Titolo: Goodbye my star
Personaggi e Pairing scelto: Yaten Kou e Minako Aino Yaten/Minako
Rating: verde
Avvertimenti: One shot, What if?
Note(facoltativo): I questa ff Yaten è una ragazza, proprio come nel manga.
Goodbye
my star
Erano
passati due giorni da quando avevano sconfitto Galaxia, e per la
prima volta dopo tanto tempo Yaten aveva deciso di uscire nella sua
vera forma:
quella femminile.
Passeggiava
di sera lungo le strade di Tokyo, senza il timore di essere
inseguita da un gruppo di fans scatenate che dicevano di amarla solo
perché era
bella e famosa.
Gli
unici sguardi che riceveva erano quelli bramosi degli uomini, alternati
ogni tanto da quelli gelosi delle loro mogli o fidanzate che guardavano
con invidia
quella ragazza così bella e aggraziata la quale senza
accorgersene attirava
l’attenzione dei loro compagni.
Era
davvero felice di avere di nuovo la sua identità femminile. Da
quando
era diventata Sailor Star Healer non faceva più una
tranquilla; ora
invece passeggiava come una ragazza comune, semplicemente come
Yaten Kou.
Si
fermò davanti alla vetrina di un negozio ad ammirare un lungo
abito da
sera di seta verde smeraldo con una scollatura a V non troppo profonda
e un
piccolo spacco sul lato sinistro.
-È
bellissimo, s’intona perfettamente con i tuoi occhi.- le
sussurrò una
voce che conosceva fin troppo bene.
-Oh
no, ancora lei!- pensò sconsolata, maledicendosi per
essersi distratta –Ma per caso ha un radar incorporato per trovarmi
ovunque
vada?! Aspetta un attimo... a lei piacciono gli uomini... ed io ora
sono una
donna! – rifletté. In realtà
all’argentea le donne
piacevano molto più degli uomini e pensava che Minako fosse
davvero molto
bella, l’unico problema era che la bionda risultava essere troppo
espansiva per
i suoi gusti.
-Tu
dici?- le domandò senza togliere gli occhi dall’abito, cercando
di
ignorare le strane sensazioni alla bocca dello stomaco che la vicinanza
della
guerriera di Venere le procurava.
-Certo,
il verde è sicuramente il tuo colore! Fidati di me!- le fece
l’occhiolino che l’altra vide riflesso nella vetrina.
Attraverso
il vetro Minako iniziò a osservare l’argentea, trovandola
davvero bellissima. Ciò che stava provando in quel momento ad
averla così
vicina non lo aveva mai provato nei confronti di nessun’altra persona,
donna o
uomo che fosse.
L’istinto
le diceva di allungare la mano e accarezzarle una guancia. In
realtà voleva farlo ma la paura di essere respinta la bloccava.
Non
le era mai successa una cosa del genere. Di solito, quando prendeva una
cotta per qualcuno, si buttava a capofitto nel tentativo di
conquistarlo, senza pensare alle conseguenze. Con Yaten però non
ci riusciva, o
almeno non completamente. La paura di un suo rifiuto netto la
terrorizzava e
non ne capiva il motivo.
-Forse
perché sai che questa volta non è una semplice cotta, sei
davvero
innamorata di lei!- le fece notare una voce che sembrava
provenire dal
profondo del suo cuore.
Si
sentiva un po’ a disagio: non perché si era innamorata di una
donna -in
fondo era la Dea dell’amore e lo considerava sacro in ogni sua forma-
ma più
che altro perchè non sapeva come comportarsi.
La
guerriera di Venere che combatteva in nome dell’amore all’improvviso
s’innamorava e non sapeva quale atteggiamento assumere nei confronti
della
persona amata! Era ridicolo!
Yaten
sentiva lo sguardo di Minako sulla pelle e ciò le causava
imbarazzo.
Quel complimento così sincero e disinteressato l’aveva fatta
arrossire come mai
le era successo in sedici anni di vita; era abituata ai complimenti
-sul suo
pianeta ne riceveva a centinaia- ma non erano mai sinceri e
disinteressati come
quelli della bionda.
-Dove
stai andando?
-Stavo
semplicemente facendo una passeggiata per guardare le vetrine. Mi
mancava uscire con la mia vera forma.- confessò arrossendo.
Prima della
battaglia finale contro Galaxia le avrebbe risposto di farsi gli affari
suoi in
modo molto sgarbato, ma adesso non ci riusciva.
La
verità le era uscita spontaneamente dalla bocca.
-Posso
accompagnarti? È più divertente guardare le vetrine in
compagnia.-
le sorrise sperando in una risposta positiva.
Desiderava
solo passare del tempo con la persona che amava prima che
quest’ultima partisse per tornare sul suo pianeta d’origine lasciandola
sola.
-Fa'
come vuoi.- acconsentì fingendo indifferenza mentre iniziava a
camminare seguita da un’allegra Minako.
Non
riusciva a capire cosa le stesse succedendo... perché
all’improvviso
sentiva il bisogno della compagnia della guerriera di Venere?
***
Passeggiavano
in silenzio scambiando solo qualche parola di tanto in tanto,
beandosi l'una dell’altrui compagnia.
-Perché
non hai voluto prendere quella maglia? Ti stava benissimo!-
domandò
alludendo alla maglietta che l’argentea aveva provato nell’ultima
boutique da
loro visitata.
-Lo
so, ma non mi convinceva il colore.- rivelò senza scomporsi –Tu
invece
ti sei data allo shopping sfrenato.- la provocò con un
sorrisetto arrogante
mentre lanciava un’occhiata alle cinque buste di Minako.
-Come
se tu non l’avessi fatto!- ribattè l’altra con lo stesso tono.
Yaten
si limitò a sorridere alzando le spalle. L’ultima cosa che
voleva era
darle la soddisfazione di vederla ribattere.
Continuarono
a camminare finchè non giunsero al parco, godendosi in
silenzio la quiete che quel piccolo angolo di paradiso offriva
loro.
-Ciao
bellezze!- le salutò una voce maschile.
Si
voltarono e videro due ragazzi che sembravano avere non più di
vent’anni. Erano uno la fotocopia dell’altro, con la tipica aria dei
teppisti
di strada. Entrambi indossavano giacche nere in pelle senza maniche che
mostravano le braccia muscolose e abbronzate, jeans stretti a vita
bassa e un
paio di anfibi ai piedi. Il più alto e grosso dei due era pelato
mentre l’altro
aveva una cresta viola e l’aria più furba di quella del suo
compare.
-Cosa
ci fanno due splendori come voi da sole nel parco?- chiese
quest’ultimo con un sorriso che entrambe le ragazze avrebbero definito
viscido.
-Non
sono affari vostri.- ribattè Yaten in modo acido. Quei due tizi
le
davano sui nervi, ma soprattutto le faceva schifo il modo in cui
guardavano lei
e Minako.
Il
ragazzo con la cresta la ignorò e si rivolse alla bionda. –Io
sono
Yamato, il mio amico invece si chiama Shu.- presentò entrambi
ammiccando. –
Perché tu e la tua amica non venite a fare un giro con noi?-
-Veramente
noi…- provò a dire Minako. Un tempo avrebbe accettato con
entusiasmo di uscire con un ragazzo ma ormai i tempi -e soprattutto i
suoi
sentimenti- erano cambianti.
-Neanche
se foste gli ultimi uomini rimasti in tutto l'universo.-
s’intromise Yaten senza neanche provare a nascondere il fastidio che le
causavano i due.
Non
si fidava di loro e non solo per colpa della sua naturale diffidenza
verso il prossimo. Sentiva che non erano tipi raccomandabili, sperava
solo che
non cercassero di farle del male; in quel caso non avrebbe saputo come
difendere se stessa e Minako.
Purtroppo
le sue sembianze femminili erano più deboli di quelle maschili.
Certo, come donna guadagnava molto in velocità e agilità,
ma perdeva in forza.
-Che
parole dure dolcezza, così mi ferisci.- si finse addolorato il
più
grosso. -Perché invece non lasci parlare anche la tua amica. -
concluse
rivolgendosi a Minako in attesa della sua opinione.
Yaten
era sempre più irritata. Quel ciccione le dava sui nervi, non
tanto
per quello che diceva ma per come lo affermava.
-Perché
è la mia fidanzata e so che non vuole avere niente a che fare
con
dei tipi come voi!
Le
parole le uscirono dalla bocca senza che se ne rendesse conto e quando
se ne accorse non riuscì a fermarsi.
Il
cuore di Minako batteva all’impazzata: nonostante sapesse che quelle
parole erano state dette solo per tentare di allontanare quei due
strani tizi,
non riusciva a non esserne felice.
Forse
era una sciocca illusa, ma non poteva farci nulla. Non poteva
controllare il suo cuore né le sensazioni che le parole di
Yaten, vere o false
che fossero, le causavano.
-È
vero bionda? Stai insieme a lei?- si accertò scettico: era
sicuro che
quella fosse una menzogna creata sul momento per sbarazzarsi di loro.
La
guerriera di Venere cercò lo sguardo dell’altra che
silenziosamente le
chiedeva di reggerle il gioco.
-Certo,
e ci amiamo moltissimo!- esclamò tirando fuori le sue doti
d’attrice. Mentre si aggrappava allegramente al braccio della
“fidanzata”, la
quale arrossì.
Shu
esibì un’espressione tra il contrariato e il deluso e fece per
andarsene ma l’altro lo bloccò afferrandolo per il polso.
-Aspetta,
non abbiamo nessuna fretta.- sorrise in modo furbo –Se davvero
state insieme vogliamo una prova. Dovete baciarvi sulle labbra.-
concluse
lanciando uno sguardo d’intesa all’amico. Nonostante le apparenze da
ragazzaccio frivolo e superficiale, Yamato era un buon osservatore:
aveva
notato gli sguardi incerti e complici che le due si erano scambiate ed
era
certo che stessero bleffando solo per allontanarli.
-Baciarci?
-Esatto,
se siete davvero fidanzate come dite, non avrete problemi a
baciarvi davanti a noi, giusto?- domandò sicuro di averle in
pugno.
Minako
arrossì notevolmente, cosa dovevano fare? Se si fossero baciate,
quei due si sarebbero definitivamente tolti dai piedi e in più
avrebbe donato
il suo primo bacio alla persona che amava, ma chi le garantiva che
Yaten
avrebbe gradito? Quel pomeriggio era finalmente riuscita a guadagnarsi
un po’
dell’affetto dell’argentea e non voleva assolutamente rischiare di
perderlo!
Che cosa doveva fare?
Mentre
mille dubbi, paure e incertezze la tormentavano, sentì due
braccia
avvolgerle la vita mentre qualcosa di morbido si poggiava sulle sue
labbra.
-Yaten
mi sta baciando.- pensò spalancando gli occhi incredula.
–Non
farti illusioni Minako, ti sta baciando solo perché
costretta!
Questa
consapevolezza la colpì in pieno, cancellando quella piccola
scintilla di gioia che era nata nel suo cuore, ma le sue labbra erano
talmente
morbide che non riuscì a resistere. Appoggiò una mano
sulla sua spalla e chiuse
gli occhi abbandonandosi a quel bacio che da casto stava diventando
sempre più
profondo.
Inconsciamente
sentivano il bisogno di approfondire quel semplice contatto.
Non era più la mente a guidare i loro corpi, ora era il cuore a
condurle in
quella danza d’amore e passione.
Erano
così prese dal momento da non accorgersi che quei due se n’erano
andati lasciandole sole nel loro mondo, in una bolla che le estraniava
da
tutto.
Quando
si staccarono per riprendere fiato la bolla scoppiò e con essa
l’incantesimo che racchiudeva in se finì, facendole ritornare
con i piedi per
terra.
-Scusa,
mi sono lasciata trasportare.- mormorò cercando di riprendere
fiato.
Non
capiva cosa le fosse preso, era come se il suo cervello si fosse spento
e il suo corpo si fosse mosso da solo alla disperata ricerca del calore
della
bionda. A fatica riuscì a recuperare la sua solita maschera di
freddezza
nonostante il suo cuore battesse all’impazzata e ogni singola parte di
se
stessa le urlasse di ribaciare Minako e di non lasciarla più.
-Ora
devo andare.- disse chinandosi a prendere le buste che aveva lasciato
cadere durante il bacio.
–Ci
vediamo.- aggiunse allontanandosi velocemente.
Minako
rimase in silenzio a osservare quella schiena che si allontanava con
il cuore in tumulto. Non aveva mai provato delle emozioni cosi forti in
tutta
la sua vita.
***
Alcuni
giorni dopo durante il tramonto Minako e il resto delle Inner Senshi
si trovavano sul tetto della scuola per salutare i Three Lights e la
principessa Kakyuu che stavano per ritornare sul loro pianeta
d’origine.
L’atmosfera
era serena e malinconica, e anche se non lo davano a vedere a
tutte dispiaceva separarsi dalle loro “nuove” amiche.
Mentre
gli altri si salutavano con le solite frasi di circostanza consone
durante queste occasioni, Yaten osservava di sottecchi la bionda
guerriera di
Venere. Nonostante ci avesse provato con tutte le sue forze, non
riusciva a
dimenticare il bacio che si erano scambiate pochi giorni prima.
Se
chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire la morbidezza di quelle
labbra e il loro dolce sapore di pesca.
Minako
si voltò alla ricerca dello sguardo di Yaten. Aveva evitato
quegli
occhi per tutto il tempo, ma ora non ce la faceva più: voleva
rivedere per
l’ultima volta le iridi della persona che amava. Subito si persero
l’una nelle
pupille dell’altra, come se potessero comunicare solo grazie a un
silenzioso scambio
di sguardi.
Così
giunse il momento di partire: i Three Lights ripresero il loro aspetto
femminile tornando ad essere le Starights e qualcosa in Yaten si
spezzò.
-O
ora o mai più!- pensò decisa non riuscendo
più a
trattenersi.
Con
passo deciso si avvicinò a lei, le prese con delicatezza il viso
tra le
mani e sotto gli sguardi increduli del resto del gruppo la
baciò. Minako
ricambiò subito e insieme diedero vita a un bacio molto diverso
dal precedente.
Se
il primo era colpo di passione, questo era più dolce, dal retro
gusto
malinconico.
-Ti
prometto che un giorno ci rivedremo.- le sussurrò sulle labbra.
Si
sorrisero e lentamente si allontanò da lei.
Tornò
accanto alle sue sorelle e Seiya, probabilmente l’unica che in quel
momento poteva capirla davvero. Questa la
guardò rassicurante facendole
capire che non era sola in quanto lei comprendeva il suo dolore e le
sarebbe
stata vicino.
La
principessa e le tre guerriere si scambiarono un cenno e partirono alla
volta di Kinmoku, ma non prima che Sailor star Healer scambiasse
un’ultima
occhiata significativa con la sua amata.
Appena
furono partite, Minako si avvicinò alla balaustra con gli occhi
lucidi e con un sorriso sereno sussurrò al vento –Goodbye my
star…
Fine
One short partecipante al "Anti-Usagi Contest" di Setsuna (Veronica 85)
Questo è il primo contest organizzato sul forum di EFP a cui partecipo, oltre tutto questa è anche la prima Yuri che scrivo.
A dirla tutta all'inizio l'idea che avevo in mente di far partecipare a questo contest era completamente diversa, ma mentre la scrivevo ho avuto come un'illuminazione così ho messo quella fic da parte e ho iniziato questa.
Spero che sia di vostro gradimento e che mi lascerete un parere, un bacio^^