata...» mugugno, giocherellando con un ciuffo di capelli «potremmo andare a mangiare qualcosa. Ichiraku sarà talmente felice dell'arrivo di Naruto-kun che-» un'altra volta interrompe il mio fiume di parole senza senso. Le sue labbra sono morbide. Sanno di ciliegia. “Shikamaru” e “ciliegia” non stanno bene insieme. Eppure non vorrei allontanarmi da lui nemmeno di un centimetro, neanche se sapessero di zinco.
«Andiamo a chiudere il negozio, prima. Con tutta questa baraonda non credo abbiano rubato nulla ma non si sa mai.» Sussurra sulle mie labbra con il suo solito ghigno denigratorio. Io annuisco, stordita. Poi sbatto le palpebre, perplessa, assimilando le sue parole.
«IL NEGOZIO!» Urlo, trascinando Shikamaru per la strada da cui siamo provenuti.
«Perché diavolo non me lo hai ricordato prima, baka?» strepito.
«Il negozio è il tuo e devo ricordatelo io?» Mi risponde, trascinando lui me.
Impreco e ride, come non l'ho mai sentito fare. Poi stringe ancora di più la stretta sulla mia mano e mi ritrovo a ridere anche io con lui. La mia sensazione di pesantezza finalmente è sparita.

Spazio Autrice

Yeye, sono tornata perché altrimenti vi dimenticate di me. E' una piccola Oneshot ShikaIno scritta tempo fa, un po' riveduta e corretta. Non credo sia la migliore che ho scritto e credo anche che in un punto sia OOC ma non credo sia il caso di segnalarlo perché è davvero una mai impressione (di solito cerco sempre di essere più IC possibile). In realtà non ho molto da dire, tranne che credo che da adesso in poi scriverò solo oneshot, drabble o piccole raccolte: evidentemente, le long, non fanno per me in questo periodo.
© I personaggi non sono miei e questa storia non è a scopo di lucro, sperando in una piccola recensione, vi abbandono :3 adié!


Jessie
   
 
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