Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: ChibiRoby    29/09/2011    6 recensioni
[One short partecipate al "Anti-Usagi Contest" organizzato Setsuna (Veronica85) sul forum di EFP]
Tratto dalla storia:
[...]Questa consapevolezza la colpì in pieno, cancellando quella piccola scintilla di gioia che era nata nel suo cuore, ma le sue labbra erano talmente morbide che non riuscì a resistere. Appoggiò una mano sulla sua spalla e chiuse gli occhi abbandonandosi a quel bacio che da casto stava diventando sempre più profondo.
Inconsciamente sentivano il bisogno di approfondire quel semplice contatto. Non era più la mente a guidare i loro corpi, ora era il cuore a condurle in quella danza d’amore e passione.
Erano così prese dal momento da non accorgersi che quei due se n’erano andati lasciandole sole nel loro mondo, in una bolla che le estraniava da tutto.
Quando si staccarono per riprendere fiato la bolla scoppiò e con essa l’incantesimo che racchiudeva in se finì, facendole ritornare con i piedi per terra.[...]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Minako/Marta, Yaten
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autore:ChibiRoby
Titolo: Goodbye my star
Personaggi e Pairing scelto: Yaten Kou e Minako Aino Yaten/Minako
Rating:  verde
Avvertimenti: One shot, What if?
Note(facoltativo): I questa ff Yaten è una ragazza, proprio come nel manga.


Goodbye my star

 

Erano passati due giorni da quando avevano sconfitto Galaxia, e per la prima volta dopo tanto tempo Yaten aveva deciso di uscire nella sua vera forma: quella femminile.

Passeggiava di sera lungo le strade di Tokyo, senza il timore di essere inseguita da un gruppo di fans scatenate che dicevano di amarla solo perché era bella e famosa.

Gli unici sguardi che riceveva erano quelli bramosi degli uomini, alternati ogni tanto da quelli gelosi delle loro mogli o fidanzate che guardavano con invidia quella ragazza così bella e aggraziata la quale senza accorgersene attirava l’attenzione dei loro compagni.

Era davvero felice di avere di nuovo la sua identità femminile. Da quando era diventata Sailor Star Healer non faceva più una tranquilla; ora invece  passeggiava come una ragazza comune, semplicemente come Yaten Kou.

Si fermò davanti alla vetrina di un negozio ad ammirare un lungo abito da sera di seta verde smeraldo con una scollatura a V non troppo profonda e un piccolo spacco sul lato sinistro.

-È bellissimo, s’intona perfettamente con i tuoi occhi.- le sussurrò una voce che conosceva fin troppo bene.

-Oh no, ancora lei!- pensò sconsolata, maledicendosi per essersi distratta –Ma per caso ha un radar incorporato per trovarmi ovunque vada?! Aspetta un attimo... a lei piacciono gli uomini... ed io ora sono una donna! – rifletté.  In realtà all’argentea le donne piacevano molto più degli uomini e pensava che Minako fosse davvero molto bella, l’unico problema era che la bionda risultava essere troppo espansiva per i suoi gusti.

-Tu dici?- le domandò senza togliere gli occhi dall’abito, cercando di ignorare le strane sensazioni alla bocca dello stomaco che la vicinanza della guerriera di Venere le procurava.

-Certo, il verde è sicuramente il tuo colore! Fidati di me!- le fece l’occhiolino che l’altra vide riflesso nella vetrina.

Attraverso il vetro Minako iniziò a osservare l’argentea, trovandola davvero bellissima. Ciò che stava provando in quel momento ad averla così vicina non lo aveva mai provato nei confronti di nessun’altra persona, donna o uomo che fosse.

L’istinto le diceva di allungare la mano e accarezzarle una guancia. In realtà voleva farlo ma la paura di essere respinta la bloccava.

Non le era mai successa una cosa del genere. Di solito, quando prendeva una cotta per qualcuno, si buttava a  capofitto nel tentativo di conquistarlo, senza pensare alle conseguenze. Con Yaten però non ci riusciva, o almeno non completamente. La paura di un suo rifiuto netto la terrorizzava e non ne capiva il motivo.

-Forse perché sai che questa volta non è una semplice cotta, sei davvero innamorata di lei!- le fece notare una voce che sembrava provenire dal profondo del suo cuore.

Si sentiva un po’ a disagio: non perché si era innamorata di una donna -in fondo era la Dea dell’amore e lo considerava sacro in ogni sua forma- ma più che altro perchè non sapeva come comportarsi. 

La guerriera di Venere che combatteva in nome dell’amore all’improvviso s’innamorava e non sapeva quale atteggiamento assumere nei confronti della persona amata! Era ridicolo!

Yaten sentiva lo sguardo di Minako sulla pelle e ciò le causava imbarazzo. Quel complimento così sincero e disinteressato l’aveva fatta arrossire come mai le era successo in sedici anni di vita; era abituata ai complimenti -sul suo pianeta ne riceveva a centinaia- ma non erano mai sinceri e disinteressati come quelli della bionda.

-Dove stai andando?

-Stavo semplicemente facendo una passeggiata per guardare le vetrine. Mi mancava uscire con la mia vera forma.- confessò arrossendo. Prima della battaglia finale contro Galaxia le avrebbe risposto di farsi gli affari suoi in modo molto sgarbato, ma adesso non ci riusciva.

La verità le era uscita spontaneamente dalla bocca.

-Posso accompagnarti? È più divertente guardare le vetrine in compagnia.- le sorrise sperando in una risposta positiva.

Desiderava solo passare del tempo con la persona che amava prima che quest’ultima partisse per tornare sul suo pianeta d’origine lasciandola sola.

-Fa' come vuoi.- acconsentì fingendo indifferenza mentre iniziava a camminare seguita da un’allegra Minako.

Non riusciva a capire cosa le stesse succedendo... perché all’improvviso sentiva il bisogno della compagnia della guerriera di Venere?

 

***

 

Passeggiavano in silenzio scambiando solo qualche parola di tanto in tanto, beandosi l'una dell’altrui compagnia.  

-Perché non hai voluto prendere quella maglia? Ti stava benissimo!- domandò alludendo alla maglietta che l’argentea aveva provato nell’ultima boutique da loro visitata.

-Lo so, ma non mi convinceva il colore.- rivelò senza scomporsi –Tu invece ti sei data allo shopping sfrenato.- la provocò con un sorrisetto arrogante mentre lanciava un’occhiata alle cinque buste di Minako.

-Come se tu non l’avessi fatto!- ribattè l’altra con lo stesso tono.

Yaten si limitò a sorridere alzando le spalle. L’ultima cosa che voleva era darle la soddisfazione di vederla ribattere.

Continuarono a camminare finchè non giunsero al parco, godendosi in silenzio la quiete che quel piccolo angolo di paradiso offriva loro.

-Ciao bellezze!- le salutò una voce maschile.

Si voltarono e videro due ragazzi che sembravano avere non più di vent’anni. Erano uno la fotocopia dell’altro, con la tipica aria dei teppisti di strada. Entrambi indossavano giacche nere in pelle senza maniche che mostravano le braccia muscolose e abbronzate, jeans stretti a vita bassa e un paio di anfibi ai piedi. Il più alto e grosso dei due era pelato mentre l’altro aveva una cresta viola e l’aria più furba di quella del suo compare.

-Cosa ci fanno due splendori come voi da sole nel parco?- chiese quest’ultimo con un sorriso che entrambe le ragazze avrebbero definito viscido.

-Non sono affari vostri.- ribattè Yaten in modo acido. Quei due tizi le davano sui nervi, ma soprattutto le faceva schifo il modo in cui guardavano lei e Minako.

Il ragazzo con la cresta la ignorò e si rivolse alla bionda. –Io sono Yamato, il mio amico invece si chiama Shu.- presentò entrambi ammiccando. – Perché tu e la tua amica non venite a fare un giro con noi?-

-Veramente noi…- provò a dire Minako. Un tempo avrebbe accettato con entusiasmo di uscire con un ragazzo ma ormai i tempi -e soprattutto i suoi sentimenti- erano cambianti.

-Neanche se foste gli ultimi uomini rimasti in tutto l'universo.- s’intromise Yaten senza neanche provare a nascondere il fastidio che le causavano i due.

Non si fidava di loro e non solo per colpa della sua naturale diffidenza verso il prossimo. Sentiva che non erano tipi raccomandabili, sperava solo che non cercassero di farle del male; in quel caso non avrebbe saputo come difendere se stessa e Minako.

Purtroppo le sue sembianze femminili erano più deboli di quelle maschili. Certo, come donna guadagnava molto in velocità e agilità, ma perdeva in forza.

-Che parole dure dolcezza, così mi ferisci.- si finse addolorato il più grosso. -Perché invece non lasci parlare anche la tua amica. - concluse rivolgendosi a Minako in attesa della sua opinione.

Yaten era sempre più irritata. Quel ciccione le dava sui nervi, non tanto per quello che diceva ma per come lo affermava.

-Perché è la mia fidanzata e so che non vuole avere niente a che fare con dei tipi come voi!

Le parole le uscirono dalla bocca senza che se ne rendesse conto e quando se ne accorse non riuscì a fermarsi.

Il cuore di Minako batteva all’impazzata: nonostante sapesse che quelle parole erano state dette solo per tentare di allontanare quei due strani tizi, non riusciva a non esserne felice.

Forse era una sciocca illusa, ma non poteva farci nulla. Non poteva controllare il suo cuore né le sensazioni che le parole di Yaten, vere o false che fossero, le causavano.

-È vero bionda? Stai insieme a lei?- si accertò scettico: era sicuro che quella fosse una menzogna creata sul momento per sbarazzarsi di loro.

La guerriera di Venere cercò lo sguardo dell’altra che silenziosamente le chiedeva di reggerle il gioco.

-Certo, e ci amiamo moltissimo!- esclamò tirando fuori le sue doti d’attrice. Mentre si aggrappava allegramente al braccio della “fidanzata”, la quale arrossì.

Shu esibì un’espressione tra il contrariato e il deluso e fece per andarsene ma l’altro lo bloccò afferrandolo per il polso.

-Aspetta, non abbiamo nessuna fretta.- sorrise in modo furbo –Se davvero state insieme vogliamo una prova. Dovete baciarvi sulle labbra.- concluse lanciando uno sguardo d’intesa all’amico. Nonostante le apparenze da ragazzaccio frivolo e superficiale, Yamato era un buon osservatore: aveva notato gli sguardi incerti e complici che le due si erano scambiate ed era certo che stessero bleffando solo per allontanarli.

-Baciarci?

-Esatto, se siete davvero fidanzate come dite, non avrete problemi a baciarvi davanti a noi, giusto?- domandò sicuro di averle in pugno.

Minako arrossì notevolmente, cosa dovevano fare? Se si fossero baciate, quei due si sarebbero definitivamente tolti dai piedi e in più avrebbe donato il suo primo bacio alla persona che amava, ma chi le garantiva che Yaten avrebbe gradito? Quel pomeriggio era finalmente riuscita a guadagnarsi un po’ dell’affetto dell’argentea e non voleva assolutamente rischiare di perderlo! Che cosa doveva fare?

Mentre mille dubbi, paure e incertezze la tormentavano, sentì due braccia avvolgerle la vita mentre qualcosa di morbido si poggiava sulle sue labbra.

-Yaten mi sta baciando.- pensò spalancando gli occhi incredula.

 –Non farti illusioni Minako, ti sta baciando solo perché costretta!

Questa consapevolezza la colpì in pieno, cancellando quella piccola scintilla di gioia che era nata nel suo cuore, ma le sue labbra erano talmente morbide che non riuscì a resistere. Appoggiò una mano sulla sua spalla e chiuse gli occhi abbandonandosi a quel bacio che da casto stava diventando sempre più profondo.

Inconsciamente sentivano il bisogno di approfondire quel semplice contatto. Non era più la mente a guidare i loro corpi, ora era il cuore a condurle in quella danza d’amore e passione.

Erano così prese dal momento da non accorgersi che quei due se n’erano andati lasciandole sole nel loro mondo, in una bolla che le estraniava da tutto.

Quando si staccarono per riprendere fiato la bolla scoppiò e con essa l’incantesimo che racchiudeva in se finì, facendole ritornare con i piedi per terra.     

-Scusa, mi sono lasciata trasportare.- mormorò cercando di riprendere fiato.

Non capiva cosa le fosse preso, era come se il suo cervello si fosse spento e il suo corpo si fosse mosso da solo alla disperata ricerca del calore della bionda. A fatica riuscì a recuperare la sua solita maschera di freddezza nonostante il suo cuore battesse all’impazzata e ogni singola parte di se stessa le urlasse di ribaciare Minako e di non lasciarla più.

-Ora devo andare.- disse chinandosi a prendere le buste che aveva lasciato cadere durante il bacio.

 –Ci vediamo.- aggiunse allontanandosi velocemente.

Minako rimase in silenzio a osservare quella schiena che si allontanava con il cuore in tumulto. Non aveva mai provato delle emozioni cosi forti in tutta la sua vita.

 

***

 

Alcuni giorni dopo durante il tramonto Minako e il resto delle Inner Senshi si trovavano sul tetto della scuola per salutare i Three Lights e la principessa Kakyuu che stavano per ritornare sul loro pianeta d’origine.   

L’atmosfera era serena e malinconica, e anche se non lo davano a vedere a tutte dispiaceva separarsi dalle loro “nuove” amiche.

Mentre gli altri si salutavano con le solite frasi di circostanza consone durante queste occasioni, Yaten osservava di sottecchi la bionda guerriera di Venere. Nonostante ci avesse provato con tutte le sue forze, non riusciva a dimenticare il bacio che si erano scambiate pochi giorni prima.

Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a sentire la morbidezza di quelle labbra e il loro dolce sapore di pesca.   

Minako si voltò alla ricerca dello sguardo di Yaten. Aveva evitato quegli occhi per tutto il tempo, ma ora non ce la faceva più: voleva rivedere per l’ultima volta le iridi della persona che amava. Subito si persero l’una nelle pupille dell’altra, come se potessero comunicare solo grazie a un silenzioso scambio di sguardi.

Così giunse il momento di partire: i Three Lights ripresero il loro aspetto femminile tornando ad essere le Starights e qualcosa in Yaten si spezzò.

-O ora o mai più!- pensò decisa non riuscendo più a trattenersi.

Con passo deciso si avvicinò a lei, le prese con delicatezza il viso tra le mani e sotto gli sguardi increduli del resto del gruppo la baciò. Minako ricambiò subito e insieme diedero vita a un bacio molto diverso dal precedente.

Se il primo era colpo di passione, questo era più dolce, dal retro gusto malinconico.

-Ti prometto che un giorno ci rivedremo.- le sussurrò sulle labbra. Si sorrisero e lentamente si allontanò da lei.

Tornò accanto alle sue sorelle e Seiya, probabilmente l’unica che in quel momento poteva capirla davvero. Questa la guardò rassicurante facendole capire che non era sola in quanto lei comprendeva il suo dolore e le sarebbe stata vicino.

La principessa e le tre guerriere si scambiarono un cenno e partirono alla volta di Kinmoku, ma non prima che Sailor star Healer scambiasse un’ultima occhiata significativa con la sua amata.

Appena furono partite, Minako si avvicinò alla balaustra con gli occhi lucidi e con un sorriso sereno sussurrò al vento –Goodbye my star…

 

 

Fine



One short partecipante al "Anti-Usagi Contest" di Setsuna (Veronica 85)
Questo è il primo contest organizzato sul forum di EFP a cui partecipo, oltre tutto questa è anche la prima Yuri che scrivo.
A dirla tutta all'inizio l'idea che avevo in mente di far partecipare a questo contest era completamente diversa, ma mentre la scrivevo ho avuto come un'illuminazione così ho messo quella fic da parte e ho iniziato questa.
Spero che sia di vostro gradimento e che mi lascerete un parere, un bacio^^
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: ChibiRoby